DB Multiverse
Hanasia, la Regina dei Saiyan
Scritto da Salagir
Traduzione e adattamento di Crix, Prosavio e ItsAMeLuigi
Questa storia si svolge sul pianeta dei Saiyan, ben prima che questi diventassero il popolo di sterminatori che portò terrore in tutta la Galassia all'epoca di Re Vegeta. Se ti sei mai chiesto in che modo queste persone così potenti vivessero in comunità, se vuoi conoscere le sorti dei Guerrieri Millenari che hanno preceduto Broly, se le avventure di una frenetica ed emotiva guerriera in un mondo crudele ti tentano…allora entra nel mondo della Saga di Hanasia!
Parte 1 :123
Parte 2 :4567891011121314151617
Parte 3 :18192021222324252627282930313233343536373839404142434445
Parte 4 :464748495051
Le fasi del lutto degli Tsufuru (quando la deceduta viene resuscitata)
L'indirizzo di casa di Chiin-Lee è così complicato da scrivere che abbiamo deciso che non vale la pena tradurlo in italiano. Quindi, a casa di Chiin-Lee, da qualche parte in città, c'era un'atmosfera di lutto. I muri dell'abitazione, senza aspettare ordini dalla sua proprietaria, si erano colorati automaticamente di viola scuro quando era entrata. Avevano capito.
Chiin-Lee Rosids si lasciò cadere sul divano, giacché in qualunque civiltà in ogni tempo, il divano della sala da pranzo si sostituisce al letto durante il dì. Passò delle ore fissando il soffitto. Non chiuse gli occhi perché farlo le metteva davanti immagini del viso di Hanasia. A un certo punto, la sala da pranzo iniziò a suonare musica leggera. — No — sussurò lei, e si quella si fermò. Preferiva il silenzio.
La porta di casa si aprì, riconoscendo la sua amica Abricota che subito entrò. Dentro lanciò uno sguardo a una macchina che, comprendendo la richiesta, le mostrò una freccia silenziosa verso la posizione di Chiin-Lee. Era nella stanza alla porta successiva, e lei ci arrivò poco dopo, con un sorrisone, pronta a risollevare il morale della sua amica con tutta l'energia che fosse riuscita a raccogliere.
Ma era un'amica vera e cambiò subito atteggiamento quando vide lo stato di Tchin. Non era un semplice e passeggero sentimento di rimorso. Chiaramente, non era il momento di esasperare la sua amica tentando di forzarla a essere felice.
Rispettando il silenzio, anche Brie non disse niente, e si sedette sul divano, accanto a Tchin, per fornire calore tsufuriano.
Un tempo infinito passò nel silenzio.
Chiin-Lee si girò verso Abricota e disse:
— Scusami, ti sto facendo perdere tempo…
La sua amica le fece un sorrisone e la prese fra le braccia.
— Sono qui apposta! Cara Tchin, ti senti meglio?
— Molto meglio, per merito tuo. Grazie. Puoi tirarle fuori.
Abricota la liberò dall'abbraccio e aprì il suo sacchetto fluttuante, tirando fuori due torte "speciali antidepressione", prelibatezze piene di una sostanza efficiente per risollevare il morale: zucchero.
Le mangiarono, e Brie attaccò bottone.
— Mi hanno detto che hai mollato.
— Già.
— È stata una decisione rapida, pochi minuti dopo la battaglia, giusto?
— Dovevi essere lì… Era insopportabile. Politica, politica… Non riuscivo a sopportarlo. E ho capito subito che non mi sarebbe interessato di nuovo né domani né il giorno dopo, quindi… Invece di prendermi il pomeriggio di riposo, mi sono presa il resto della vita di riposo.
— Ci sono comunque almeno trenta progetti nel cassetto che ti aspettano. Tutti vogliono avere la grande Chiin-Lee Chinensis Sapindaceae Rosids, comandante dell'esercito Saiyan, consigliera della Regina Guerriera, presidente della nuova agenzia aerospaziale, luogotenente onoraria dell'esercito ribelle…
— Non ho nessuno di questi titoli, te li sei inventati adesso.
— Comunque, solo per raccontare la tua storia, ci vorrebbero due vite di interviste.
— Be', dovranno aspettare. Non ricomincerò a lavorare a breve.
— Andiamo in vacanza?
— Ahah! Se vuoi. Ma penso a qualcosa più sul lungo termine. Mi piacerebbe visitare le terre Saiyan. Forse diventare un'ambasciatrice, creare nuove strutture. Avere collegamenti diretti e onesti coi Saiyan.
— Wow! Progetti belli grandi! Ma prima di farti mangiare dai Saiyan, pensa a breve termine e usa i tuoi privilegi per procurare la miglior vacanza possibile a te, la tua migliore amica e il suo nuovo fidanzato, eh?
Chiin-Lee sorrise, lasciando il silenzio come l'unica risposta.
Quando Abricota, che mangiaca più lentamente di lei, finì la sua torta, diede il segnale: aveva aspettato educatamente ma c'erano dei limiti… La sua amica capì e tirò fuori altre due torte.
Tchin fece un boccone degno di una Saiyan e gesticolò verso la televisione. Lo schermo 3D si accese.
— Il territorio Saiyan è selvaggio e molto più grande del nostro… È magnifico da visitare, sapete.
Si vedevano immagini di pianure, seguite da una foresta lussureggiante.
— Tchin, non hanno nemmeno i bagni.
— Questa qui è òa giungla equatoriale, sul terzo meridiano. Tutti i colori sono naturali! E c'è una tribù di Saiyan che non sa volare, ma riesce a nuotare per parecchi minuti senza respirare.
— Questi si lavano, almeno.
— Questo è il cielo a nord del Sud. In inverno è nevoso e in estate, Dinotalpe Dentesega escono dall'ibernazione e vanno in cerca di cibo. Spesso finisce per essere un Saiyan perduto che è morto durante l'inverno.
— Hai un'icona "importante" che lampeggia rosso vivo, in basso, lì.
— Dubito fortemente che sia un terzo Saiyan Millenario. Con i loro negoziati con il resto dell'universo e i loro dibattiti e cambiamenti interminabili, tutto deve essere piuttosto importante per loro. Vedi, è proprio per questo che voglio mollare. Chi se ne frega di quali saranno i termini dei contratti commerciali con gli alieni! Guarda, quella valle l'ho vista qualche giorno fa. I Saiyan vanno a caccia lì perché ci sono animali grandi… Brie, non aprirla!
La sua amica aveva già fatto i gesti e l'icona crebbe. Non era un messaggio, solo una notifica, qualcuno aveva segnalato come importante una telecamera di sorveglianza in territorio Saiyan. Tchiin stava per "cliccare" sull'azione di chiusura, quando il suo cervello singultò.
Una telecamera in territorio Saiyan, importante? Adesso?
La aprì.
Era il villaggio natale di Hanasia, be', la sua ricollocazione. Era una trasmissione in diretta.
Era lì. La Regina dei Saiyan, che parlava, mangiava, felice nel suo villaggio.
Era viva.
Era impossibile, ma era viva.
— È viva!!Tchin saltò in piedi gridando mentre diceva quella frase. La ripeté, ancora più forte.
Brie non riconobbe Hanasia, perché tutti i Saiyan si somigliavano. Ma aveva indovinato che la telecamera non mostrava una persona a caso. Sollevò gli occhi verso la sua amica, che era sul punto dell'isteria.
Chiin-Lee stava piangendo.
Si lanciò sul divano in un grosso abbraccio con la sua amica che venne schiacciata nel divano sotto il suo peso.
Brie sentì la sua voce soffocata che ripeteva: — È viva…
— Ma come? — riuscì finalmente a chiedere con il poco di aria che aveva ancora nei polmoni.
Tchin la lasciò andare e si alzò.
— Glielo chiederò! — Esclamò, gli occhi luccicanti e luminosi.
Si girò verso lo schermo, fece una serie di movimenti rapidi e concatenò una dozzina di parole di comando.
Brie capì che l'altra non avrebbe fatto domande attraverso una radio o qualcosa del genere, era impegnata a ordinare una nave! Ed era già stata confermata! Non aveva torto prima, la sua amica poteva davvero ottenere le vacanze migliori se voleva…
— Tchiiiiiiin… — implorò Abricota, ma era troppo tardi, la sua amica era già uscita dalla sala da pranzo.
Brie si alzò e la seguì nella stanza di fianco. Una valigia aperta era stata lanciata nel mezzo e, senza scegliere o pensare molto, Tchin ci buttava dentro al volo parecchi vestiti. Poi altri accessori, comunicatori, prodotti igienici, medicinali, attrezzatura da difesa e sopravvivenza. Con stupore di Brie, Tchin aveva queste ultime tre nella sua stanza. A cosa le servivano le armi giorno per giorno? E anche il resto! Si stava preparando a un'apocalisse zombie?
— Te ne vai già adesso?
— No, fra otto minuti!
— Maaaaaaa!… Ma non va bene! Io… sono sicura che non è permesso andare laggiù!
— Me la vedo io, ho degli agganci!
— Andiamo! Hai bisogno di, ehm, un salvacondotto! E… e vaccini! E antipulci!
Tchiin mostrò un pezzo della sua attrezzatura, prima di lanciarlo nella valigia. Era una bomboletta su cui c'era letteralmente scritto "antipulci".
— Stavo scherzando! Be'… Più o meno.
La valigia si chiuse e iniziò a fluttuare mentre seguiva Tchin come un cagnolino. Be', su Plant, dicevano come un Gzbruitty. Abricota si lanciò alla porta e bloccò l'apertura col proprio corpo, una cosa facile per qualunque Tsufuru. Parlò rapidamente:
— Tchin Tchin, mia cara Tchin, non pensi di stare agendo un po' troppo precipitosamente per via di un duplice shock emotivo e che serva un po' di riflessione in più prima di andarsene così e… (gasp!) e devi placarti prima di… (gasp). Uhm, questo, veramente.
Tchin, la sua Tchin, rispose con un sorrisone. Il sudore si accumulava sulla fronte di Brie, non sapeva se la sua amica fosse passata allo stadio di follia pura, sembrava felice e sicura di sé. Notò anche che non aveva preparato solo la valigia. Si era anche equipaggiata dal lato destro di un'arma letale, sicuramente non qualcosa in vendita nel mercato regolare.
— Vieni con me? — Chiese lei con occhi scintillanti.
Brie tremò di dolore e sorpresa mentre il sudore si freddava e lo stomaco si contorceva al solo pensiero di calcare territorio Saiyan.
Un leggero ronzio all'esterno indicava che la nave ordinata era arrivata ed era già posteggiata appena fuori la casa.
Terrorizzata, Brie girò la testa verso l'esterno che non poteva vedere da lì, essendo i muri e le finestre amcora viola.
Tchin le prese la mano.
— Pronta per l'avventura della tua vita?
— Io… No… Devo… Lavoro… Domani…
— Ne troverai un altro quando torni! Ogni compagnia ucciderebbe per avere l'incredibile Abricota Prunus Armeniaca Rosidae Plantae accanto alla macchinetta del caffè! La manager della riorganizzazione delle riunioni. La regina del gossip in otto piani di ufficio. L'esperta di interruzioni vari ed eventuali! Luogotenente onoraria del sindacato per la creazione dell'ottava pausa mattutina obbligatoria! Campionessa universitaria dello scatto sui cento metri (in solo 58 secondi, prego)! La declamatrice della verità mondiale assoluta! La migliore amica dell'universo!
La nave si avviò e dopo pochi minuti raggiunse il mare, dopodiché accelerò verso il continente successivo. Dai grandi finestrini frontali ben presto si vedeva solo acqua in ogni direzione. Nella plancia, della musica pop rimbombava dalle casse, coprendo l'orrendo canto felice di Tchin che cantava allegramente. E nella gita improvvisata, Brie tremava terribilmente, chiedendosi ogni istante perché fosse lì.
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