DB Multiverse
Hanasia, la Regina dei Saiyan
Scritto da Salagir
Traduzione e adattamento di Crix, Prosavio e ItsAMeLuigi
Questa storia si svolge sul pianeta dei Saiyan, ben prima che questi diventassero il popolo di sterminatori che portò terrore in tutta la Galassia all'epoca di Re Vegeta. Se ti sei mai chiesto in che modo queste persone così potenti vivessero in comunità, se vuoi conoscere le sorti dei Guerrieri Millenari che hanno preceduto Broly, se le avventure di una frenetica ed emotiva guerriera in un mondo crudele ti tentano…allora entra nel mondo della Saga di Hanasia!
Parte 1 :123
Parte 2 :4567891011121314151617
Parte 3 :18192021222324252627282930313233343536373839404142434445
Parte 4 :464748495051
Anche tu , figlio mio!
Tutti i sayan si accalcarono gli uni sugli altri per vedere attraverso l’oblò troppo piccolo sul vascello di trasporto.
“Sta diventando notte! Sta diventando notte in cielo!”
“E’ normale. Anche la luce dipende dalla gravità!”
“Ma il sole è diventato marcio. Eppure ci avviciniamo al sole, no?”
“Non guardate il sole!” Gridò uno Tsufuru.
“Ma perché non illumina più?”
“beh… il sole è un proiettore…. Invia la sua luce molto molto forte e concentrata, emh, come un laser. E l’aria, emh… distribuisce la luce sul vostro pianeta. Quindi al suolo, il sole non fa così tanto male agli occhi, ma in questo caso se guardaste la luce così concentrata diventereste ciechi. Ecco. Non è una cavolata, non guardate il sole, per favore.”
“Cos’è un proiettore?”
“E cos’è un laser?”
“Evitate solamente di bruciarvi gli occhi proprio prima del combattimento…”
“Si passerà affianco alla luna? Oh, possiamo portare la luna con noi? Così saremo Oozaru quando torneremo a casa!”
“In realtà la luna è molto più grande di quel che… ah, non è nemmeno per strada. E per questa battaglia useremo sicuramente delle false lune se necessario.”
“Al ritorno passeremo a prendere la luna?”
“Io, emh… al ritorno poi vediamo.”
Qualche ribelle era sullo stesso vascello e osservava divertito quegli aborigeni e le loro domande. Altri avevano preferito salire su un altro trasporto, dove sarebbe rimasti più tranquilli e concentrarsi per il combattimento.
“Bourgo, mi piacerebbe parlarle in privato.” Gli annunciò il ribelle Tagarrion.
Entrarono in un compartimento di vascelli e chiusero la porta alle loro spalle.
“C’è qualcosa in più da sapere su questa arena spaziale. Ma non l’ho rivelato, per paura che qualcuno dei nostri fuggisse. Lei è saggio e posso rivelarglielo. Se pensa che occorra dirlo, lo faremo. Ma si tratta dell’ultimo punto più importante della nostra guerra.
“Arrivi al punto.”
“Allora… emh… Sono in contatto con il principe Demone Snower.”
Bourgo spalancò gli occhi e si preparò ad un combattimento se necessario.
“Il principe aiuta alla creazione della ribellione da prima che tutto ebbe inizio. Quasi nessuno lo sa perché deve rimanere molto discreto. Ma è un alleato!”
“Non pensi che gli concederò facilmente confidenza.”
“Non è necessario per il momento. L’importante è che ci aiuti a uccidere Frosty e Blizzard. Il nostro gruppo che sta attaccando il palazzo riceverà dell’aiuto ugualmente. In tutti i casi, uccidere dei demoni ci sta sempre bene. E Snower che sarà l’ultimo sopravvissuto è sicuramente il più debole di tutti!”
“Ma in che modo noi dovremmo aiutarlo sull’arena spaziale?”
“Ha piazzato una bomba. Una molto, molto pericolosa e potente.”
“Cosa aspetta a farla esplodere?”
“Aspetta che Frosty sia ad un centimetro di distanza.”
“Capisco. Frosty potrebbe fuggire e sopravvivere se ha tempo di vedere l’esplosione. Ma gli altri guerrieri?”
“Beh, so che è un problema etico… è certo che nessuno di noi riuscirebbe sopravvivere a meno che non si trovasse ad un kilometro dall’esplosione… e fuggisse molto velocemente.”
“E pensava di nasconderlo a tutti?!”
“Maestro Namecciano, sarei intenzionato a lanciarmi verso Frosty e portarlo fino alla bomba se fosse necessario. Il mio sacrificio non mi fa paura. Ma non penso di essere abbastanza forte per riuscirci. Solo lei o la Super Sayan potete riuscirci, secondo me.”
“Come si innesta la bomba?”
“Basta che Frosty sia nei paraggi. Verrebbe individuato ed esploderebbe.”
“Perché non metterla sul suo trono?”
“Perché ci sono procedure di sicurezza. Per portare una tale bomba a bordo, è stato necessario parlare di piani e segreti e complicati. E’ in un condotto d’areazione in un angolo dell’arena, vicino dei rifiuti. E’ dall’altra parte rispetto ai motori e agli appartamenti. Era l’unico posto dove sono riusciti ad annullare i protocolli di sicurezza sotto il pretesto dell’urgenza nel momento della partenza. Le descriverò il posto preciso è facile da riconoscere…
Chiin-Lee seguiva l’allontanarsi del vascello da lei e dal pianeta. Domandò al tecnico accanto:
“Ci sarà uno sfalsamento della comunicazione con loro?”
“No. Le nostre comunicazioni usano le onde Sci-Fi. Con queste, tutte le distanze dello spazio non hanno più senso.”
“Bene, così ci metteremo d’accordo…”
“Emh… ho visto la lista dei piani e… non manca qualcosa? Non abbiamo imbarcato la mini bomba atomica su uno dei vascelli?”
“Non ce l’abbiamo più.”
“Ma… perché?”
“Signore, un dio sicuramente onnipotente che può teletrasportarsi, vincere un guerriero millenario e leggere nel pensiero ci ha ordinato di distruggere quell’arma. So che i governi possono essere meschini, ma in questo caso, guardi, abbiamo obbedito.”
Il terrificante e gigantesco demone si alzò di scatto dalla sedia.
I guerrieri della corte, come presi da un riflesso, si gettarono immediatamente verso i muri più lontani della stanza, ignorando i guerrieri ribelli.
Quest’ultimi, impressionati dal movimento, ebbero un soprassalto e fecero un passo in dietro. Poi si diressero ugualmente verso i lati della stanza riunendosi in gruppo.
Yshar il destro e un ribelle che non conosceva, fecero una breve deviazione verso Kramm il quale aprì un occhio. Poi, si diressero un angolo della sala pieno di ribelli.
Poteva essere che altri ribelli fossero in vita ma c’erano poche speranze.
“Il pianeta trappola è un’idea tua! Hai ucciso i tuoi due fratelli, miserabile!” Gridò l’imperatore puntando il dito verso suo figlio, così piccolo in confronto a lui.
“Andiamo, non posso essere la causa di tutto. Non ho idea di cosa stia succedendo lì, ma la situazione che quel pianeta ha creato mi ha costretto ad agire Era arrivato il momento che qualcuno facesse pulizia in questa famiglia. Io faccio la mia parte.”
“Piccola merda. Ti pensavo più intelligente.”
Blizzard di solito non era volgare. Rivelava un’enorme collera. Lui che pensava di aver creato una famiglia che si sosteneva, ecco che ricominciava la guerra tra demoni. Nelle generazioni precedenti, che un demone figlio uccidesse il padre era praticamente all’ordine del giorno. Ma in questo caso…! Così subdolo! Così orgoglioso! Se quel moccioso credeva di vincere suo padre solo perché nella sua forma originale…
“Vedrai che ti mancano cinquecento anni per battermi, piccolo presuntuoso!”
Tutti i guerrieri presenti cessarono di respirare.
I principe piegò le gambe e si gettò verso l’imperatore.
Snower si scagliò verso suo padre. Senza muoversi quest’ultimo sparò di nuovo un doppio raggio molto sottile dagli occhi. Al contrario della volta precedente, era continuo e colpì il torace di Snower, senza attraversarlo ma spingendolo all’indietro. Lo sparò lo accompagnò per tutta la caduta, fino a quando cadde al suolo.
Che colpo di frusta! Chiunque sapeva che quei raggi avevano prodotto un’energia terrificante, soprattutto se così duraturo. In pura ammirazione verso i demoni, i guerrieri della corte come i ribelli si trovavano come spettatori soggiogati dal combattimento senza la minima intenzione di attaccare la parte avversaria. La tregua era evidente.
Snower si rialzò in piedi lisciandosi la spalla, come se si stesse alzando da in torno ad un fuoco da campo. Aveva il torso annerito dalla bruciatura e provava dolore, ma non lo dimostrava.
La maggior parte degli spettatori sapevano che il padre era ad una o due trasformazioni di riduzione rispetto al figlio. In più era molto più vecchio, quindi Snower aveva la ben che minima speranza? I Demoni diventavano più grandi e più forti invecchiando. Ma in quanto a Blizzard, tutti pensavano che stesse regredendo poiché arrivato alla terza età. Il fatto che non si era più mosso dalla sedia da anni aveva confermato questa ipotesi. Ma era vero?
Snower fece un sorriso e rimase fermo. Dai suoi occhi uscì un doppio raggio che si diresse verso l’imperatore. Blizzard sparò di nuovo e i raggi si scontrarono. Aveva ancora energia per sparare? Era incredibile. E non finiva lì. Le energie si scontrarono per qualche secondo, il punto in cui i raggi convergevano avanzava o si riduceva a secondo della forza del momento dei combattenti, creando un plasma. Il figlio si sentiva pieno di energie. Si concentrò di più e l’attacco guadagnò terreno. La sfera di plasma si avvicinò a Blizzard che non riuscì a reagire. L’energia gli esplose in faccia facendolo indietreggiare e distruggendo e attraversando il trono che fino a poco prima sembrava solido.
Il gigante cadde all’indietro e sopra di lui apparve immediatamente il suo avversario con una sfera energetica in ogni mano. Snower non voleva lasciar respirare suo padre nemmeno un attimo e gli lanciò i due attacchi concentrati sul torace.
Blizzard piazzò entrambe le braccia davanti a sé e la doppia esplosione fece tremare tutto il palazzo. Il suolo si frantumò ma non sprofondò, dato che quella sala era costruita direttamente sopra le fondamenta. L’architetto sapeva che la sala del trono di un Demone doveva essere molto resistente. L’impatto creò soprattutto vento e fumo, tutti gli spettatori sapevano che il combattimento non era ancora concluso. L’energia era stata completamente assorbita dal corpo di Blizzard. Se avesse toccato il terreno, la capitale e tutto ciò che la circondava non sarebbe più esistito.
Snower esitò un istante. Non riusciva a vedere bene il padre con tutto quel fumo. Sparare ancora? Non si era ancora avvicinato del tutto e aveva le sue ragioni. Non sapeva bene come condurre un corpo a corpo, quindi preferiva attaccare da lontano.
Una forma si gettò su di lui. Snower non riconobbe cosa stava uscendo dalla nuvola di fumo, solo all’ultimo momento si rese conto che era la coda di Blizzard. Come uno specialista della frusta, Blizzard circondò il figlio con il proprio tentacolo senza che Snower potesse far nulla. Cercò di colpirla, ma solo una parte della coda reagì al dolore, il resto si strinse intorno al demone.
Il piccolo corpo di Snower si ritrovò prigioniero della gigantesca boa che lo stritolava sempre di più. La nuvola di fumo si era dissipata e Snower poté vedere l’imperatore alzarsi con ancora una grossa parte della coda inutilizzata che fluttuava ancora dispiegata intorno a lui. Ne aveva totalmente il controllo.
Il principe provava dolore ma poteva resistere. Se suo padre pensava di vincere in quel modo, non aveva capito nulla. Snower si riempì di ossigeno e cercò di usare le braccia per liberarsi dalla morsa. La coda si curvava sotto la sua forza.
Snower vide la sala del trono girare su se stessa nel momento in cui fu scagliato verso il suolo. Blizzard colpì il terreno con la propria coda facendo sbattere prima la testa del figlio. Il pavimento si frantumò. Poi, lanciò il figlio contro un muro, poi di nuovo contro il pavimento. Questi colpi deconcentrarono Snower più di qualsiasi altra cosa. In seguito, si accorse che si stava avvicinando a suo padre.
Con i piedi ben ancorati al suolo e un pugno pronto ad essere scagliato, Blizzard attendeva il figlio con sguardo minaccioso. Snower serrò i denti ma non riusciva a liberarsi. Si avvicinava ad una velocità enorme e… il pugno gigante del padre guadagnava strada alla stessa impressionante velocità.
Il colpo, in mezzo alla sala, creò un’onda d’urto che scosse tutte la mura intorno. Il corpo del principe si protrasse in avanti mentre la testa all’indietro a causa del colpo. Snower pensò che il suo collo non avrebbe retto e che sarebbe stato decapitato. Riuscì a sopravvivere ma si pentì di essersi messo in quella situazione. Il pugno gli portò via parte della pelle toccando direttamente l’osso del cranio. Il suo cervello venne compresso facendogli perdere i sensi per un breve istante. In più, la testa si ritrovò schiacciata tra il pugno e la coda del padre.
La coda continuò la sua strada verso un muro dietro Blizzard, poi Snower cadde al suolo in stato semi-cosciente. L’imperatore non era riuscito a trattenerlo nella morsa della propria coda dopo il pugno che aveva scagliato. Snower avrebbe voluto respirare, massaggiarsi la parte lesa, ma non aveva tempo. Si alzò gridando in un raptus di folle rabbia.
Dolore! Dannatissimo dolore! Non se ne andava, dopo il colpo, il dolore che se n’era andato, stava di nuovo salendo lentamente… Poi vide l’avversario che stava tornando verso di lui correndo. Evidentemente Blizzard preferiva il corpo a corpo. Ma la sua coda stava tremando. Snower saltò per evitare un colpo laterale della coda ma fu comunque colpito. Cercò di schivare ma il suo braccio accusò il colpo. Il gigante fu davanti a lui. Fissando un punto, Snower volò a velocità supersonica a raso terra. Passò tra le gambe di Blizzard in un lampo e frenò una volta raggiunta l’altra estremità della sala. Non riuscì a fermarsi di colpo data la velocità, quindi attraversò il muro, poi quello successivo.
Nell’oscurità di un corridoio, riuscì a riprendere fiato. Finalmente aveva una frazione di secondo per fare il quadro della situazione.
Blizzard girò su se stesso. La sua coda lo seguì come una corda strattonata.
Vedendolo avvicinarsi, il principe che tentava di ignorare il dolore, si preparò.
Era rapido e forte. Malgrado la sua giovane età, si era messo al top della sua forma per quello scontro. Suo padre, al contrario, sentiva il peso degli anni in ogni movimento. In più, due forme di riduzione li separavano.
Anche se si sentiva male e indebolito, Snower poteva contare sulla sua trasformazione. Doveva ricordare che aveva molto più potenziale del padre. Che lo caricasse contro di lui allora! L’indice del dito puntò un avanti, caricò una sfera energetica potentissima e concentrata, intorno alla quale si svilupparono alcune scosse di plasma elettrico.
Quel toro impossibile da fermare, dieci volte la sua taglia era a metà strada.
La sfera d’energia diventava sempre più potente ma non più larga, dato che non c’era spazio. Di conseguenza Snower aveva sempre più difficoltà nel tenerla così tanto compressa. Se fosse sfuggita al suo controllo, sarebbe stata la fine del pianeta.
Il più potente Demone-Dio nell’universo era ad alcuni metri da lui, spinto da una folle rabbia e ingrandendo al suo passaggio le aperture nelle pareti che Snower aveva creato. Sembrava fuori controllo.
Era il momento di lanciare la sfera. Non avrebbe comunque potuto tenerla ancora per molto. L’avrebbe lanciata e sarebbe fuggito.
L’invincibile e immortale Leviatano stava per toccarla… ma…?
Con un solo balzo Blizzard si era girato e gettato contro un altro muro. Passando attraverso il tramezzo come un foglio di carta circondò l’avversario! La sua cieca rabbia era stata una finta.
“Ah, non mi avrai!” Gridò nella sua testa, dato che la voce era troppo lenta. Snower si lanciò in avanti verso la sua stessa sfera energetica, circondandola con l’altra mano. Stava diventando scottante e non sapeva cosa stava facendo. Almeno, presto si sarebbe ritrovato nella sala del trono. In mezzo a quei corridoio invece, era troppo stretto.
Una volta in terreno aperto, si girò e posizionò le sue mani verso il tunnel da dove veniva. Blizzard sarebbe dovuto essere in fondo. Dove..?
Dov’era?
Snower digrignò i denti, stava sudando. Non avrebbe potuto tenere quel attacco troppo potente a causa dello scarso controllo che aveva sul proprio corpo. Che ne era stato dell’imperatore? Gli serviva subito una risposta:
Gli spettatori trattennero il fiato. Alcuni sentivano che quella piccola sfera energetica avrebbe messo fine alle loro vite, forse persino all’intero impero!!
Il tetto a cupola sopra le loro teste cedette su tutta la superficie. Si staccarono dei blocchi interi cadendo verso Snower. Velocemente, l’intero tetto stava cadendo sul principe.
Attaccare con del cemento? Era ridicolo! No… capì che Blizzard era nascosto dietro uno di quei blocchi. Bisognava fuggire attraverso uno di quei blocchi e sparare. Ma fuggire verso che direzione? Inoltre Snower non avrebbe potuto distruggere uno di quei blocchi con una piccola sfera energetica, tantomeno respingergli con la telecinesi! Era completamente occupato nel contenimento della Death Ball il cui nome sarebbe stato profeticamente riferito a lui molto presto!
Fortunatamente, fortunatamente…
Snower era prima di tutto uno stratega. E in realtà, tutti gli spettatori non erano passivi.
Così i suoi alleati, con le spalle contro il muro come gli altri, avendo una vista a più amplio raggio, gli inviarono l’informazione necessaria telepaticamente.
Snower si girò leggermente ed inviò con tutta la sua forza la bomba energetica contro un grosso blocco. Lo attraversò causando un buco circolare perfetto. L’ostacolo era troppo insignificantemente resistente per causare l’esplosione, al contrario del corpo di Blizzard, contro cui ebbe un effetto nettamente diverso.
Mentre i Sayan continuavano ad esaltarsi guardando lo spazio e volendo toccare tutto ciò che passava davanti al vascello, Hanasia si era piazzata davanti un oblò che offriva una visuale verso la meta della nave spaziale.
Bourgo si avvicinò per parlarle. Da lì poteva percepire la sua ansia.
“Senti il Demone, non è vero?”
“Sì.”
“In pochi ci riescono. Frosty sprigiona una potenza incomparabile, possiamo sentirla anche essendo a centinaia e centinaia di kilometri.”
“Almeno non può prenderci di sorpresa.”
Faceva differenza? Buorgo esaminò la loro zona. Nessuno stava ascoltando la loro discussione.
“Non puoi batterlo.”
Hanasia non rispose. Sentì lo sguardo del namecciano che attendeva una sua risposta.
“Sono molto più forte di prima. Dopo un combattimento sono più forte e dopo la guarigione, sono diventata ancora più forte.”
“Ma non sarà abbastanza per batterlo. In più non puoi trasformarti in Oozaru. Comunque sono stupito, i miei poteri curativi non hanno fatto ricrescere la coda.”
“Ricrescerà da sola. Forse in mezzo al combattimento. Ad ogni modo, normalmente ci mette qualche mese, dagli tempo.”
“Ci conti?”
“Conto sul mio pugno che attraversa il suo petto.”
“Questo non è un piano.”
“Ne hai un altro?”
“Sì.”
Bourgo prese la mano di Hanasia e la posò sulla sua fronte. La sayan non amava questo genere di maniere, ma lasciò passare per questa volta. La sua vista cambiò. Non vedeva più davanti a sé, era in un altro luogo e vagava senza sapere dove e come. Era una larga area senza persone.
“Cosa sto vedendo?” Chiese.
“Questa è l’arena spaziale. – Rispose Bourgo. Quella risposta era risuonata dentro la sua testa, non era stata pronunciata a parole. – Qui è dove combatteremo. Vedi quel limite luminoso in alto? Sopra quel limite, non c’è più aria. E’ tenuto artificialmente. Qui, in questo grande spazio con gli alberi e le colonne, attenderemo i nostri avversari. Di là ci si avvicina ai motori. Sarà utile distruggerli, affinché la struttura non si avvicini più al vostro pianeta. Sono protetti da scudi fisici e magnetici molto forti. E ora, lì vicino… proprio qui, c’è qualcosa di importante. Una bomba.”
“Perché è importante? E’ lontana da tutto .” Disse Hanasia a voce alta.
“Una bomba è una macchina che esplode – continuò Bourgo nella sua testa. – E’ stata piazzata dai nostri alleati. Se Frosty tocca quel muro, esploderò e lo ucciderà. Ad ogni modo, ucciderà anche noi. Se spingerai Frosty contro quel muro, sarà un sacrificio.”
Hanasia si girò verso Bourgo allontanando la mano con un movimento amplio.
“Capisco. Se non si possono battere, si può comunque salvare il pianeta almeno.”
“Ciò… non ti preoccupa?”
“Se Frosty non viene ucciso, ucciderà comunque ognuno di noi.”
“Sei pragmatica. Non mi piace questa opzione, ma sfortunatamente è la nostra unica possibilità.”
“Non dirlo agli altri, - mormorò Hanasia. – Proverebbero tutti a spingere Frosty contro il muro e lui lo capirebbe.”
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