DB Multiverse
Hanasia, la Regina dei Saiyan
Scritto da Salagir
Traduzione e adattamento di Crix, Prosavio e ItsAMeLuigi
Questa storia si svolge sul pianeta dei Saiyan, ben prima che questi diventassero il popolo di sterminatori che portò terrore in tutta la Galassia all'epoca di Re Vegeta. Se ti sei mai chiesto in che modo queste persone così potenti vivessero in comunità, se vuoi conoscere le sorti dei Guerrieri Millenari che hanno preceduto Broly, se le avventure di una frenetica ed emotiva guerriera in un mondo crudele ti tentano…allora entra nel mondo della Saga di Hanasia!
Parte 1 :123
Parte 2 :4567891011121314151617
Parte 3 :18192021222324252627282930313233343536373839404142434445
Parte 4 :464748495051
La coalizione delle forze armate
Traduzione di Celljr, revisione di Prosavio
Questa super-tartaruga metallica era più che strana... e questo oggetto... le tartarughe metalliche depongono uova anch'esse metalliche?
“Sii prudente, paragonato alla tua forza, questo è molto fragile, e ne ho solo uno. Glielo dovrai mettere in bocca. Sembra che rida spesso, approfittane!”
“Che cos'è?” chiese Hanasia, guardandolo più da vicino “È un frutto di metallo? È avvelenato, giusto?”
“E... esatto. Puoi toccarlo senza pericolo. Ma è assolutamente necessario metterglielo in bocca. È solo dall'interno che potremo vincere la sua invulnerabilità.”
“È un modo patetico di vincere!”
“Stiamo parlando della sopravvivenza di tutte le specie del mondo, non della qualità dello scontro.”
“Sì... in ogni caso, avrò bisogno di entrambe le braccia.”
Hanasia giocherellò coi suoi capelli, immaginando la possibilità di appenderci la palla, ma era troppo liscia, e non avrebbe mai funzionato. Si strofinò i vestiti con la punta delle dita, tentando di tenerci la sfera, ma erano troppo slegati. Alla fine, prese uno dei pezzi di tessuto che avevano tenuto insieme i suoi capelli e lo usò per fare un piccolo zaino che avvolgesse la palla. Se lo legò con uno spago che fungeva da cintura. Funzionava. Con la sua forza, avrebbe potuto romperlo facilmente quando sarebbe stato necessario.
Hanasia fece un profondo respiro e si diresse verso il nemico, che apparve in mezzo al fumo. Nonostante i potenti attacchi dei compagni della tartaruga, il risultato era proprio quello che si aspettava. Non che mettesse in dubbio la potenza dei loro attacchi in confronto alla sua, ma aveva capito che i colpi energetici non avevano effetto sul suo corpo.
Il terreno, invece, era ancora più strano. C'erano crateri di ogni forma e dimensione da ogni parte. Gli attacchi non erano tutti uguali, e ogni cratere aveva la sua logica. In alcuni erano stati dispersi terra e roccia, altri erano stati compresi e schiacciati. Alcuni impatti si diffondevano nell'ambiente circostante, altri sprofondavano nella terra. Alcune rocce erano state carbonizzate, altre brillavano, come ad esempio alcune rocce vulcaniche, ed altre ancora fumavano continuamente. Una battaglia terrificante, con un aspetto che Hanasia non aveva mai visto, né immaginato.
Nel bel mezzo di questo scenario, il Guerriero Millenario si alzò in piedi, tirando fuori le sue gambe mezze-sepolte. Leggermente scosso, sembrava uscito da una semplice festa, piuttosto che da un attacco dell'intero esercito mondiale.
Hanasia non aveva intenzione di permettergli di recuperare i sensi, e fece subito la sua comparsa. Romanesco sapeva che c'era qualcuno davanti a lui, ma non riusciva a mettere a fuoco l'immagine. Il mondo vorticava attorno a lui. Sentì una persona che gli afferrava il braccio e glielo torceva, premendoglielo contro la schiena. Sentì delle dita che gli scivolavano sul collo, e una forte spinta sulle sue ossa. Tutto ciò gli provocava un certo formicolio.
Formicolio, questo è ciò che ora percepiva, anziché un intenso dolore. Non gli piaceva, e avrebbe voluto afferrare l'avversario con la sua mano libera, ma riuscì solo a darsi un pugno. Poi tirò con l'altro braccio, e l'individuo cedette alla sua potenza. Era libero.
Hanasia sapeva che la forza nelle braccia del suo avversario era divisa per dieci. Tuttavia, il Guerriero era stato comunque in grado di liberarsi facilmente dalla sua presa. Inoltre, anche se aveva subito tentato di liberarsi, l'attacco al punto debole della clavicola non sembrava aver avuto alcun effetto.
Doveva attaccare di nuovo prima che recuperasse completamente i sensi. Indicando col suo dito indice e tenendo piegate tutte le altre dita, stava per fare uno degli attacchi più codardi, uno che non avrebbe mai osato fare contro un normale avversario. Evitando la mano gigante che vagava a caso, si ritrovò di fronte a Romanesco, con l'altra mano che teneva saldamente il collo di quest'ultimo, sollevandogli la testa. Scagliò con precisione e con la massima forza possibile il suo indice contro il collo dell'avversario, proprio tra la vena giugulare e il tendine adiacente. Qui non ci sono né ossa né muscoli, solo la pelle che avrebbe trafitto, prendendo poi la vena e tirandola fino a farla scoppiare (gli animi sensibili dovrebbero astenersi dal leggere questa parte. Ops, troppo tardi).
Ci fu un urlo.
Era di Hanasia, il cui indice si era violentemente distorto contro l'indistruttibile pelle del suo avversario. Aveva messo così tanta forza, senza esitazione, che l'impatto aveva rotto le ossa e girato l'indice nella direzione opposta a quella normale. Hanasia indietreggiò di alcuni passi, tenendosi il dito, poi, mentre stringeva i denti, si chinò dall'altra parte, per rimettere almeno i pezzi a posto. Il dolore era acuto ed energico, ma almeno il dolore costante dopo era meno forte. Tuttavia, non poteva più colpire con quella mano.
Mentre era ancora lontana e il Guerriero copriva le sue sensazioni massaggiandosi il collo, lei giurò di non aver visto nemmeno un graffio nel punto in cui aveva colpito. Era davvero impossibile fargli qualcosa? Qui non si trattava di resistenza, ma di pura invincibilità! Era irreale, ed era dietro di lei, il Guerriero Millenario, colui che non può essere toccato.
Tutti avevano seguito i precisi movimenti della ragazza. E tutti erano ammutoliti. Ora, tutti gli Tsufuru la pensavano come Hanasia: questa invincibilità era irreale, e nessun attacco fisico avrebbe avuto alcun effetto.
“Ma la ragazza sta sanguinando dappertutto...” disse un tecnico.
“La trasformazione Millenaria non ha lo stesso effetto sulle femmine, oppure... lei è qualcosa di diverso.”
“Lei non è 'Millenaria'. Non lo è per niente. Massa muscolare, follia distruttiva… tutto questo non è in lei. Inoltre, si è già trasformata ieri: una volta avviato il processo, la trasformazione Millenaria non si ferma fino alla morte. Anche la sua aura è differente. Secondo i grafici, le onde non hanno nulla in comune.”
“Quindi lei cos'è?”
“Solo... molto molto forte.”
“Che coincidenza! E la trasformazione?!”
“Forse succede ai Saiyan che sono molto molto forti.”
“Delirante.”
“Non poi così tanto. È un modo meno strano di trasformarsi rispetto a una metamorfosi in un gigantesco gorilla.”
“Il generale Nizouki.”
“Cosa?”
“Vedremo che cos'è la ragazza più tardi. Sbarazziamoci del ragazzo. Inviate il generale davanti ai suoi occhi e mandatelo dall'esercito Saiyan.”
“Ma non gli faranno alcun danno...”
“Ho due piani. E la ragazza è uno di questi, ma deve sopravvivere.”
Il Guerriero stava già tranquillamente camminando verso Hanasia. Lei non aveva intenzione di scappare, sarebbe stato inutile. Stava preparando una palla di fuoco. Lanciandola contro il suo viso, lo avrebbe accecato. Quando arrivò alla sua altezza, gliela scagliò contro, ma nulla cambiò nei suoi movimenti, come se fosse stato attraversato da una brezza. Subito dopo lei gettò la sua mano ancora buona, con le dita tese, sui suoi occhi bianchi.
Ma, inconsciamente, aveva paura di essere colpita un'altra volta, e il suo attacco non fu molto veloce. Non gli aveva ancora sfiorato il viso, che lui afferrò il suo braccio. La trascinò verso il basso, e con una sola mano schiacciò al suolo l'intero corpo della ragazza Super Saiyan. Strinse con forza, e Hanasia gridò di dolore, sentendo i propri muscoli fracassarsi, e le proprie ossa rompersi.
Lo percepì, lui era persino più forte di quanto non fosse un minuto fa. Doveva fargli mollare la presa. Ma era impossibile. Perforò la roccia per penetrarci meglio, mentre l'altro suo braccio sembrava colpire una barriera indistruttibile. Stava pensando di amputarsi il braccio, quando Romanesco si lasciò andare.
Prima che potesse respirare o tirare un sospiro di soddisfazione, Hanasia vide la terra tagliarsi in due a tutta velocità verso di lei. Il Guerriero si alzò e le diede un calcio! Un improvviso e terrificante calcio che attraversava la terra come se fosse un laghetto. Hanasia riuscì giusto a vedere l'arto avventarsi su di lei. Sembrava che le sue braccia si muovessero al rallentatore, nel tentativo di proteggerla. Sentì lo stinco di lui scaldarle la faccia. La sua vista scomparve in quel momento.
Nell'oscurità, sentiva il suo viso andare all'indietro, senza staccarsi dalla gamba. Pensò per un attimo che fosse finita, quando il piede di lui affondò nel suo stomaco. Con la coscienza a tutta velocità, la ragazza rivide, come al rallentatore, quelli che erano i suoi ultimi momenti. La pelle del suo corpo non era stata schiacciata, ma aperta immediatamente, poiché la velocità aveva trasformato il Guerriero in un rasoio. Il piede sprofondò nel suo stomaco, attraversando le costole, senza neanche spostare i suoi organi interni, che preferirono essere penetrati, scoppiando all'interno.
Soltanto dopo che tutto il suo corpo fu spinto fuori dalla terra, la testa si staccò dalla gamba di Romanesco per andare così in fretta che sembrò romperle il collo. Il corpo fu liberato dal piede, che lasciò dietro di sé una scia di sangue che scorreva.
Infine sentì il contatto della sua schiena col pavimento, e nulla di tutto il resto.
I suoi capelli tornarono neri e caddero al suolo, nuovamente soggetti alla gravità.
“Merda, il secondo piano è saltato.”
Chiin-Lee era triste per la morte della ragazza, non solo per il fallimento del piano. Ma lei non aveva né il tempo né il diritto di mostrarlo. Non aveva tempo per pensare a lei, avrebbe sicuramente dovuto ucciderla in ogni caso.
E poi c'era una differenza tra questo attacco e quelli precedenti. Romanesco aveva visto la sua forza incrementare nuovamente, ed ecco, aveva colpito forte. Aveva deciso di colpire molto forte, e in un secondo aveva vinto. Aveva ricordato al mondo di non essere solo indistruttibile...
“Uno in meno”, disse uno Tsufuru, iniziando la sua frase con un tono felice, ma dopo tre parole non poteva dirlo in nessun altro tono se non quello della sconfitta. Sapevano tutti che la ragazza non era un pericolo, e che era persino diventata la loro migliore alleata.
Lo schermo più grande mostrava il corpo smorto e senza vita della ragazza, e il terreno circostante che si riempiva di una pozza di sangue. Infine, Chiin-Lee girò lo schermo situato in un angolo della sala con un movimento della mano, e urlò:
“Il generale!!!”
Non aveva bisogno di dire altro, Nizouki era sulla nave piccola, proprio dietro al Guerriero Millenario.
Romanesco poteva sentire l'odore del sangue, e gli piaceva. Era venuto a immergere le sue mani nel liquido rosso, ma delle palle di fuoco lo colpirono sulla schiena. Si voltò, era il suo ex-avversario. L'aveva dimenticato. Si girò e sorrise.
“Ti eri dimenticato di me, Romanesco? Non ero io il tuo avversario fin dall'inizio? Non mi hai ancora preso, miserabile!”
E mentre Nizouki lanciava altre palle di fuoco, il modulo ai suoi piedi partì e corse via, sempre più velocemente.
Romanesco saltò e partì al suo inseguimento.
Nella sala di controllo degli Tsufuru la tensione era al massimo. Tutti i loro attacchi fino a quel momento erano stati ridicoli, il loro nemico era rimasto completamente impassibile. Non avevano risolto il mistero di questo secondo guerriero e i loro attacchi erano inefficaci. C'era ancora il virus, ma Chiin-Lee dubitava che fosse sufficiente cospargerlo. La tartaruga poteva essere distrutta da una ridicola onda di energia, e anche se ne aveva parecchie dosi, aveva la sensazione che avrebbero potuto fare un solo tentativo.
Il suo primo piano, che non c'era più, oltre alla bomba, era quello di schiacciare una fiala di plasma contenente il virus grazie alla ragazza, che avrebbe avuto più possibilità di avvicinarsi a lui, e forse sarebbe anche stata in grado di mirare efficacemente agli occhi, alla bocca o a qualsiasi membrana mucosa.
Ma lei non c'era più.
Il radar indicava che era ancora viva, ma per quanti secondi ancora? La tartaruga non aveva abbastanza materiale per curarla, e in quelle condizioni anche se l'avessero portata in ospedale non sarebbe cambiato molto.
Due nuovi punti apparvero sul radar.
“Cosa sono queste energie?” chiese lei, mentre posizionava un grande schermo video davanti a sé. Anche gli altri Tsufuru erano sorpresi, e diedero ordine alle telecamere di inquadrare il posto esatto.
“Date un'occhiata ai numeri sul misuratore energetico! Sono vicini agli altri due, è terrificante! Co... cosa sono??”
“Dei... dei mostri, né Tsufuru, né Saiyan!!!”
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