DB Multiverse
Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo
Scritto da Loïc Solaris & Arctika
Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2
Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!
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Intro
Parte 0 :0Parte 1 :12345
Round 1-1
Parte 2 :678910Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930
Lunch
Parte 7 :3132333435Round 1-2
Parte 8 :3637383940Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970
Night 1
Parte 15 :7172737475Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990
Round 2-1
Parte 19 :9192939495Parte 20 :96979899100
Round 2-2
Parte 21 :101102103104105Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115
Night 2
Parte 24 :116117118119120Round 3
Parte 25 :121122123124125Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
PARTE QUATTORDICI - SAYAN, NAMECCIANI E ALTRI DEMONI
Capitolo 68
Il Varga annunciarono subito il combattimento successivo:
"Chiamiamo ora sul ring, Gast Carcolh dell'Universo 7 e Cell jr. dell'Universo 17!".
"Chi?" Gohan era rimasto un attimo perplesso, per poi ricordarsi che l'Universo 7 era quello di cui faceva parte il Namecciano gigante.
"Non è un nome tipicamente Namecciano" disse suo fratello. "Sono solo un paio di parole... e non particolarmente 'verdi'".
Piccolo preferì non rispondere. Aveva notato la particolarità di questo grande Namecciano, che conteneva l'intera popolazione del suo pianeta in sé stesso. In lui non vi era alcuna traccia né di Piccolo stesso, né di Kami. Quali eventi avevano innescato la creazione di Gast Carcolh? Freezer, sicuramente... e senza l'intervento dei terrestri, o almeno senza il suo. Chiarament, Gast era rimasto da solo per anni, alla ricerca di altri come lui... era chiaro che Piccolo e Kami non erano più in vita nell'Universo 7. O forse non erano mai nati.
Il nome... sapeva dov'era nato, proprio come lui aveva capito le origini dei Namecciano dopo la fusione con Nail. Deve essere stata una scelta deliberata da parte del primo Namecciano, e Nail era ora destinato a cambiare il suo nome perché era il rappresentante di tutto il suo popolo. "Gast" era semplicemente un diminutivo della parola Namecciano e stava a significare 'popolo' o 'nazione'. Per quanto riguarda "Carcolh", invece... era un riferimento al suo nuovo potere. Era il nome di un dio, la cui storia leggendaria veniva tramandata di generazione in generazione ai bambini Namecciani. Migliaia, o addirittura milioni di anni fa, i Namecciani primitivi adoravano delle divinità immaginarie, come molti altri. Carcolh era un gigantesco mollusco dalla grande forza...
Il Super Namecciano sciolse le braccia, si sollevò da terra con un salto e volò rapidamente verso il ring, circondato da un'aura bianca.
"Assisteremo alla sua potenza" disse Piccolo tranquillamente, mentre osservava l'imminente battaglia.
Goku gli si avvicinò. "Dimmi, Piccolo: se Cell fosse allo stesso livello che conosciamo, il suo Cell jr. dovrebbe probabilmente essere allo stesso livello. Potresti batterlo oggi?".
"Ho fatto molti progressi da allora, nella speranza di raggiungere il livello di Cell... ma senza successo. Ma credo di essere in grado di battere un semplice Cell jr.".
"Ciò significa che Gast dovrebbe avere vita facile. Data la sua dimensione, dovrebbe essere molto più potente di te" disse Goten, avvicinandosi a loro.
"Le dimensioni o i muscoli non hanno mai determinato alcuna superiorità" ribatté. "Ma devo ammetterlo: come fusione di tutti i Namecciani, è su un livello completamente differente".
Accanto a loro, Cell, nello spazio numero 17, stava facendo il loro stesso ragionamento. Conosceva Piccolo, e con lui anche le abilità dei Namecciani. Aveva anche sentito la storia del guerriero dell'Universo 7, e sapeva che questo avversario aveva un potere schiacciante.
Guardando il suo Cell jr., che stava aspettando con impazienza il via libera di suo padre, prese una decisione.
"Abbiamo bisogno di un minuto" disse Cell a denti stretti, al Varga responsabile del suo spazio.
Era rischioso... avrebbe potuto rivelare il suo vero potere a tutti. Ma, d'altro canto, vi erano diversi motivi che lo portavano ad abbandonare la sua prima strategia.
Per cominciare, Goku e tutti gli altri non si erano lasciati ingannare. Se non avevano già intuito la sua vera forza, non ci avrebbero comunque messo molto. Aveva altri due incontri prima di sfidare la 'Squadra Z'. Del resto, il suo prossimo combattimento sarebbe stato contro quel 'Bojack', che dopo una trasformazione aveva anche superato il livello di un Super Sayan. Cell non riusciva a capire quanto fosse forte rispetto a Darbula dell'Universo 11... non poteva essere più forte, ma c'era comunque una possibilità.
E poi voleva sapere quanto era forte il grande Namecciano. Se suo figlio poteva vincere, tanto meglio, se sarebbe finito male, non gli sarebbe interessato granché. Ma doveva comunque favorire suo figlio.
"Il tuo avversario è troppo potente" gli disse, spingendolo all'interno dello spazio, sotto lo sguardo confuso dei Varga. "Aumenterò la tua forza".
"Non dovremmo accettarlo" pensò il Varga. "Avrebbero dovuto farlo prima!".
Cell si fermò alla prima stanza, aprì la porta, e lasciò che il Cell jr. sorridente entrasse per primo. Poi chiuse la porta alle sue spalle.
"E' ben arredata" pensò Cell, esaminando la stanza con un sorriso sull'angolo della bocca. "Le pareti sono insonorizzate e le nostre aure sono troppo nascoste ... noi non sentiamo gli altri, e gli altri non sentono noi ... è perfetto".
Il piccolo Cell si rivolse a suo padre, e in modo molto giocoso, con voce un po' ingenua, chiese: "Come hai intenzione di farmi diventare più forte, papà?".
Il sorriso del padre scomparve. Senza un briciolo di senso di colpa o rimorso, senza un attimo di esitazione, Cell fece un rapido movimento con la mano sinistra, con due dita estese. Un'onda di ki immensamente potente e invisibile colpì il piccolo Cell jr. blu, che esplose immediatamente. Il suono straziante riempì la stanza, e quarantotto pezzi del corpo del figlio di Cell atterrarono nella stanza, in una pozza di sangue.
Senza perdere tempo, Cell concentrò al massimo la sua energia. La punta della sua coda si aprì improvvisamente, e pochi secondi dopo spuntò fuori qualcosa.
Un altro Cell jr., un po' appiccicoso, cadde a terra in posizione fetale. Si alzò in fretta, spolverando via un po' di materia organica dalla sua armatura. Poi strinse i pugni, piegò le ginocchia e gridò: "Ki kih kih".
"Ecco, gli ho dato quanto più potere possibile..." Cell era senza fiato, col sudore che gli colava dal volto.
Seguito dal suo nuovo e potenziato figlio, uscì dalla stanza, prendendo il corridoio del suo spazio, dove tutti lo aspettavano.
"Cosa possono aver fatto?" balbettarono i Gohan degli universi 16 e 18.
"Beh, cosa pensi abbiano fatto?" gli chiese suo padre, Vegeth.
"Non lo so, ma è molto sospettoso. Da Cell ci si può aspettare qualsiasi cosa. Non abbiamo avvertito la loro aura all'interno dell'appartamento" disse Gohan, anche se gli altri erano ben consapevoli. "Questo Cell jr. è identico. Non credo che sia più forte".
Improvvisamente, Piccolo capì. "No... non può averlo fatto!".
"Non può aver fatto cosa?" chiese Gohan, voltandosi verso di lui.
"Che mostro! Non è per nulla cambiato, è ancora il male in persona!" disse Piccolo, spiegando agli altri quello che aveva intuito... e che anche qualcun'altro dell'Universo 16 aveva pensato!
"Anche se sembra lo stesso e ha lo stesso codice genetico, non è quello di prima" disse Vegeth. "Eh" pensò il guerriero nato dalla fusione. "Sei proprio un bel bastardo...".
Anche Piccolo dell'Universo 16 aveva capito, ma aveva ascoltato il suo omologo, in modo da non ripetersi. Gohan e Bra l'avevano probabilmente capito da soli.
Il Super Namecciano dell'Universo 7, ancora in attesa dello scontro, scoprì subito l'inganno. Ma non era un problema. Non pretendeva di giudicare le azioni di questa creatura. I suoi pensieri cambiarono... questo Cell... possibile?
Gast aveva cercato di non ascoltare le conversazioni degli altri, ma aveva sentito che costui era in qualche modo familiare a tanti altri universi. Era in qualche modo legato ai cyborg dell'Universo 14. Dei cyborg numerati... lui conosceva la loro origine. Lui, infatti, aveva un legame, anche se stretto, con Cell. E ora avrebbe affrontato questo suo clone in miniatura.
Bu dell'Universo 4 rise tra sé. "Incredibile!" pensò, guardando la creatura dell'Universo 17. "Sei incredibile! Penso che tu sia la creatura più originale di tutto il torneo... potremmo essere grandi amici, se non fossimo avversari!".
Gli dei dell'universo avevano capito tutto. In fondo, erano gli dei Kaioh. In termini di percezione, non gli sfuggiva nulla... tranne forse al Kaioshin dell'Est, che era ancora un po' giovane.
"Non è nelle regole, giusto?" chiese il Kaioshin dell'Ovest con nonchalance.
"Oh, direi di no" rispose il Kaioshin del Nord. "Ma abbiamo qualche motivo per fermare la lotta a causa di ciò? In questo torneo dei Multiversi, molte cose sono insolite. Inoltre, questo è ancora il primo turno, quindi non cambia molto. Direi che una sostituzione al primo turno è tecnicamente legale".
"Ma... non è lo ste..." esordì il Kaioshin dell'Est, capendo improvvisamente.
"Non è affatto nelle regole" lo interruppe il Kaioshin del Sud. "Cambiare dopo aver saputo il tuo avversario... questo è semplicemente barare".
"Chiudiamo gli occhi, per questa volta" concluse il Gran Kaioshin. Tutti si voltarono verso di lui, sorpresi.
"Il nostro giudizio sarà quasi sicuramente necessario in seguito, per cose di maggior serietà" disse, tornando al ring.
Il Cell jr. raggiunse il ring ad alta velocità, urlando stridulamente. "Gnee gnee hi hi!".
Si precipitò verso il Super Namecciano, che era in piedi sul ring, con le braccia incrociate.
Il Cell jr. colpì violentemente la guancia destra di Gast, che non ebbe il tempo di difendersi. Prese tutto il peso del colpo, e la sua testa scattò all'indietro, con un enorme livido sulla guancia. Con le braccia sciolte, cadde pesantemente a causa della gravità del ring, incapace di mantenere l'equilibrio.
Tutti avevano visto quanto successo, ed erano inizialmente senza parole. Il Varga col microfono, guardando il ring dalla torre di controllo, rimase a bocca aperta e scioccato. Cell batté il palmo della mano sulla fronte, in segno di dissenso.
Il Cell jr. atterrò sul ring, e, sempre urlando con voce stridula, si precipitò verso il suo avversario, che non si era ancora alzato. Egli l'avrebbe affrontato, se il presentatore non avesse fermato il suo volo con un grido.
"S... squalifica! Cell jr. viene squalificato per aver attaccato prima dell'inizio del match!".
Ci fu un silenzio totale nell'arena. Gli spettatori erano rimasti storditi e con gli occhi spalancati. Cell jr. si librava nell'aria da fermo, senza avere il coraggio di muoversi, guardandosi intorno. Per chi non aveva ancora compreso, una regola importante del Torneo dei Multiversi tornò finalmente alla loro mente.
"Non ha...".
"... toccato il ring!" esclamarono Goten e Trunks, sorpresi come tutti gli altri.
L'annunciatore, col microfono spento, si rivolse al tecnico. "Sei sicuro che non si è limitato a muoversi troppo in fretta, come è spesso accaduto?".
"Ne sono certo" rispose lui. "Il ring non ha registrato alcun contatto. Non l'ha toccato, nemmeno per un istante".
Il Cell jr. rimase a mezz'aria, a un metro di distanza da Gast, con gli occhi ancora spalancati. Sul ring, il Super Namecciano si alzò lentamente, voltando le spalle al suo avversario, che stava ancora levitando nel vuoto, come un bambino smarrito. Il Cell jr. non aveva nemmeno guardato il suo creatore. Gast Carcolh sembrava determinato a tornare tranquillamente nel suo spazio.
"Pensavo ci sarebbe voluto più tempo" disse Trunks dell'Universo 16. "Questo è un bel colpo, vincere per squalifica!".
"Pfft. Non so di cosa stai parlando" rispose Bra.
"Anche io avrei preso quel colpo" intervenne Vegeth. "Chi avrebbe mai pensato che lui avrebbe attaccato senza rispettare la prima regola? Per quanto possa essere sorprendente, non mi dispiace vederlo squalificato. Certo, altro che Broly... non ci si poteva aspettare che seguisse appieno le regole, ma...".
"Tu avresti preso il colpo?" disse Gohan, sorpreso. "Anche senza trasformazione, non credo che...".
"Non è questo" disse Vegeth. "Se il mio avversario si precipita verso di me senza toccare il ring, o si tratta di un bluff o è stupido. E' fuori questione che mi attaccasse fuori dal combattimento, ovviamente. Sarei rimasto fermo come Gast, in attesa che si fermasse ad un millimetro di distanza".
"Vuoi dire che lo faresti solo per prendere in giro la stupidità del tuo avversario?" concluse Bra.
"Oh, lo farei" disse Vegeth con un sorriso ed una piccola goccia di sudore. "E' una giusta ricompensa. Goku scherniva molti nemici con la sua ingenuità".
Questa percezione non fu condivisa da tutti, specialmente nell'Universo 18.
"Maestro" azzardò Ub. "Possiamo supporre che, se il guerriero Namecciano non ha evitato il colpo, allora non deve essere molto forte... almeno rispetto a te, intendo...".
"Meh" rispose Vegeta. Lui non partecipava a questa discussione.
"Uh..." esordì Goku. "Se il Cell jr. fosse forte quanto Cell, sarebbe un colpo impreparato...".
"Gast Carcolh lo tiene in pugno" dichiarò Piccolo. "A lui piacerebbe prendere un altro colpo simile".
Tutti gli occhi si voltarono verso il Namecciano. Ub chiese nuovamente: "Ma allora avrebbe potuto schivarlo all'ultimo momento, giusto?".
"La lotta non era ancora iniziata" disse Piccolo.
"Oh" disse Goku. "Ha barato nei confronti di Cell jr. Ha preso il colpo di proposito, in modo che potesse assicurargli la vittoria! Inoltre, invece di rivelare la sua vera forza, o una parte, ci lascia senza alcun indizio".
"Sì, e c'è di più..." continuò Piccolo. "Questo Cell ha colpito Gast in maniera piuttosto dura. Il Super Namecciano è stato in grado di valutare la sua forza, la sua velocità... tutto. Se la lotta avesse luogo, avrebbe già tantissime informazioni sul suo avversario".
"Si, peccato che non ci sarà nessuna lotta".
Era inevitabile? In tribuna la folla gridava, infelice.
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