DB Multiverse

Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo

Scritto da Loïc Solaris & Arctika

Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2

Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!

Aggiornamenti di giovedì alle ore 20:00 (Parigi)
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Intro

Parte 0 :0
Parte 1 :12345

Round 1-1

Parte 2 :678910
Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930

Lunch

Parte 7 :3132333435

Round 1-2

Parte 8 :3637383940
Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970

Night 1

Parte 15 :7172737475
Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990

Round 2-1

Parte 19 :9192939495
Parte 20 :96979899100

Round 2-2

Parte 21 :101102103104105
Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115

Night 2

Parte 24 :116117118119120

Round 3

Parte 25 :121122123124125
Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
[Chapter Cover]
Parte 28, Capitolo 139.

Chapitolo 139

Traduzione di BK-81

Dopo un silenzio breve ma intenso il ladro di corpi Ginyu e l’onnipotente Vegeth si saltarono addosso. Le loro aure illuminarono l’oscurità nel loro bagliore dorato nel momento che le loro mani si scontrarono rimanendo intrecciati tra di loro e iniziando a spingere uno contro l’altro. Ginew era alquanto stupefatto della forza del suo nuovo corpo. Questi Super Saiyan erano davvero incredibili! Ma nonostante stesse sperimentando un livello molto superiore a quello che avrebbe mai creduto, si sentiva essere spinto all'indietro. Sul suo viso comparvero gocce di sudore, mentre Vegeth rimase impassibile e non dimostrò alcuna fatica. La realizzazione del ladro di corpi lo provocò a canalizzare le sue energie residue nelle sue braccia ,ma senza successo. Al posto di spingere via il Saiyan fuso, le sue gambe affondarono nel terreno sempre di più. Strinse i denti e sbuffò poi lo colpì una scarica di dolore. Vegeth aveva stretto il pugno e per poco non aveva rotto le ossa nella mano di Ginew. Sorpreso cercò di colpirlo con un calcio che venne evitato con facilità, ma Vegeth lo rilasciò lo stesso.

Ginew si massaggiò le mani, arrabbiato, per poi tornare all'attacco. Stavolta tentò un attacco ad alta velocità, pestando l’arrogante Vegeth da tutte le parti. Ma anche senza guardare, la fusione di Goku e Vegeta era ben capace di bloccare ogni colpo con una semplicità sconcertante. Mentre Ginew stava usando tutto il potere del Super Saiyan, Vegeth ne usò si o no metà.

‘Questo tipo è davvero disgustoso!’, bestemmiò Ginew.

Senza muoversi e abbastanza stanco delle fatiche inutili dell’intruso, Vegeth sferrò un manrovescio sul viso di Ginew che venne scaraventato indietro. Un rivolo di sangue marcò il sentiero della Saiyan. Sorpreso e scioccato, l’ex-ufficiale si alzò a gattoni e si voltò verso la fusione in grande collera. In tutta risposta lo sguardo di Vegeth sarebbe stato in grado di far sembrare docile quello di Freezer, un maestro dell’intimidazione.

“Nemmeno la mia piccola Bra arriva a un decimo del mio potere. Nessuno in tutti gli universi ci riesce. Io sono Vegeth, il guerriero supremo!”

“Che spacconeria!” rise Ginew. “Attenzione, che la tua modestia non ti vada di traverso, Saiyan! Credi veramente che in tutta l’infinità degli universi con le sue infinite possibilità nessuno sia in grado di competere con te? Un altro Broly con ancora più potere di quello che hai affrontato qua, o un altro Vegeth che possiede trasformazioni superiore alle tue? Ci potrebbe essere anche un Cell capace di distruggere galassie con uno starnuto! Sei così pretenzioso che non riesci nemmeno ad accettare la possibilità, questo è un difetto fastidioso tipico di voi Saiyan!”

“Nonostante ciò sei proprio tu che ne sei caduto vittima”, rispose Vegeth con lo sguardo duro. “In questo momento sei accecato dal potere, un potere che non ti appartiene. Credi di essere qualcosa di speciale, ma non sei in grado di utilizzare le piene capacità di Bra. Per questo è necessaria un’armonia tra mente e corpo che tu non avrai mai.”

“Ah, davvero? E tu cosa ne sai?”, lo interruppe Ginew asciugandosi il sangue dall'angolo della bocca.

“Molti anni fa hai scambiato il tuo corpo con quello di Son Goku, uno dei Saiyan da cui sono stato creato. Pensavi che con la sua forza potessi cambiare le carte in tavola, ma la sua anima era troppo pura che riuscivi ad usare a malapena un decimo della sua forza e questo anche dopo aver avuto occasione di abituarti. Prova ad aumentare la tua aura finché vuoi, anche da Super Saiyan non sei nulla in confronto a mia figlia. E ricordati, nemmeno lei può rivaleggiare con me, che possibilità hai?”

“Allora è questo che pensi?” gridò Ginew ridendo. “Allora permettimi di correggere le tue conclusioni fasulle, e lo farò con parole semplici, cosi che il tuo cervello da scimmia possa capire. La mia tecnica lavora su due piani: per prima cosa mi devo adattare al nuovo corpo e secondo alla bontà di cuore dell'ospite. Ho speso ben trent’anni saltando da un corpo all’altro, imparando ad adattarmi a livelli di forza molto differenti tra di loro finché sono riuscito a manovrarmi nella posizione di usurpare Re Cold. I Demoni del Freddo possiedono un potere immenso, su scala galattica. Il patriarca specialmente aveva dovuto ricorrere a varie forme di riduzione per poter controllare la sua incredibile forza.

Ma io, un vero maestro di arti marziali, ero riuscito subito a domare la forza massima dell’imperatore. Poteva rimanere nella sua forma originale senza grandi difficoltà e nei decenni successivi ho spinto il suo corpo fino al limite a anche oltre, diventano più Cold che lei stesso era mai stato. Vedi, risvegliare poteri latenti è la mia specialità, creo una versione migliore di ognuno!”, rise Ginew. “E riguardo il corpo di tua figlia, lei è lontana dall’essere di cuore puro, in realtà è arrogante come suo padre. Nessuno diventa cosi forte senza perdere la sua purezza… è impossibile! Mi chiedo che potere riuscirei a ricavare ora dal corpo di questo Son Goku, ahahaha!”

Vegeth doveva ammettere che Ginew non stava parlando a vanvera.

“Bene, credo che sia giunto il momento di provarti che ormai questo corpo appartiene a me. Ne sono più degno di quella tua insopportabile figlia!”

Con queste parole Ginew esplose inaspettatamente con la forza di un Super Saiyan 2, l’energia incontrollabile di Bra ora era inspiegabilmente domata. Durante la predica del capitano, Vegeth era rimasto in silenzio e doveva ammetterne la verità, seppur a malavoglia. E questo ne era la prova, il soldato aveva raggiunto un livello a sui Bra aveva fallito finora, e mostrava in perfetto controllo sulla sua massima forza.

Nell’arena Bu fischiettò in ammirazione, cosa che il Gran Kaiohshin fraintese come una reazione al combattimento corrente. Ma il Majin era interessato maggiormente nel duello nelle profondità dello spazio.

‘Niente male, quella ragazzina possederebbe un gran potere se potesse essere controllata per bene!’, pensò. ‘Al primo livello Gohan avrebbe avuto i suoi problemi, ma a questo punto sarebbe stato surclassato!’

Vegeth era sinceramente attonito, ma come tutta risposta sospirò solamente e lo raggiunse al secondo livello. Era stanco di questa faccenda e voleva finirla presto. Anche un osservatore casuale avrebbe potuto vedere la differenza di energia tra di loro, ma Ginew era cosi intossicato dal potere che si sentiva onnipotente. Senza restrizioni si lanciò su Vegeth con un gancio ascendente, che però venne evitato senza problemi. Ginew insistette e seguì con una catena di pugni che diedero inizio a un violento scambio di colpi. Veramente, il capitano era rimasto cosi ubriaco da questo nuovo potere, ma suo “padre” bloccò ogni colpo. Con questa energia grezza avrebbe potuto distruggere un sistema solare intero senza sforzarsi troppo, un fatto esilarante. Ma a sua sfortuna esisteva un reame ancor superiore a questo, irrealistico e disgustoso.

Vegeth si teleportò dietro di lui e si trasformò immediatamente in Super Saiyan 3. In confronto a questo il tempo di reazione di Ginew era così lenta che era riuscito a voltarsi a malapena paralizzato da questo potere travolgente.

“Finiamola qua.”

L’asteroide sotto di loro venne disintegrato all’istante dall’impatto che fece volare via Ginew nello spazio tra innumerevoli capriole involontarie finché finalmente si schiantò proprio contro la roccia da cui Bu stava guardando. I suoi occhi si allargarono mentre si scompose in un liquido nerastro; Ginew poi distrusse il punto in cui l’occhio di Bu si era trovato un secondo prima. Conoscendo l’acutezza irreale di Vegeth trasformò il liquido in mercurio per poi comparire come un metallo comune nello spazio. Sempre meglio della gelatina rosa che lo avrebbe smascherato all’istante.

Questo asteroide roccioso, che era più stabile di quell’altro, dallo shock dell’impatto venne catapultato in una nuova direzione. Vegeth si teletrasportò accanto a sua figlia sfigurata camminando attraverso la pozzanghera di questo liquido metallico al quale il Saiyan non fece attenzione, lo stato del corpo di Bra lo preoccupava di più. Per fortuna i danni non erano cosi gravi. Anche se non era stata in grado di competere con la sua forza incommensurabile, lo stato di SSJ2 aveva aumentato la sua resistenza a dovere. Ovviamente si era anche trattenuto. Vegeth si poteva già immaginare la reazione di Bra al ritorno, cosa che lo fece sorridere dall’anticipazione.

Vegeth prese Ginew al collo e lo alzò fino al livello degli occhi per fissare lo sguardo e alzando un indice.

“Il messaggio è arrivato? Ora tu-“

“Change!!!”, gridò Ginew facendo ricorso alla sua ultima carta. Nonostante la disperazione il momento di conquistare il corpo di Vegeth era finalmente giunto. Stava per diventare il potere supremo!

La tecnica aveva funzionato, lo poteva sentire subito, dato che la sua mente si era messo in viaggio nella solita spirale multicolore. Il momento di ascendere nel reame divino, l’essere più forte dell’universo, era finalmente arrivato. D’ora in poi niente e nessuno poteva opporsi a lui, sarebbe stato il signore di tutto!

Finalmente giunto a destinazione si rese conto che c’era qualcosa che non andava. Non si ricordava di aver ferito Vegeth, specialmente non al petto. E non aveva quattro braccia… e finalmente capì, ma non osava aprire gli occhi. Quel bastardo lo aveva fatto insediare nuovamente nel corpo di Cold, ma come?? Si sforzò di guardare e vide il Saiyan che teneva in alto sua figlia che mostrò un’espressione di sollievo. Il guerriero fuso aveva usato la sua disperazione di trovare un corpo nuovo fino a farsi usare da esca per il body-change. Ma in quel momento si era teletrasportato indietro davanti al demone del freddo che aveva subito di nuovo il cambio. La cosa peggiore per Ginew era che non poteva neanche mostrare tutta la sua furia, dato che quel corpo era troppo danneggiato per potersi muovere un minimo. Vide poi gli altri due Demoni del Freddo che erano ancora a terra incoscienti. Quando realizzò che al loro risveglio sarebbe stato completamente alla loro mercé, il captano deglutì a fatica.

“Ed eccoci qua!” sorrise Vegeth soddisfatto.

“Ce ne hai messo di tempo…” sbuffò Bra con lo sguardo grato. “Ahia… ehi… mi hai rotto la mandibola!”

“Ehe… anch’io sono contento di rivederti!” rispose suo padre mentre Bra si accorse delle sue ferite.

Dietro di loro si potevano sentire i rumori dei due principi che si stavano riprendendo. Cooler e Freezer si rialzavano in piedi, il primo abbastanza audace di richiamare gli intrusi.

“Stupidi insolenti! Come osate irrompere qua… sporchi primati!”

“Fermati!”, ordinò Freezer. “Saiyan, dov’è Ginew? Cose ne è stato di questo sporco traditore?”

“Beh, come puoi ben vedere, ci è voluto un bel po' di persuasione per farlo obbedire” spiegò Vegeth puntando prima Bra poi Cold. “Per ora è ritornato nel corpo di vostro padre, fatene quello che volete, è tutto vostro. E ora mi congedo, alla prossima!”

Cooler non sopportava il tono allegro di quel Saiyan esecrabile. Voleva attaccarlo con un pugno, ma in quel momento si era già teletrasportato via insieme a sua figlia e rimase immobile con lo sguardo basso.

“Vigliacchi!” fece Cooler. “Freezer, mobilizza le truppe per un contrattacco!”

“Lascia stare questo Saiyan, fratello, non siamo nelle condizioni di affrontarlo” lo calmò Freezer avvicinandosi alla vasca di rigenerazione. Incrociò le braccia davanti al petto e la sua coda di mosse dalla eccitazione. “Allora, Capitan Ginew, che riunione inaspettata! Immaginati la mia sorpresa dopo aver scoperto che in tutti questi anni ti sei nascosto in piena luce, proprio sotto il mio naso. Pensare che ci hai chiamato figli tuoi, ci hai dato ordini e ci hai manipolato a tuo piacere. Si, lo posso vedere dal tuo sguardo infuriato, se potessi ci uccideresti seduta stante per mantenere la tua facciata. Ma vedendo che ora sei inerme, tempo che il tuo spettacolo sia giunto al termine. Ma devo ammetterlo, ha mostrato una gran bella performance!”

“Freezer, cosa stai…”

“TRADITORE!!!” Freezer interruppe suo fratello con un tono molto feroce. “Miserabile verme bugiardo! Ti farò desiderare di essere morto quel giorno, ti farò pentire di avermi incontrato! Cooler, facciamo sparire questa imitazione patetica una volta per tutte!”

“Con grande piacere!” gridò Cooler estendendo un braccio verso la vasca, imitando suo fratello. Entrambi crearono una sfera di energia nelle loro mani.

Ma in quel istante, in cui avrebbero potuto far scomparire Ginew, che normalmente avrebbe potuto sconfiggerli solo con lo sguardo e che ora si stava arrendendo al suo destino, i tre Demoni del freddo vennero colpita da un’emicrania improvvisa intensa. Cooler cadde in ginocchio lamentandosi.

“Cosa mi sta succedendo??? Ahhh!”

“Un attacco psichico…” brontolò Freezer che stava lottando per rimanere in piedi. “Quale mago irriverente si crede capace di poter controllare un autentico Demone del Freddo? Verme!”

Nella sua testa risuonò una voce: “Quale essere corrotto dal male si crede capace di resistere alla più antica della magie…?” sbuffò Babidi, concentrato per convertire il trio in una sola volta.

Mentalmente e fisicamente esausto, Cold fu il primo a cedere. Cooler lo seguì poco dopo, colmo di odio e risentimento. Ma Freezer si era dimostrato sorprendentemente arduo da sottomettere, dato che nella sua famiglia era lui il più affine alle abilità telepatiche. Ma alla fine anche le sue difese si dovettero arrendere e si sottomise al mago. Ormai la sua armata era quasi pronta. Il mago dalla pelle gialla istruì Darbula di iniziare con i preparativi, mentre disse a Bu che il tempo di conquistare l’arena era quasi giunto. Fra non molto si sarebbe abbattuto un ciclone.

Nel frattempo Vegeth era ritornato al balcone dell’universo 16 da Gohan e gli altri. Pan, Trunks e Goten erano spaventati dallo stato patetico di Bra, di cui faccia e corpo erano coperti di ferite ed ematomi. Vegeth la presa da parte e chiese a Piccolo.

“Senzu, prego!”

Prendendone una manciata la ragazza nel deglutì un paio come un teenager svogliato. Senza voltarsi verso i suoi cari o il caotico ring, s’incamminò verso gli appartamenti.

“Vado a coricarmi”, mormorò con la bocca ancora piena.

Poi sparì nel corridoio sotto gli sguardo preoccupati di Pan e Videl. Dall’area 18 anche Ub aveva percepito il suo ritorno e come la sua aura sparì nelle sue stanze. Magari dopo le avrebbe fatto visita per vedere se stava bene.

Gohan chiese suo padre: “E Ginew?”

“Di nuovo all’interno di Cold e non più il mio problema. Se Freezer sa cosa è bene per lui, a quest’ora lo ha già vaporizzato.”

“Ora che la sua avventura è superata, Bra dovrebbe studiare il suo prossimo avversario” affermò Piccolo. “Dato quello che abbiamo visto finora ne gioverebbe davvero molto. E penso che potrebbe trovarlo veramente interessante…”

“Sarebbe molto intelligente da parte sue, perciò figuriamoci”, sospirò Vegeth. “Aspetta, come interessante? Gast è davvero così forte?”

“Non solo questo” rispose Gohan, che aveva una goccia di sudore sulla fronte. “Guarda tu stesso.”

Voltano lo sguardo verso l’arena, Vegeth vide una scena che sorprese persino lui. Al centro del campo di battaglia Gast era in ginocchio, davanti a lui Vegeta dell’universo 13 trasformato in Super Saiyan 3. E dietro Gast si stava erigendo una massa di muscoli immensa vestito di un’armatura nera, illuminata di un’aura intensa color verde…

Alcuni momenti prima, mentre Vegeth stava gestendo la situazione di Ginew nello spazio:

Gast Carcolh si trovava difronte a Raichi che era seduto sulla sua sfera come sempre. Il Namecciano aveva seguito l’energia di Vegeth finché era sparita nell’immensità dello spazio, ma non era particolarmente interessato. Tutto il problema non lo riguardava. Dalla parte dello Tsufuro Raichi aveva ricontrollato i suoi fantasmi per essere davvero sicuro che non fossero stati manipolati. Tutti i suoi schiavi digitali dello scontro precedente erano pronti per l’uso, incluso i nuovi… accarezzando la sua sfera di cristallo aggrottò le ciglia e si avvicinò leggermente a Gast. Il Namecciano rimase impassibile:

“Devi toccare il ring, vecchio…”

„Permetti che se ne occupano in miei fantasmi, onorevole Namecciano” rispose lo scienziato.

Intorno a lui comparvero una moltitudine di Namacciani, persone semplici e bambini. I più giovani vennero sostenuti dagli adulti per impedire che venissero schiacciati dalla gravità. Entrambi i Gohan erano stupiti, questi fantasmi era no più numerosi di quelli dello scorso round. Bu fischiettò dalla sua prigione, mentre Gast e i Namecciani presenti erano furiosi.

“Tu… tu hai ucciso dei Namecciani?!”

“Non ho sangue innocente sulla mia coscienza!”, rispose Raichi subito. “Questi Namecciani sono stati trucidati da Saiyan che sorpresa, lo so! Ognuno dei miei fantasmi, ad eccezione delle vittime del torneo, sono vittime di questi conquistatori assettati di sangue. Il mio stesso popolo, i Namecciani… Lo capisci meglio di me, dobbiamo sradicare questi bruti infernali! Tu e io condividiamo gli stesi principi di pace! Permettimi di vincere, cosi che posso avverare il mio desiderio!”

“Non sono né pace, ne giustizia che ti guidano”, notò Gast. “È vendetta. Il tuo cuore è tormentato, accecato. Percepisco soltanto odio. Dimmi, se tu vincessi, useresti le Sfere del Drago per resuscitare il tuo popolo?”

In Gast Carcolh c’era ancora speranza per lo Tsufuru. Come con Re Piccolo desiderava di essere uno strumento per calmare il cuore di Raichi, piantare la verità e magari placare l’anima di questo vecchio. Forse esisteva ancora una possibilità per liberarlo dai suoi demoni. Sfortunatamente la vendetta del dottore non poteva essere domata cosi facilmente.

“I morti non ritornano”, rispose con una voce tetra.

“Eppure siamo circondati da loro.”

Gast face un passo avanti, poi un altro. Raichi lo prese come un gesto offensivo e ordinò ai suoi fantasmi di attaccare. Ma una frazione di secondi dopo tutti gli spettri erano spariti, abbattuti in un batter d’occhio. Ora Gast Carcolh si trovava davanti a lui e appoggiò una mano sullo scudo protettivo. Raichi indietreggiò spaventato.

“Tu vivi nel passato, rinchiuso nel tuo guscio di diniego”, continuò il Grande Namecciano. “Tu e le anime che comandi, avete sofferto abbastanza. Non hai già estirpato i Saiyan del tuo universo? Lascia in pace gli altri, è tempo di guardare in avanti… per il tuo stesso bene. Torna a casa, forse magari lì troverai la pace.”

Senza sforzo Gast irruppe attraverso lo scudo protettivo di Raichi, il vecchio tentò subito di scappare. Ma l’obbiettivo del Namecciano non era quello di ucciderlo, al contrario. Tutto quello voleva, era di aiutarlo a calmare la sua angoscia, di farlo uscire dal sentiero di distruzione e genocidio.

Ma le radici amare del Tsufuro erano molto profonde.

“Un giovane… tutto quello che aveva voluto era di rivedere il fratellino ucciso, era stato trucidato da un mostro simile a questi Saiyan!”, ringhiò Raichi appoggiando una mano sulla sua sfera. “Non smetterò mai di estirparli. Chiunque si opponga a me in questa missione non è meglio di loro, e verrà sterminato senza pietà!”

 

Dietro di lui apparve Hildegarn, lanciando un altro grido furioso che fece coprire le orecchie a gli spettatori. Quale metodo migliore di vendicare Tapion se non tramite la sua creatura?

Il demone massiccio attaccò Gast con un potente pugno, ma lui stese solamente una mano e fermò l’attacco senza battere ciglio. Sotto lo sguardo scioccato di Raichi il Namecciano fuso poi mandò una scarica potente di energia attraverso al corpo del mostro, facendolo sparire in fumo argentato. Era impossibile, ma chi era questo Namecciano?

“Mandami contro ogni guerriero che vuoi”, affermò Gast. “… io vincerò. Il mio popolo verrà restaurato, ho fatto un giuramento. E se tu insisti a perseguire il tuo obiettivo ti accorgerai della sua inutilità, diventerai un mio nemico. Questa è la tua ultima possibilità…”

Gast fece un altro passo verso il dottore, stavolta con l’intenzione di farlo arrendere, quando un potente calcio centrò la sua faccia e lo fece volare per alcuni metri. Riconquistando l’equilibrio si voltò e realizzò che l’attaccante era Vegeta dell’Universo 13 nella sua forma con i capelli lungi e circondato da fulmini. Il Saiyan si interpose tra lui e Raichi.

“Il padrone non si tocca, Namecciano. È lui che ti ha dato un’ultima possibilità. Inginocchiati o muori per la sua nobile causa!”

“COSA???”, gridò il Vegeta vero infuriato. Questo non era soltanto la sua controparte di un altro universo, era lui stesso! Soltanto che la sua mentre era diventato succube di quel mascalzone, e nonostante la sua armatura riparata aveva avuto l’audacia di apparire senza il suo mantello rosso, il simbolo d’onore del suo potere sovrano e del suo dominio! “Quel bastardo…”

L’apparizione di questo particolare guerriero fece sussultare Gast. Come Namecciano poteva subito misurare le forze degli avversari e anche se sapeva di essergli superiore, questo Vegeta non garantiva una vittoria facile. Doveva prendere questo combattimento sul serio ora. Si avvicinò a Vegeta con il pugno tirato, il Saiyan affrontò l’attacco con un sogghigno.

“Allora hai preso la tua decisione”, rispose Vegeta facendo crepare il suolo sotto di lui. “Me la gusterò per bene. Morirai per la gloria del Signor Raichi!”

Il Saiyan lanciò un gancio che Gast bloccò con una mano che tremò dall’impatto. Non sarà cosi facile! I due si divisero, soltanto per saltarsi nuovamente addosso w per iniziare un furioso cambio di attacchi. Al confronto con il duello tra Vegeta e Cell jr. questo era di un livello completamente diverso. Bu e Gohan ricordarono questo livello di combattimento, dato che ricordava il loro incontro di vari anni prima. Super Bu era stato dominato da Gohan finché questo era riuscito ad assorbire Gotenks, ribaltando le carte in tavola, e questo confronto era quasi a quei livelli. Perlomeno Gast lo era. Vegeta stava pian pianino per essere sopraffatto incassando sempre di più. Nemmeno da fantasma di Raichi il Super Saiyan 3 era facile da mantenere e da usare con efficacia. Nonostante tutto diede il meglio di sé. E nonostante la sua difesa migliore, Gast iniziava a sentire la forza degli attacchi del Saiyan e anche a sanguinare. Vegeta allargò la distanza tra di loro e estese un braccio.

“Cannone Garlick!!”

Gast incrociò le braccia davanti al viso e incassò l’esplosione direttamente. I suoi piedi si scavarono nel terreno, ma disperse l’energia con un incredibile Kiai. Poi vegeta tornò all’attacco e i loro pugni si scontrarono con violenza causando un grido di dolore al sayan, dato che la sua mano sinistra si era rotta. Gast ne aveva abbastanza, ora stava per dare il massimo! Facendo bruciare la sua aura sommerse Vegeta con una tempesta di pugni che lasciò i segni su tutto il suo corpo. Ma come risposta il Saiyan ruggì e contrattaccò con un pugno diagonale che Gast però evadi con un salto indietro.

Il Namecciano si spaventò quando si scontrò con un ostacolo improvviso, il luccichio verdastro dietro di lui era indizio sufficiente per capire cosa stava per accadere. Dietro Vegeta con il suo sogghigno di vittoria, poteva vedere le espressioni di terrore dei membri dell’universo 18. Istintivamente Trunks e Goten si erano trasformati in Super Saiyan. Lentamente Gast si voltò per incontrare la visione di Broly, ora Super Saiyan leggendario, in piedi davanti a lui con un sorriso di assoluta crudeltà.

“Dì addio alla tua miserabile esistenza, insetto!”, sorrise Broly in modo osceno.

Dall’alto si sfracellò su Gast un pugno di incredibile potenza che lo mise in ginocchio dal dolore. Con un singolo colpo Broly gli aveva quasi rubato la coscienza e i due Super Saiyan risero della sua patetica debolezza. Raichi strinse i denti, ma rimase in silenzio. Il Namecciano aveva scelto il suo destino da solo. Anche se era incapace di percepire livelli di energia, conosceva già il risultato: Broly era già più forte di Gast.

 

Vegeth, che era tornato da appena una ventina di secondi, era sia affascinato che lieto. Se Gast fosse stato sconfitto da questo Broly e se questo poi fosse diventato incontrollabile, avrebbe potuto avere la sua rivincita! Ma per ora decise di attendere per vedere come se la sarebbe cavata Gast.

Su nella torre di controllo dei Varga invece era scoppiato il panico:

“Di nuovo lui! Rinforzate gli scudi al massimo!”

“Preparatevi a rimandare a casa tutto l’universo 3 se necessario!”

“Ma cose ne sarà del Grande Mago Piccolo e il torneo secondario…?”

“Non possiamo farci nulla, quel mostro è troppo pericoloso!”

Nell’area degli dei anche i Kaiohshin erano giustamente impauriti e si prepararono a combattere. Questo Broly era lontano dalla forza di quell’altro e si stavano preparando per mandarlo in una stella. Bu pregò e discusse con il suo secondino per essere liberato, ovviamente invano.

“Vi prego, vi prego, vi prego! Non ce la faccio più, non poterlo affrontare è una tortura! È un’opportunità unica, Vi prego, lasciatemi combattere con lui!”

Gast saltò via da Broly, ora perfettamente cosciente del nuovo livello di pericolosità di questo duello. Doveva finirla presto e perciò attacco Raichi direttamente. Broly e Vegeta lo inseguirono mentre lo Tsufuru chiamò Cell Junior e Bojack per rallentarlo, che però vennero polverizzati all’istante, rivelandosi completamente inutili. Poi un Ozaru tentò di bloccate la sua strada, Gast lo distrusse con un raggio energetico. Ma il danno era stato fatto e ora Broly si eresse davanti a lui. Non aveva altra scelta. Concentrando tutta la sua forza il Namecciano tirò il pugno più potente sul busto del Super Saiyan leggendario…, che lo derise con il suo sorriso beffardo. Il braccio del Namecciano ci coprì di piccoli tagli grondando sangue e in lui si manifestò un’emozione creduta persa per lungo tempo: terrore, l’essere totalmente inerme. Il suo attacco non aveva fatto nulla, e il commento di Vegeth non era certo d’aiuto.

“Beh. Quale parte di “invincibile” non ha capito? Cosi non si attacca, cosi ci si rompe il braccio.”

Con un gancio ascendente potente Broly scaraventò Gast in cielo, che lasciò sul suo volo una scia di sangue viola. Il Super Saiyan Leggendario rise quando l’energia intorno a se si intensificò duplicando la sua potenza. Goku, Vegeta e Gohan si irrigidirono. Ora era troppo per loro per poterlo fermare. Broly si era mosso troppo veloce per Gast, come lo aveva potuto surclassare così? Carcolh venne colto di sorpresa quando il guerriero gli si aggrappò e lo tenne fermo. Neanche richiamando tutta la sua forza poté liberarsi da quella stretta. Il Namecciano intensificò i suoi tentativi quando notò il sorriso astuto di Vegeta. Questo poi estese il suo braccio e lanciò una serie di Kienzan sul Namecciano catturato che sia stava dilaniando invano. I dischi lo tagliarono come burro, per poi scontrarsi e fermarsi contro il busto dell’invincibile Broly che rise di gusto. Rimasero interi soltanto pezzi delle braccia di Gast, del suo busto, delle sue gambe, che caddero sul ring insieme alla sua testa con gli occhi spenti.

Entrambi i Piccolo erano rimasti scioccati e i Varga iniziarono il countdown. Raichi sospirò in tristezza mentre Vegeth fece scrocchiare le dita. Sembrava che il suo intervento fosse necessario dopotutto.

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