DB Multiverse
Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo
Scritto da Loïc Solaris & Arctika
Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2
Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!
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Intro
Parte 0 :0Parte 1 :12345
Round 1-1
Parte 2 :678910Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930
Lunch
Parte 7 :3132333435Round 1-2
Parte 8 :3637383940Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970
Night 1
Parte 15 :7172737475Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990
Round 2-1
Parte 19 :9192939495Parte 20 :96979899100
Round 2-2
Parte 21 :101102103104105Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115
Night 2
Parte 24 :116117118119120Round 3
Parte 25 :121122123124125Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
Capitolo 145
Tradotto da BK-81, revisionato da PGV 2
Son Gohan e Piccolo volarono sopra l’area dell’Universo 14, dove C-17 si era unito all’esercito di Babidi e stava massacrando spettatori innocenti a destra e a manca. Il suo cammino era ornato da innumerevoli salme, mentre il gemello assassino si godeva ogni grido di dolore, ogni preghiera di pietà.
Piccolo distorse il viso dal disgusto, ma non avevano il tempo per occuparsi di lui. Fermare Babidi aveva priorità assoluta ed era l’unico modo per mettere fine a quel disastro definitivamente. Intanto gli spettatori attirarono l’attenzione di tanti, cosa che sperava gli desse l’opportunità di agire. Gli venne in mente la giornata in cui aveva suggerito a Bu di uccidere i terresti sopravvissuti per guadagnare alcuni secondi preziosi. Ancora oggi il Namecciano si maledisse per la sua codardia e trovò questi dilemmi una cosa disturbante.
Improvvisamente un’aura potente attirò la sua attenzione: Ginew, nel corpo di Cold e perfettamente guarito, si era aggiunto ai Demoni del Freddo in aria. Freezer reagì disgustato al nuovo arrivato, ma rimase in silenzio. Intanto continuò ad osservare i combattimenti sotto di loro.
“Soldati semplici! Occupatevi del resto del pubblico! Noi tre ci occuperemo degli universi ribelli…”
“Sembra che Darbula abbia problemi” notò Cooler mentre i soldati si sparpagliavano. “Questi Nano-Guerrieri si stanno dimostrando una vera piaga.”
“Andiamo” ordinò Cold, fissando i Kaiohshin. “Le Divinità sono il nostro obiettivo primario, non possiamo permetterci il minimo errore.”
Mentre si avviarono alla discesa, i soldati dei Demoni del Freddo invasero il pubblico. Ancora più grida di terrore risuonarono nell’arena. Piccolo guardò indietro e vide la sua controparte con Videl dell’Universo 16. Loro due stavano facendo piazza pulita di soldati ed era sicuro che non avessero problemi. I Kaiohshin dall’altra parte erano nuovamente in svantaggio, Darbula stava per essere raggiunto da Cold e i suoi figli. Piccolo sapeva che gli Dei erano quasi esauriti e non avrebbero retto, doveva intervenire.
“Mi aggiungo ai Kaiohshin contro Freezer e gli altri, tu occupati di Babidi!”
“Okay!” rispose Gohan iniziando l’atterraggio nell’area dell’Universo 11. Piccolo lasciò il suo ex-allievo e si avviò verso i Demoni del Freddo. Nel suo volo verso l’area dell’Universo 1 Cold aveva sorpassato i suoi figli, per cui il Namecciano si confrontò prima con i due principi.
“Nel nome di tutta la razza Namecciana, ho un vecchio contro da saldare!!” gridò. Ancora prima che il Demone si potesse voltare, gli aveva già dato un potente calcio all’occipite. Freezer sputò dallo shock mentre Cooler attaccò il Namecciano infuriato. Ma non era al suo livello e Piccolo lo evitò con facilità aggrappandosi alla sua testa e affibbiandogli una potente ginocchiata in piena faccia. Freezer si riprese subito e caricò nella sua mano una sfera di energia nera fissando il suo nemico con collera.
“Lumaca, ti vaporizzerò!”
Piccolo si voltò, la sua forte mano ancora ferma intorno al collo di Cooler, e sparò due raggi oculari direttamente attraverso il busto del Demone, facendo scomparire la sfera energetica dallo shock. Immediatamente perse il suo baricentro in aria e cadde, mentre il Namecciano tenne fermo l’altro principe. Inavvertitamente una mano afferrò la gamba di Piccolo e tirò con forza, liberando cosi Cooler dalla sua prigionia.
“Cosa?!....”
Freezer sogghignò sadicamente nonostante il sangue che stava sgorgando dal suo torace. Aveva ingannato il Namecciano nonostante questi fosse a conoscenza della biologia dei Demoni dei Freddo e la loro eccezionale resistenza alle ferite. Nonostante ciò, era convinto che quell’attacco fosse fatale e non aveva considerato che la magia di Babidi fosse così potente. Velocemente allungò l’altra gamba e colpì Freezer librandosi, mentre Cooler caricò un attacco alle sue spalle. Ma Piccolo fece un veloce dietro-front e lo fermò con una gomitata in faccia.
I due fratelli erano in netto svantaggio, causando una pausa nel movimento di Cold. Chi aveva più bisogno della sua assistenza? Freezer e Cooler rischiavano la morte oppure Darbula aveva immediato bisogno dal suo aiuto? No, il numero due degli uomini di Babidi non era così debole da dover essere salvato. Il Namecciano dall’altra invece poteva essere un bel problema.
Piccolo iniziò a concentrare energia nelle sue mani e aumentò la distanza tra lui e i due gelidi titani. Il viso di Freezer impallidì alla realizzazione di cosa stava per accadere.
“Sparisci!!”
L’attacco del Namecciano era più che sufficiente per annientarlo, ma ad un tratto l’asteroide iniziò a tremare. I tre guerrieri si distrassero un momento, ma Piccolo sparò lo stesso il suo attacco. Ma dal nulla le sue braccia vennero colpite da Cold e il suo raggio venne deviato verso il cielo. Istintivamente Piccolo saltò indietro a una distanza sicura, ma Cold lo inseguì, nolente di dargli un momento di respiro.
“Trasformati, ‘figlio’!” ordinò il Re mentre inseguiva il Namecciano.
Obbediente, Cooler concentrò il suo Ki e iniziò la sua trasformazione nella sua Forma di Potenziamento, mentre Cold gli procurò alcuni momenti indisturbati. Tirò al Namecciano un pugno impetuoso, ma colpì soltanto il suo mantello bianco pesante. Con grande agilità, Piccolo aveva evitato il colpo e si era simultaneamente liberato del suo vestito da allenamento, guadagnandosi un bel aumento in velocità. Sotto di loro, i pesi caddero giù su alcuni soldati majinzzati schiacciandoli all’istante. Anche Freezer aveva notato che Piccolo stava per fare sul serio. Mentre Cold iniziò uno scambio di colpi, sparò alcuni raggi letali alla schiena del Namecciano. Poi si rivolse al suo fratello finalmente completamente trasformato.
“Tienilo occupato per me! Ho bisogno di tempo per trasformarmi, così come papà… cioè Ginew… beh, noi entrambi!”
Cooler obbedì senza far domande buttandosi sul Namecciano mentre Cold aumentò la distanza per iniziare la sua trasformazione.
“Non penso proprio!” rispose Piccolo.
Senza difficoltà alcuna, il Super Namecciano passò accanto a Cooler e mandò un potente raggio diretto su un Cold in panico. Era incapace di eseguire alcun gesto per difendersi ed era completamente sposto, quando inavvertitamente il raggio venne deviato da un Majin ancora più potente.
“Bel tentativo” rise Cell con una catena di luce nella sua mano, la cui fine era piantata da qualche parte del terreno sottostante. Poi l’androide biologico scomparve all‘istante per continuare il suo duello con Gohan. Anche se era in pieno combattimento contro uno dei guerrieri più forti al torneo, il combattente perfetto era riuscito a scappare per un attimo dal confronto per intervenire. Terribilmente impressionante.
Nervoso, Piccolo fissò la creatura di Gero per un secondo per poi rivoltarsi verso i suoi nemici. La minaccia maggiore era Cell, di gran lunga. Anche durante il combattimento contro uno come Gohan era ancora capace di prestare attenzione agli altri scontri e di aiutare i suoi alleati nel momento giusto. Quando Babidi era riuscito a farlo inserire nella sua armata di Majin, aveva veramente fatto tombola.
I livelli di potenza di Freezer e Cold stavano aumentando velocemente; senza sprecare ulteriori secondi Piccolo diede un pugno a Cooler per poi attaccare nuovamente Cold. Doveva usare il momento di apertura della loro trasformazione! Una volta completata, il Namecciano sapeva che la forza dell’imperatore gli sarebbe stata superiore, e senza considerare la sua Seconda Forma di Potenziamento.
Un suono acuto gli perforò quasi i timpani e lo costrinse a fermarsi di scatto. Cooler si era ripreso e stava fischiando, dato che aveva saputo del punto debole dei Namecciani. Istintivamente Piccolo aprì la bocca e sparò un’onda d’energia al demone, che venne evitata, ma il rumore dell’esplosione era molto più forte del suo fischio. Però il danno era stato fatto. Circa quindici soldati dei Demoni del Freddo lo avevano circondato. Si buttarono insieme sul Namecciano e si aggrapparono a lui nel tentativo di immobilizzare il guerriero. Impaziente, Piccolo li scacciò via con una potente onda esplosiva, disintegrando quei soldati senza rimorso.
Allo scomparire della luce dell’esplosione, si rivelarono i tre Demoni intorno a lui con le loro trasformazioni completate. Piccolo era scioccato, non tanto dei due fratelli, i loro livelli erano ancora inferiori al suo, ma di Cold. Aveva già visto il potere di quel mostro durante il combattimento contro Son Bra e gli bastava uno sguardo per capire che ormai gli era superiore. E con l’aumento di forza grazie a Babidi era molto più terribile di quanto il Namecciano avrebbe mai immaginato.
Con la sua faccia mascherata come i suoi figli, Cold ringhiò minaccioso:
“Ce ne occuperemo insieme, con cautela. Questa forma è ideale per combattimenti prolungati. Non ce la farà a farci stancare.”
“Ti pentirai della tua arroganza di prima, Namecciano” sputò Freezer abbassando la sua posizione di guardia. “I livelli di potenza di ognuno di noi sono stata potenziati dal signor Babidi. Forse avrai avuto prima un leggero vantaggio, ma ora non sperare di poterci sconfiggere tutti e tre!”
Piccolo doveva ammetterlo, non sarebbe stata una cosa piacevole. Ma voleva conservare la speranza. Nonostante la loro trasformazione e l’aumento di potenza da parte del mago, Freezer e Cooler erano ancora insignificanti. Se dava priorità alla loro veloce neutralizzazione forse poteva concentrare la sua attenzione nel difendersi da Re Cold. In più si ricordava una particolarità della magia di Babidi, i suoi schiavi conservavano ancora la loro personalità e i loro picchi di carattere. Con un po’ di fortuna, i Demoni del Freddo erano incapaci di coordinare i loro assalti combinati, dissimile ai fantasmi di Raichi.
Mentre stava ancora pensando, Freezer cercava di provocarlo con una serie di insulti.
“Cosa succede, mio caro Namecciano? Non dirmi che ora hai deciso di arrenderti e di implorarmi di risparmiare la tua vita miserabile e insignificante? Non volevi saldare un conto?”
“Questo te la posso garantire!” rispose Piccolo comparendo davanti a lui.
Freezer non era stato neanche capace di seguire il suo movimento. Il Namecciano gli affibbiò un feroce gancio nell’addome che fece sputare sangue alla forma aumentata di Freezer attraverso la sua maschera. Prendendolo alla coda, Piccolo poi lo lanciò contro suo fratello che stava attaccando anche lui. Terminò la collisione lanciando i due figli verso loro padre, che li divise con una frustata della sua coda affilata. Freezer si fece scappare un gemito di dolore.
“Ma come?!” ringhiò in collera. “Un semplice Namecciano non dovrebbe avere i mezzi per ribellarsi a uno come me!”
“Ma nonostante ciò, è completamente fuori dalla tua portata” lo interruppe Cold severo. “Voi due, state indietro. La vostra migliore chance è quella di infastidirlo da distanza. Il signore ci ha incaricato di eliminare questi idioti, perciò sarebbe meglio se voi teneste da parte il vostro orgoglio e trovaste un modo per essere utili.”
“Capito… ‘padre’!” rispose Cooler formando nelle mani due sfere energetiche.
Re Cold si buttò sul Namecciano che alzò velocemente la guardia. Il Demone si raddrizzò all’ultimo instante sorprendendo Piccolo, che invece dovette parare i raggi di Cooler. Cold usò la distrazione per colpirlo alla testa, ma con grande agilità il Super Namecciano evitò i colpi seguenti. Questo interruppe l’avanzata del Titano, per poi iniziare un feroce scambio di colpi, parate e contrattacchi. Il combattimento ad alta velocità durò più di un minuto, lasso di tempo in cui Piccolo gradualmente perse l’abilità di reggere il livello.
Poteva anche essere il talento di combattimento che era, ma il suo avversario Ginew era un genio della lotta di pari potenziale, come lo aveva provato contro qualcuno come Bra. I suoi attacchi erano brutali, ma anche compatti e precisi, senza sprecare tempo o energia, volendo dire che anche se Piccolo li notava in tempo non era detto che riusciva sempre a pararli. Magari riusciva a prendere il primo e il secondo, ma più continuava questa grandinata più pugni e ginocchiate riuscivano a passare la sua guardia. Cercava di dare il meglio di sé, riuscendo a colpire con forza Cold in faccia alcune volte, ma la differenza in resistenza era innegabile. Pian pianino Cold stava mostrando spicchi della sua vera forza, anche se era lontano dall’affaticarsi.
In più, Piccolo doveva gestire anche il fastidio degli attacchi continui di Cooler da distanza. Freezer nel frattempo esitava nell’aiutarlo. Il fatto che suo fratello sembrava non aver problemi ad accettare ordini da quel ladro di corpi lo rese perplesso. Ma la sua esitazione suscitò l’attenzione di Babidi. Una voce strillante invase la sua mente.
‘Cosa diamine stai combinando, stupido?! Aiutali, elimina quel verme e dà supporto agli altri!’
Insieme alla voce, la sua mente venne sommersa da un dolore che fece tremare le membra di Freezer.
“Se insiste, signore…”
Mentre Cold continuava a pressare Piccolo dimostrando una forza schiacciante, Freezer si avvicinò al Namecciano e afferrò le sue gambe. Il guerriero dalla pelle verde mostrò un’espressione nervosa che non migliorò minimamente quando notò Freezer e Cooler che gli sparavano una seria di Raggi Letali da punto in bianco. Con i due fratelli che collaboravano, la cosa diventava ancora più difficile.
Cold tese le braccia e si tenne l’ex-guardiano della Terra davanti a sé nella scia dei raggi in arrivo, per poi affibbiargli un pesante gancio sulla guancia. Mentre venne lanciato via, Piccolo tossì sangue e a fatica ritrovò il suo equilibrio in aria. Ma prima che potesse riprendere fiato, i due fratelli lucertola erano già di nuovo su di lui e lo pressavano nel combattimento ravvicinato, mentre Cold scambiò i ruoli da distanza. Piccolo si concentrò riuscendo a fermare il loro impreciso tentativo di un assalto sincronizzato. Alla prima apertura, liberò un’esplosione che scaraventò via entrambi.
‘Forse ero troppo ottimista pensando di poterli gestire tutti e tre insieme…’ pensò il Namecciano. ‘Se fossero soltanto i due figli okay, ma così non posso vincere da solo.’
Nel frattempo, giù nella veranda dell’Universo 18…
Il duello tra Kakaroth e Nedwook era in pieno svolgimento. La magia di Babidi non aveva soltanto permesso al Saiyan pazzo di sopravvivere ad una ferita mortale, in qualche modo era riuscito a raggiungere anche il secondo livello! Superando i suoi limiti stava avendo la meglio sull’Helioriano, che trovò gli attacchi di Kakaroth sempre più travolgenti. Nedwook era riuscito a piazzare ogni tanto qualche colpo, ma si stava chiedendo che razza di attacco fosse necessario per uccidere il suo avversario per davvero. Se un laser al cuore non bastava, magari l’unica soluzione poteva essere una detonazione a pieno corpo. Se andava avanti cosi doveva pensare a far ricorso alla sua arma finale, e con essa il rischio di estinguere anche gli spettatori.
Con un pugno, Kakaroth riuscì a superare la guardia dell’Helioriano che barcollò all’indietro. Senza pausa il Saiyan matto lo seguì e colpì ancora più forte, ma il soldato fece un passo laterale e s’inchinò, passando sotto il braccio esteso del suo nemico. Quella era l’apertura perfetta per piantare un pugno devastante nel torace dell’assassino che gli fece sputare saliva. Kakaroth fece qualche passo indietro, ma il suo sogghigno animalesco rimase.
“Niente male per un buono a nulla che si nasconde dietro alla sua armatura!” rise. “Ma in confronto a un Saiyan forte come me la tua forza combattiva è una barzelletta! Sei niente!”
Con una risata sprizzante malvagità, Kakaroth iniziò a sommergere il Nano-Guerriero con una pioggia di sfere energetiche che a sua volta attivò disperatamente il suo scudo. Bramava un momento di respiro, ma gli attacchi continuavano senza pausa. Era chiaro che il Saiyan si dilettava nel creare quel senso di impotenza. Accanto a loro, Goten era riuscito a riprendersi un po', ma faticava ancora nei movimenti. La scena davanti agli suoi occhi rischiava di deteriorarsi sempre di più, sapeva che se andava avanti così sarebbero stati uccisi entrambi. Doveva agire, ma non trovava un modo per fermare quella versione alternativa di suo padre anche spremendosi le meningi. E dato che ormai Kakaroth era al secondo livello l’abisso tra loro due era troppo immenso…
Pensava a cosa avessero fatto suo padre o suo fratello in una situazione del genere. Avevano affrontato nemici che erano fuori dalla loro portata, ma avevano sempre trovato il volere di combattere. Vegeta aveva sacrificato la sua vita contro Bu, così come Goku contro Cell e suo zio. Magari non erano gli esempi migliori, ma la situazione era urgente e gli veniva in mente solo quello. La forza di Goten era quasi esaurita, Gohan e Piccolo erano occupati, i Kaiohshin stavano lottando per sopravvivere e Bra e Videl stavano scappando da quel bruto calvo. Non possedeva il lusso di poter attendere rinforzi, e lo sapeva.
Con nuova risoluzione si alzò a gran fatica, appoggiandosi al muro vicino agli spalti. Le gambe tremavano sotto di lui e riuscì a fare solo qualche passo prima di barcollare in avanti. Cadde, ma non si arrese. Al contrario, iniziò a far ardere la sua forza interiore, rinforzata dalla forza di volontà. Usò persino il momento della sua caduta per accendere le sue gambe con del Ki. Poi il figlio minore di Son Goku si lanciò in avanti e prese Kakaroth da dietro, aggrappandosi a lui con le sue braccia e gambe.
Il Saiyan corrotto iniziò a bestemmiare, dato che lo aveva interrotto nel suo omicidio.
“Ancora tu?! Lasciami, bamboccio bastardo!!”
“Ti ho detto di scappare!” gridò Nedwook, irritato dall’insistenza del giovane Saiyan. “Lascialo a me, tu vai a trovare riparo!”
“No grazie!” sorrise Goten. “Temo che scappare non scorra nel mio sangue. Sbrigati e carica il tuo Alpha Waver, lo terrò fermo il più a lungo possibile!!” ordinò il ragazzo stringendo la presa. “FALLO!!”
“Vai al diavolo!!” sbuffò Kakaroth. “Ti riduco a pezzettini, peste!”
Il Saiyan assassino fece ardere la sua aura e iniziò ad elevarla a livelli pericolosi. Le scariche azzurre di elettricità bruciarono la pelle di Goten e fecero contrarre i suoi muscoli, mentre la pressione dell’aura dorata e il suo calore erano come una fornace. Nedwook esitò, affascinato dalla determinazione del giovanotto, e per questo decise di onorare quel sacrificio proposto.
“Ultra… Waver!!!” gridò estendendo il suo braccio.
L’onda intensa di energia si scontrò con Kakaroth, che non poté evitarla in alcun modo. La presa di Goten era rimasta ferma e i due Saiyan presero in pieno la forza dell’attacco di Nedwook. Kakaroth gridò e bestemmiò, la sua armatura si sfracellò fondendosi. Mentre cadde a terra, venne strappato dalla sua trasformazione, con il suo corpo bruciato e con lo sguardo spento.
Stavolta era finita per davvero, pensò Nedwook. Nessuno poteva rialzarsi dopo essersi preso in pieno un attacco del genere. Goten invece era a terra qualche metro più in là, il suo braccio sinistro completamente ustionato e sanguinante. La maggior parte del suo corpo era stata protetta da Kakaroth, ma era ferito lo stesso gravemente, e la sua mente era in uno stato di shock.
“Dannazione. fa un male cane, cazzo!!!” si lamentò.
Fino a quel momento Goten non aveva mai combattuto fino alla morte. Da Gotenks aveva preso un bel paio di cazzotti, ma quel dolore era peggiore di qualunque cosa avesse mai provato.
Nedwook atterrò accanto a lui e s’inginocchiò per controllare il suo stato. Vedendo che era ancora vivo, offrì un sorriso.
“Ti ho giudicato male, ragazzo. Sei veramente in gamba, più coraggioso di tanti. Dobbiamo curarti presto, o rischi di morire.”
“La mia vita… non è importante… a casa mia… crepiamo in continuazione…” sogghignò Goten tossendo sangue.
Non poteva più neanche parlare bene. Ma la situazione era ancora urgente e seria, anche senza Kakaroth. Bra e Videl erano ancora in pericolo, doveva mandare l’Helioriano a cercarle? No, Videl era furba, avrebbe trovato un modo per scappare da Nappa. Dopotutto i Saiyan non erano in grado di percepire energia senza Scouter (il che non era veritiero, ma Goten non poteva saperlo).
Gohan aveva bisogno di tempo per scovare e fermare Babidi, per cui rimase Cell come la minaccia più grande sul campo. Prima Goten aveva visto che stava combattendo contro il Gohan dell’Universo 16, ma era rimasto profondamente scioccato dalla ferocia del guerriero perfetto. Pur battendosi con tutta la sua forza, persino suo fratello faticava contro di lui. Ma se fossero riusciti ad eliminarlo avrebbero potuto permettere a Gohan di salvare le due donne dalle grinfie di Nappa.
“Va ad aiutare mio fratello contro Cell…. Lui è il più forte di tutti! Dovete eliminarlo!”
Anche Nedwook era insicuro. Esitava ad abbandonare quel giovane che indubbiamente senza trattamento sarebbe morto. Notando la sua esitazione, Son Goten alzò la testa con una fatica estrema, arrabbiato.
“Va ora! Cosa stai aspettando?”
“Okay” annodò Nedwook volando nella direzione degli impatti più violenti. Era passato dal guardare quel giovane Saiyan con disdegno dall’esserne impressionato, e ora gli stava persino dando ordini.
Goten lo seguì con lo sguardo per poi chiuderli finalmente e pregare che quando li avrebbe riaperti di nuovo suo padre e Vegeta sarebbero tornati. Loro erano i suoi eroi, sapevano sempre cosa c’era da fare ed era sicuro che avrebbero risolto la situazione. Con un sospiro, si lasciò cadere nell’incoscienza.
Negli appartamenti dell’Universo 11…
Gohan sfondò la porta distruggendola. Appena i suoi piedi toccarono il pavimento iniziò subito a perlustrare la zona.
“Babidi! Mostrati, codardo!!”
Ma non c’era niente e nessuno, nessuna traccia di energia. Nessuna? No, c’era una flebile scia di magia, poteva percepirla nell’aria. L’affinità con la magia dei Kaiohshin gli permetteva di essere più sensibile a cose del genere. Babidi era vicino, forse magari persino in quella stanza, più si concentrava più poteva sentire le sue onde negative. Gohan chiuse i suoi occhi e rilasciò il suo Ki in ogni direzione.
“Posso percepire la sua aura… si è trasferito in una realtà diversa dalla nostra, ma non è lontano… per controllare i suoi Majin a distanza potrebbe essere un fattore determinante. Se posso sincronizzarmi con queste vibrazioni anomali che sento… forse posso trovare un modo per invaderla!”
Un potente terremoto catturò la sua attenzione, un risultato del duello tra la sua controparte e Cell. Oramai era terribilmente intenso.
Si riconcentrò sulle vibrazioni e cercò di replicarle. Riallineare il suo flusso di Ki necessitava solo un momento. Sperava che Piccolo riuscisse a fermare i Demoni del Freddo e che suo padre e gli altri facessero presto ritorno. Se Cell si fosse dimostrato più forte del suo alter-ego, l’arena intera contro di lui sarebbe stata indifesa. Doveva sbrigarsi prima che fosse troppo tardi.
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