DB Multiverse

Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo

Scritto da Loïc Solaris & Arctika

Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2

Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!

Aggiornamenti di giovedì alle ore 20:00 (Parigi)
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Intro

Parte 0 :0
Parte 1 :12345

Round 1-1

Parte 2 :678910
Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930

Lunch

Parte 7 :3132333435

Round 1-2

Parte 8 :3637383940
Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970

Night 1

Parte 15 :7172737475
Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990

Round 2-1

Parte 19 :9192939495
Parte 20 :96979899100

Round 2-2

Parte 21 :101102103104105
Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115

Night 2

Parte 24 :116117118119120

Round 3

Parte 25 :121122123124125
Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
[Chapter Cover]
Parte 15, Capitolo 75.

PARTE QUINDICI - LA FINE DEL PRIMO GIORNO

Capitolo 75

Freezer e la sua banda di soldati avevano appena trovato il terzo villaggio di Namecciani, ma, stranamente, era vuoto. Ma a loro non importava. Si diressero immediatamente verso un altro villaggio. Lungo il percorso, però, Zarbon notò che i Namecciani rilevati dal suo scouter cominciavano a scomparire ad uno ad uno. Tuttavia, egli decise di non proferirne parola col suo signore, il quale, in quanto trasformato, era diventato molto più spaventoso.

Quando arrivarono al quarto villaggio, anch'esso deserto, Freezer cominciò ad agitarsi. Un piccolo alieno della sua squadra stava scannerizzando l'intera area, cercando di rilevare anche la benché minima forza, ma finora non aveva trovato nulla.

"Strano" disse l'alieno. "Alla fine ho trovato qualcosa, ma è solo una lettura. In precedenza vi erano almeno una dozzina di segnali diversi".

"Continua a cercare" ordinò Freezer.

Dopo pochi secondi, durante i quali il piccolo alieno aveva continuato la sua ricerca in ogni direzione, egli si voltò verso il suo padrone.

"Non riesco a rilevare nulla. Ciascuno dei villaggi che abbiamo visto prima, sono in qualche modo scomparsi. Non compaiono neanche più sugli scanner!".

"Dannazione!" disse un altro soldato. "Forse sono in grado di nascondersi dai nostri rilevatori... o forse sono semplicemente fuggiti altrove...".

"Diamine, probabilmente hanno poteri telepatici e si sono messi in guardia tra loro".

Ma la faccia di Freezer aveva cominciato a deformarsi dalla rabbia. "Ne ho abbastanza! Io schiaccerò questo pianeta!" disse il tiranno, il cui piccolo residuo di pazienza era stato appena bruciato.

Improvvisamente, dall'alto, una voce stranamente familiare interruppe la loro discussione.

"Distruggere, uccidere, schiacciare... è tutto ciò che conosci".

La voce sicura parlava con un tono calmo, ma minaccioso.

"Ma finché anche un solo rappresentante della mia razza sarà vivo, Namecc non sarà mai distrutto!".

Girandosi e guardando in tutte le direzioni, gli invasori alieni scoprirono lo stesso guerriero Namecciano di prima, seduto sulla cima di un cumulo di rifiuti.

"Tu, invece, termini qui" concluse.

"Ancora tu! Sei fastidioso!" disse Freezer, riflettendo su questa improvvisa svolta degli eventi. "Strano... pensavo di averlo ucciso, eppure sembra in perfetta forma fisica".

"Ehm... è diventato più grande?" chiese uno dei soldati più piccoli.

"Le sfere che stai cercando, sono ormai senza valore" disse il Super Namecciano a bassa voce, ancora seduto.

"Smettila con questa insolenza, e dacci tutte le Sfere del Drago! Ora!" urlò Freezer.

"Dal momento che non sembri comprendere il mio avvertimento, dovrò essere più chiaro".

Il Super Namecciano allungò le mani in avanti. A pochi metri da lui, una sfera d'energia apparve, muovendosi verso il centro del villaggio. Poi, improvvisamente, un raggio di luce balenò da essa, accecando tutti. Poi, l'attacco si divise, divenendo esplosioni di energia, mirate ad ogni singolo membro del gruppo di invasori. Tutti tranne Freezer, furono immediatamente disintegrati da questa strana e potente tecnica.

Stordito, Freezer non ebbe nemmeno il tempo di vedere i membri della sua squadra a pezzi. Prima che potesse riprendersi, un pugno potente lo colpì al centro del petto, mandandolo a schiantarsi contro una parete di roccia, che crollò poi su di lui.

Freezer si alzò lentamente, rivelando le ustioni ricevute dall'attacco energetico. In lontananza poteva scorgere i resti del corpo di Zarbon, compresi fra due Sfere del Drago, che lui portava con sé. Strinse i denti. Quest'ultimo attacco era stato talmente potente da scatenare la sua ira, facendogli salire il desiderio di prendere a pugni l'avversario. "E' meglio che mi prenda cura di lui da vicino" pensò il tiranno.

Si precipitò a tutta velocità verso il gigante Namecciano, ma il gigante verde non si mosse fin quando il pugno dell'avversario non fu a pochi centimetri dal suo volto. Con un movimento rapido, afferrò facilmente la mano di Freezer, fermandosi come se avesse catturato una mosca tra le dita. Freezer cercò di liberarsi con l'altra mano, ma invano. Il Namecciano era semplicemente troppo forte, e mentre i polsi di Freezer cominciavano a tremare, lui non riusciva ancora a spezzare la presa. L'invasore era intrappolato. Anche se provava a liberarsi con tutte le sue forze, era completamente inutile.

Il Super Namecciano strinse la presa così forte, tanto che il tiranno fu costretto a inginocchiarsi in terra. L'essere in una posizione così umiliante per la prima volta nella sua vita, lo rendeva furioso. Immediatamente, ricevette una violenta ginocchiata sotto il mento, seguita da un pugno nello stomaco, che lo fece volar via; atterrò con un tonfo pesante sul terreno.

"Oh, questa volta mi hai fatto arrabbiare! E' ora che io riveli il mio vero potere!".

Stranamente, il Super Namecciano decise di lasciarlo fare. Guardò il viso di Freezer contorcersi, concentrando tutte le sue forze nella metamorfosi. In primo luogo, le spalle del tiranno si allungarono. Poi la sua testa si spostò all'indietro, il naso scomparì, unendosi alla bocca, che si estendeva in avanti. Ora che la trasformazione era terminata, Freezer sorrideva e galleggiava nel cielo.

"Trasformati di nuovo... tutte le volte che vuoi. Non cambierà nulla" disse con calma il Namecciano.

Il Freezer infuriato, ora sorridente, si avvicinò lentamente, come se volesse combattere corpo a corpo. Ma, all'ultimo momento, diresse due dita verso il Namecciano. Sparò un fascio d'energia che volò a tutta velocità verso il suo avversario. Ma, a questa distanza e velocità, il Super Namecciano non poteva evitarlo in tempo, così incrociò le braccia, sulla difensiva. Freezer continuò la sua raffica di colpi veloci, che impattavano contro il blocco del suo avversario.

Ma ciò che Freezer non aveva notato, era che il suo attacco non causava alcun danno al guerriero. Dopo lunghi minuti di incessanti attacchi senza alcun risultato, Freezer lanciò un'esplosione di energia più grande, che esplose a contatto col Namecciano. Ma con l'improvviso vantaggio del fumo che circondava il suo braccio, il Namecciano lo estese in avanti. Il Demone del Freddo, colto di sorpresa, non riuscì a schivare l'inaspettato attacco. Una mano potente afferrò il suo viso, mentre il braccio continuava ad estendersi. Poi impattò con un'altra parete di roccia, e alla fine il suo avversario lo lasciò, permettendogli di cadere a terra.

Freezer si alzò immediatamente, gridando e precipitandosi ancora una volta verso il Namecciano. Ma quest'ultimo gli assestò un poderoso calcio sul volto, facendolo volare via, nella direzione opposta.

Egli riuscì a recuperare a mezz'aria, ma subito ricevette un colpo alla schiena, e, prima che potesse contrastare, un nuovo colpo alla testa che lo abbatté. Sempre a quattro zampe, il Namecciano si lanciò su di lui, prendendo a calci sulle costole, facendolo volar via di diversi metri. Egli, si avvicinò poi con noncuranza nel punto in cui il demone giaceva. Quando fu abbastanza vicino, Freezer, subdolamente, tentò di mettere a segno un pugno. Ma non era abbastanza veloce. Il suo avversario afferrò nuovamente il suo pugno, costringendo Freezer a cadere a terra nuovamente. Poi sparò un'onda d'energia direttamente nel mostro, a contatto con la sua pelle, bruciandolo completamente dai polsi ai gomiti, facendolo urlare di dolore. Non aveva mai sentito tale frustrazione e umiliazione. Il Namecciano assestò, poi, un poderoso calcio nello stomaco, inviando Freezer verso un'altra formazione rocciosa.

Pochi secondi dopo, il Grande Nail sentì un nuovo aumento di potenza. La terra tremò, e una forte esplosione partì da dove si trovava il tiranno. Poi un essere gracile, molto differente in apparenza dalle ultime due trasformazioni, apparve. Sembrava molto più debole, ma le sue braccia erano guarite. Eppure il Namecciano poteva dire che in questa forma si nascondeva molta potenza.

Freezer, immediatamente, caricò verso il Namecciano, che non si difese, atterrando un gancio destro sulla sua guancia. Il colpo fece volare il Grande Nail, ma egli si fermò, poco prima di cadere in mare. Rapidamente, riacquistò il suo equilibrio, alzando gli occhi per vedere Freezer prendere quota e alzare un dito verso il cielo. Poi, sopra di lui, una piccola sfera di energia apparve.

Freezer era determinato a finirlo in un colpo solo, senza più indugiare. Avrebbe voluto distruggere il suo avversario, facendolo soffrire sempre più, ma era stato troppo umiliato per consentirgli di vivere ancora più a lungo.

Il Namecciano si sedette a gambe incrociate sulla superficie dell'acqua, concentrandosi. Anche lui era determinato a finirlo ora. Sapeva che Freezer stava per concentrare tutta la sua energia in quest'ultimo attacco. Lui avrebbe fatto lo stesso. Intorno a lui, gocce d'acqua verdi cominciarono a galleggiare, ruotando attorno al suo corpo.

"Muori con il tuo cazzo di pianeta!" gridò Freezer, mentre l'energia sopra la sua testa si espandeva.

"Chi di spada ferisce... di spada perisce!" disse piano il Namecciano, aprendo gli occhi.

"Cosa? Non riesco a muovermi!" gridò Freezer, preso alla sprovvista.

Stava per lanciare il suo attacco più devastante. Non capiva perché si era improvvisamente fermato. Nessuna forza psichica era mai riuscito a contenerlo come questa, prima! Ma, lui aveva messo tutta la sua forza nell'attacco, la forza che avrebbe dovuto essere la più potente dell'intero universo! Era impossibile!

"Vai al diavolo!" urlò finalmente il Namecciano. Poi, lanciò il concentrato di energia che aveva caricato contro Freezer.

"No, no, NOOOOO!" gridò il tiranno, vedendo l'attacco avvicinarsi sempre più.

L'imperatore dell'universo fu ridotto in polvere in un solo attacco, e come se non bastasse, la sua sfera d'energia sopra la sua testa esplose a sua volta.

E, infine, per la prima volta da diverse ore, il Super Namecciano tirò un sospiro di sollievo.

Pochi giorni dopo, una nave arrivò. Curioso, il neo-nato Super Namecciano si diresse immediatamente nel punto d'atterraggio, per scoprire di chi si trattasse. Quando arrivò, fu sconcertato dalla scoperta che la nave era chiaramente di origini namecciane, e portava a bordo tre persone. A differenza del gruppo precedente, questi avevano la pelle rosa chiaro, e, soprattutto, non sembravano emettere energie malefiche. Ma il Grande Nail era ancora diffidente. Perché questi stranieri erano arrivati con una navicella namecciana? Con un gran fracasso, il suo mantello scuro volò vorticoso sopra la sua testa. Sbatté in terra su un ginocchio, con la mano destra a dargli rinforzo. Immediatamente, due delle persone caddero a terra, spaventate dalla sua sola presenza. Era esattamente quello che voleva. Il terzo, che era volato in aria per lo shock, era sospeso nelle vicinanze.

"Ciao, signor Namecciano!" disse il piccolo, con un sorriso. Era atterrato, non avendo, evidentemente, più paura.

Ma il guerriero ignorò il suo saluto, e subito chiese:

"Questa nave namecciana, da chi l'avete rubata?"

"Uh? Da nessuno, signore! Ci è stata data da un altro Namecciano!" rispose timidamente l'ometto calvo.

"In realtà, ora che ci penso, non abbiamo esattamente chiesto il 'permesso'" continuò innocentemente il bambino.

Ma dopo i recenti attacchi di Freezer, il Grande Nail non era disposto a fidarsi di tutti i visitatori, presumendo che fossero tutti aggressivi. Pensava che fossero una parte del gruppo precedente. Non poteva essere una coincidenza.

"Pagherete per...".

ZOOM! A un tratto si fermò, sentendo una forza più potente di queste tre avvicinarsi al pianeta. Poi, quasi immediatamente, una navicella a forma di capsula attraversò il cielo sopra di lui, atterrando nelle vicinanze.

"Oh, no! E' il Sayan... è Vegeta!" disse l'uomo calvo, chiaramente spaventato. "Si è già ripreso?".

"E ne sento un altro arrivare" disse piano il Super Namecciano. "L'inizio di un secondo attacco?".

"Signor Namecciano, non siamo con lui! E' nostro nemico!" disse il bambino.

"Ha ucciso i nostri amici, e uno di loro era un Namecciano, proprio come te!" disse il tizio calvo.

"Sì, e siamo venuti qui per riportarlo in vita" concluse la donna.

"Ah... allora sono alleati?" pensò il Namecciano. Era interessante notare che queste persone sembravano fare riferimento al Namecciano fuggito dal pianeta prima del grande cataclisma! A meno che non fossero tutti degli incredibili bugiardi.

"Parlate troppo" replicò il Namecciano. "Permettetemi di leggere le vostre menti".

Ma, non si aspettava che loro accettassero. Sorpreso, si avvicinò e mise le mani sul capo del bambino, dell'uomo calvo e poi della donna.

Dopo un minuto di lettura di mente, il Namecciano giunse alla conclusione che le loro intenzioni erano pure e sincere. "Ah, capisco. Una storia incredibile".

Facendo una breve pausa, ricominciò. "C'erano delle Sfere del Drago qui, fino a pochi giorni fa! A quel tempo non ero l'unico abitante di questo pianeta".

Dopo qualche secondo di silenzio, il bambino prese la parola, chiedendo cosa fosse successo. Per la prima volta, da giorni, il Namecciano aveva qualcuno con cui parlare e, sorprendentemente, era contento per la compagnia. Egli cominciò a raccontare tutta la sua storia, di come aveva combattuto l'invasore, Freezer.

"Sei incredibile! Il Sayan non avrà alcuna chance contro di te!" esclamò il calvo Crilin, una volta che la storia del Namecciano fu terminata.

Il piccolo terrestre sembrava alquanto preoccupato dalla presenza del suo ex nemico, oltre al suo nuovo complice, che sembrava anch'egli potente. Ma accanto al Namecciano, il cui potere gli sembrava eccessivamente lontano, si sentiva al sicuro.

"E' possibile creare nuove Sfere del Drago, vero?" chiese la giovane donna.

"Purtroppo, io sono un guerriero e ho perso molte delle mie capacità namecciane... non posso più creare le Sfere del Drago... e non posso neanche avere figli. Ora, io sono l'ultimo dei Namecciani. Mi dispiace per il vostro desiderio. Avete fatto tutto questo viaggio per niente".

I tre terrestri rimasero in silenzio per un momento, analizzando la triste verità. Significava molto per loro.

Il sogno di poter fare le cose per bene era improvvisamente crollato, una speranza caduta in pochi secondi. Una realtà, una realtà dura e diversa li aveva colpita in maniera forte. Era come se improvvisamente tutto ciò che avevano conosciuto, si fosse trasformato in un mondo che esisteva solo nei loro incubi, un mondo dove i morti non potevano più essere riportati in vita. Era chiaro a tutti loro: Yamcha, Tenshinan, Jiaozi, Piccolo e Kami non sarebbero mai potuti tornare sulla Terra.

"Torneremo sulla Terra, allora. Peccato" disse Bulma. Si alzò, seguita da Crilin e Gohan.

"Mr. Nail!" disse il ragazzino. "Somiglia un po' al signor Piccolo. L'aiuterò, se posso!".

"Grazie, ma io non sono più Nail".

Pensò per un momento.

"Ho deciso di chiamarmi Gast Carcolh".

Gast li accompagnò sulla nave, e addirittura salì a bordo, desiderando una buona fortuna per i terrestri e sperando di vederli a casa. Quando finalmente se ne andò, scoprì i due guerrieri che, furtivamente, avevano spiato lui e i terrestri.

"Prenderò l'astronave del tuo ex-capo, e andrò a setacciare l'universo alla ricerca di una soluzione per riportare in vita il popolo Namecciano" disse, mettendo una mano sulla spalla dei due uomini, storditi.

"Dovreste avere abbastanza familiarità sul suo funzionamento. Venite con me, o vi farò fuori, avete capito?".

Tornando al torneo... lo sguardo di Gast era rivolto al guerriero dai capelli scuri... questo tipo, il Vegeta dell'Universo 13, sembrava altrettanto antipatico come quello che conosceva. Ma quando guardò a quello dell'Universo 18, Gast scoprì che la sua espressione sembrava molto diversa. Altrettanto sorprendente, era il fatto che con lui ci fosse un amico di Nameck, Gohan.

Fuori, tutto era calmo. L'Universo 2 aveva cessato la sua festa, e gli universi 16 e 18 si erano calmati. Gohan era stato il primo ad entrare nelle stanze. Non c'era il letto, ma nel guardaroba c'era tutto il necessario: lenzuola, piumoni, materassi, ecc... . Insieme ad Ub, Pan e Videl, Gohan cominciò a stendere lenzuola e materassi. Bra preferì sedersi, aspettando.

"Non voglio condividere la mia stanza" disse Vegeta, con insistenza. Si era già girato per andarsene, quando Goku rispose.

"Non c'è alcun problema" disse l'altro Sayan, dirigendosi verso un'altra stanza. "L'appartamento è grande, ed inoltre Piccolo vuole dormire fuori".

Vegeta, poi, se ne andò, con le braccia incrociate. C'erano altre cinque camere. Una era per lui, altre quattro potevano essere condivise, così come Trunks e Goten avevano già intenzione di fare. Bra pensava di dormire da sola in un'altra stanza, a meno che Gohan e Videl non avessero pensato lo stesso, prendendo Pan con loro, naturalmente. Vegeta rise, quando entrò in una delle tre camere, scelta a caso, e vi si stabilì. La condivisione era qualcosa che non avrebbe mai fatto, né con Goku, o peggio, con Piccolo. Anche se, i due ragazzi la pensavano diversamente.

I Varga avevano cambiato la forma di ogni stanza, in modo da far adattare perfettamente i loro ospiti. Gli appartamenti erano modificati e sviluppati in modo diverso per ogni universo. L'Universo 18, per accogliere i suoi numerosi partecipanti, aveva diritto a molte camere. Lo stesso valeva per l'Universo 19, mentre il 20 non aveva neanche un appartamento. L'Universo 19 aveva un vero e proprio complesso, un posto enorme costruito sotto terra. Ma, a partire dalla giornata, quando se ne erano andati alcuni di loro, il tutto era stato rimosso e gli appartamenti modificati.

I dati erano i seguenti:

L'Universo 1, quello degli organizzatori Kaioshin, aveva un appartamento per ciascuno di essi, siccome, dopotutto, erano gli dei. Anche se perfettamente a loro agio, non erano delle stravaganti suite. Piuttosto, erano cinque stanze semplici, che si adattavano in maniera perfettamente ragionevole. Nel seminterrato, una quantità immensa di immobili era stata sistemata per Varga e Namecciani, che si prendevano cura della logistica.

L'Universo 2 aveva anch'esso un grande appartamento. Conteneva così tante persone, che il corridoio che portava all'arena era stato modificato, con l'aggiunta di diverse porte. In questo modo, tutti avevano accesso allo stadio senza dover disturbare nessuno.

L'Universo 3 aveva quattro piccoli appartamenti, con quattro porte che conducevano al corridoio principale. Ovviamente, dall'inizio del torneo, per il desiderio di conservare l'anonimato (e la presenza) di Bardack, una delle porte era stata definitivamente murata.

L'Universo 4 aveva un piccolo appartamento che Bu era occupato a modificare. Nessun Varga aveva mai osato mettere in discussione il fatto che quel genio modificasse il loro materiale, per non parlare dei sospetti sui difetti del computer. Aveva trasformato l'appartamento in una classica stanza rotonda, senza mobili.

Il partecipante dell'Universo 5 era soddisfatto del piccolo appartamento concessogli, tanto che vi era entrato poco dopo il suo arrivo, non uscendo ancora. Alcuni organizzatori si chiedevano se fosse ancora lì dentro.

Per l'Universo 6, formato da due gruppi, ciascuno di essi aveva un appartamento, con una piccola camera da letto a persona.

L'Universo 7 e il suo unico partecipante avevano un appartamento semplice, lo stesso dell'Universo 4.

Nell'Universo 8, c'erano molte persone da ospitare, ma non era un problema. I soldati avevano un dormitorio e un bagno. Per i maestri, c'era una suite a testa.

L'Universo 9, così come il 16, il 18 e il 19, aveva un grande appartamento, con diverse camere comunicanti.

L'Universo 10, come spiegato in precedenza, era composto da due appartamenti, con camere ammobiliate e dormitori. Ma ora era tutto 'fuse'.

L'Universo 11 aveva una sala comune e tre camere da letto. Il Majin di quel mondo aveva deciso anch'egli di modificare l'aspetto della sua stanza, ma con molta meno eleganza e abilità rispetto al Bu dell'Universo 4. La 'nuova' camera era stata stratificata con una superficie di caramelle, che ricopriva interamente il pavimento.

L'Universo 12 aveva richiesto di cambiare il proprio appartamento. In origine vi erano due camere, ma il secondo partecipante aveva chiesto di rimuovere la sua, passando la notte seduto nella sala comune.

L'Universo 13 aveva un soggiorno ed una camera da letto per persona.

L'Universo 14 aveva una stanza e due camere da letto.

L'Universo 15 aveva una camera dal letto e una sala parto... pronta a gestire la nascita. Ma, chiaramente, invano.

L'Universo 17 aveva un soggiorno e due camere da letto. I Varga avevano deciso di mantenere la seconda camera, anche se Cell non sembrava preoccuparsi per la morte di suo figlio.

L'Universo 20 era vuoto.

I due Piccolo, ancora sospesi nel vuoto, avevano notato i leggeri movimenti della famiglia Cold. Era ovvio che fossero ancora alla ricerca di qualcosa. Uno di loro, provò ad avventurarsi nello spazio dell'Universo 1, ma fu subito notato dal Kaioshin del Sud.

"Ehi, tu!".

"Uh... sto cercando il bagno" disse il soldato.

"No, stai cercando le Sfere del Drago. Dì al tuo padrone, che la prossima volta l'intero Universo 8 sarà squalificato".

Il piccolo soldato aveva paura. Tremò e corse immediatamente al suo universo, portatore di cattive notizie.

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