DB Multiverse
Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo
Scritto da Loïc Solaris & Arctika
Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2
Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!
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Intro
Parte 0 :0Parte 1 :12345
Round 1-1
Parte 2 :678910Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930
Lunch
Parte 7 :3132333435Round 1-2
Parte 8 :3637383940Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970
Night 1
Parte 15 :7172737475Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990
Round 2-1
Parte 19 :9192939495Parte 20 :96979899100
Round 2-2
Parte 21 :101102103104105Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115
Night 2
Parte 24 :116117118119120Round 3
Parte 25 :121122123124125Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
Capitolo 148
Traduzione e adattamento di Crix
Nello stesso momento, dall’altra parte dell’universo.
I magicamente scomparsi partecipanti dai vari universi stavano ancora cercando attivamente la posizione dell’arena sperando di tornare dai propri cari il più velocemente possibile. Son Goku si concentrò intensamente sull’energia più forte al torneo, Son Gohan, Son Bra, Cell e persino Majin Bu… se poteva trovare uno di loro, avrebbe potuto teletrasportare tutti indietro all’istante! Ma l’universo era insormontabilmente enorme, le probabilità di trovarli nel bel mezzo dell’universo erano scoraggianti.
Da parte suo Vegeth era altrettanto concentrato. Continuando a non avere idea da dove cominciare, trovò la sfida estremamente complicata. Precedentemente, quando aveva lasciato l’asteroide dopo la sua sconfitta, aveva lasciato traccia della sua destinazione, direzione e parte. Ciò gli aveva permesso il teletrasporto istantaneo. Adesso si capacitava di come nessuno aveva percepito la sua straordinaria energia quando aveva raggiunto il Super Sayan di terzo livello nello spazio insieme a Ginew. Se una forza del genere passava inosservato, come poteva essere percepita la relativamente debole forza degli altri? Solo Son Gohan o Son Bra avevano la possibilità di attirare l’attenzione…
“E’ impossibile.” Fece Goku mostrando segni di frustrazione. “Sicuramente Gohan e gli altri stanno combattendo, ma sono troppo lontani.”
“Sono intelligenti.” Fece notare Vegeta. “Se si uniscono tutti insieme, potrebbero riuscire ad emettere un segnale abbastanza potente per essere percepito. Ad ogni modo, hanno Videl e Bra da difendere e Cell con cui vedersela…”
“Non concentratevi solo orizzontalmente.” Suggerì numero 16 al gruppo mentre calibrava gli scanner. “Non possiamo ignorare le aree sottostanti e soprastanti a noi.”
Un’improvvisa luce dietro di loro fece manifestare la fusione metamoriana. Gotenks era dietro di loro, già trasformato in super sayan. Accanto a lui, Trunks dell’universo 16 aveva le braccia conserti, un po’ contraddetto.
“Non c’è tempo da perdere allora!” Esclamò la fusione con un sorriso sbeffeggiante. “Lasciate che l’incomparabile Gotenks penserà a questo lato. Il resto di voi, di quell’altro!”
Un braccio gli cinse il collo da dietro. Vedendo il suo colore rosa, la faccia di Gotenks si fece pallida. Il suo vecchio nemico al contrario, sembrava di buon umore questa volta.
“Va bene allora!” Annunciò Bu. “Al più forte va la gloria! Io e il mio amico qui pensiamo a questo emisfero!”
Alcune risatine risuonarono nel gruppo, in particolare da parte di Pan e Ub, dato che la reazione di Gotenks era così divertente. Anche Trunks sorrise prima di ricordare la propria frustrazione.
“Sono sorpreso.” Disse Vegeth, facendo sobbalzare suo figlio. “Perché hai lasciato che il tuo doppio dell’universo diciotto si fondesse con il nostro Goten?”
“…Beh, conosce la versione migliorata della fusione.” Borbottò Trunks.
“Ho pensato che sapendo queste nuove abilità, le avrebbe potute mettere in pratica. Gotenks sarà probabilmente più efficace e potrebbe trovare l’arena più velocemente senza di me…”
In una rara dimostrazione di compassione, Vegeth mise la mano sulla spalla di suo figlio invitandolo a unirsi a loro nella ricerca.
Gli helioriani non avevano prestato attenzione, concentrandosi invece sulle loro analisi. Come guerrieri elite erano stati ben addestrati ed erano determinati a salvare i loro compatrioti e gli innocenti il più velocemente possibile.
“Xeniloum, prendi il quadrante sud. Tidar, quello del nord. Io scannerizzo l’equatore.”
“Ricevuto!” Dissero all’unisono gli altri due.
Quasi tutti nel gruppo erano in cerchio con i volti rivolti all’esterno. C’erano alcuni buchi, certi individui avevano scelto di rimanerne fuori. Gotenks e Bu avevano incredibili abilità percettive e stavano collaborando. Di tanto in tanto il djinn dava un’occhiata al sayan il quale aveva un sorrisetto stampato in faccia. Era rassicurato dal fatto di avere l’aiuto di un essere dalla tale potenza, nonostante le loro differenze del passato. Bu era così incredibile che con il suo aiuto le cose potevano rigirarsi a loro favore molto velocemente. Tra lui e Vegeth era difficile immaginare cosa potesse realmente metterli alla prova.
Ma non aveva preso in considerazione la natura dispettosa di Bu dato che il djinn già sapeva dove si trovava l’arena ed era proprio lui in realtà ad avere assegnata la zona di spazio dove si trovava. Grazie ad un'altra delle sue smisurate abilità, stava manualmente bloccando la vera ubicazione dell’arena affinché nessuno potesse trovarla o almeno, fino al momento giusto, quando avrebbe deciso che era ora di intervenire. Voleva sicuramente che il torneo continuasse anche dopo la fine dell’attacco di Babidi, una fine che avrebbe sicuramente arrivata quando lui avrebbe deciso il momento. Ma prima e soprattutto, quel tipo di caos poteva essere divertente e sorprendente. C’era anche la possibilità che Babidi potesse spingere allo scoperto l’elusivo XXI, spingendolo a rivelare di più di sé. Di certo questo avrebbe ripagato l’attesa. Ma se Babidi avesse realmente conquistato le sfere del drago, la ricomparsa di Bu avrebbe velocemente messo fine al caos.
Poco più giù, Ub si era unito al gruppo con il suo maestro e le due Pan. Goku pensava che l’innata connessione di Ub con Majin Bu potesse dargli un vantaggio, sperando di poter percepire la versione grassa di Bu da quale parte vicino Babidi. Sembrava però che quella connessione fosse annullata dalla vicinanza con il Majin Bu dell’universo 4. Ub non riusciva a smettere di guardare il Bu dell’universo 4. Avrebbe voluto fargli delle domande ma non era il momento. Bu, lì vicino, sentì lo sguardo su di sé e sorrise interiormente. Aveva preso in considerazione tutto, anche la connessione privilegiata di Ub ma non solo con la versione grassa ma anche con i suoi piccoli pezzi lasciati nell’arena. Bu era sicuramente un genio ed aveva preso ogni precauzione, specialmente con le nuove abilità che aveva aiutato a far scovare alla sua reincarnazione. Nessuno poteva percepire lo stadio e nonostante l’affetto che provava per il giovane guerriero, non aveva nessuna intenzione di lasciarsi rovinare la festa da lui.
Con un violento gancio destro, il terreno si scheggiò sotto la pressione e l’asteroide tremò.
Cell sputò una goccia di sangue dalle labbra, fissando la sua nemesi dal basso. L’androide perfetto aveva un sottile vantaggio su Gohan ma non riusciva a sopraffarlo. Il potere acquisito dal sayan negli anni era realmente sorprendente e gli stava dando una degna sfida. Gohan era ben lontano dall’essere entusiasta del combattimento e di certo non si era allenato costantemente, quindi aveva fatto ben pochi progressi nel corso di quei venti sette lunghi anni. Era frustrante ma ugualmente esaltante!
Gohan si raddrizzò. Era stupefatto dai progressi fatti dal suo nemico dall’ultima volta che si erano vista. Quando era diventato un super sayan 2, mentre era un semplice teenager, aveva sopraffatto Cell con facilità anche se era stato solo grazie al sacrificio di suo padre e l’intervento di Vegeta che gli aveva fatto trovare la vittoria. Questa volta il potere e le abilità di Cell erano su un livello completamente diverso e si ritrovava di nuovo a fronteggiare senza alcun aiuto l’incubo della sua giovinezza. Però anche il potere di Gohan era di gran lunga superiore a quello che aveva durante l’adolescenza. Avrebbe sconfitto Cell di nuovo, stavolta da solo, per proteggere la sua famiglia.
“Cell” gridò. “Ti distruggerò!!” E si lanciò contro il bio androide.
“Provaci, Gohan!” Replicò il nemico, pronto a muoversi.
Il loro pugni si scontrarono causando un’onda d’urto che aprì un cratere nel terreno intorno a loro. La coda di Cell si attorcigliò velocemente intorno alla gamba di Gohan il quale non riuscì a reagire in tempo e fu lanciato dritto verso il cielo. Il guerriero perfetto poi concentrò l’energia di fronte al proprio petto. La sua fronte trasudò una goccia di sudore mentre rilasciava un urlo, aveva ancora qualche piccola sorpresa in serbo ed era tempo di sfoderarne una.
Stabilizzandosi velocemente e spalancando gli occhi, le pupille di Gohan tremarono vedendo uno strano Kokoha viola tra le mani di Cell. Il bio androide aveva un sorriso orgoglioso nonostante le sue braccia tremassero.
“Prova a sopravvivere a questo, moccioso!”
Sparò la sfera con un gesto veloce ma Gohan riuscì a schivarla. La velocità di certo lo aveva sorpreso ma tornò velocemente a prestare attenzione a Cell. La creazione di Gero ridacchiò, aprendo i palmi delle mani e detonando il Kikoha alle spalle di Gohan provocando un’esplosione enorme. Dal fumo, emersero una pletora di Kienzan viola diretti verso il sayan.
Gohan digrignò i denti ingaggiato in un inseguimento che era una questione di vita o di morte. I dischi viola lo seguivano mentre Cell con le braccia in avanti li guidava con intensa concentrazione. Mentre Freezer era diventato bravo nel controllare uno o due Kienzan al momento, Cell aveva sfruttato al massimo il potenziale dei demoni del freddo e con un lungo allenamento era riuscito a pilotare dozzine di kienzan simultaneamente. Tra l’altro, oltre alla difficoltà nell’aver sviluppato questo attacco, la mossa gli costava molta energia. In questo momento, il contributo energetico da parte del mago gli tornava molto utile.
Mentre il sayan di districava tra i vari attacchi, trovò una piccola apertura e spedì una sfera energetica verso Cell. L’essere perfetto gridò e formò uno scudo intorno al proprio corpo bloccando l’attacco.
“Cosa farai ora, Gohan?!” Lo prese in giro internamente Cell , che cercava di mantenere il controllo sui suoi attacchi disperatamente.
Il terrestre era stupefatto, riuscendo a malapena a schivare gli attacchi che altrimenti gli sarebbero costati la vita. Cell era veramente un nemico formidabile e la vittoria contro un tale avversario sembrava poco probabile.
“Tssk” Fece Vegeta dell’universo 13 guardando gli altri con disgusto.
Il disdegno dell’imperatore sayan per il lavoro di squadra non aveva bisogno di essere espresso con parole. Inoltre gli altruisti lo stavano facendo sentire nauseato con il loro lavoro di squadra e la loro organizzazione. Fidarsi degli altri, sottomettersi ai comandi… non avevano veramente orgoglio. Stavano agli ordini di questo ‘Son Goku’ senza lamentarsi, quella disgustosa controparte gentile di Kakaroth. Per lui non erano altro che leali animali domestici che obbedivano cecamente al padrone. Avrebbe preferito morire che sottomettersi a quell’umiliazione!
“E’ tua la scelta se aiutare o meno in questo sforzo collettivo.” Gli fece una voce riconoscibile da dietro. “Ma lascia i commenti per te.”
Il sayan si girò, infastidito, notando la sua controparte dell’universo 18 che lo fissava. Vegeta era stufo di questa così detta versione di se stesso, con questo idiota che era rimasto attaccato ad uno status inutile che lui aveva già superato anni prima. La sua presenza gli serviva per ricordargli cosa sarebbe potuto diventare se non fosse stato per l’influenza di Goku e Bulma e di quanto gli desse fastidio. Se non fosse rimasto sulla terra al fianco di sua moglie e del suo rivale, quello sarebbe stato lui, un solo e patetico rimasuglio che ancora rivendicava titoli e conquiste.
“Non te ne frega nulla dei tuoi compagni, ne sono sicuro.” Continuò Vegeta prendendolo in giro. “Ma molti di noi hanno delle ragione per le quali combattono. Quindi sta zitto, ‘maestà’ e risparmiaci la tua indignazione.”
“Non prendo ordini come te. Non sono un suddito!” Gli urlò contro l’imperatore con rabbia.
“Dov’è il tuo orgoglio sayan Vegeta?! Sei stato veloce quanto gli altri a seguire gli ordini di un sayan di classe inferiore. Non dirmi sei diventato così morbido come quest’altri buoni samaritani. Mi fai vomitare!”
“Oh e il tuo piano era di fare cosa esattamente? Opporti ai nostri sforzi e lamentarti, o è ridicolo. E cosa farai se non troviamo l’arena? Se Babidi vince e prende le sfere del drago? Rimarresti intrappolato qui, idiota. Invece di lavorare con gli altri, di salvare la tua stessa pelle, preferisci darci lezioni sul tuo stato reale. Sei tu quello senza orgoglio! Forse quando troveremo il modo di andarcene da questa roccia, ti lasceremo indietro. Ti garantisco che non mancheresti a nessuno.”
Gli occhi del monarca sayan si infiammarono di rabbia. Come poteva quello spregevole e arrogante impostore permettersi di parlargli in quel modo? Un sayan senza titoli e senza onore, arrendersi completamente alla buona natura di Kakaroth e la sua banda di pupazzi sorridenti!
“Se fossi ancora metà del Vegeta che sono, saresti tu a dare gli ordini! Non comprendo la tua patetica delicatezza. Il tuo universo deve essere stato un inferno per te per aver abbandonato il tuo rango, il sangue reale nelle tue vene ed esserti piegato a questo punto! Nel frattempo io ho sconfitto Freezer con le mie mani, ho vendicato il nostro popolo e da solo o piegato l’universo sulle ginocchia! Puoi dire lo stesso di te?
Vegeta sorrise. “E’ un buon piano. Mi preferiresti ad abbaiare ordini contraddittori solo per saziare le tue bambinesche aspettative? Hah, mi sono lasciato alle spalle tali sciocchezze.” Vegeta gli puntò il dito con una risatina prima di continuare. “Puoi aver battuto Freezer, ma non hai idea dei nemici con cui ho avuto a che fare io. Alla fine ho avuto la gioia di avere una famiglia, una rivalità e una piccola cosa chiamata pace. Il mio orgoglio dici? Non l’ho abbandonato, l’ho realmente abbracciato. E’ questo che mi spinge ad allenarmi ogni giorno per essere il più forte, per diventare il più grande guerriero fino al giorno in cui sconfiggerò Goku con le mie stesse mani! L’orgoglio di diventare migliore di me stesso, di difendere e morire per gli altri, non lo capirai mai. L’egoismo al quale ti sei aggrappato ti rende solo più debole.”
“Morire per gli altri, hah?” Fece il sayan per riprendere il discorso. “Che razza di guerriero e ancor meno un principe, farebbe ciò? Questa è la vera definizione di debole, pazzo! Se un debole codardo che segue la mandria invece di esserne alla testa! Non sai nemmeno più come si comanda!”
“Ancora questo?” Replicò il sayan dell’universo 18. “E’ tutto ciò che sai fare non è vero? Gridare ordini, parlare a gran voce… ma non hai nessuno da comandare qui e non ne hai né la forza né il carisma per far inginocchiare nessuno di noi. Insicurezza e richiesta di riconoscimento sono difficilmente le qualità di un leader.” Scosse la testa. “Debole.”
Mentre la disputa infiammava, molti degli altri, essendo stati distratti dalla loro ricerca, si girarono per guardare. Il Trunks del futuro trovò la discussione completamente bizzarra, dato che sembrava una discussione a voce alta di un disaccordo interno con i due Vegeta che rappresentavano due diversi aspetti della sua personalità, come due avatar. Uno era il guerriero senza pietà consumato e guidato dall’orgoglio e l’altro l’amorevole padre devoto all’onore che combatteva per i suoi cari. E ancora, se ci ripensava, la versione dell’universo 18 era più il risultato delle due personalità in armonia. Era orgoglioso e d’onore ma anche senza pietà verso i nemici. L’altro Vegeta, al contrario, sembrava una versione assetata di sangue del padre che aveva incontrato nel suo primo viaggio nel tempo. Ma anche in quel momento, aveva già cominciato la strada che lo aveva portato a diventare l’uomo che Trunks era onorato di chiamare padre.
Nonostante la tensione stesse salendo, Trunks non volle interferire, dato che era un po’ curioso di vedere a cosa la discussione sarebbe arrivata. Altri combattenti rimasero concentrati sulla ricerca dell’arena e Bu non era tra loro. Queste erano esattamente le cose che catturavano la sua attenzione anche se per ragioni diverse rispetto a Trunks…
“Debole? Vuoi vedere? Perché non sistemiamo la cosa adesso?”
“Humph.” Fece la sua controparte sbeffeggiandolo. “Se insisti. Sarà umiliante… per te.”
Il pugno dell’imperatore sfrecciò improvvisamente nell’aria senza alcun preavviso, sfiorando la faccia della controparte. Quest’ultimo istintivamente indietreggiò schivando l’attacco a sorpresa. Trunks, come molti altri, si stupirono dei riflessi di Vegeta e si interessarono all’azione.
Lo spietato sayan continuò a provare a colpire Vegeta il quale schivò senza nessuno sforzo. Anche Goku si stupì dei movimenti del suo rivale. Si trattava forse di quale anticipazione mentale perché sapeva il suo stesso stile di combattimento così bene? No, era ben più di quello. Era il risultato di anni e anni di allenamento di Vegeta, ne aveva già visto qualche anticipazione durante il match contro Kakaroth. Nessuno dei colpi del sayan andarono a segno, li aveva schivati tutti con delle movenze impressionanti.
Il riscattato principe sentiva di dover provare la sua superiorità a quella versione inferiore di sé, sapendo bene che l’imperatore se ne sarebbe accorto.
“Ne hai abbastanza?” Rise Vegeta facendo qualche salto all’indietro. “O sei così cieco da continuare a credere di potermi sfiorare? Smettila prima che io ti umili veramente. Ho una figlia da trovare prima che i tuoi leccapiedi psicopatici la attacchino.”
“… Curioso. Credi che io sia l’unico che dovrebbe essere umiliato?” Replicò il testardo sayan, rifiutando di muoversi in un centimetro. “guarda alle debolezze che hai guadagnato attaccandoti ad una stupida famiglia! Mi è chiaro il motivo per cui non puoi raggiungere il super sayan di terzo livello come me. La tua idiozia nel piegarti nell’amare una femmina e a diventare gentile e pigro in un ‘pacifico pianeta’. Superato persino dal tuo Kakaroth! Chi è realmente quello patetico?”
Affermando ciò, con una luce dorata e un ghigno, il lord sayan di trasformò istantaneamente nel super sayan di terzo livello. La sua forza era straordinaria, la dimostrazione di energia riempiva tutta l’aria ossigenata con un’aura d’orata e venti turbolenti catturando l’attenzione di tutti. Gast Carcolh, esasperato da quelle questioni infantili, stava per intervenire quando il braccio di Vegeth lo fermò. Il sayan fuso sembrava straordinariamente catturato dal confronto, come Bu.
Mentre la fonte del problema continuava a ridere, Vegeta dell’universo 18 rimaneva fermo e in silenzio, tradito solo da una vena sulla fronte che mostrava la sua frustrazione e i suoi pugni serrati. L’imperatore notò di aver toccato il punto debole della sua controparte e scoppiò a ridere. “Apparentemente tutto ciò che bisognava fare era dire che Kakaroth è superiore, una deliziosa e facile provocazione.”
L’altro Vegeta si trasformò in super sayan 2 circondandosi di scosse elettriche intorno al suo corpo, provocando un turbine d’aria e polvere. La risata di Vegeta si tagliò di netto mentre l’altro s’avvicinava a passo determinato fino ad avere il viso attaccato a quello del suo doppio. Quest’ultimo fu scioccato dal constatare che la sua potenza non era così inferiore alla sua. Non aveva nulla a che vedere con la forza che aveva mostrato contro Kakaroth. Era simile a quella percepita durante l’attacco di Bu dell’universo 4.
“Non puoi capire di cosa sono in grado.” Fece Vegeta. “Potrei schiacciarti senza il minimo sforzo! Ammetto che ne sono tentato, ma ho paura alla fine che non meriti questo privilegio. C’è solo un guerriero che merita di essere combattuto alla mia massima potenza. Son Goku. Per quanto riguarda te, il mio attuale livello è più che abbastanza per vedermela con il tuo amato terzo livello, imperatore dell’idiozia!”
Durante gli anni, Vegeta aveva affrontato il suo eterno rivale molte volte in uno stato minore. La sua non era sbruffoneria, sapeva che la sua confidenza era meritata, specialmente quando il terzo livello della sua controparte era così inferiore a quello di Goku.
Vegeta attaccò la fronte contro quella del suo doppio e i due si fissarono con risolutezza. Il Vegeta dell’universo 13 girò la testa ma non si arrese. Sicuramente il suo gemello stava bluffando , per forza doveva essere così! Era lui ad aver raggiunto un livello addirittura superiore, il super sayan di terzo livello, qualcosa che non aveva nemmeno sognato fosse possibile. Quella pallida imitazione di sé, limitato dalle catene sentimentali e di debolezza non era in grado di eguagliare la sua trasformazione. Questi erano i fatti, questo era quel che contava, doveva essere superiore.
Tutto ciò di cui era veramente impressionato era il ghigno provocatorio dell’altro Vegeta che in qualche modo continuava a farlo tremare con frustrazione. Era il momento di pareggiare i conti, in una mossa avrebbe demolito l’ego della sua controparte.
Vegeta dell’universo 18 era pronto a colpire ma nella sua mente gli apparse la figlia. Sentiva che era in pericolo. Non c’era tempo da perdere in quelle ragazzate, un semplice rimasuglio di se stesso. La sua priorità era tornare all’arena quel deprecabile Babidi.
La trasformazione sayan evaporò e Vegeta tornò al suo stadio normale. La sua controparte esitò, scioccato ma considerò l’opzione di attaccare comunque. Poi però, realizzò di essere circondato da nemici che non gli avrebbero permesso di attaccare un avversario con la guardia abbassata. Quindi, fece la stessa cosa e tornò in forma base, senza parole e senza aver compreso il suo doppio. Vegeta dell’universo 18 chiuse gli occhi e sospirò.
“Sfortunatamente questo non è il posto né il momento di sistemare le cose. Ma non c’è problema nell’aspettare.”
“Se volete… vi posso fare un ring.” Una voce spensierata lo interruppe.
I due sayan si girarono verso l’interlocutore. Bu aveva materializzato una grossa panca davanti a loro e ci si era seduto con nonchalance. Vegeth e Goku lo avevano raggiunto con un secchietto per i popcorn. Approfittando di questo scontro originale ed eccitante, il djinn aveva trasformato delle rocce in popcorn e li aveva dati a tutti. Era già da qualche minuto che i due Vegeta litigavano e Bu aveva avuto il tempo di preparare quell’improvvisata tribuna. Gli helioriani costernati da quel comportamente infantile si erano allontanati per continuare le loro ricerche accompagnati da numero sedici e dal kaioshin del sud che non voleva immischiarsi. Quanto ai sayan, avari di combattimento e affascinati da questi scontri, si erano precipitati a guardare. Trunks dell’universo 16 si stava divertendo a guardare suo padre alle prese con quella minaccia. Pan, nel frattempo, si era unita al nonno in preda all’eccitazione. Gast aveva la mano sul volto, scoraggiato.
“Cosa è successo alla vostra determinazione?” Chiese Gast. “Non avevate detto un momento fa che eravati determinati a trovare l’arena ad ogni costo? Le vostre famiglie sono in pericolo!”
“Non ti preoccupare super namecciano!” Replicò Bu. “Sto ancora cercando nella mia parte di universo, vedi?” E indicò una testa fluttuante. Ovviamente, il djinn aveva copiato una parte di sé in quella testa e delegato il compito. Ad ogni modo, Gast era più preoccupato che rassicurato. La personalità di Bu e l’ossessione per i combattimenti dei sayan stavano rallentando i loro sforzi.
“Mi fido che Gohan e Bra sapranno affrontare la cosa, nel frattempo.” Aggiunse Vegeth a bocca piena. “Sono consapevole della serietà della situazione, ma… due Vegeta che vogliono battersi, non voglio perdermelo, mi dispiace.”
I due sayan in questione rimasero stupiti della situazione e in qualche modo non a proprio agio con la scena intorno a loro. Imbarazzati si girarono di schiena l’uno all’altro.
“Ugh, beh, suppongo non ci sia nessun problema ad aiutare voi pazzi.” Vegeta del tredicesimo universo cedette con tutti gli occhi su di lui. “Non voglio rimanere bloccato su questa roccia per sempre.”
“D’accordo.” Replicò l’altro Vegeta testardamente guardando dalla direzione opposta.
Sapeva bene come si sentiva la sua controparte. Nonostante le proprie rivendicazioni di indipendenza, aveva sempre messo i suoi interessi in cima anche quando aveva dovuto fare gioco di squadra con i terrestri su namek. Sul punto di morte aveva abbandonato la testardaggine e aveva supplicato Goku di sconfiggere Freezer per lui e per tutto il popolo sayan. Ciò che non aveva questo Vegeta era serenità e rivalità. Ma anche senza ciò, rimaneva comunque un intelligente e talentuoso guerriero. Il suo orgoglio era stato fomentato a livelli galattici senza dubbio eccedendo da quello di un semplice principe. Gli serviva solo uno sforzo molto più grande per metterlo da parte.
I due sayan alla fine si allontanarono l’uno dall’altro con grande delusione di Goku, Vegeth e Bu. Ovviamente il conflitto non era stato risolto. Vegeta dell’universo 13 era ancora irritato dall’orribile persona che era diventato in un altro universo ma non poteva impedirsi di avere un po’ d’ammirazione per lui. Nonostante si fosse abbassato a coabitare con individui inferiori, rimaneva comunque dignitoso e soprattutto un potente guerriero. Continuando a rifiutarsi di considerarle la sua cooperazione con loro come una sottomissione alle istruzioni di Goku, l’imperatore Vegeta avrebbe collaborato silenziosamente e senza lamentarsi.
Vegeta dell’universo 18 era già tornato a cercare nelle profondità insormontabili dell’universo e con i pugni serrati. L’alterco avuto con il suo alter ego gli era già passato di mente ed era di nuovo concentrato nel salvare sua figlia.
“Resisti Bra… Ti troverò!”
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