DB Multiverse
Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo
Scritto da Loïc Solaris & Arctika
Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2
Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!
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Intro
Parte 0 :0Parte 1 :12345
Round 1-1
Parte 2 :678910Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930
Lunch
Parte 7 :3132333435Round 1-2
Parte 8 :3637383940Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970
Night 1
Parte 15 :7172737475Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990
Round 2-1
Parte 19 :9192939495Parte 20 :96979899100
Round 2-2
Parte 21 :101102103104105Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115
Night 2
Parte 24 :116117118119120Round 3
Parte 25 :121122123124125Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
PARTE VENTI: DUE GRANDI EROI!
Capitolo 96
Tradotto da ValentDs e Transporter
Pan era ansiosa. Il momento tanto atteso era arrivato: doveva combattere contro suo nonno di un altro universo. Intorno a lei la sua famiglia e i suoi amici videro che stava esitando. Suo zio Goten intervenne per primo con il suo classico umorismo: “Pan, dopo Bardak dovrai combattere contro Kakaroth, Vegeta, Cell, Goku e Vegeth! Sono tutti Saiyan! La tua strada da percorrere è già stata decisa!”
“Cell? Un Saiyan?” chiese Bra, sorpresa.
Goten si voltò verso di lei per spiegarle la sua versione: “Cell è un Saiyan tanto quanto me, metà delle sue cellule provengono da loro”.
“Ottimo!” Rispose Trunks. “Farete insieme dei bellissimi bambini!”
Mentre Goten ribatteva agli scherzi del suo amico, Pan si rivolse a suo padre: “Papà... Pensi che vincerò?”
“Non lo so, Pan” disse Gohan, guardandola. “Questo Kakaroth non ha rivelato le sue potenzialità, ma è in grado di trasformarsi in Super Saiyan”.
“Io invece... non posso!”
“Sì che puoi. Hai solo paura, ma sai che puoi farlo”.
Videl intervenne a sua volta, prendendo la posizione della figlia: “Pan... è solo un torneo. Puoi sempre arrenderti”.
In seguito a questa proposta, Goku prese parte alla conversazione: “Videl, io non sono molto d'accordo”.
In ginocchio davanti a sua nipote, aggiunse: “Esatto, è solo un torneo e non rischi nulla. Anche se dovessi morire, ti riporteremo in vita”.
“Ma non voglio morire, anche se solo per poco!”
“Dobbiamo smettere di prendere alla leggera la morte! Soprattutto con una bambina!” protestò Videl che non comprendeva questa visione delle cose.
In effetti, sulla Terra, i Saiyan si erano serviti spesso delle Sfere del Drago. Erano morti diverse volte, e in seguito erano sempre stati riportati in vita. In realtà, la morte non era più quella fatalità che regnava sull'universo…
“Ad ogni modo, perderei comunque. Perché morire invano?”
Vegeta, che tornava dallo spazio dell'Universo 12, aveva sentito questa frase. Scavalcando il muro che delimitava lo spazio 18, disse: “Perdere? Morire invano? Che cosa mi tocca sentire?”
Pan si voltò verso Vegeta, leggermente imbronciata: “Va bene, non è che un torneo...”
“Che razza di atteggiamento... Sono molto deluso”.
Videl, un po' arrabbiata con Gohan, gli disse: “Gohan, non dici niente? Dovresti dirle di arrendersi!”
“Videl, tu non capisci. Pan vuole mettersi alla prova. Io non amo la lotta, ma so come la pensa mio padre e i suoi amici, e lei è come loro.”
“Perché sei deluso?” chiese Pan a Vegeta.
Quasi furibondo, alzando il braccio sinistro stringendo il pugno, gridò: “Perché discendi da Gohan e Goku!”
Videl, sconvolta, pensò: 'E io non conto nulla...?'
Vegeta indicò Goten, Trunks e Bra dietro di lui. Sorpresi, Goten e Trunks la presero male. Bra non reagì, restando nella stessa posa di sempre, chiedendosi per l'ennesima volta il motivo per cui era qui.
“Credevo che non fossi come quei fannulloni, ma una vera combattente! Ma evidentemente mi sbagliavo, sei una perdente!”
Pan gridò con rabbia: “No! E' solo che...”
Goku intervenne: “Pan, non devi avere paura della sconfitta. Né ricercarla.”
Dopo pochi secondi, aggiunse: “Chi è la persona più forte del mondo?”
“Mio padre” rispose immediatamente Pan, senza esitazione.
Vegeta si trattenne dal controbattere a questa affermazione che, secondo lui, era falsa. Comprese subito dove voleva arrivare il suo rivale con quella domanda, e lo lasciò parlare.
“Siamo d'accordo. Eppure tuo padre ha perso quasi tutte le sue lotte.”
“E' vero...” disse l'interessato. “Non ero in grado di sconfiggere Nappa, Vegeta, Freezer né i suoi uomini d'élite. Non sono stato in grado di superare i Cyborg. La mia prima vittoria l'ho ottenuta, dopo numerose sconfitte, contro Cell.”
“Gohan ha sconfitto anche Bojack, ma poi non è riuscito a sconfiggere Bu, nonostante la sua nuova forza” Vegeta continuò, borbottando: “neanche Darbula...”
“E' lo stesso per me. Ho perso un sacco di scontri” confessò Goku mentre Gohan fissava Vegeta con disapprovazione.
“Ma ho paura...”
“Pan, se si teme in un torneo, si ha ancora più paura il giorno in cui il destino del mondo sarà nelle tue mani.”
Gohan riprese il discorso dopo suo padre: “Ero terrorizzato al mio primo combattimento reale... questo è normale. Ma vegliamo tutti su di te, non devi avere paura.”
“Ehi, Pan” disse Vegeta.
La figlia di Gohan lo guardò senza dire una parola. Tutti stavano guardando l'ex Principe dei Saiyan, chiedendosi che cosa avrebbe potuto dire.
“Ti ricordi quando ti ho chiesto di lasciarmi combattere contro Kakaroth?”
“Ehm... sì...”
Pan si stava chiedendo se Vegeta gli stava dicendo questo per farla arrendere, dato che non era contenta di battersi…
“Dimentica quello che ho detto prima. Da' una bella lezione a quel rifiuto di Kakaroth!”
Tutti rimasero senza parole. Pan dopo lo stupore di tali parole, rifletté e disse con un sorriso: “Va bene, combatterò!”
Nello spazio dell'Universo 13 c'era stata anche una discussione tra il suo Vegeta e l'avversario di Pan: “Ricorda, Kakaroth. Niente atti di pazzia”.
“Tsk! So controllarmi” disse con disprezzo.
Mentre si stava dirigendo verso il ring, Vegeta sospirò: “Veramente... no”.
“Devi ammettere che è difficile seguire gli ordini di un mezzo Saiyan pretenzioso” fece Radish. “Soprattutto perché ci tiene nascosto qualcosa. E non è nostra abitudine mantenere dei patti”.
“Invece non siamo più abituati ad essere più deboli rispetto a qualcun altro”.
“In sostanza, ci stiamo comportando come al tempo di Freezer” disse Nappa.
“Sorprendentemente hai fatto il giusto paragone, Nappa” confermò Vegeta, quasi sorridendo.
“Odio questa sensazione” disse Nappa stringendo i denti.
“Anche noi. Ma non dimenticate che alla fine abbiamo avuto la meglio”.
Sul ring, Pan stava attendendo Kakaroth. Quest'ultimo, nonostante sembrasse annoiato, si trasformò immediatamente in Super Saiyan. Ora era praticamente invincibile rispetto a lei. Doveva solo aspettare che lei se ne rendesse conto per poi abbandonare l'incontro. Davvero niente di entusiasmante.
“Colpiscimi, mocciosetta!”
Pan caricò il suo Ki, stringendo i pugni, urlando per motivarsi. Comparve un alone bianco attorno a lei.
'Che potenza ridicola... E dovrei essere gentile con lei?'
Pan si precipitò al suo avversario più veloce che poteva, con un pugno teso avanti. Kakaroth evitò il colpo a braccia incrociate, muovendo solo la testa. Era piuttosto lento per lui.
'Cretino di un Vegeta…'
Pan tentò di sferrare un calcio, ma il Saiyan lo schivò muovendo solo il busto, sempre mantenendo le braccia incrociate.
'Noi Saiyan non prendiamo ordini da nessuno…'
Muovendo velocemente un braccio, come se Pan fosse un moscerino, la colpì senza guardarla con un manrovescio, sbattendola violentemente all'indietro.
Pan cadde in piedi sul ring, con una mano a terra e l'altra sulla guancia che era stata colpita.
La figlia di Gohan attaccò di nuovo, non perdendo la speranza.
'Dannazione...' pensò Kakaroth perdendo la pazienza.
Provava vari schemi di attacco e persino delle finte, anche se con la sua velocità e inesperienza per il Saiyan non erano altro che uno scherzo. Eppure sembrava veramente convinta di avere qualche possibilità!
“Vuoi smetterla?” gridò alla ragazza calciando la mezza Saiyan sulla testa e scaraventandola vari metri indietro.”
Irritato, Kakaroth gridò: “Non puoi farcela, vermiciattolo! Arrenditi una volta per tutte!”
Calmandosi, ma sempre stringendo i denti Kakaroth aggiunse: “Perché toccano sempre a me queste cose? Voglio frantumarle tutte le vertebre, schiacciarla...”
Poi, con una risata da pazzo, disse ancora: “Ma io so come gestire la mia frustrazione! Guarda, Vegeta! Io non sono pazzo! Ha! Ha! Ha!”
Si guardò le mani, borbottando: “Voglio il sangue del mio avversario... devo porre fine a questo!” gridò precipitandosi velocemente verso Pan.
“Ka... Me... Ha...” Pan iniziava a caricare il suo Ki nelle mani prima di essere percepita.
Senza che lei potesse notarlo, Kakaroth aumentò la sua velocità e si trovò su di lei, afferrandola per i polsi e alzandola da terra: “Meha-niente! Conosco questa tecnica patetica!”
“Meha!” gridò comunque.
In quell'istante si ricordò dei racconti di suo nonno, che una volta aveva sfoderato questa tecnica dai piedi per esigenza, e lei fece altrettanto, appoggiando prima i piedi sul torso del suo avversario.
Quel colpo frantumò l'armatura del Saiyan, nonostante fosse molto solida e lo fece cadere qualche metro indietro. Quando si rialzò, il resto dell'armatura, ormai a pezzi, cadde sul ring. Il volto di Kakaroth non aveva perso il suo sorriso da pazzo, al contrario.
“Prevedo dolori per la marmocchia...”
Pan si precipitò sul suo avversario, sperando di sfruttare l'elemento sorpresa. Ma Kakaroth, veloce come un fulmine, l'afferrò per la caviglia, prima che potesse essere colpito da un calcio. Ma Pan aveva più di un asso nella manica. Fin dall'inizio del combattimento, portava il bastone di suo nonno sulla schiena. Tenendolo con una mano, gli ordinò di allungarsi. Colpì il Saiyan in pieno volto. Facendolo cadere, colse l'occasione per attaccarlo con diversi pugni e calci fino a quando lui l'afferrò per la mano e disse: “Stupida mocciosa!”
Nessun colpo inferto da Pan aveva causato alcun danno. E la battaglia per lui non era neanche cominciata. Ma si vergognava di essere stato colpito così tanto! E il colpo del bastone gli aveva fatto formicolare la faccia. Ecco cosa succede quando sei gentile! Questa bambolina l'aveva innervosito parecchio! Una volta spezzata in dieci parti avrebbe finalmente compreso! Perché non gli lasciavano fare ciò che per lui era così logico?
Sbattendo Pan ripetutamente contro il terreno, Kakaroth cominciava a dire tutto ciò che gli passava per la mente, parlando da solo:
“Uccidere tutti gli esseri umani, Kakaroth", "non uccidere il governatore, Kakaroth!", "Stai calmo, fratellino!", "Uccidi tutti gli esseri umani!", "Non uccidere la ragazzina, Kakaroth!" “I vostri ordini non sono nemmeno coerenti! E sarei io il pazzo!”
Semi incosciente, Pan cercò di dichiarare l'abbandono. Ma nessun suono usciva dalla sua bocca. Kakaroth aveva capito quello che voleva fare e non lasciandola, rise ad alta voce in modo che nessuno potesse sentirla.
“Miserabile spazzatura! C'è tanta umanità in te, come potrei risparmiarti? Li ho uccisi tutti nel tuo mondo! Sono lì, li riconosco!”
Guardò verso l'Universo 9.
“Si quei due! Il calvo e il tipo con i capelli lunghi, li ho inseguiti per anni! Stavano coprendo la fuga degli altri umani! E poi sono fuggiti! Ci volle del tempo per stanarli definitivamente ed eliminarli! E lui...”
Guardò questa volta il nano divenuto vecchio.
“Crilin...” sussurrò, perdendo per un istante il suo sguardo omicida, lasciando spazio a un'aria triste e desolata.
Fu un vero shock quando lo vide nello spazio dell'Universo 9. Lo riconobbe subito. Crilin era... il suo unico rimorso di assassino. Ricordò la volta che aveva giocato con lui in un lago... Ma fu solo per un istante. Kakaroth si colpì il visto auto convincendosi: “Dimentica! Dimentica! Uccidi gli esseri umani!”
Kakaroth poi guardò Pan, che giaceva a terra. Quando l'aveva lasciata? Non si ricordò, ma in fondo non gli importava.
“Erano senza difesa... Così ingenui... Così deboli! Meriti la morte, quando non sai come proteggerti!”
Esausta, Pan stava ancora pensando ad un modo per vincere, ma non ne trovava. Pensava che la sconfitta fosse ormai inevitabile.
'Sei tu che dovrai proteggere la terra d'ora in poi!' Pan si ricordò delle parole di suo nonno. 'Papà... nonno... Non posso competere con questi mostri... Sono troppo giovane... Sono troppo debole...'
Inginocchiato vicino a Pan, ancora sdraiata a pancia in giù, Kakaroth gli sussurrò: “Vuoi sapere cosa facevo alle ragazzine?”
Questo fu il colmo, la goccia che fece traboccare il vaso! Oltre alle sue paure, le sue debolezze, la sua rabbia, ora si era aggiunto un profondo odio per Kakaroth. Come aveva potuto dire una cosa del genere con un sorriso sadico stampato in faccia? Come poteva colpirla così violentemente, voleva ucciderla? Cosa aveva fatto alla Terra in quei vent'anni prima che venissero a prenderlo?
'Cosa facevi alle ragazzine... Cosa hai fatto a tutta l'umanità... E' intollerabile!' pensò Pan arrabbiata, stringendo i pugni. 'Io non ti perdonerò mai!'
Pan vedeva rosso ora. La rabbia aumentava rapidamente e gli diede una forza inaspettata. I suoi occhi passavano dal nero al verde-acqua, un'aura dorata la stava circondando, mentre i capelli si sollevavano prendendo un colorito giallo-oro. Si era scatenata una tormenta attorno a lei.
Kakaroth per la sorpresa indietreggiò. Si era trasformata in un Super Saiyan! Meglio così…
“Allora c'è ancora un po' di Saiyan in te!” Kakaroth sorrideva mentre lei si stava alzando.
Pan gli lanciò un'occhiataccia. Il suo avversario stava già pregustando il resto del combattimento, ora poteva lasciarsi andare ancora di più! Ma la sua eccitazione fu subito interrotta:
“Mi arrendo.”
“Uh?”
Pan rimase per un attimo ferma davanti Kakaroth, guardandolo in silenzio. Cercò di rilassarsi calando la sua nuova forza, ma restò trasformata. Il suo cuore batteva forte, sembrava non riuscire a controllare quel potere, gli procurava pure dolore. Anche se avesse combattuto ora, sarebbe stato comunque inutile.
Voltò le spalle al suo avversario e disse: “Ho acquisito una forza straordinaria. Papà aveva ragione. Ma non ho ancora alcuna possibilità contro di te...”
“Vigliacca! Voltati e combatti!” gli ordinò il Saiyan.
Alla fine si voltò, ma per dire: “E' solo questione di tempo! Presto diventerò molto più forte di te! Proteggerò la Terra da tutti gli individui del tuo tipo! Nel frattempo, lascerò che sia Vegeta a chiuderti la bocca a suon di pugni!”
“La vittoria è di Kakaroth dell'Universo 13!” Dichiarò il Varga mentre Pan si allontanava dal ring per dirigersi verso lo spazio del suo universo.
Dietro di lei, il Saiyan rimase immobile dallo stupore.
“Incredibile... E' riuscita a calmare Kakaroth!” fece il Vegeta dell'Universo 13.
Prima che Pan lasciasse il ring, Kakaroth si mosse. Colui che aveva permesso a questa ragazza di diventare un Super Saiyan... gli erano state voltate le spalle, e per di più era insultato? Era troppo!
Infuriato, si precipitò verso Pan. Lei percepì la minaccia e si voltò, ma non aveva la velocità o la forza per evitare un attacco così diretto... Kakaroth aveva ancora la sua aria da psicopatico sul volto. Il pugno diretto verso di lei era per lui un “giudizio divino”, doveva colpirla per essere soddisfatto. Ma degli angeli custodi erano pronti a proteggerla.
Tra lei e Kakaroth apparvero suo padre e Gohan dell'Universo 16 in un istante, come se si fossero teletrasportati. L'uno accanto all'altro come se si fossero accordati, il loro palmo della mano teso verso Kakaroth, dal quale crearono una barriera infrangibile. Il Saiyan colpì il palmo di uno dei due Gohan, che erano apparsi in mezzo tra lui e la sua preda. Quel Gohan non si mosse di un centimetro.
Poco più in parte, Vegeta dell'Universo 18 si era trasformato in Super Saiyan 2, con un aspetto molto più minaccioso. Proprio come i due padri, era fermo e avrebbe reagito se avesse colpito Pan. Ma Vegeta non aveva il palmo della mano aperto, o chiuso. Indicava Kakaroth con il dito indice e col medio. Nella sua trasformazione, di fronte a un Kakaroth Super Saiyan di primo livello, Vegeta era invincibile. Le sue dita erano come un coltello. Se Kakaroth non fosse stato fermato da Gohan, sarebbe stato decapitato…
Goku non si era mosso. Perché sapeva che suo figlio avrebbe reagito, e non voleva mettersi in mezzo. Era sorpreso invece che Vegeta la pensasse diversamente. Forse voleva dimostrare a Pan che non l'aveva incoraggiata a combattere inutilmente. Pensando a questo, Vegeta dell'Universo 18 era veramente cambiato rispetto a qualche decennio fa.
Gohan si era gettato velocemente per salvare Pan, era normale. Da un lato era teso durante tutto il combattimento, e quando serviva aumentava il suo potere di colpo. Inoltre, il potere speciale donatogli da Kaiohshin il Sommo gli permetteva di aumentare la sua forza molto più velocemente degli altri Saiyan, in qualsiasi stato di Super Saiyan. Ma Vegeta, che si era trasformato subito al secondo stadio? Impressionante. Goku fu entusiasta: oh sì, si sarebbero scontrati in questo torneo, e sarebbe stato un combattimento spettacolare! Di sicuro, non sarebbero stati né Cell, né Bu dell'Universo 11 o Ub ad impedire il loro scontro…
L'ultima persona che intervenne non fu un alleato di Pan, ma di Kakaroth: Vegeta dell'universo 13 apparve dietro di lui e gli tese le mani sulle spalle.
Kakaroth fu bloccato, e Pan salvata. Rimasero fermi qualche secondo in attesa del Varga, il quale era possibile che emanasse una squalifica.
Ma Vegeta dell'Universo 18 fece: “Mi batterò contro di lui al turno successivo. Lasciatelo a me.”
“Sono d'accordo” disse la sua controparte nell'Universo 13.
Esitando, alla fine il Varga decise di farlo partecipare al terzo turno. In realtà era stato coerente col primo turno, perché la situazione era analoga di quando Vegeta dell'Universo 13 aveva fermato Kakaroth per non colpire Kat dell'Universo 6, che si era arresa pure lei.
Nello spazio 18, dove Pan era accompagnata dal padre e da Vegeta, Goku tornò a sorridere. Non era intervenuto, perché dopo aver visto Gohan e Vegeta muoversi come un fulmine, sapeva che la sua nipotina era perfettamente al sicuro. Ora poteva congratularsi con tutti.
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