DB Multiverse
Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo
Scritto da Loïc Solaris & Arctika
Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2
Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!
Aggiornamenti di giovedì alle ore 20:00 (Parigi)
La prossima pagina verrà rilasciata tra: 2 ora, 54min
Intro
Parte 0 :0Parte 1 :12345
Round 1-1
Parte 2 :678910Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930
Lunch
Parte 7 :3132333435Round 1-2
Parte 8 :3637383940Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970
Night 1
Parte 15 :7172737475Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990
Round 2-1
Parte 19 :9192939495Parte 20 :96979899100
Round 2-2
Parte 21 :101102103104105Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115
Night 2
Parte 24 :116117118119120Round 3
Parte 25 :121122123124125Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
Capitolo 110
Tradotto da BK-81, revisionato da Crix e SuperBardack
Continuando lo scontro Bardak non perse nulla della sua ferocia. Aveva già spinto la sua velocità e forza al massimo per contrastare il pazzo titano Cold. Il suo corpo era pieno di lividi, non profondi, ma il combattimento era ancora all’inizio. Il Saiyan poteva continuare così all’infinito e pian pianino le ferite del Demone del Freddo sarebbero peggiorate. Ogni colpo era un martello che avrebbe battuto i chiodi dell’inevitabile collasso per esaurimento di Cold esattamente come visto nella visione. Le visioni di Bardak non sbagliavano mai, almeno finché aveva in mano i mezzi per avverarle.
Cold però aveva ancora qualche asso nella manica. Dato che finora il combattimento si era dimostrato una sciocchezza per la sua Forma Originale, sarebbe bastato aumentare la potenza di poco. La sua forza si alzò all’improvviso gonfiando i suoi muscoli come un body builder in modo alquanto impressionante.
Bardak era attento e cercò di evitare più colpi possibile. Si aspettava che questa mole aggiuntiva rallentasse il suo avversario, ma decise di non farci affidamento e di rimanere all’erta. Ma anche così i suoi tentativi si dimostravano inutili. Cold riusciva a sorprenderlo ogni volta mostrando sempre più velocità di prima! Bardak incassò un gancio pesante alla pancia, l’impatto attraversò la sua armatura come se non ci fosse. Perse il respiro e sputò sangue e saliva. Seguì un secondo pugno, un terzo, un quarto…
Usando uno scatto di energia sopita Bardak riuscì a malapena ad evitare il colpo seguente e a contrattaccare. Di nuovo il suo nemico evitò il calcio senza problemi. Girando intorno al Saiyan lo colpì alla tempia e lo mandò a terra.
Resiliente, Bardak si riprese e si alzò. Fortunatamente per lui l’imperatore dell’Universo 8 decise di non tornare all’attacco, concedendogli un momento di respiro. Non era la prima volta che Bardak aveva visto un aumento di muscoli del genere. Il Trunks dell’universo 12 aveva mostrato una trasformazione molto simile. Era la conferma che questa abilità non era riservata ai Demoni del Freddo.
Se i suoi sensi avevano colto la verità, la forma pompata era un grado superiore al Super Saiyan, ma inferiore a quella usata da Vegeta (sia del 13 che del 18), caratterizzata da fulmini azzurri intorno all’aura intensa. Era difficile, e se magari poteva raggiungere quello stato intermittente forse sarebbe riuscito a vincere l’incontro… ma riuscirci durante una battaglia sarebbe stato chiedere un po' troppo. Anche dopo averlo visto e avere più o meno in mente come arrivarci, raggiungere un obiettivo del genere avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo.
Con questo pensiero la tregua era finita. Lentamente Cold s’incamminò verso il Saiyan, a fronte alta e confidente. Bardak strinse i pugni ed alzò la sua tipica aura dorata. Ogni pugno era immerso in una luce, una distrazione per guadagnare tempo. Ma aveva appena fatto un passo in avanti quando Cold sparì chiudendo la distanza tra loro in un baleno. Al Saiyan mancò il tempo per scansarsi dalla mano di ferro che lo afferrò alla mandibola con una forza immensa.
Reagendo tempestivamente il padre di Kakaroth riuscì a colpire l’avversario con una ginocchiata al fianco e uno al mento, riuscendo a liberarsi. Finalmente aveva il tempo necessario per terminare la preparazione per il suo attacco a due mani.
Soltanto che quel dannato imperatore aveva riflessi ampiamente migliori dei suoi. Cold alzò uno scudo che deviò il raggio sopra la sua testa e mandandolo lontano. Se Bardak non fosse stato occupato a muoversi forse si sarebbe accorto del ghigno soddisfatto sul volto del titano. Ma il Saiyan di età avanzata non poteva permettersi un momento di distrazione, lo sapeva bene. Apparendo dietro al suo nemico riuscì a colpire Cold alla schiena lanciandolo in avanti. Lo inseguì subito colpendo ogni possibile punto cieco del fisico resistente di Cold. Per un osservatore esterno sarebbero potuti sembrare come colpi a caso, ma stava ancora guadagnando tempo per riuscire a capire come trasformarsi. La forma ultra muscolare sembrava la sua unica chance per ora, e ogni secondo passato lo dimostrava.
Le sue mosse stavano diventando sempre più disperate e violente. I suoi pugni serrati martellarono il cranio del Demone facendolo sprofondare sempre di più nel ring. La foga degli impatti costrinse persino la potente aura intorno a Cold a spegnersi. Bardak non aveva tempo per pensare. Sapeva che con una catena di attacchi del genere non poteva mai e poi mai sconfiggere il tiranno, al massimo poteva guadagnare alcuni secondi, e non 30.
Si allontanò da lui concentrando la sua energia e stringendo i suoi pugni. Riportò alla mente gli altri Saiyan del torneo, ognuno di essi sembrava averlo superato. Fissò la sua concentrazione su Cold e Trunks il cambiamento delle loro aure e come lo canalizzarono, magari era così che potevano temporaneamente aumentare la loro forza e stazza? Quanto tempo avevano impegnato a sviluppare questa abilità? Non ne aveva idea, ma a lui rimanevano soltanto alcuni secondi preziosi. Bardak doveva tentare, con tutta la sua forza…
La mano di Cold si mosse, quasi impercettibilmente. Nonostante fosse a pancia in giù, le sue braccia incollate contro il ring, le sue dita si erano mosse. Il Saiyan aveva il sospetto che ci fosse qualcosa di strano. Nonostante ciò iniziò a gridare, facendo infuocare il suo Ki, tentando di ricanalizzarlo attraverso i suoi muscoli, ogni tendine, piuttosto intorno ad essi. Aggiunse la sua rabbia, l’elemento chiave della sua prima trasformazione in Super Saiyan.
Troppo tardi! Dalla mano di Cold alzata verso il cielo artificiale uscì una sfera di energia. Sfrecciò verso l’alto per poi cambiare direzione verso il Saiyan. Bardak rilassò i muscoli riuscendo appena a scansarsi dall’attacco che creò un cratere sul ring. Subito ricominciò a concentrarsi, sapendo che ogni attimo era prezioso. Poteva succedere in ogni istante…
Cold era di nuovo in piedi. Non era in panico. Dopo essersi spolverato riprese la sua camminata verso il Saiyan. Dopo alcuni passi iniziò a farsi beffe di lui: “Allora? Riesci a raggiungere il mio livello o no? So esattamente cosa stai tentando di fare. Ma anche se ci riesci, l’aumento non basterà.” La faccia di Cold era diventata molto severa. “Arrenditi. Ora.”
Il Demone del Freddo continuò ad avvicinarsi. Con ogni passo pesante Bardak cercò di rassicurarsi pensando che era destinato a vincere. Aveva visto il risultato, no? E se avesse interpretato male la sua visione? Cold ormai era arrivato.
“Ti rivelerò un piccolo segreto, scimmia. Il mio pieno potere è ancora molto lontano, e non potrai mai chiudere questa lacuna immensa. Ti darò un’altra possibilità. Arrenditi ora, strisciando davanti a me… implorami. Forse ti risparmierò la vita.”
Era tutto perso, realizzò Bardak. Anche se fosse riuscito a gonfiarsi per alcuni minuti, non sarebbe bastato, neanche lontanamente. La calma con cui Cold aveva parlato aveva dato testimonianza di un guerriero molto più competente e attento del previsto. Il Demone aveva già analizzato i poteri di Trunks dell’universo 12 e lo trovava imperfetto. Come mai la realtà si era scostata così tanto dalla sua visione?
“Vai al diavolo!!”, gridò Bardak tentando un ultimo assalto.
Ma Cold sparì riapparendo subito dopo al suo fianco, a neanche un metro di distanza. L’aura del tiranno era diventata sferica, un indizio che erano arrivati al culmine. Stese le braccia verso il Saiyan paralizzandolo. Bardak non poteva più muoversi, era in trappola, prigioniero di una specie di sfera energetica. L’unica cosa che fu capace di realizzare era di essere scagliato in tutte le direzioni, rimbalzando sul ring come un proiettile di gomma. Cold era capace di controllare bene questa sfera facendola rimbalzare su se stesso e lo scudo protettore degli spalti. Ogni rimbalzo causava grande dolore a Bardak che stava subendo sempre più danni.
“Addio!”, rise Cold con braccia conserte, pronto per l’ultimo attacco.
Bardak venne lanciato verso gli altri partecipanti come una palla di cannone. Per caso si trattava dell’Universo 18 e là si trovava uno dei pochi presenti che conosceva già questa tecnica: Goku. Tanti anni prima era stato vittima di essa per mano di Freezer. Si ricordò della onda d’urto, una forza distruttiva che poteva avere il potenziale per uccidere non solo Bardak, ma anche i suoi amici e famigliari.
Con velocità impressionante Goku liberò la potenza di un Super Saiyan di terzo livello a alzò una mano singola. Bardak si schiantò contro lo scudo protettivo creato da Goku, causando un’esplosione immensa, ma il Saiyan dal cuore puro resistette. Lentamente abbassò la sua mano facendo cadere l’incosciente Bardak al suolo.
Mentre il mantello bianco di Piccolo cadde nuovamente intorno ai suoi piedi, egli non poteva non rimanere impressionato. Il suo rivale di un’era passata si era trasformato con una tale facilità che in passato non era mai stata così semplice. La reazione di Vegeta era stata ugualmente scioccata. Anziché alzare la guardia lui era rimasto impassibile con le sue solite braccia incrociate, osservando l’attacco in arrivo con sguardo di beffa. Anche lui aveva una famiglia da proteggere, ma non si era mosso, come se si fosse fidato completamente di Goku. Stava nascondendo qualcosa?
Per Kakaroth dell’universo 13 l’azione mancata di Vegeta sembrava fosse soltanto incompetenza. Dalla sua prospettiva l’unica ragione perché Vegeta non aveva reagito è perché non ne era capace, preso alla sprovvista! Anche i suoi compagni interpretarono male la situazione, incluso l’imperatore Vegeta.
Cell invece dell’area accanto al 18 aveva capito bene che non era stato un segno di debolezza. Vegeta aveva raggiunto un livello molto alto, e Cell non vedeva l’ora di vedersela con lui.
“Pfff! Potrebbe gettare la sua spazzatura altrove!”, si lamentò il bio-androide rivolgendosi ai suoi ex-nemici.
“Senti chi parla…”, sbuffò Vegeth dell’altra parte.
Cold fissò i Saiyan dell’area 18 e Vegeth, sorridendo. “Un piccolo regalino a tutti i Saiyan che pensano ancora di essere capaci di opporsi a noi!”
“…29…30. Bardak è eliminato!”, dichiarò un Varga.
Re Cold ritornò al suo universo, mentre un Namecciano si avvicinò al Saiyan ferito.
Nonostante fosse coperto di ferite e sangue, il guerriero continuò a mormorare: “Non… non capisco… ho… ho visto la sua sconfitta…!”
Ricevette una visita inaspettata da parte di Pan. Era il suo bisnonno, e anche se non lo conosceva le si spezzava il cuore nel vederlo così malconcio. Restò accanto a lui finché il Namecciano non finì la sua procedura di cura. La ragazza non si aspettava nulla in cambio, voleva solo stare accanto a lui; sarebbe stato la prima e anche l’ultima occasione per tenergli la mano, e durò soltanto alcuni secondi.
“Uno spettacolo davvero piacevole”, sussurrò Dr. Raichi dalla sua area 3. “Anche se volevo occuparmene personalmente. Ma non ha importanza. In compenso mi attende ora una delizia regale…”
Nel frattempo Kakaroth continuò a farsi beffe di Vegeta 18, finché Nappa lo interruppe.
“Ma ti sei accorto che tuo padre le ha prese per bene?”
Parlando per lui e suo fratello Radish rispose impassibile. “Perché ci dovrebbe interessare?”
“Pah!”, ridacchiò Vegeta. “Nati come classe inferiore, restate di classe inferiore!”
“E che diavolo vuoi dire con questo??”
Kakaroth attaccò il suo capo da dietro, ma Vegeta lo bloccò senza neanche voltarsi.
“Stupido! Ci squalificheranno se continui con queste scemenze! Non credi che ne hai già combinate abbastanza?!”
Radish si intromise velocemente. “Non voleva fare nulla, Vegeta. Lo sai bene che non riesce a controllare il suo temperamento. Forse è meglio non provocarlo in continuazione!”
“Giusto!”, fece Nappa. “Dovremmo invece cercare di capire come riuscire a farci dare quel potere da questo vecchio!” Stava guardando verso l’universo 9.
Bardak fece ritorno nel suo appartamento, cercando di evitare di incrociare lo sguardo di Raichi che lo inseguiva con un sorriso estremamente crudele. Ma il Saiyan era troppo sovrappensiero per notarlo. La potenza di Cold era stata una completa sorpresa. Era certo che il tiranno glaciale del suo universo non possedeva un livello del genere, altrimenti avrebbero perso molto prima di incrociare Raichi.
Ripensò agli altri Super Saiyan: le due versioni di Vegeta col secondo livello, Vegeth e Kakaroth con la versione coi capelli lunghi, e anche quei due Gotenks del 16° e 18°. E poi c’era Trunks che, anche se era loro inferiore, in forma Ultra possedeva una forza molto maggiore di lui.
Perfettamente guarito e finalmente solo, Bardak ricominciò il suo allenamento. Avrebbe forzato la porta verso il secondo livello. Era uscito dal torneo, ma chi poteva sapere cosa avrebbe portato il futuro?
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