DB Multiverse

DBM Universo 4: Bu

Scritto da Arctika

Traduzione e adattamento di Crix


Parte 1 :0
Parte 2 :1234
[Chapter Cover]
Parte 2, Capitolo 4.

Chapter 4

Il fantastico racconto epico sulla Terra!

Ciao, amici! Qui è Bu che vi parla!
Devo intromettermi, sarà una deviazione di breve durata, ve lo assicuro. Vi ricorderete di certo che è il tipo di cosa che faccio, di tanto in tanto. Vi avevo avvisati nel prologo. Sento il bisogno di darvi un po' di contesto affinché comprendiate cosa provavo durante questo periodo buio della mia vita, dopo Bibidi.
Ho assorbito grandi autori e cantastorie dello spazio, i cui talenti verranno usati per narrarvi la mia storia... La mia avventura sul vostro meraviglioso pianeta blu, attraverso i più stuzzicanti e variegati generi.
Vi ho preparato un'epopea ben più grandiosa delle vostre esilaranti storie terrestri. Ecco, tenete del popcorn gratis!

Atto I - Bu Snow, che non sapeva niente



Prima di continuare, devo riconoscere un elemento che pone una certa difficoltà. Invero, quando prima ho detto che avreste conosciuto i miei pensieri, ci sono due opzioni, due prospettive dalle quali potrei parlare. Potrei darvi le mie impressioni al momento degli eventi, ergo in quel punto della mia evoluzione (perciò si parla delle squallide, dolorose memorie di quand'ero un panzone senza cervello, o un bimbo potentissimo privo di raziocinio), oppure quelle correnti, del me attuale, il divino e maestoso Majin culmine del creato.
Vi offro dunque la presente soluzione: assieme a questa breve epopea che state per leggere, vi lascerò scoprire la mentalità che avevo quand'ero appena uscito dal bozzolo. Che ne pensate?

“Bu! Bu!”

“Ma...Majin Bu? Sei tu?”

‘cos'è questa vocetta gracchiante?’ Mi chiesi, voltandomi. Mi girai verso una figura familiare, una che non apprezzavo minimamente. Poi mi ricordai, oh, eccome se lo feci. La creatura mi ricordava il mago malvagio che mi aveva manipolato con dolciumi vari molto tempo fa. Un bugiardo cattivissimo che mi aveva abbandonato nel buio, dimenticandosi di me! Questo mostriciattolo gli somigliava molto, ma... Non era lui. In ogni caso, ero felice di essere libero, ed era stato proprio questo sconosciuto a organizzare la mia fuga. Bu gli darà una possibilità. Bu lo ascolterà.

Ok, no, è insopportabile. Prenderò le redini. Se volete qualità, è meglio così. Se leggo anche una sola lamentela, vi lancerò un pianeta addosso. Siete stati avvisati.


Allora, tornando a noi ...

C'era una volta, tanti anni fa oramai,

Il grande risveglio, che tanto aspettai,

per milioni di anni fui tormentato,

finché alla fine fui liberato

Questa creatura, ero io, infine, credo ...

all'epoca ero uno sciocco buffone,

rinchiuso in un guscio dallo stregone,

per del ristoro Bibidi è morto,

intrappolarmi gli si è ritorto

mi salvò il figlio, burattinaio

cercava vendetta sugli dèi kaio

del cosmo voleva prender possesso,

ma infin non era nient'altro che un fesso

Alla fine, il fesso lì, ero io ...

fuori dal guscio venni minacciato

lo sgorbio mi avrebbe re-imprigionato

non gli potevo torcere un capello

ai tempi ero un bimbo senza cervello

Ridussi un diavolo rosso a brandelli

Poi un giovanotto dai biondi capelli

toccò al kaio, che dopo un pestaggio

cadde davanti al mago scarafaggio

All'inizio, ero felice, ma non avrei dimenticato le emozioni provate...

Mangiai il diavolo reso biscottino,

ingaggiai scontro contro il principino

Si sacrificò, altro gesto invano

Babidi si trovò il mondo in mano

Poi un tizio verde, insieme a due pesti

si rivelarono molto molesti

Scocciato di essere un mulo da soma

m'imbattei in uno dalla lunga chioma.

Fu un'epifania, sentire il brivido di un intenso scontro...

per la prima volta, senza divario

presi parte a uno scontro leggendario

poi d'improvviso fermò lo scompiglio

se andò via lasciando un consiglio

Il mago disse ch'era colpa mia

lo presi dal collo e lo spappolai via

Quella vendetta fu un grande momento

e adesso era ora del divertimento!

ATTO II - Libertà! (un'autobiografia)


Una volta eliminato Babidi, provai un'inaudita soddisfazione. Un sollievo fuori scala, un senso di libertà totale dagli ordini e gli insulti di quell'insetto. Mi aveva dato del grasso, stupido buffone, aveva detto che gli appartenevo. Purtroppo per lui, non ero così stupido dopotutto - e stavo imparando in fretta.

Liberatomi del padrone, non mi preoccupai di pianificare cos'avrei fatto dopo. Il tizio dai lunghi capelli biondi mi aveva promesso uno scontro con degli avversari più forti di lui - qualcuno che avrebbe anche potuto sconfiggermi! Una tale proposta mi aveva davvero eccitato, non serve che ve lo dica. Anche se, in effetti, siete tutti qui perché volete lo faccia...

Quando mi aveva parlato dell'esistenza di questi "tizi davvero forti", ero semplicemente estasiato. Come ci si poteva aspettare, Babidi aveva inizialmente frenato il mio entusiasmo col suo lamentarsi, che contribuì ad alimentare il mio risentimento nei suoi confronti. Ma più che loro, era quel combattente che non lasciava i miei pensieri. Son Goku era... Un avversario capace di incassare ogni attacco e continuare a riceverne altri, infliggendone un enorme quantitativo a sua volta. In passato avevo provato una sensazione simile, ma era molto tempo fa, lo percepivo come un sogno lontano. Vegeta mi aveva dato un assaggio, ma alla fine era a malapena riuscito a farmi usare brevemente la mia vera forza, a costo della vita. Ma questo guerriero che mi era stato promesso... Se davvero era più forte di Goku... Già responsabile di un confronto così divertente... Beh, ero al settimo cielo!

Mi ero però dimenticato della seconda parte della richiesta, ovvero non uccidere nessuno. Mi aveva chiesto troppo - due giorni interi ad aspettare senza fare niente? Troppo tempo. Ero rimasto imprigionato così a lungo, non intendevo assolutamente passare la mia libertà ad annoiarmi.

Per un giorno intero viaggiai per il mondo, andando avanti e indietro in cerca di svago e sollazzo. Ho visitato vari luoghi, volando lungo le autostrade e le vie cittadine, provando la cucina locale - e per cucina intendo torte. Ho anche sperimentato un po' con le mie doti culinarie, creando un buffet di caramelle umane! Le persone si sono rivelate ingredienti così ottimi che le ho usate anche per costruire la mia casa di argilla.

Nel mezzo di questi eventi, ricordo di aver incrociato un piccolo umano in particolare. Quando lo avvistai dall'alto mi affrettai a raggiungerlo per spaventarlo -avendo imparato che incutevo terrore sin dalla nascita, lo trovavo divertente. Sollevai le mani gridando, ma con mio stupore non ebbe effetto. Al contrario, il bambino mi sorrise, tenendo gli occhi serrati. Naturalmente diedi per scontato fosse troppo spaventato per guardarmi direttamente - come poteva non essere spaventato? Dopotutto, l'intero pianeta lo era. All'inizio mi irritò, ma quell'evento avrebbe portato a un'ulteriore crescita nella mia mente infantile.

Dopo avermi spiegato di essere cieco dalla nascita, da qualche parte nelle profondità della mia mente sentii... di avere qualcosa in comune con lui. Venire liberato dalla sfera da Babidi dopo cinque milioni di anni di oscurità fu stranamente simile ad aprire gli occhi per la prima volta. Durante quella prigionia eterna, avevo perso l'uso dei sensi. Ero solo del budino informe che impattava contro le pareti, dormiente ma disperato. Ovviamente, ai tempi la mia mente non riusciva a processare la complessità delle motivazioni per cui provavo empatia per quel ragazzino, ma nonostante ciò il tutto mi portò a compiere il mio primo atto di gentilezza - l'origine dell'altruismo, che Mr. Satan avrebbe fatto sbocciare appieno più tardi. Decisi, con la scusa di spaventarlo in seguito, di ripristinare la vista al bambino con la magia. Sicuramente, dopo che la prima visione della sua vita fosse stata il fulcro della distruzione, sarebbe fuggito in preda al terrore e i miei principi sul mondo sarebbero tornati come prima - e come bonus avrei potuto giocare al tiro al bersaglio con lui mentre scappava.

Ma lui... Si aggrappò a me, stringendomi più forte di quanto mi fosse mai capitato. Ero stupefatto da quell'abbraccio, i suoi ringraziamenti e la sincerità nella sua voce. Non avevo mai ricevuto affetto di alcun tipo, e di certo mai un abbraccio. La mia vita non era stata altro che uccidere, combattere e ricevere insulti dal mio padrone. E ora, questo ragazzino si era comportato come mai nessun terrestre, o nessun'altra creatura di altri posti. Non aveva paura, non mi stava minacciando e non voleva nulla da me. Qualcosa che sono sempre stato in grado di capire sono il linguaggio del corpo e le emozioni, e ora vedevo gratitudine e ammirazione. Per la prima volta in vita mia, mi sentii bene.

E in un attimo, i miei istinti violenti svanirono. Ero stato spiazzato dalla splendida innocenza di un bambino, e prima che me ne accorgessi mi stavo divertendo a parlare con lui. Quando menzionò per caso di aver bisogno di latte, partii subito per procurarmelo... Eh, più o meno. Ero ancora una perversa palla di gomma incline al male dopo anni di sofferenza - ci sarebbe voluto più di quello per cambiarmi totalmente. Trasformai un altro umano in un cartone di latte, che diedi al ragazzino prima di andarmene. Nonostante i dubbi metodi, era un atto di altruismo, il primo e l'unico prima che il mio destino incontrasse quello di tale Mark Satan. Cinque minuti dopo feci esplodere una città per divertimento, riprendendo le mie perfide abitudini.

Più tardi, dopo essere tornato dal massacro compiuto, ebbi il piacere di conoscere un umano straordinario. All'epoca non lo sapevo, ma quell'incontro avrebbe alterato completamente il mio destino, così come altri guerrieri Terrestri prima di me. Questo Satan mi divertiva parecchio, decisi quindi di tenerlo in vita per intrattenermi.

Ma a poco a poco, ignaro dei suoi patetici tentativi di uccidermi, mi introdusse alla gentilezza e alla benevolenza. Quando mi chiese di occuparmi di un cucciolo che sembrò adorarmi dal momento in cui mi aveva visto, iniziai a sentirmi strano nel profondo - come con il bambino in precedenza. Come un fulmine a ciel sereno, un nuovo sentimento si era insinuato dentro di me: l'affetto. Non lo avevo ancora espresso, nonostante apprezzassi sia Satan che il cagnolino, perché ancora non lo capivo. Mi importava di loro e desideravo tenerli vicino a me, che forse era un pensiero egoista... O forse ingenuità infantile. A ogni modo, è il tipo di affetto che si riceve. Quando l'intera esistenza di un individuo è stata spesa circondato da esserci spregevoli e senza scrupoli che lo manipolavano, quando di colpo l'individuo viene catapultato in un ambiente di supporto che lo fa sentire importante, può trasformarsi in un essere completamente nuovo.

Sotto Bibidi e suo figlio, mi era stato insegnato che uccidere era l'unico modo per divertirsi, come un gioco che si fa a ricreazione. Dato che poi venivo ricompensato con dei dolci, mi abituati ad apprezzare il terrore e il dolore, sapendo che mi avrebbero portato a una ricompensa. Ma Mr. Satan mi insegnò nuovi valori. Attraverso la sua amicizia e la gioia che mi trasmise, uno scisma prese piede nelle profondità del mio essere. La magia che mi scorreva dentro aveva origini oscure, e quell'energia che mi componeva non apprezzava questo rinnovato altruismo. Ma l'esito finale di questo scontro interiore fu molto più grande di quel che Bibidi si sarebbe mai potuto immaginare.

Dentro di me, tra l'incudine e il martello, vi erano due ideali incompatibili. Uno era il male assoluto, la somma della negatività catturata e preservata dai tempi più remoti, catalizzata attraverso la più arcana delle magie. L'altra era la mia evoluzione grazie al Grande Kaioskin che avevo assorbito, ma soprattutto alla mia relazione con Satan.

Credevo di avere tutto sotto controllo. Talvolta mi domando come sarebbe ora la mia vita se fossi riuscito a reprimere completamente il male dentro di me. Era impossibile, parliamo del culmine dell'odio dell'universo, sigillato per milioni di anni... Ma se ce l'avessi fatta, la vita sarebbe senza dubbio andata diversamente.

Sotto gli effetti della rabbia e della frustrazione, tutta la negatività dentro di me venne espulsa in forma fisica. Il conflitto interno aveva dato origine a una manifestazione esterna della tempesta che imperversava nei meandri del mio essere. Mentre da un lato io ne uscii libero dal vizio che mi teneva incatenato ed ero quindi puro -in un certo senso- dall'altro, una nuova incarnazione del male, magra e crudele, era apparsa per minacciare il mondo.

Da questo momento in poi, la mia storia diventa più complicata da raccontare. Vedete, adesso ero due individui diversi, generati e riuniti in un individuo solo eppure molto autonomi, se capite che intendo.
Quel che posso dirvi è che questo era diventato uno scontro tra bene e male. Ovviamente, queste nozioni sono superflue a me adesso, avendo trasceso concetti astratti primitivi come quello della moralità.
Tuttavia, quel giorno, vinse il male. Nacque così la base dell'umile divinità che vi parla ora. Un essere di pura malizia, esperto nel combattimento, pronto a tutto per uno scontro divertente... E diventare l'ultimo sopravvissuto di un conflitto senza pietà.
Cari lettori, vi invito a unirvi a me alzando le mani e cantando a tutto volume il testo dell'atto 3 - un'ode alla magnificenza del me del passato e del futuro... La mia vera rinascita!

ATTO III - La nascita del guerriero supremo (una recita musicale)


(Nota: provate a leggere il testo ascoltando il mio tema musicale!)

Ecco qua... Andiamo... Finalmente ci siamo...

Il momento che tutti aspettavano da secoli...

Addio al grasson, il forte bambinon,

Prosegue la storia... La migliore che c'è!



Principiai ossuto, grigio e perfido

dividendoci presi molto di quel potere splendido;

Ciò che rimase mi sfidò, come lo sciocco che era

Gli soffiai il raggio contro e lo mangiai prima di sera.

Fu lì che realizzai che c'era in pista

la deliziosa estasi che mi attendeva

Consumare, godere... hasta la vista!

Quello fu l'anno 0... la nascita divina che segnò la storia!



Inchinatevi, insetti, e tremate!

È giunto il momento del potente Super Bu!

L'universo rabbrividisce e lamenta,

A causa mia, la pace non arriverà più!



Raggiunsi l'apice della creazione, fisico Olimpico scolpito

Unico impulso, annientare giudizio e integrità

dei patetici guerrieri che presto avrei colpito.

Lo scontro in procinto d'avverarsi m'eccitava oggi più di ieri.

Tosto uccisi i due terrestri responsabili della mia sete di sangue,

Le loro morti mi inebriarono grazie ai miei favolosi poteri.

Lasciai vivo Satan, una voce nel profondo, motivazione non detta

Sarebbe stato testimone della mia scalata alla vetta.



Inchinatevi, insetti, e tremate!

È giunto il momento del potente Super Bu!

L'universo rabbrividisce e lamenta,

A causa mia, la pace non arriverà più!



Gli avversari non c'erano, dovevo aspettare,

che immane idiozia, VOLEVO SOLO PICCHIARE!

Minacciai quello verde, e questi accettò

Dopo che il 99.9% degli umani il mio attacco bucò.

Provai ad aspettare, ma una donna poco a modo

Venne a rompere, così ruppi lei, da uovo fresco, non sodo.

Volevo sfogarmi, lasciarmi andare

E alfin vidi una distesa bianca, pronto a lottare.



Inchinatevi, insetti, e tremate!

È giunto il momento del potente Super Bu!

L'universo rabbrividisce e lamenta,

A causa mia, la pace non arriverà più!



Li sottovalutai, bambini rumorosi.

Mi provocarono, pronti a lividi dolorosi.

Ero pronto a finirli, dallo scontro deluso e amaro,

Ma ecco che si fusero, e il mio rivale fu chiaro.

Questo Gotenks, infantile ma forte, era ciò che volevo;

Altro non cercavo che nel suo massacro sollievo

Voleva farmi a pezzi, e avere sua madre vendicata,

Avrebbe condiviso il suo destino, quando l'avevo strapazzata.



Inchinatevi, insetti, e tremate!

È giunto il momento del potente Super Bu!

L'universo rabbrividisce e lamenta,

A causa mia, la pace non arriverà più!

Vi è piaciuta?

Finora, vi ho recitato diversi attimi del tempo che ho speso sulla Terra. La mia vita da bimbo pacioccone, l'evoluzione dei miei sentimenti e la successiva rinascita come l'essere divino che sono oggi. Siamo infine giunti agli assorbimenti, l'argilla che ho usato per modellarmi nell'essere supremo.

A essere onesti, questo capitolo della mia storia è un po' difficile da raccontare, dovendo aggiungere i miei sentimenti e sensazioni. In parte è perché sapete già tutto. Ma anche perché è incredibilmente lungo.

Ho letto i vostri commenti, o esseri umani di questa realtà mondana... E anche molto noiosa, devo dire. Seriamente non avete ancora incontrato alieni di alcun tipo? Nel mio universo ce ne sono centinaia di milioni (non ascoltate i Kaioshin in Super quando hanno affermato nervosamente che ce n'erano solo una trentina... Semmai aggiungete dieci zeri). State tranquilli, molto pochi tra voi si meritano effettivamente di diventare la mia salubre cena. Detto questo, non adagiatevi sugli allori! Se volete unirvi a me tramite assorbimento, impegnatevi al massimo!

In questo capitolo, vi ho presentato un'epica sui miei primi giorni fuori dalla sfera - seguiti da un poema e una canzone. Presumo però che non vogliate che il resto della mia avventura continui ad alternarsi tra stili di scrittura così variegati. Desiderio esaudito. Il seguente formato seguirà lo stile di narrazione di un normale umano, che comunque apprezzo. Anche per chi preferiva gli altri formati, è ora di fare sul serio... Ecco la mia vera storia.

Ignorerò i momenti noiosi, non preoccupatevi. All'inizio, pianificavo di scrivere un capitolo molto lungo che narrasse appieno la mia vita, ma non era abbastanza buffo. Ho preferito focalizzarmi sulle parti divertenti, specie visto che conoscevate già i fatti, ma ora veniamo al bello... Posseggo un lato profondo, dopotutto.

Dopo questo capitolo, avrete un seguito. E... Forse un altro. Niente è sicuro, e nemmeno io vedo il futuro... O forse posso... Chi lo sa?

Erano passati cinque milioni di anni.

Un'eternità. Avevo speso milioni di volte più tempo imprigionato che libero - rinchiuso, da solo, senza nessuno vicino, né torte, né divertimento.

Durante tutto quel tempo, ho dormito, piegato su me stesso. Le uniche cose che potevo fare durante quei millenni erano dimenarmi nel bozzolo, modificare la forma del mio corpo per riposarmi meglio, stiracchiarmi, e dormire. Ancora, ancora e ancora, in un loop senza fine.

Col tempo la mia forza si era avvilita. Non ero più il potente mostro che ero alla nascita. Mi sentivo debole e patetico. Non rimaneva più nulla di Majin Bu oltre a una massa informe di gelatina rosa, e piangevo, da solo. Ripetutamente, per sempre.

E poi venne il giorno che non speravo più arrivasse. Un'ondata di vigore e vitalità mi venne iniettata dentro, rigenerando ogni mia cellula, inebriandomi di un'immensa euforia. Divenni fumo, occupando meno spazio dentro la sfera, mentre quest'energia mi nutriva e mi riportava alla vita. Accumulai in fretta il potere di guerrieri puri, la cui energia mi era stata donata, e che energia!!

Nell'arco di pochi brevi attimi, tornai al massimo della vitalità e al pieno delle capacità. Se fossi stato liberato prima, non sarei di certo sopravvissuto - la mia vitalità non era abbastanza forte, e sicuramente non lo era nemmeno il mio corpo. Il tempo e la solitudine avevano avvizzito più della mia forza, ma anche il genki. Ero un bambino abbandonato, respinto, dormiente, senza speranza di svegliarsi e rivedere di nuovo il mondo.

A ogni modo, tornando alle mie abilità... In quel momento, mi sentii pronto a sollevare interi pianeti con una sola mano e scagliarli addosso agli altri solo per il gusto di sentirmi di nuovo libero!

Una volta fuori dalla sfera, ancora in forma vaporosa, assaporai l'odore dell'aria, la sensazione del vento che mi accarezzava, la frescura della brezza, il calore del sole. Ma ciò che volevo più di ogni altra cosa era di sfogarmi- di fare qualcosa di impegnativo, di combattere!

Prendendo forma, riconobbi uno degli individui sul terreno. Il corpo e la faccia erano familiari, somigliavano a colui che mi aveva imprigionato, il miserabile stregone di cui mi fidavo. Il mio risentimento non si era calmato, al contrario, le fiamme della mia collera erano inestinguibili. Questo insetto riuscì tuttavia a guadagnarsi momenti di vita in più grazie alle sue minacce, ricordandomi dell'incantesimo che poteva nuovamente rinchiudermi.

Dando ascolto ai miei istinti infantili, dedicai momentaneamente la mia attenzione ai forti combattenti nelle vicinanze. Affrontai un demone di nome Darbula, sotto gli ordini del mago Babidi, per poi umiliare un ragazzo dai capelli biondi - che credeva di essere abbastanza veloce da sfuggirmi. Sarebbe in seguito diventato uno dei miei più grandi avversari, negli eccitanti e valorosi scontri a venire. Nonostante questo, non resistette a lungo nel nostro primo incontro, e non stavo nemmeno facendo sul serio. Dopo averlo scaraventato dall'altra parte dello spazio, mi occupai del piccoletto che era con lui, quello che Babidi chiamava Kaioshin.

Tuttavia, quando Babidi stava per dargli il colpo di grazia, la sua nave esplose con un rumore assordante. Dalle macerie emerse un altro dei soldati del mago, o almeno così credevo dal simbolo... Il principe dei Saiyan, Vegeta. Il guerriero prese a insultarmi come se fossi un cane, e, ignorante com'ero, dovetti chiedere a Babidi di spiegarmi che intendeva. Questo mi fece infuriare, e distrussi tutto ciò che si trovava nel raggio di almeno un chilometro. Nonostante ciò, ero comunque lontano dall'usare il mio massimo potenziale. Questo verme coi capelli gialli si era rivelato non così diverso dagli altri - coperto di sangue, si reggeva in piedi a malapena. La sua vana resistenza mi aveva divertito, e giocai con lui per un po'. Ma quando stavo per finirlo, due ragazzini mi interruppero con un attacco a sorpresa.

Nel mentre che vi narro questi eventi, ci tengo a sperare che capiate l'importanza degli scontri di cui parlo. Da cinque milioni di anni, l'unica persona che fosse mai riuscita a infliggermi dei danni seri, era stata velocemente assorbita. La minaccia che poneva aveva attivato i miei poteri di autodifesa, permettendomi di diventare infine ciò che sono ora. E fu nuovamente grazie a quei poteri, che potei partecipare alle più incredibili battaglie coi guerrieri più potenti dell'Universo... I Saiyan della Terra!

DB Multiverse
Pagina 2452
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