DB Multiverse
Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo
Scritto da Loïc Solaris & Arctika
Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2
Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!
Aggiornamenti di giovedì alle ore 20:00 (Parigi)
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Intro
Parte 0 :0Parte 1 :12345
Round 1-1
Parte 2 :678910Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930
Lunch
Parte 7 :3132333435Round 1-2
Parte 8 :3637383940Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970
Night 1
Parte 15 :7172737475Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990
Round 2-1
Parte 19 :9192939495Parte 20 :96979899100
Round 2-2
Parte 21 :101102103104105Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115
Night 2
Parte 24 :116117118119120Round 3
Parte 25 :121122123124125Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
PARTE CINQUE - SCONTRO FRA TITANI
Capitolo 23
L'attacco andato a segno di Darbula sorprese molti, soprattutto negli Universi 16 e 18. Cell aveva praticamente dominato la parte iniziale della lotta, ma non era stato abbastanza veloce da schivare la sfera d'energia che il Re dei Demoni gli aveva lanciato contro.
Il ring era per metà distrutto, con pezzi che cadevano ovunque, ed una grande nuvola di polvere grigia che oscurava la vista degli spettatori. Darbula era appena visibile, ma di Cell ancora nessuna traccia. Anche gli annunciatori cercavano di rintracciarlo attraverso la polvere.
"Penso che Cell non sia così forte come pensavamo" disse il Gohan dell'Universo 18.
"Non ha la velocità di un Super Sayan II..." disse il padre alle sue spalle.
"Tuttavia, dubito fortemente che sia già stato sconfitto..." continuò Piccolo, aggrottando le sopracciglia.
La nube di polvere cominciò finalmente a sparire, facendo riemergere proprio Cell, in piedi, con le braccia incrociate dietro di lui. Darbula, sopra di lui, fece una smorfia. Quello che aveva lanciato non era stato un normale attacco.
"Potrebbe essersi spostato velocemente e poi esser tornato nel punto dell'impatto per farci credere di non essersi mosso?".
Cell sciolse le braccia, mormorando "Interessante... ma è ora di fare sul serio". Si voltò, volando subito verso il demone.
Quest'ultimo restò stupito dalla velocità del suo avversario e non riuscì a contrastare la ginocchiata che lo colpì in pieno stomaco. Ancora una volta, l'attacco lo fece trasalire e sputare sangue. Ma si riprese e contrattaccò. Con un movimento preciso, riuscì a colpire Cell con un violento calcio nella parte posteriore della testa. Il colpo risuonò nella testa di Cell per un secondo, dando a Darbula la possibilità di procedere con altri attacchi: un pugno nello stomaco, un montante, un calcio sotto il mento e un altro allo stomaco, prima di un colpo finale al viso. Ma questa volta, Cell bloccò l'ultimo attacco con l'avambraccio e fissò il demone, sorridendo.
Afferrando il braccio del demone, l'androide prese ripetutamente a calci il suo avversario. Darbula galleggiava in aria, apparentemente in stato di inconscio... e Cell gli si avvicinò nuovamente. Il demone, però, aprì gli occhi, rilasciando una sfera di ki. Essa non provocò alcun danno alla creatura verde, che la bloccò con il braccio, ma la distrazione permise a Darbula di afferrare la cresta sulla testa di Cell, scagliandolo verso terra.
Come il fumo della sfera di ki fu sbiadito, Darbula tese le braccia e urlò. Cell non guardò alle sue spalle, ma fu in grado di pronunciare un semplice "Mer..." prima di essere colpito con tutta la forza nella parte posteriore dall'attacco del demone. Ne seguì una forte esplosione che, ancora una volta, avvolse Cell nel fumo.
Darbula sorrise, sicuro della vittoria. Babidy, nello spazio dell'Universo 11, fece lo stesso, pensando fosse finita. Ma, improvvisamente, il demone tacque, mordendosi la lingua per lo stupore provocato dalla scena che si stagliava di fronte a lui. Cell stava lì, sorridente e in piedi, in perfette condizioni, in mezzo alla polvere che si andava rapidamente dissipando. Teneva le mani dietro la schiena, leggermente bruciacchiate e fumanti per l'attacco.
"E' il massimo che sai fare?" chiese Cell con un sorriso, senza voltarsi.
"Ottimi riflessi!" ammetté Darbula. "E' molto forte...".
Cell udì le parole dell'avversario, e sogghignò nuovamente. "Lo stesso vale per te. Probabilmente sei il più forte combattente che io abbia mai incontrato" disse al suo avversario.
Darbula si arrabbiò, prima di continuare. "Certo che sono il più forte, io sono il Signore del Regno Oscuro dei demoni!".
Nello spazio dell'Universo 18, Gohan disse ai suoi amici "Mi sento come se i miei sospetti circa il suo potere siano fondati...".
"Nessun miglioramento?" chiese Goku.
"No. E' esattamente allo stesso livello dell'inizio del Cell Game".
Nello spazio dell'Universo 16, i partecipanti discutevano sullo stesso argomento, ma Vegeth rispose "Sappiamo tutti che è impossibile che non sia migliorato in 27 anni".
"Anche il livello di potenza di Darbula è identico" analizzò Gohan.
"Per Darbula è normale" intervenne Piccolo. "Non mi sembra il tipo da allenarsi, così come Freezer e la sua famiglia".
Darbula trasse un profondo respiro. Nei polmoni, l'ossigeno reagì con diversi prodotti chimici. Quando il demone fu pronto, dopo pochi secondi, aprì la bocca, soffiando violentemente. Un potente getto di fiamme gialle e arancioni fu rilasciato in direzione della creatura verde, come un geyser.
Le fiamme si scontrarono con Cell. Ma la creatura verde concentrò la sua energia in modo da creare uno scudo d'energia intorno a sé, che il fuoco non poteva attraversare. Ma Darbula non cessò il suo attacco. Concentrando la sua energia, accelerò il processo chimico in atto nei suoi polmoni. Tutto il suo corpo si riscaldò. Il pubblico poteva vedere una sorta di foschia di calore tutt'attorno a lui, e il sudore che colava copiosamente sulla sua pelle rossa. Grazie al potere aggiunto, le fiamme mutavano il loro colore: andavano dal giallo al rosso al blu, ampliando la superficie d'attacco.
Ma dopo pochi secondi, Darbula era esausto e lo scudo di Cell brillava ancora. Peggio ancora, continuava a crescere di volume. Un fulmine lampeggiò sulla sfera trasparente, che copriva ormai oltre un metro di diametro. In continua espansione, lo scudo colpì Darbula, lasciandolo senza fiato.
Raccogliendo le forze, il demone strinse le mani, colpendo lo scudo. Sotto la forza del colpo, lo scudo si deformò, quasi fosse flessibile, scoppiando poi come una bolla di sapone, con lo stesso rumore di scoppio. Sembrava ridicolo, quasi divertente per il pubblico che si aspettava una forte esplosione.
Cell non si mosse. Sorrise e restò immobile, fissando il suo avversario che riprendeva fiato faticosamente. Il frutto del genio del dottor Gero offrì uno sguardo cattivo al demone, prima di puntargli contro le dita.
"Che spreco di energia... prova a schivare questo!" gridò, con un sorriso sadico e sicuro di sé.
Dalle sue dita scaturirono una moltitudine di fasci luminosi: viola, stretti e veloci, che si ingrandivano avvicinandosi a Darbula. Il demone riuscì ad evitarli, non senza difficoltà, mentre in molti riconoscevano quella tecnica: gli Universi 16 e 18, ma anche Freezer e la sua famiglia.
Il figlio più giovane era il più stupito. "Ma..." disse, perdendo l'equilibrio. "...è la mia tecnica!".
Cell possedeva le cellule di alcuni degli esseri più potenti dell'universo. Ed oltre a quelle di Son Goku, Vegeta e Piccolo, egli aveva ricevuto anche quelle di Freezer, attraverso un piccolo robot costruito dal dottor Gero. Il risultato era che Cell poteva usufruire delle sue tecniche.
Tuttavia, egli l'aveva addirittura migliorate. Freezer lo sapeva. I raggi luminosi sembravano più violenti e veloci dei suoi. "Questo Cell... potrebbe avere un livello di potenza superiore al mio?" si chiese. Voltò la testa a destra, verso suo fratello maggiore... era stato facilmente sconfitto da un giovane ragazzo... ancora una volta, Freezer si chiese quante erano le possibilità che potesse vincere il torneo.
Darbula, dopo aver evitato una cinquantina di raggi laser, se ne vide passare uno a pochi centimetri dal suo petto.
"Urk... era veloce... e continuano ad aumentare di velocità!".
Cell sorrise ancora una volta. Si stava divertendo molto a giocare col suo avversario.
"E' troppo facile".
In meno di mezzo secondo, Cell mise le mani alle tempie, con le dita aperte. Gridò il nome di una tecnica efficace, che aveva salvato la vita di Goku e dei suoi amici diverse volte, una tecnica che era l'asso nella manica di un uomo, derubato ormai delle sue cellule.
"Taiyoken!".
Una potente luce invase l'arena. Tutte le persone che stavano osservando Cell ne furono abbagliate. Lo stesso si può dire per l'Universo 18. Mentre Goku, i suoi figli ed Ub ebbero il tempo di proteggere i loro occhi, Pan non ebbe questo riflesso e sembrò diventare cieca per pochi secondi. Vegeta non aveva coperto gli occhi con le braccia come tutti gli altri. Pigramente, aveva appena chiuso le palpebre, così come Piccolo... o no. Quest'ultimo ripensò alla sua lotta contro Freezer. Ricordava di aver subito lo stesso violento attacco laser. Quei pochi secondi di nostalgia di un'epoca passata in cui era il numero 3 dell'universo (cavoli, adesso era almeno quinto...) gli fecero perdere la frazione di tempo per chiudere gli occhi, il che gli sarebbe servito per non restare accecato dal Taiyoken di Cell. Imbarazzato, chinò leggermente la testa, sperando che nessuno si accorgesse della sua temporanea cecità.
Darbula era stato veloce. Aveva notato la nuova posizione di Cell ed era pronto a tutto. Approfittando della sua velocità, riuscì a schivare l'ultima scarica di violenti raggi laser, riuscendo a posizionarsi alle sue spalle. Quest'ultimo lo vide muoversi, ma non ebbe il tempo di girarsi... o forse non voleva?
Dalla sua mano destra, Darbula generò una spada di energia oscura. In un movimento pulito, preciso e potente, Darbula tagliò quasi completamente Cell a livello della vita. Un braccio e un'ala caddero sul ring, ed i tre quarti del suo addome furono separati dal resto del corpo. L'efficacia di questo attacco, stupì Cell. Non se l'aspettava affatto. Era stata la prima volta che il suo avversario gli aveva inferto un così grande danno. Quest'ultimo, sorpreso che la sua spada non l'avesse tagliato completamente, raddoppiò il suo sforzo per terminare il lavoro, urlando "MUORI!".
Tuttavia, la spada non si mosse. Le sue forze si scontravano contro un muro invisibile. La spada non si mosse di un millimetro: Cell la teneva nel suo braccio sinistro, non consentendo alcun movimento.
"Sei solo in grado di attaccare alle spalle?" chiese l'insetto umanoide.
"Cosa...?".
Cell, lentamente, estrasse la lama dal suo corpo. Si rivolse a Darbula, stringendo ancora la spada. Con un sorriso vittorioso, sbottò.
"In ogni caso, non potrai mai uccidermi con un attacco del genere!".
Ruppe la punta della spada con la mano, che divenne polvere disciolta nell'aria. Il resto della spada di Darbula scomparve, mentre lui sorrideva.
"Cosa speri di fare con un corpo semiaperto e un braccio mozzato? Hai già perso!".
Cell sorrise nuovamente. Sicuramente, questo Darbula ci aveva creduto fin troppo... aveva sottovalutato molto il suo avversario. Con un grido, Cell rigenerò il braccio e l'ala, ricucendo lo stomaco (come per magia) alle gambe.
"Dicevi?" chiese divertito Cell, muovendo il suo nuovo braccio.
"Ma... come?" riuscì a dire il demone, paralizzato dalla paura. "Dovresti essere gravemente ferito!".
Darbula sapeva che poche creature potevano rigenerarsi. Non era sorpreso dal fatto che i Namecciani potessero farlo, ma aveva notato anche il loro enorme calo d'energia. Il fatto che questo guerriero di razza sconosciuta potesse rigenerarsi era già impressionante di per sé, ma il fatto che potesse farlo senza perdere energia era a dir poco ... mostruoso! Solo un'altra creatura poteva farlo ... Majin Bu!
Nello spazio dell'Universo 11, Majin Bu non si muoveva. Guardava l'incontro con occhi curiosi, con la mano sul mento rotondo. Accanto a lui, Babidy si infuriò.
"Che idiota! Se continua così, perderà!".
A pochi metri l'uno dall'altro, i due avversari si fronteggiavano. Cell, improvvisamente, premette due dita contro la fronte, preparando un attacco che aveva appreso attraverso le cellule, appunto, di un Namecciano.
"Prendi questo! Makankosappo!".
Lanciò la famoso tecnica di Piccolo: una sfera d'energia, seguita da un fascio circondato da una spirale viola che si precipitò verso il demone, che era troppo stanco per schivare. Fu colpito al petto, e sembrò resistere alla tecnica per qualche secondo, ma fu poi trafitto, tossendo sangue.
Nell'Universo 13, due guerrieri, divertiti dall'inizio del torneo, commentavano gli scontri che avevano visto. Quest'ultimo non li lasciava comunque senza parole.
"TSSS... essere colpiti da una tecnica tanto semplice" disse Radish con calma.
"Si è fatto prendere di proposito?" continuò suo fratello Kakaroth.
Non sapevano che nella metà degli universi presenti al torneo, Radish stesso era stato ingannato dal Makankosappo di Piccolo due volte, di cui una volta in cui Son Goku, alias Kakaroth, dovette sacrificare la propria vita per far in modo che la tecnica funzionasse... se solo sapessero... avrebbero avuto un attacco di cuore!
Darbula, morente, non si arrese... aveva un'ultima carta da giocare! Se avesse saputo, l'avrebbe usata molto prima!
"Sto per concludere l'incontro!" disse al suo avversario, senza fiato, col corpo trafitto a morte e sanguinante, con un occhio chiuso, sull'orlo dell'incoscienza.
Darbula sputò. Ma questa volta non era sangue. Era saliva di colore bianco, leggermente pastosa. Cell non se l'aspettava, e non ebbe il tempo per evitare lo sputo, che atterrò sulla sua coscia sinistra. Immediatamente, la saliva si solidificò, ricoprendo sempre più il corpo di Cell ad un ritmo impressionante.
"Ugh! Cosa? Cosa hai fatto al mio corpo perfetto?".
In quel momento, la sua gamba sinistra era già completamente trasformata in pietra, mentre la destra continuava a pietrificarsi. Lo sputo maledetto stava lentamente salendo verso la pancia e il torace di Cell.
"Sei finito, insetto!" disse Darbula. "Ho vinto!".
Cell sembrò colto di sorpresa, mentre il suo torso si andava pietrificando.
Darbula si sentiva vittorioso.
"Lo credi davvero?" sorrise Cell, smettendo di lottare come un povero animale intrappolato in un angolo.
Darbula perse immediatamente ogni senso di vittoria al ghigno di Cell. Quest'ultimo si afferrò la testa con entrambe le mani e... la strappò fuori! Uno spruzzo di sangue ricoprì la scultura in pietra grigia che un tempo era il corpo di Cell, che cadde sul ring, inerte. La testa di Cell scese più lentamente in terra... ed il corpo di pietra si ruppe in mille pezzi, dopo l'impatto.
"Si è ucciso?" chiese Darbula mentre guardava il ring.
Egli sperava che fosse proprio così. Si stava indebolendo, ed era già a stento in grado di volare. Si abbassò lentamente.
A terra, la testa di Cell, cominciò a parlare, continuando a sorridere.
"Un suicidio? Non proprio!".
Concentrando il suo ki, il bio-androide si rigenerò istantaneamente, letteralmente dalla testa ai piedi. Il volto afflitto di Darbula dimostrò che non aveva più energie. Riuscì a sussurrare una parola finale, prima di cadere a testa a terra accanto al corpo in pietra distrutto di Cell.
Quando si alzò, Cell si congratulò comunque col suo avversario.
"Saliva che pietrifica il corpo... niente male. Bel tentativo...".
"Cell ha vinto" disse Gohan al Piccolo dell'Universo 16. "In realtà era più forte di Darbula".
"La rigenerazione l'ha aiutato molto" aggiunse Piccolo per contrastare il suo ex allievo. "Ma è ancora più debole rispetto a quando è tornato dopo il sacrificio di tuo padre".
Cell possedeva le cellule di Piccolo, un Namecciano. La loro razza disponeva di un udito eccezionale, che ovviamente Cell aveva ereditato. E lui era molto interessato a quel dibattito.
"Più debole, eh?" pensò mentre sorrideva. "Sono addirittura riuscito a mantenermi al livello d'inizio del Cell Game".
"Trenta secondi sono passati!" gridò l'annunciatore. "Cell dell'Universo 17 è il vincitore!".
"Saranno molto sorpresi quando combatteranno con me" pensò Cell, tornando nel suo spazio, dove il suo Cell jr. era in attesa di congratularsi con suo padre. "D'altra parte, mi chiedo come abbiano fatto ad eliminarmi se il mio finto suicidio è avvenuto. Ero nettamente superiore a Son Gohan...".
Come arrivò di fronte al suo mini Cell di colore blu, la creatura ideata dal dottor Gero ripensò a quei giorni ... 27 anni fa ...
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