DB Multiverse

DBM Universo 19

Scritto da Foenidis

Traduzione e adattamento di Grinch

Questi guerrieri che utilizzano potenti armature hanno combattuto accanto a Goku e ai suoi amici, ma da dove vengono in realtà? Qual è la loro storia?
Scopri come tecnologia e coraggio possano diventare gli ingredienti del cocktail della vittoria nell'insolito Universo Helioriano, il cui destino ha più volte rischiato di finire in tragedia.

Questo fumetto è in pausa. La continuazione arriverà in futuro...

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[Chapter Cover]

Traduzione di Grinch, revisione di Prosavio

Una coda rosa, la cui estremità era colorata di viola, stava colpendo il pavimento con ritmo regolare.

Il movimento cessò non appena si udì l’apertura della camera di decompressione.

Alcune persone entrarono nella stanza in silenzio… Silenzio che continuò anche dopo che il proprietario della coda, dopo qualche minuto, aveva appurato che nessuno di quei soldati gli avrebbe detto niente, per cui aveva voltato loro le spalle.

Freezer poteva vedere tre uomini davanti a sé, inginocchiati in segno di umiltà, preceduti da Dodoria e Zarbon, i suoi due servi più fidati.

Il despota non era affatto di buon umore, ma attese ancora qualche momento prima di rompere il silenzio, camminando lentamente in circolo per la stanza, con le braccia dietro la sua schiena.

Infine si decise a parlare.

“Eccovi qui, finalmente!”

Si fermò per osservare i tre soldati ai suoi piedi.

“Alla fine vi siete decisi a tornare alla base.”

Il più basso dei tre provò a rispondere:

“Noi…”

Ma venne subito interrotto.

“Silenzio! Non ti ho dato il permesso di parlare!”

Freezer riprese a camminare, sbuffando:

“I Saiyan...! Chi è più insolente di voi scimmioni?”

Nessuno mosse un muscolo, ma le loro facce si indurirono al suono quell’insulto.

Visibilmente insoddisfatto, Freezer continuò:

“Zarbon!”

Sentendo pronunciare il suo nome, l’alieno dalla treccia verde si affrettò a raggiungere la consolle di comando per premere un pulsante. In tutta la stanza risuonò l’audio di una registrazione.

Era la voce di Radish.

“Tu non sei un terrestre! Sei un guerriero Saiyan… un membro della razza di combattenti più potente dell’Universo!”

Le facce di Freezer e di Zarbon si contrassero in un ghigno, mentre Dodoria non riuscì a proprio trattenersi dal ridacchiare.

“E io sono Radish, tuo fratello maggiore!” Continuò la registrazione.

Zarbon premette un pulsante per l’avanzamento veloce.

La voce di Radish continuò:

“Recentemente, io e gli altri due Saiyan rimasti abbiamo trovato un pianeta che potrebbe essere venduto ad alto prezzo. Tuttavia, i nativi del luogo sono potenti. Essendo in tre, potremmo avere qualche difficoltà. Allora mi sono ricordato del mio fratellino…”

Facendo un segno al suo subordinato, Freezer gli ordinò di fermare la registrazione.

Il tiranno riprese il suo discorso, continuando a camminare:

“Mi piacerebbe farvi qualche domanda…

Prima di tutto: chi vi ha dato il permesso di cercare questo quarto sopravvissuto?

Secondo: Da quando è concesso prendersi gioco di me?!”

La coda dell’alieno stava colpendo duramente il terreno, come segno di grande frustrazione, e senza dare ai tre Saiyan il tempo di trovare il coraggio per parlare alzò improvvisamente la voce: “MANDALA AVANTI!”

Zarbon fece ripartire la voce di Radish, che stavolta era disturbata dai pianti di un bambino in sottofondo:

“Ho provato a far risvegliare il suo istinto omicida, ma niente da fare. È stata una perdita di tempo; niente coda, non era agguerrito, ed era davvero debole. È anche venuto a sfidarmi assieme ad una specie di alieno verde simile ad una lumaca, si erano alleati per sconfiggermi, per cui me ne sono sbarazzato.”

Dato che I pianti non cessavano, la voce del Saiyan passò ad un tono irritato:

“Vuoi piantarla?!”

Il suono di un’esplosione di energia pose fine alla voce del bambino.

“Sarebbe inutile restare su questo pianeta, torno indietro.”

Zarbon fermò la registrazione.

“Quindi, non solo avete fatto una missione senza permesso, ma vi siete anche presi la libertà di uccidere!” Disse il tiranno, a bassa voce.

“Allora?! Sto aspettando!” Gridò improvvisamente, puntando i suoi occhi iniettati di sangue su Radish.

“Io…” Provò a dire l’uomo dai lunghi capelli, ma venne fermato da Freezer che gli assestò uno schiaffo col dorso della mano. Il Saiyan perse l’equilibrio, ma si riprese in fretta, rimettendosi in posizione a testa bassa. Qualche goccia di sangue fuoriuscì dal suo naso e dalle sue labbra, cadendo sul pavimento.

“TACI!!” Gridò il piccolo alieno.

In quella stanza solo Freezer sapeva che questo quarto Saiyan non era sopravvissuto per pura fortuna e per casualità degli eventi, ma che fu lui a ordinare di spedirlo su un altro pianeta, così come Vegeta… anche se in seguito si dimenticò totalmente della sua esistenza.

Prese questa decisione osservando il padre di questo Saiyan, grazie alle informazioni dei suoi scienziati che avevano il compito di monitorare a insaputa le truppe.

Il suo potere combattivo aumentava di battaglia in battaglia. Il tiranno sperava che, una volta raggiunta l’età adulta, Vegeta sarebbe stato totalmente devoto alle sue ambizioni. Tuttavia, il suo alto livello di combattimento ha raggiunto quello di un guerriero di alto rango, e questo aveva provato che quelle scimmie erano incapaci di dimostrare lealtà e fedeltà verso qualcuno che non facesse parte della loro stessa specie, nemmeno se cresciuti e abituati a ciò sin dall’infanzia!

Freezer aveva sperato che quei due rifiuti sarebbero morti in qualche missione, ma come tutti i Saiyan erano duri a morire… Avrebbe dovuto sterminarli insieme a tutti gli altri.

Ma era troppo tardi, e Vegeta non sarebbe mai stato degno di fiducia… Magari con questo quarto sopravvissuto sarebbe stato diverso, essendo cresciuto in totale isolamento. Tuttavia, nessuno lo saprà mai, a causa dell’indisciplina dimostrata da queste miserabili scimmie!

Freezer si rivolse al suo braccio destro:

“Adesso vedi, Zarbon, cosa si ottiene dall’essere generosi?”

Il tiranno si lasciò sfuggire un sospiro.

“Hai la bontà di accogliere queste scimmie rimaste senza casa, le prendi sotto la tua ala, crescono sotto la tua guida, le nutri, credi in loro… e cosa ottieni in cambio?”

Il suo tono cambiò improvvisamente, e ringhiando riprese a colpire il terreno con la sua coda, in preda alla collera, per sfogare maggiormente la sua ira:

“Tre inutili scimmie che credono di non avere bisogno di nessuno!”

Con una voce piena fino all’orlo di puro odio, continuò:

“Traditori, sciocchi, gli ultimi superstiti di una razza di imbecilli… Ecco chi ho come servitori!”

Nappa reagì immediatamente a quell’insulto, ed era pronto a scagliarsi contro il tiranno. Vegeta cercò di fermarlo:

“Nessuno parla così al nostro pr…”

“Nappa!”

Ma era troppo tardi.

Freezer aveva già afferrato il guerriero per la gola, e il Saiyan, totalmente paralizzato dalla presa del tiranno, mostrava molta sofferenza sul suo volto.

Vegeta strinse denti e pugni. Non era riuscito a fermare il suo impulsivo compagno, che adesso era alla mercé del despota. Vederlo in quello stato provocava un grande senso di rabbia nel principe, difficile da trattenere. Freezer gli rivolse il suo sguardo, mentre Nappa, che si sentiva soffocare, fece del suo meglio per non reagire, con le braccia sospese in aria.

Dopo un ultimo ruggito, Vegeta chiuse gli occhi per poi parlare con la testa abbassata, in segno di rispetto:

“La prego, mio signore, perdoni il comportamento di Nappa. Sono certo che in questo momento la pensa così anche lui.”

La faccia del tiranno si tinse di soddisfazione, dopo aver sentito quella richiesta. Sorrise, guardando Zarbon e Dodoria, altrettanto contenti di assistere alla scena.

“Delle scuse? Avete sentito? Il principe Vegeta sta chiedendo scusa per il vergognoso comportamento di questa scimmia ammaestrata.”

Subito mollò la presa sul grosso guerriero, che prese grandi boccate d’aria una volta caduto a terra.

“Molto bene, accetterò le tue scuse… Per ora!”

Con la testa inclinata continuò a parlare, con un tono minaccioso:

“Ma che non si ripeta mai più una tale trasgressione!”

“Come desidera, padrone.” Rispose in fretta Vegeta, senza sollevare né la testa né lo sguardo.

"Bene! Sono contento di essere giunto ad un accordo…” Disse Freezer, inizialmente con tono amichevole, prima di passare ad uno molto più sinistro:

“La prossima volta tieni le tue scimmie sotto controllo!”

Dopo un altro momento di silenzio, riassunse il suo tono normale, mentre un perfido ghigno accompagnava lo sguardo dei suoi occhi rosso sangue.

“Dato che la tua dimostrazione di umiltà mi ha fatto passare il malumore… Avrò la clemenza di darvi un’altra possibilità per riabilitarvi. VOGLIO questo pianeta, e voi tre lo conquisterete seguendo per filo e per segno i miei ordini!”

Si incurvò con uno sguardo malizioso, rivolto principalmente verso Vegeta, che nonostante la compostezza non poté nascondere un’occhiataccia al tiranno.

“Lo so che non sei uno sciocco come invece vorresti farmi credere, Vegeta… Tu e le tue scimmie ammaestrate farete inginocchiare quel popolo di fronte a me, ma senza recare il minimo danno alla loro tecnologia e senza torcere un capello a nemmeno uno dei loro scienziati. Sono stato chiaro?”

Poi mormorò, scostandosi leggermente dall’argomento:

“Quell’idiota di Galasir crede che Helior appartenga a lui… che imbecille! Ho sbagliato a permettergli di formare il suo impero senza far valere la mia presenza… Pensavo che quella parte di galassia fosse inutile, e ora lui crede di esserne il sovrano indiscusso! Ma presto mi occuperò personalmente di questa faccenda! Le mie fonti mi hanno informato che il suo principale ostacolo nella conquista sono i guerrieri Helioriani. Lo credevo più forte. Usare solo tre uomini per riuscire nell’impresa che lui ha fallito più volte, con intere orde di sciocchi guerrieri senza cervello, dovrebbe fargli abbassare la cresta...”

Il piccolo alieno fece una risata folle prima di continuare.

“Anzi, prima gli inchioderemo le interiora sul suo trono… Con questa opportunità prenderò due piccioni con una fava. Non solo potrò godermi le ricchezze del pianeta, ma diventerà il centro del mio nuovo regno!”

Si raddrizzò, ora con una scintilla nei suoi occhi bramosi.

“Bene, una volta effettuata l’ultima ricognizione, andrete alla conquista della mia futura base, insieme a Kyui… – ci fu un attimo di silenzio – … E questa volta, senza altri piani a mia insaputa!”

Radish protestò immediatamente:

“Kyui non è un Saiyan!”

Si sentì a malapena la voce di Freezer, perché colpì il pavimento con la sua coda così forte da causare una crepa sulla superficie. Il rumore coprì le sue parole:

“Vegeta… Credevo di essere stato chiaro…”

Vegeta abbassò ancora di più la sua testa, mentre Nappa e Radish mascherarono la loro irritazione con molta difficoltà.

“Farò come desidera, mio signore.”

Approfittando del silenzio che seguì l’affermazione sottomessa del principe, Zarbon diede un suggerimento:

“Lord Freezer, dalle informazioni ricevute dai rapporti, la Squadra Speciale Ginew potrebbe essere un’opzione migliore…”

La voce del tiranno interruppe nuovamente il discorso. Il guerriero dalla pelle verde acqua abbassò lo sguardo in segno di scuse.

“Non accetto suggerimenti!!

Sono consapevole che il Capitano Ginew in persona sarebbe ben disposto a prendere parte ad una missione del genere, ma sono io che prendo le decisioni qui! Queste scimmie hanno messo a dura prova la mia fiducia in loro… Quindi, o riusciranno con successo a conquistare il pianeta, provando il loro valore come membri del mio esercito, o cadranno in battaglia, e in tal caso se lo saranno meritato, per via delle stupide scimmie che sono… Chiaro?”

Freezer voltò loro le spalle, senza preoccuparsi di eventuali conseguenze per ciò che stava per dire.

“Dato che non posso più riporre la mia fiducia in voi, andrete in missione assieme a Kyui… Così non prenderete iniziative di testa vostra.”

Poi ruggì:

“Non credo ci sia bisogno di dire che, se fallirete, Kyui sarà l’unico a venire risparmiato! Se non riuscirete nella missione, sarà la vostra fine”, Concluse.

Immediatamente, avendo capito che il loro padrone aveva finito di parlare, tutti e cinque i guerrieri si diressero verso la porta senza dire una parola.

“Vegeta!” Disse improvvisamente Freezer.

Il Saiyan era fermo in mezzo alla stanza. Non stava muovendo un muscolo, ma non si azzardava a perdere di vista il tiranno che si stava avvicinando lentamente a lui, tenendo le braccia dietro la schiena.

“Mi hai deluso, Vegeta… E non mi riferisco al comportamento del tuo sottoposto…

Vedi, quando ti presi sotto la mia protezione, e quando vidi quel piccolo principe senza più il suo pianeta… Beh, dicendo le cose come stanno, credevo che il tuo potenziale ti potesse portare molto più lontano di così… Ma ahimè, quel che vedo oggi, nel soldato qui davanti a me, non mi soddisfa affatto. Ho continuato a riporre fiducia in te e in quelle scimmie perché mi avete dimostrato che potete essermi utili, inoltre siete gli unici miei soldati che mi guardano negli occhi quando impartisco un ordine. Era una cosa che apprezzavo…”

Senza preavviso, Freezer assestò un potente pugno nello stomaco del Saiyan, che si piegò in due. Poi lo afferrò per i capelli.

“… Almeno fino ad oggi, come avrai capito.”

In aggiunta a queste ultime parole, Freezer colpì Vegeta con la coda, scagliandolo contro un muro di metallo, per poi raggiungerlo velocemente e spingerlo ancora più in profondità.

“Sarebbe ora che imparassi a rispettare chi ti è superiore!”

Intrappolato nel muro, Vegeta improvvisamente fermò uno di quei numerosi pugni che lo stavano colpendo come una tempesta.

Freezer fu sorpreso per quel gesto, e commentò indignato:

“Ti sei difeso…?! Qualcuno deve proprio ricordarti qual è il tuo posto!”

Afferrò con forza l’armatura del Saiyan e lo scagliò dall’altro capo della stanza, poi lo raggiunse e, come prima, lo incastrò nel metallo con un pugno. Il muro stava indietreggiando sempre di più, ammaccato, e il principe iniziò a vomitare sangue.

Dopo un tempo che a Freezer sembrò abbastanza mentre per Vegeta era troppo, il tiranno si ricompose, lasciando che la sua vittima cadesse dalla parete. Il Saiyan si ritrovò a quattro zampe sul pavimento. Sentiva un dolore lancinante e si teneva lo stomaco con una mano.

Ma per l’autore di tutto quel dolore non era abbastanza. Utilizzando la coda prese il principe per una caviglia, lo sollevò e lo fece schiantare contro il pavimento. Le mattonelle si frantumarono all’impatto. Ancora saldamente agganciata al Saiyan, la coda dell’alieno si sollevò, per poi agitarsi a destra e a sinistra, sparpagliando pezzi di armatura e schizzi di sangue per tutta la stanza.

Infine Freezer fermò la propria coda, osservando il corpo del suo servitore, messo a testa in giù.

Gli occhi del principe erano gonfi e chiusi, mentre la coda, che non aveva più la forza necessaria per avvolgere la vita del Saiyan, stava penzolando, con tutti i peli fuori posto.

Il malvagio despota lasciò la presa, facendo cadere il guerriero sul pavimento danneggiato. Vegeta provò a sollevare la propria testa, ma Freezer lo fece voltare a pancia in su con un calcio, piantando il proprio piede sul suo petto.

Ora il principe sentiva una pressione insopportabile, non riusciva nemmeno a respirare. Provava disperatamente a prendere delle boccate d’aria, ma nel frattempo la coda del suo signore aveva iniziato a schiaffeggiarlo ripetutamente, mentre lui si godeva lo spettacolo a braccia conserte.

Una volta che Freezer decise di fermare quella raffica di colpi, la punta di quel flagello che era la sua coda era ormai tinta di rosso. La sua vittima giaceva inerme a terra, l’unico segno di vita erano gli spasmi delle sue dita, che si muovevano leggermente.

L’autore di quella tortura agitò la coda in aria, tentando di scrollarsi di dosso il sangue, disgustato. Dopo un verso di disapprovazione, borbottò:

“Se c’è qualcosa in cui voi scimmie eccellete è la resistenza… Siete dannatamente duri a morire.

Dodoria!” Chiamò ad alta voce.

Il portello si aprì, mostrando la larga figura del combattente rosa.

“Pulisci questo disordine, prendi Vegeta e avvertimi quando sarà nuovamente in condizioni decenti.”

Senza proferire parola, Dodoria prese il Saiyan per un piede e lo trascinò per il pavimento senza preoccuparsene più di tanto. Solo dopo aver raggiunto il corridoio, lontano dalle orecchie del suo capo, si lamentò per la scia di sangue lasciata dal Saiyan:

“Un soldato del mio rango usato per spostare un rifiuto come un facchino! Avrei voluto dargliela io una bella lezione, invece no, ha avuto lui quel piacere… Questo non è il mio giorno fortunato.”

Disegni di:

Faye      

Veguito       69 95

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