DB Multiverse

DBM Universo 19

Scritto da Foenidis

Traduzione e adattamento di Grinch

Questi guerrieri che utilizzano potenti armature hanno combattuto accanto a Goku e ai suoi amici, ma da dove vengono in realtà? Qual è la loro storia?
Scopri come tecnologia e coraggio possano diventare gli ingredienti del cocktail della vittoria nell'insolito Universo Helioriano, il cui destino ha più volte rischiato di finire in tragedia.

Questo fumetto è in pausa. La continuazione arriverà in futuro...

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[Chapter Cover]

Gli Ultra, davanti alla nave che li aveva portati sul cielo Dardanìta, erano pronti a combattere. Sospesi in aria, tutti in silenzio, osservavano la battaglia che infuriava a terra attraverso i loro rispettivi schermi. Bastarono rapide occhiate per permettere ai guerrieri di osservare i numeri che apparvero sui loro visori.

Dietro di loro si trovava il resto delle truppe che aspettava in religioso silenzio, con gli occhi puntati sui dieci guerrieri di fronte. Erano perfettamente consapevoli che la loro sopravvivenza dipendeva in gran parte dalla loro forza, abilità e audacia. Dopo il loro assalto, sarebbero rimaste solo unità più deboli sul campo di battaglia, più alla portata dei semplici soldati di fanteria Helioriani.

A terra, altri alleati rivolsero lo sguardo, ora speranzoso, verso la nave in volo stazionario nel cielo. Avevano combattuto incessantemente per giorni tentando di contrastare il mare bruno che minacciava il loro pianeta; ormai avevano rinunciato all’idea di contare i caduti e avevano raggiunto il limite. Se gli Helioriani non avessero agito al più presto, non sarebbe rimasto nulla dell’eroico esercito Dardanìta.

I Dardanìti, una razza solitamente così serena, erano stati sventurati. Erano alieni amichevoli dalla vita semplice, tra l’allegria, l’arte e i mestieri manuali. Possedevano un esercito unicamente in caso di necessità, e la guerra era un concetto estraneo alla loro gente. Il pericolo dell’offensiva Kollok aveva diminuito le loro fila ad un ritmo allarmante! Un’intera generazione di uomini decimati uno per uno nel tentativo di salvare la loro terra, le loro donne, i loro bambini… Il loro tenore di vita.

I responsabili di quelle stragi non erano altro che barbari senz'anima, schifosi mostri e crudeli bestie il cui stile di vita era composto dall'azzuffarsi, compiere stragi, violenze carnali e razzie. Vivevano per fare quello, solamente per quello! I saccheggi di tutti i pianeti che potevano raggiungere erano la loro primaria fonte di risorse. Lasciavano in vita dei sopravvissuti sufficienti a ricostruire le case, solo per aspettare che il pianeta ritornasse alla prosperità e depredarlo nuovamente. Una sorte ironicamente invidiabile, dato che per i pianeti annessi all'impero Kollok la vita era ben peggio di un inferno.

Addirittura alcuni dicevano che i Kollok non disdegnavano la carne umana, e che avrebbero placato volentieri la loro fame cannibale assieme alle loro colonie.

Questi veri e propri predatori sono sempre stati comandati da dei sovrani guidati dall'ambizione e dalla sete di sangue nella loro storia, ma l’infame Galasir fu senz'altro il peggiore di tutti.

Senza la costante minaccia, i Dardanìti si sarebbero ben guardati dal mantenere un esercito e degli armamenti, che erano ora difficili da mantenere ogni giorno di più.

Grazie all'enorme distanza tra Dardan e Kollok l'ira dei saccheggiatori si era fatta sentire piuttosto raramente… Fino ad ora. Dall'avvento di Galasir, il loro pianeta divenne il bersaglio principale dei mostri interplanetari.

I pacifici Dardanìti dovevano il successo delle loro difese unicamente al supporto incondizionato dei loro potenti alleati Helioriani. Una razza che mantenne un grande senso del combattimento nonostante la loro straordinaria evoluzione… Erano sempre i migliori sia in tecnologia militare sia nell'efficienza dei loro soldati. Un autentico esercito di professionisti perfettamente addestrati, agguerriti e con un'unità d'élite dall'incomparabile forza a disposizione.

Non serve dire che erano un aiuto indispensabile al momento! I Kollok, che erano soliti utilizzare una tattica che consisteva nel disperdere gli uomini attraverso vari punti strategici per veloci assalti, questa volta avevano optato per un attacco su larga scala. Quella gigantesca e brutale forza distruttrice, che distruggeva tutto quel che trovava sulla sua strada, si rivelò ancora più efficacie utilizzata contro un esercito composto da una razza solitamente pacifica, facendo perdere sempre più terreno ai soldati di fanteria Dardanìti.

Chiaramente Galasir aveva escogitato questo piano di assalto molto tempo fa, e questo cambio di strategia si era rivelato tremendamente efficace.

È per questo motivo che lo sguardo dei soldati si riempì di speranza al sollevarsi al cielo, sperando che la collera dei soldati si abbattesse al più presto sui carnefici Kollok.

Si poté udire un enorme clamore sin dalle più grandi profondità del pianeta coperte di arancione e rosso… I colori delle numerose carcasse e del sangue appartenenti una volta a coloro che si erano sacrificati per difendere la loro casa.

Il suono di migliaia di voci all'unisono diede il benvenuto con un grido alla folgorante discesa di dodici figure che irruppero dal cielo. Dietro di loro l’aria sembrava quasi venire tagliata, in un elegante accenno a delle scie paraboliche scintillanti, che dava l’impressione di volersi espandere e coprire al più presto l’esercito sofferente.

Era un grido di gioia, di liberazione, di speranza che si fece strada tra gli anonimi soldati che avevano rischiato le loro vite per salvare quelle anime perdute.

Il tempo sembrò fermarsi per un istante sul campo di battaglia, un momento in cui molti voltarono le loro teste simultaneamente verso le brillanti scie che li sorvolavano. Solo per un breve istante… Dato che il silenzio venne rotto dal fracasso di dieci missili che scavarono profondi solchi di luce e morte sulla loro via.

Più su, in alto… Sotto l’immensa e rassicurante ombra dell’enorme nave da guerra, il giovane soldato osservò gli Ultra unirsi alla battaglia sotto l’ammirazione degli altri guerrieri. Ora capiva perché il loro allenamento era così rigido. Era necessario essere davvero dotati di forza e capacità straordinarie per avere il coraggio di lanciarsi di propria volontà in un agglomerato di morte e violenza. Da quella posizione riusciva a malapena a distinguere le loro figure al di sopra di tutte le altre… Al contrario, il fuoco che venne aperto verso di loro era ben visibile ed era difficile immaginare che qualcuno potesse sopravvivere ad un attacco di tale violenza!

Sul campo di battaglia, tutti gli Ultra stavano mettendo bene in mostra la loro abilità e capacità nel combattimento respingendo, deviando e schivando la pioggia di laser che convergevano in massa verso di loro… E decimando, annientando e riducendo in pezzi l’esercito nemico, che si agitava come uno sciame nel tentativo di distruggerli.

Il giovane Fuller, in posizione tra Feyn e Wigner, indietreggiò con una smorfia di fronte all'impressionante potenza dei raggi di energia emessi dai carri armati Kollok. Il colpo mortale si infranse sul suo scudo, fortunatamente aveva avuto i riflessi per espandere un globo difensivo attorno a sé.

Le guance dell’uomo circondato erano imperlate di sudore e la sua faccia era distorta dallo sforzo. Il grosso raggio scricchiolò prima di disperdersi contro la superficie dello scudo, la cui parte frontale era praticamente coperta di fuoco nemico.

Che idiota! Si era intrappolato con le sue stesse mani. Fuller poteva considerare la sua prima battaglia un successo!

All'improvviso, Fuller alzò lo sguardo, sorpreso. Tre Kollok si trovavano sopra di lui, spingendo tutto il loro peso sullo scudo dell'Helioriano, risollevarsi e caricandolo nuovamente per massimizzare i danni. Il giovane Ultra era furioso… Ora non solo doveva difendersi dal fuoco del carro armato, ma anche resistere alla carica di tre Kollok, o sarebbe precipitato in mezzo al caos della battaglia che imperversava molte miglia al di sotto.

Aveva le braccia leggermente tese, per mantenere la protezione, e i suoi pugni erano contratti… Stava resistendo ad una grande pressione, e ciò richiedeva un enorme sforzo, anche con l’aiuto del sistema anti-gravità; come se non bastasse, la posizione che aveva assunto per mantenere la resistenza dello scudo gli impediva di contrattaccare in qualunque modo… Le cose si erano messe male!

Guardò alla sua destra. Feyn non sarebbe venuta ad aiutarlo tanto presto. Tutto quel che poteva vedere erano gli sventurati Kollok venire scagliati lontano da lei, colpiti da attacchi fisici o energetici.

A sinistra… La situazione di Wigner non era migliore! Più in là, sopra i resti in fiamme del carro armato che aveva appena tagliato in due, c’era ancora troppo da fare per salire di quota mentre due gruppi di nemici approfittarono della sua discesa per posizionarsi sopra di lui e coglierlo di sorpresa in un attacco a tenaglia.

La maestria con la quale il leader degli Ultra si occupò di loro fu a dir poco impressionante! Parando con il braccio sinistro un colpo che si liquefece a contatto con lo scudo di particelle, si mosse con estrema facilità sparando al gruppo di nemici con enorme precisione.

Roteando per aria, finalmente Wigner si accorse della delicata posizione nella quale si trovava il cadetto.

Distese entrambe le braccia, formando un secondo scudo dal polso destro. Poi, portandosele contro, iniziò a piroettare, deviando tutti i laser sparati contro di lui.

Il fuoco dei Kollok, ora libero dalle minacciose risposte dei guerrieri Helioriani, si intensificò.

Fuller, osservando la scena, si era quasi scordato della difficile situazione nella quale si trovava e continuò a resistere alle spinte dei Kollok. Sussultò al vedere il fuoco cessare permettendo ad uno dei nemici di caricare Wigner.

Tuttavia, subito prima dell’impatto, l’Ultra ritrasse gli scudi e fece fuoco, colpendo tutti i soldati che provarono a fermarlo. Raggiunse una certa altitudine e si voltò, rilasciando un enorme attacco dai tre fori sulla sua mano destra.

Aveva attivato lo stesso potente raggio che Dirac aveva usato in precedenza. In un battito di ciglia, il gruppo di energumeni era stato ridotto in cenere e l’Ultra puntò la mano in direzione di un altro carro armato.

In pochi secondi, il colpo dall'energia ad alta frequenza sciolse l’enorme veicolo.

Wigner non si concesse un secondo di respiro lanciandosi per salvare il suo compagno in difficoltà. Evitò il fuoco delle truppe sottostanti per poi occuparsi del carro armato che stava mettendo alle strette il giovane Ultra.

Un istante dopo, un terreno di cenere e pozze di metallo squagliato era tutto ciò che restava dell’area circostante la macchina da guerra.

Il guerriero bloccò all'ultimo momento un attacco a sorpresa, formando nuovamente i due scudi di medie dimensioni e con un grido temerario caricò i soldati che lo separavano da Fuller. Nonostante la loro enorme stazza, vennero tutti scagliati in ogni direzione dal violento assalto del guerriero Ultra, che schiantandosi li prese in pieno. Senza rallentare, sparò un colpo preciso a quelli che tentarono di sbilanciarlo.

Pochi spari dopo, Fuller, provato dalla lunga resistenza, poté finalmente ritrarre lo scudo sferico. Dopodiché raggiunse un’altitudine più elevata, dove si trovava Wigner, che gli aveva fatto segno di raggiungerlo.

Al sicuro dal raggio d’azione dei Kollok, i due soldati si consultarono. Wigner interrogò l’imbarazzata recluta… Fuller sapeva che se il suo leader aveva voluto allontanarsi dalla battaglia così di certo non era per congratularsi.

“Quanta energia ti è rimasta?”

Fuller chinò la testa, visibilmente confuso.

“l’86%...”

Wigner ruggì:

“Ma bravo!... La tua mancanza di attenzione ci è costata caro! Sai benissimo che uno scudo completo usa troppe energie per essere tenuto alzato per così tanto tempo… E io ho dovuto usare parte delle mie riserve per salvarti da quei rincitrulliti!”

Indicò la compatta massa marrone di Kollok che si mescolava scontrandosi con le truppe blu del battaglione Helioriano.

“Non so se lo capisci, ma la battaglia non cesserà tanto presto… In uno scontro come questo, devi sapere come utilizzare con attenzione le tue riserve di energia. Scudi sferici e raggi Ultra Waves sono proprio il tipo di armi che dovresti evitare di usare!

Maledizione, Fuller, so che è la tua prima battaglia, ma ti avevamo già insegnato tutto questo!

Non ci sono solo le nostre vite in gioco, mettitelo bene in testa!” Concluse, con un’aggressività che il giovane soldato non aveva mai visto prima.

“Ho capito, ma anche Dirac-…” balbettò Fuller.

Wigner lo interruppe con un tono che scoppiava di collera:

“Dirac ha usato le Ultra-Waves per una frazione di secondo… È un guerriero veterano che non ha bisogno della mia tutela mentre i nostri uomini vengono massacrati!”

Davanti alla faccia afflitta del giovane combattente, Wigner si ricompose e diede una pacca sulla spalla al cadetto.

“Oh… Beh… Capita a tutti di sbagliare…”

Improvvisamente Fuller colpì Wigner con un calcio rotante… Ciò sorprese il soldato, ma mantenne il sangue freddo e si lasciò scagliare via da quell'attacco inaspettato.

Una serie di laser verdi si abbatté dal basso sul punto dove si trovava Wigner un istante prima. Il giovane Helioriano aveva già il braccio puntato all'origine dei raggi e sparò una pioggia di colpi mortali che non lasciarono possibilità di salvarsi agli assalitori, che stavano volando dritti verso di loro.

Wigner sorrise. Il ragazzo aveva degli ottimi riflessi nonostante la poca esperienza. D’ora in poi sarebbe stato più attento alle sue mosse.

Lasciando alle loro spalle una scia luminosa, i due guerrieri si lanciarono nella mischia con determinazione.

Disegni di:

Kyra - colo de Foe      

Faye      

PoF       14

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