DB Multiverse
DBM Universo 14 (dei Cyborg): One Way
Scritto da Foenidis
Traduzione e adattamento di Unochepassava
In seguito alla morte dei "Guerrieri Z", come raccontato in Twin Pain, gli Universi 12 e 14 hanno condiviso la loro storia per qualche anno, prima che tutto andasse a rotoli per quest'ultimo. Quali sono gli eventi che hanno portato alla vittoria di Trunks in uno e al trionfo degli androidi nell'altro?
Questo fumetto è concluso!
Parte 1 :123456789
Parte 2 :10111213141516
Parte 3 :1718
Parte 4 :192021222324252627282930313233343536
Traduzione e adattamento di Unochepassava, revisione di SuperBardack
Questi strani avvenimenti risalgono a circa una decina di anni fa.
Son Gohan non era ancora un uomo vero e proprio, ma le circostanze ne avevano già fatto un guerriero esperto.
Una punta di tristezza lacerò di nuovo il cuore di Bulma… anche la sua infanzia era stata calpestata dalla crudeltà e dalla sete di potere.
Radish, l’allenamento imposto da Piccolo, Nappa e Vegeta, l’epopea su Namek, poi i cyborg… il giovane Saiyan non avrà praticamente avuto quasi alcuna tregua nella propria breve vita.
Eppure aveva una tale dolcezza, un tale candore in sé… che peccato!
Gli omicidi a catena di tutti i suoi amici… la messa a ferro e fuoco del pianeta, le innumerevoli vittime… tutto aveva contribuito a spazzare via quel poco di innocenza che poteva restargli.
A volte si dice che non tutto il male venga per nuocere… magari senza la forza acquisita grazie ai suoi continui combattimenti con i cyborg non sarebbe stato in grado di sconfiggere quest’altra minaccia…
Questa riflessione provoca alla giovane donna un profondo sospiro… per quello che è servito… sarebbe potuto essere peggio di quello che vivono oggi?... Non osa crederlo…
Tuttavia… nel dubbio…
Bulma è tentata di scoprire l’orologio che ha nascosto sullo schermo…
No! È troppo presto! Se si mette a guardare l’ora ogni due minuti, l’attesa sarà ancora più insostenibile.
Meglio tornare a pensare alla strana avventura di Gohan!
La voce dolce del figlio del suo amico risuona nella memoria di Bulma… permettendole, a sua volta, di viaggiare nel tempo…
Quella mattina, era riuscito per una volta ad individuare i cyborg prima che iniziassero la loro opera di distruzione.
Parzialmente nascosto da uno strato di nuvole leggere, li osservava da lontano, aspettando il momento opportuno per tentare un attacco efficace.
Ma per il momento, il suo doppio bersaglio sorvolava lentamente la città… troppo vicino ad edifici già in parte danneggiati perché il Saiyan potesse fare alcunché senza mettere la vita di innocenti inutilmente in pericolo.
Non c’era assolutamente alcuna logica nel loro comportamento, e potevano benissimo andarsene da quella città alla fine senza farvi ulteriori danni… era già successo… sicuramente troppo di rado… ma era inutile scatenare la loro furia distruttiva per una volta che la tenevano da parte.
Il giovane guerriero se ne stava lì, immerso in quel suo pensiero, quando qualcosa di totalmente inaspettato attirò la sua attenzione.
Una forza vitale sconosciuta si avvicinava a lui… per via aerea!
I cyborg non avevano rilasciato alcuna energia… e comunque erano lì in basso, sotto i suoi occhi…
Non si trattava neanche del giovane Trunks… e anche se non rilasciava una forza impressionante… era molto più potente di un comune essere umano.
Prudentemente, Son Gohan, che non si era preoccupato di nascondere la propria energia visto che i suoi avversari non erano in grado di percepirla, soppresse la propria aura… prima di spostarsi a grandissima velocità.
Fu così che, da una posizione più elevata, vide uno strano personaggio avvicinarsi al luogo che aveva avuto la buona idea di abbandonare un istante prima.
L’uomo sembrava scontento… tenendo uno strano dispositivi davanti a sé, si guardava attorno spostando le braccia… come per captare delle onde.
Tutto del suo aspetto lasciava pensare che provenisse da un altro mondo:
La pelle di un improbabile colore verdastro, la testa che ricordava vagamente quella di una rana con delle bizzarre basette che finivano diventando un tutt’uno con i baffi e delle lunghe orecchie affusolate.
Anche il suo completo da combattimento: una tuta attillata scura dai riflessi rossastri ricoperta nella parte superiore da una strana corazza bianca ornata da due specie di corna da entrambi i lati all’altezza delle spalle, il tutto completato da stivali e guanti bianchi.
Questo corredo, sebbene fosse abbastanza diverso, ricordò immediatamente al giovane Saiyan l’equipaggiamento degli uomini dell’esercito di Freezer.
Una minaccia extraterrestre!
Come se i cyborg non fossero già abbastanza!...
Son Gohan aggrottò bruscamente le sopracciglia… il rumore sordo di potenti detonazioni gli arrivava alle orecchie.
Più in basso, nella città, sotto l’alone nuvoloso… delle colonne di fumo segnavano passo passo la progressione dei gemelli infernali…
A quanto pare alla fine non avrebbero lasciato la città in pace.
Lo sguardo del giovane uomo ritornò sullo strano sconosciuto che immediatamente si diresse verso le esplosioni.
Incuriosito, Son Gohan decise di seguirlo… lasciare la città ad affrontare da sola la follia distruttiva dei cyborg gli lacerò l’anima, ma in ogni caso, una battaglia nel mezzo del centro abitato avrebbe provocato ancora più danni. Tuttavia questa capitale era ancora molto popolata.
Tra due mali, bisogna saper scegliere il minore… non poteva permettersi di perdere di vista quel soldato venuto da chissà dove! Di certo non era lì come turista.
Fu dunque col cuore appesantito che il guerriero in tuta arancione osservò il bizzarro personaggio in tenuta da combattimento seguire attentamente ogni minimo dettaglio di quanto accadeva al suolo.
Tenendo quel suo misterioso apparecchio davanti a sé, l’uomo lo guardava dopo ogni esplosione mentre Son Gohan poteva osservare il movimento di un ago sul suo quadrante… reagiva ad ogni attacco dei cyborg.
Questi ultimi improvvisamente interruppero la loro opera di distruzione e l’ago si fermò.
Lo sconosciuto diede nervosamente qualche colpo al piccolo oggetto, poi lo scosse come se potesse essere difettoso prima di guardare nuovamente in direzione delle ultime esplosioni.
Dopo un breve grugnito, segno della sua frustrazione, si voltò bruscamente per tornarsene a gran velocità da dove era venuto… seguito a non lunga distanza dalla sua preda iniziale, che invertiva così i ruoli interpretando stavolta la parte dell’inseguitore.
Son Gohan si fermò quando percepì lo sconosciuto discendere al suolo.
Ora procedeva con cautela tra i rilievi scoscesi della regione desertica nella quale il pedinamento dello strano essere lo aveva condotto.
Non aveva più bisogno di seguirlo.
Ora gli giungeva l’energia di un raggruppamento di più forze vitali sconosciute… permettendogli di localizzare la destinazione finale del soldato senza doverlo seguire da vicino.
La sua intuizione si rilevò corretta… l’uomo non era solo.
Inoltre c’era una strana attività sismica che smuoveva l’intera zona… lievi vibrazioni appena percepibili che non avevano nulla di naturale.
Il giovane Saiyan saltava con agilità e rapidità impressionanti da un rilievo all’altro.
All’improvviso si bloccò e rimase immobile per un istante… prima di saltare giù dalle rocce e di mettersi a camminare lentamente, un velo di tristezza mista a rabbia gli oscurava lo sguardo…
Davanti a lui una conferma, se ce ne fosse stato bisogno, della natura di questi strani visitatori!
Sul fondo della valle verdeggiante nella quale era appena giunto, un’oasi verde nel paesaggio arido della regione… le rovine di una piccola fattoria erano ancora fumanti.
Sparsi tutto intorno agli edifici sventrati, cadaveri di uomini ed animali giacevano sul terreno.
Una piccola bambina con il vestito rosa, dai grandi occhi spalancati sul terrore che aveva riempito i suoi ultimi istanti, aveva ancora le mani strette sulla bambola di pezza che teneva premuta contro il petto… mentre una macchia rossa scuriva il delicato colore del suo vestito nel punto dello sparo che le era stato fatale.
Son Gohan raccolse delicatamente il corpo della bambina e lo portò vicino a quello di una giovane donna che doveva essere sua madre, a pochi passi da lei, scavalcando il cadavere di un cane fedele che non era sfuggito al massacro.
In breve, aveva raccolto quelli che sembravano essere tutti membri della stessa famiglia… genitori, figli, nonni… tutti uniti nella morte…
Una lacrima scese lungo la guancia del giovane… quanti cadaveri di innocenti aveva già incontrato… migliaia, decine di migliaia, di più?... non avrebbe saputo dirlo…
L’orrore non può essere espresso in numeri… ed il suo cuore si rifiutava ostinatamente a farci l’abitudine…
Il numero… gli anni non avevano cambiato alcunché.
Dei piccoli mucchi di terra segnavano la presenza delle tombe appena scavate, su ciascuna delle quali si era preoccupato di lasciare appeso a due bastoni incrociati un oggetto che permettesse di identificare ciascun occupante: la pipa di un nonno, il medaglione della madre, la bambola macchiata di sangue della piccola bambina…
Fu uno sguardo trasfigurato dall’odio che Son Gohan sollevò infine, dopo un breve momento di raccoglimento, sul piccolo cimitero improvvisato.
Non avrebbe permesso ad altri assassini di venire a seminare terrore e morte in un mondo già soggetto ad un martirio insostenibile!
Sarebbe stato veloce de sistemare… le forze combattive di tutti questi guerrieri, anche sommate, erano ridicole rispetto alla sua!
Eccetto forse una… che si distingueva nettamente dalle altre… ma anch’essa sarebbe stata facilmente eliminata.
Si sarebbero pentiti amaramente di aver preso di mira questo pianeta!
Son Gohan avanzava ora con estrema prudenza… sapeva di essere molto vicino al punto di raccolta degli invasori.
La regione rocciosa era estremamente scoscesa… ed egli prestava molta attenzione a non far cadere alcun sasso che potesse provocare una frana il cui rumore avrebbe potuto risuonare e amplificarsi tra le pareti ripide.
Doveva innanzitutto valutare esattamente la situazione prima di passare all’azione… i ki di questi sconosciuti non erano di natura tale da essere davvero preoccupanti… certo… ma non sapeva nulla del loro armamentario… inoltre c’era la possibilità che fossero dotati di elementi robotici o capaci di nascondere la loro reale potenza.
La sua esperienza gli aveva insegnato a non valutare un avversario alla prima impressione… fare l’errore di sottovalutarlo poteva rivelarsi fatale.
Il giovane guerriero smise improvvisamente di camminare… due nuovi ki avevano appena attirato la sua attenzione.
Molto diversi dagli altri… molto strani soprattutto.
Se uno poteva sembrare relativamente debole, emanava tuttavia qualcosa di piuttosto inquietante… l’altro invece…
Inoltre, se questi due erano appena apparsi, potevano essercene altri ancora nascosti alla sua percezione… questo mistero si stava decisamente rivelando sempre più complesso da gestire.
Da una leggera sorpresa, l’espressione sul viso di Son Gohan si trasformò in quella di una profonda determinazione… stroncare questa minaccia sul nascere era ora una priorità assoluta!
Continuò la sua lenta avanzata con discrezione… anche se aveva fretta di raggiungere finalmente l’obiettivo, doveva assolutamente stare attento a rimanere completamente invisibile… soprattutto ora che il più potente di quegli individui si stava spostando a sua volta… e ad una velocità molto superiore alla sua.
Il giovane uomo non dimenticava di tenere sott’occhio anche il cielo e le alture sopra di sé… anche se sembrava poter percepire la posizione di tutti gli avversari, non doveva trascurare alcun dettaglio.
Ora avanzava strisciando… consapevole che il suo abbigliamento arancione e blu era lungi dall’essere una risorsa nel mezzo di questo paesaggio dai colori neutri.
Si sollevò infine sugli avambracci per sporgere la testa oltre una specie di muretto roccioso naturale.
All’inizio si bloccò… trattenendo lo starnuto provocatogli dalla piccola lingua biforcuta che un serpente a sonagli che aveva disturbato stava sventolando in segno di protesta sotto il suo naso… finendo senza dubbio per convincersi che quello strano essere non costituisse una minaccia per lui, il rettile srotolò le proprie spire per infilarsi tra le rocce e sparire sinuosamente in silenzio.
Alla fine, il figlio di Son Goku poté scoprire cosa nascondesse la grande vallata sovrastata dal massiccio roccioso da cui era venuto.
Avvistò immediatamente, più in basso, un’altra famiglia sacrificata al desiderio di tranquillità di questi estranei… si trattenne dal saltar fuori dal proprio nascondiglio… in ogni caso, non potevano più essere salvati. Come era prevedibile, questi assassini avevano dovuto fare piazza pulita di tutti i dintorni. La sua attenzione si rivolse alla strana attività che si svolgeva davanti a lui.
Al centro della pianura… un gruppo di sconosciuti sembrava osservare la lentissima discesa di una nave spaziale che sembrava affondare nel terreno…
Era dunque questa la causa delle strane vibrazioni la cui intensità non aveva fatto che aumentare man mano che si avvicinava alla zona pericolosa!
La struttura della nave appariva complessa e doveva esserci almeno un altro piano oltre a quello già sotto terra.
Perché degli extraterrestri dovrebbero prendersi la briga di seppellire la loro nave?
Se non con l’obiettivo di stabilirsi in pianta stabile...!
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