DB Multiverse
DBM Universo 14 (dei Cyborg): One Way
Scritto da Foenidis
Traduzione e adattamento di Unochepassava
In seguito alla morte dei "Guerrieri Z", come raccontato in Twin Pain, gli Universi 12 e 14 hanno condiviso la loro storia per qualche anno, prima che tutto andasse a rotoli per quest'ultimo. Quali sono gli eventi che hanno portato alla vittoria di Trunks in uno e al trionfo degli androidi nell'altro?
Questo fumetto è concluso!
Parte 1 :123456789
Parte 2 :10111213141516
Parte 3 :1718
Parte 4 :192021222324252627282930313233343536
I raggi luminosi di un sole ardente brillano sul colorito grigio del viso di Bulma gonfio per la stanchezza. Istintivamente, alza una mano per proteggersi gli occhi da questa luce molto più intensa di quella delle lampade al neon a bassa tensione nel suo rifugio, poi la abbassa lentamente, chiudendo le palpebre per poter godere un istante di questa carezza inaspettata.
Per un momento. Un breve momento di felicità, durante il quale si lascia avvolgere dall'oblio... il semplice piacere di questo calore naturale, che la accarezza con il soffio di una brezza appena percettibile, cullata dal cinguettio dei canti gioiosi degli uccellini.
Infatti, qua e là, la vegetazione inizia delle timide incursioni sui cumuli delle macerie più vecchie. Timido tranne che nel luogo dove sorgeva l’enorme serra dei genitori di Bulma. Lì, l'attacco dei cyborg non è riuscito a cancellare ogni traccia di vita. Attraverso i detriti di cemento e vetro, la giungla all’interno del piccolo giardino zoologico della coppia è riemersa per espandersi con esuberanza in questo nuovo territorio da conquistare; cancellando a poco a poco la triste visione delle rovine di una casa che aveva reso possibili splendide giornate per la famiglia Brief ed i suoi amici. I piccoli cantanti piumati amano quest'oasi di verde e le loro voci allegre risuonano con tutta la forza ora che non c'è quasi più alcun rumore dovuto al traffico o all’attività umana a coprirli.
Che strano paradosso, la natura che riesce ad approfittare di un cataclisma causato da una tecnologia umana. Ma senza dubbio è nell'ordine delle cose. Molte volte il fragile equilibrio della vita si era incrinato, eppure ogni volta la natura aveva saputo rinascere dalle sue ceneri. Le specie prendono il posto di altre specie, l’immutabile cerchio della vita che si perpetua nonostante tutto.
Bulma scaccia via questo orribile pensiero aprendo improvvisamente gli occhi e avviandosi rapidamente fuori dall'ingresso del suo rifugio. No, l'epoca dell'uomo non è ancora finita, il destino della specie umana non è ancora stabilito.
I due assassini non erano né un flagello divino né demoni di un altro mondo... ma due creazioni del genio umano. Ciò che l’uomo fa, l’uomo può disfare!
Basta trovare la maniera adatta.
Lo sguardo della giovane donna si perde nel paesaggio devastato che le si offre.
Sì, la maniera adatta.
Gli atti di disperazione non servono a niente. Se non per ad immergere ulteriormente nel lutto un'umanità già decimata. Non riesce la gente a capire che nello stato attuale delle cose, ogni vita è importante... che ogni uomo, ogni donna, ora porta in sé i semi della rinascita? Che il mondo degli uomini avrà bisogno dell'energia e delle capacità di ogni sopravvissuto per ricostruirsi quando l'incubo sarebbe finalmente finito?
Poco prima, il canale radiofonico aveva gracchiato in tono laconico una notizia secondo la quale un disperato era riuscito a cingere la vita di uno dei gemelli prima di farsi saltare in aria. Un uomo di una certa età ricoperto di esplosivi. Alcuni testimoni avrebbero riconosciuto in lui un ex campione di arti marziali dal suo abbigliamento e dalla cintura che indossava tra due nastri di munizioni. Un tentativo assurdo, un sacrificio inutile. Come aveva potuto pensare quest'uomo, anche solo per un momento, di riuscire dove una bomba al neutrone aveva fallito?
Il caso non era purtroppo isolato. Regolarmente, uomini o donne, ubriachi di dolore e odio, si facevano avanti per andare incontro alla morte nell'illusione di un’impossibile vendetta.
Nessuna arma può ferire queste macchine, nemmeno l'arma definitiva di un Super Saiyan. Tutti dovrebbero averlo capito ora. Ma tra la comprensione e l'accettazione... a volte c'è una voragine che la ragione non può riempire.
Bulma apre la mano che ha tenuto fino a quel momento chiusa per guardare la capsula che tiene nel palmo. Deve essere abbastanza lontano affinché nessuno che non sia del quartiere possa determinare il suo luogo di residenza.
È consapevole che ora il futuro degli uomini è tutto nelle sue mani. Chi altri potrebbe trovare un modo per fermare una volta per tutte questi becchini della razza umana?
Quanto tempo, quanti giorni le serviranno per esplorare tutte le piste, studiare tutte le possibilità?
Alla fine si rende conto che dal successo della costruzione di questa seconda macchina non dipende ultima solo la vita del suo unico figlio...
Eppure, nonostante il suo duro lavoro, l'applicazione di tutte le sue conoscenze, tutto il suo talento... alcuni pezzi si sono rivelati impossibili da ricreare. Non vale neanche la pena di tentare nulla senza questi componenti tanto complessi quanto essenziali.
Un'ultima occhiata in giro, e la capsula vola attraverso l'aria per esplodere in un piccolo "pouf" caratteristico prima di toccare terra.
Non c’è altra scelta che andare a cercarli lì dove forse avrà la possibilità di trovarli. Ne ha bisogno!
La giovane donna riaggiusta sulla sua spalla il fucile mitragliatore che le batte sul fianco. Ha sempre odiato le armi da fuoco, ma questa precauzione potrebbe rivelarsi utile. Con l'altra mano, controlla la presenza di una scatola di metallo in fondo ad una delle sue tasche.
Ha tutto ciò di cui ha bisogno, non c'è motivo di continuare a esporsi inutilmente!
Un veicolo funzionante dotato di tecnologia Capsule Corp… alcuni uccidono per molto meno!
Quando tornerà, atterrerà al lato opposto rispetto al suo punto di partenza... onde evitare comitati di benvenuto male intenzionati.
Il momento successivo, il ronzio quasi dimenticato delle turbine di un mini-jet disturba la tranquillità della capitale in rovina.
Bulma si rialza con un lungo sospiro.
Era l'ultimo laboratorio, quasi l'ultima speranza.
Ma non è rimasto nulla, nient'altro che rovine, materiali polverizzati e detriti arrugginiti.
Ha la punta delle dita coperta di sangue; per tre giorni ha cercato, scavato, rivoltato cumuli di macerie, facendo affidamento sui rumori del suo mini-rivelatore. Che alla fine non le è stato di grande aiuto. I detriti di metallo sono talmente numerosi che, nonostante sia impostato solo per rilevare determinati composti, lo fanno suonare di continuo. Non c'è da meravigliarsene all’interno delle rovine di un'azienda specializzata nello sviluppo e nell'assemblaggio di componenti high-tech del tipo che le manca.
Una tecnologia fragile che non avrebbe potuto resistere a un simile disastro. Pensava di poter imbattersi in un edificio, se non intatto, almeno in parte ancora in piedi. Dopo tutto, c'è ancora una piccola percentuale di edifici ancora integri.
Ma no!
Si potrebbe quasi giurare che i cyborg abbiano mirato con attenzione ai luoghi dove si raccolgono ricercatori e tecnologie avanzate. Se questo è il caso, allora sono consapevoli che esiste davvero un modo per fermarli! Il famoso pulsante "stop" sognato da Krilin. Gohan aveva anche riferito di come il Maserfuse li avesse preoccupati... non per sua natura, ma perché credevano che fosse un telecomando.
Tuttavia, è ragionevole pensare che Gero abbia scelto con particolare cura la frequenza o le frequenze necessarie per questo telecomando. Non possono essere trovato per caso senza un'indicazione crittografata per determinarle.
No, la macchina del tempo era l'opzione migliore... e poi doveva riportare indietro Trunks. A meno che...
Persa nei suoi pensieri, Bulma non si accorge di nulla e, prima che possa tentare il minimo gesto, si ritrova sotto il tiro della sua stessa mitragliatrice.
Che idiota! Non avrebbe mai dovuto metterlo a terra! Neanche per cercare tra le macerie con un po’ più di facilità!
Il ladro è giovane, quasi un bambino.
Il cuore di Bulma si stringe. Stessa corporatura, anche stesso taglio di capelli, stessi jeans, scarpe, T-shirt, foulard... questo ragazzo ha adottato il look di C17!
L'adolescente scoppia a ridere, prima di sparare una raffica in aria proprio nel momento in cui Bulma ha voltato la testa al suono di decine di passi che calpestano le pile di macerie.
Rapidamente un gruppo di giovani con i capelli a caschetto la circonda. Le ragazze hanno persino gli occhi truccati per sembrare a mandorla.
Bulma maledice la sua stupidità. Se la perquisissero, sarebbe persa. Tornare alla capitale dell’Ovest senza mezzi di trasporto potrebbe richiedere mesi! Mesi di viaggio durante i quali il peggio potrebbe essere possibile. Quante altre morti in tutto questo tempo sprecato!
Non bisogna farsi prendere dal panico, sono solo bambini, dopotutto.
— "Ehi! Ciao ragazzi... non vi avevo visto".
Veloce, non lasciare che reagiscano:
— "Sto cercando qualcuno che potrebbe aver lavorato qui, sapreste dirmi se uno di loro potrebbe abitare da queste parti, per caso?"
Una ragazza che mastica volgarmente qualcosa a bocca aperta la squadra. Cosa può masticare in questo modo? È passato molto tempo da quando si potevano trovare ancora gomme da masticare.
— "Non devi essere di queste parti per fare una domanda del genere, vecchia, come sei arrivata qui?"
Bulma non ha il tempo di reagire all'insulto che un ragazzo, i cui ricci rossi hanno difficoltà ad adattarsi al taglio a caschetto, sogghigna:
— "Quanto scommetti che è venuta con il jet che abbiamo sentito?"
Un'altra ragazza sorride mentre si china verso la loro preda:
— “Perché non ci lasciassi questa giacca così possiamo controllare... per di più è fighissima! È sprecata addosso ad una vecchia come te!"
Toccata nel vivo, infuriato all'idea che possano toglierle questa giacca che non ha mai abbandonato da quando ha capito che suo figlio non sarebbe tornato, Bulma urla senza freni:
— "Nessuno toccherà questa giacca, chiaro!"
Il cerchio che si faceva pressante introno a lei arretra con un salto per la veemenza di questo urlo inaspettato.
Calmandosi con la stessa velocità con cui si è agitata, continua annusando una parte del colletto che porta verso il viso con un tono pieno di tristezza:
"Questo è tutto ciò che mi resta di mio figlio, aveva circa la vostra età."
Bulma, un velo di lacrime negli occhi, osserva la banda di ladri in erba. Sono visibilmente sconcertati da questa rivelazione, il che non è sorprendente. Sono pochissimi orami quelli che non hanno perso uno o più dei loro cari nella frenesia della distruzione dei cyborg.
La giovane donna approfitta del suo leggero vantaggio. Passa tranquillamente il cordone formato dal gruppo per iniziare ad allontanarsi come se nulla fosse accaduto, con un grande sorriso ipocrita sulle labbra.
— "Beh, siete tutti molto simpatici, ma è tempo che torni dai miei amici, finiranno per preoccuparsi..."
Il suono di una raffica di mitragliatrice la inchioda sul posto. In pochissimo tempo, il gruppo la circonda di nuovo e un ordine risuona:
— "Vogliamo quel jet!"
Bulma fatica ad ingoiare la saliva. Non sarà così facile... forse continuando a bluffare?
— "Il jet ... che vuoi dire ..."
La canna del fucile mitragliatore si muove sotto il suo naso:
— "Gaki… perquisiscila!"
Prima che il roscio le metta le mani addosso, Bulma prende una capsula da una delle sue tasche e la mostra con la velocità di un prestigiatore.
— "Non c'è bisogno, ho solo questo addosso!"
Gli occhi del leader del gruppo brillano di soddisfazione mentre sussurra con un sorriso quasi compiaciuto:
— "Un jet in capsula!"
Bulma immediatamente nega:
— "Ah no! Mi dispiace. Questo è quello che stavo cercando di dirti, è uno dei miei amici che ..."
Prima che i giovani abbiano il tempo di essere sorpresi, lancia la capsula che si apre in una grande nuvola di fumo dopo che due sonori rimbalzi sul pavimento di polvere di cemento.
Pouf! Un piccolo frigorifero con alimentazione autonoma si materializza in un istante sotto il naso della banda di bambini attoniti.
Ragazze e ragazzi si guardano l'un l'altro per un momento, ovviamente non sapendo come reagire, finché una ragazza non si china per aprire lentamente il frigorifero.
Si alza sollevando trionfalmente una lattina ed esclamando:
— "Soda!" Ci sono anche succhi di frutta, bevande energetiche e persino birra!
Immediatamente, un'enorme calca spintona di fronte al piccolo congegno, ciascuno sgomitando per strappare al branco la bevanda che desidera.
Bulma inizia a ritirarsi lentamente all'indietro, quasi mormorando:
— “Beh, uh ... è tempo che io vada eh...”
Poi, notando che la mitragliatrice è stato dimenticata per permettere al suo portatore di affrettarsi ad assalire il povero frigorifero, si gira per camminare prima il più velocemente possibile, per poi lanciarsi in una corsa.
Precipitatasi giù dalle macerie dell’azienda che un tempo occupava questa terra, si affretta verso il muro più vicino, si getta dietro di esso e riprende fiato lontano dallo sguardo di tutti.
Una rapida occhiata in direzione dei suoi aggressori... nessuno all'orizzonte.
Il momento successivo, un gruppo di giovani sorseggianti chi la sua soda, chi il suo succo di frutta o la sua birra, guardano con disappunto un jet con la livrea della Capsule Corp. allontanarsi lasciando una leggera scia di condensa sopra le loro teste.
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