DB Multiverse
Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo
Scritto da Loïc Solaris & Arctika
Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2
Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!
Aggiornamenti di giovedì alle ore 20:00 (Parigi)
La prossima pagina verrà rilasciata tra: 6 giorni, 19 ora
Intro
Parte 0 :0Parte 1 :12345
Round 1-1
Parte 2 :678910Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930
Lunch
Parte 7 :3132333435Round 1-2
Parte 8 :3637383940Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970
Night 1
Parte 15 :7172737475Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990
Round 2-1
Parte 19 :9192939495Parte 20 :96979899100
Round 2-2
Parte 21 :101102103104105Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115
Night 2
Parte 24 :116117118119120Round 3
Parte 25 :121122123124125Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
Capitolo 123
Tradotto da BK-81, revisionato da PGV 2
Ub rimase ancora seduto al suolo ed era sbalordito della sua vittoria, faticava nel comprendere le conseguenze di quell’impresa. Era riuscito a sconfiggere un Majin Bu più forte del suo, con il quale si era battuto a casa sua, anche se il modo in cui aveva vinto era stato poco ortodosso. Il ragazzo era ancora senza fiato a causa dello scontro e incapace di alzarsi senza enorme fatica. Tenere imprigionato Bu per trenta secondi soltanto, usando il suo Kaiohken al massimo, lo aveva spinto al limite ed aveva svuotato completamente le sue riserve. Majin Bu nel frattempo sembrava totalmente a posto e si grattava la guancia con lo sguardo confuso. Ub si allarmò, temendo uno scatto d’ira del demone rosa.
“Bu ha perso?... Ah, okay. È stato divertente ed essere un’anguria era spassoso! Bu si è divertito durante il combattimento, tu sei forte! Possiamo combattere di nuovo un giorno?”
“Grazie” replicò Ub sorridendo, ma ancora tremando. “Sei veramente eccezionale! Sai, nel mio Universo, a casa mia, ci battiamo spesso! Sei il mio compagno di allenamento e non sono mai riuscito a batterti! Spero un giorno di diventare abbastanza forte da poterti sfidare al pieno delle tue forze!”
“Oh, sì! Sì!” esclamò il demone battendo le mani. “E poi ci trasformiamo in dolci e cerchiamo di mangiarci!! Sì!”
Il giovane combattente sorrise imbarazzato, immaginandosi quello scontro. Ma purtroppo lo spirito di compagnia non era condiviso dagli altri membri dell’Universo 11. Il Kaiohshin dell’Est aveva liberato Babidi, anche se era ancora visivamente incavolato, mentre il Kaiohshin del Sud e Darbula si fissavano in silenzio, minacciandosi.
“È finita, Babidi”, constatò Il Kaiohshin dell’Est, puntando il mago. “Sia Darbula che Majin Bu hanno perso, dovresti lasciare l’Arena, ora. Se insistete a rimanere come spettatori così sia, ma vi teniamo sott’occhio, sono stato chiaro?!”
Babidi ringhiò, serrando i pugni dalla collera. “Per il momento non mi resta altra scelta. Ma non dimenticarti con chi hai a che fare, Dio da strapazzo! Io sono Babidi, il più grande mago in vita, e un giorno dominerò tutti i mondi esistenti!”
“Se stai contando sul tuo Majin Bu” interruppe il Kaiohshin del Sud “Sarebbe meglio se tu non ti dimentichi che sia il nostro Grande Kaiohshin che Gast sono capaci di controllare l’altro Bu, un essere centinata di volte più potente e pericoloso della tua versione primitiva. All’interno del tuo Universo sei libero di fare come ti pare, noi non ci intromettiamo. Ma se tu tentassi un’altra interruzione durante questa manifestazione, io mi occuperò personalmente della tua espulsione. Considerati ammonito, dannato mago!”
Le due divinità lasciarono l’area dell’Universo 11, ma non senza lanciare un ultimo sguardo minatorio verso lo stregone arrabbiato. Una volta da soli, Babidi urlò i suoi ordini.
“Bu, ti ordino di tornare qua immediatamente! Se esiterai anche un solo secondo ti imprigionerò nella tua sfera e non ti lascerò uscire mai più! Mi hai sentito???”
Il Majin udì la chiamata e brontolò scontento, per poi voltare la schiena a Ub e tornare dal suo signore volando, ma non senza salutare il ragazzo con un gesto d’amicizia. Anche Ub tornò dai suoi compagni, che iniziarono a sommergerlo di domande.
“Che combattimento! È stato strepitoso!”
“Ma come hai fatto ad usare la magia? È pazzesco!”
“Sei diventato incredibilmente forte, Ub! Sei un gran combattente!”
“È stato solo temporaneo” balbettò il ragazzo imbarazzato. “Tecnicamente non ho sconfitto Bu. Come ha detto Piccolo, questa versione di Bu è molto più forte e la mia unica possibilità era di usare le regole a mio vantaggio. Ma è riuscito a capire il mio trucco, prova che questo Bu è anche più furbo del nostro.”
“Anche a me è sembrato strano”, ammise Goku. “Ma sono lo stesso fiero di te! Nonostante la differenza di potere tra voi due, te la sei cavata bene! Ma… perché non hai tentato di distruggerlo completamente? Era rimasto soltanto un piccolo pezzettino, avresti potuto finirla una volta per tutte…”
Ub sospirò “Beh… nonostante il fatto che sia sotto il controllo di Babidi e che in lui c’è ancora malvagità… è sempre Bu. Da quello che ho saputo da Mr. Satan in lui è presente una via verso il bene, se lo tratti con gentilezza. Non ho avuto motivo di distruggerlo e credo che un giorno potrebbe diventare come il nostro Bu.”
“Anche questo è un modo di presentarlo” lo interruppe Vegeta “O semplicemente eri troppo esausto per finire il lavoro. Il tuo ultimo attacco ha quasi annientato tutto Bu, ma non hai tenuto abbastanza energia di riserva per finire ogni frammento rimasto. Per dirla breve, ti sei esausto e non ci hai pensato fino in fondo. A parte quello la tua strategia era ben escogitata. Ben fatto.”
Ub abbassò la testa, era imbarazzato e riconoscente allo stesso tempo, ammirava Vegeta allo stesso modo di Son Goku. Per un guerriero grande come lui era raro ammettere le qualità di un altro. Per Ub era la testimonianza che l’ex principe dei Saiyan lo vedeva come un vero guerriero, degno di combattere al suo fianco.
“Ben detto, Vegeta!” rise Goku “Dai Ub. Nel prossimo girone ci saremo noi due, e non mi tratterrò! Non solo combatterò seriamente, ma sarà l’occasione di darci dentro. Finora in questo torneo non ho potuto scatenarmi, anche se devo ammettere che la battaglia mentale con Freezer è stata abbastanza figa.”
Ub deglutì nervoso. La realizzazione che avrebbe dovuto affrontare il suo maestro lo aveva colto impreparato. Anche se il ragazzo lo aveva previsto già da tempo, aveva sempre percepito che battere Goku sarebbe stato il suo ultimo test per provare di essere un valido difensore della Terra. Da quando era stato testimone dello scontro tra Goku e Vegeta nella Stanza dello Spirito e del Tempo, l’allievo era rimasto sopraffatto dal potere che avevano mostrato, e stavano combattendo soltanto al secondo livello! Ub non aveva mai affrontato il suo maestro al terzo livello e nutriva il sospetto che Goku stava nascondendo ancora più potere, esattamente come Vegeta. Ub era certo che contro il suo insegnante avrebbe avuto la peggio, anche se ormai aveva a disposizione nuovi poteri. Anche se la sconfitta era inevitabile, avrebbe regalato al suo insegnante una degna battaglia e gli avrebbe dato del filo da torcere.
Un annuncio dei Varga risuonò nell’Arena. “Per il prossimo match il ring ha bisogno di essere riparato. Vi prego di avere pazienza, il prossimo combattimento partirà fra poco!”
“Ah sì” sogghignò Vegeta, appoggiandosi al muro dell’entrata del loro corridoio “Finalmente ho l’opportunità di schiacciare quell'imbecille di Kakaroth. E dopo lui le cose potrebbero diventare interessanti. O sarà Cell o quel mostro di fumo… poi…” il Saiyan guardò Goku sorridendo, impaziente di affrontare il suo unico e vero rivale. Veramente, non poteva più aspettare di scoprire che potere stava nascondendo l’altro Saiyan per la loro rivincita tanto attesa, un duello feroce e destinato che nessuno dei due non poteva non attendere con trepidazione.
Negli appartamenti dell’Universo 11 Babidi batteva il pavimento con i piedi dalla rabbia. Il suo sottoposto demoniaco non osava dire una parola, mentre Majin Bu fissava in silenzio il muro con le braccia dietro alla schiena, era stato mandato lì per punizione e per pensare alla sua sconfitta. Lo stregone fece alcuni gesti sulla sua sfera di cristallo, sempre bestemmiando, maledicendo e rifiutando la predica ricevuta.
“Assolutamente inaccettabile!! Stava chiaramente imbrogliando! Bu era il più forte, avrebbe dovuto vincere lui! E come può un misero umano usare magie di quel livello? E questi Dei, come si permettono di parlarmi cosi? Al diavolo! Basta con i giochi! Ora prenderò il controllo della situazione, come avrei dovuto fare dall’inizio! Questi vermi cadranno sotto il mio comando, o verranno distrutti!”
Lo stregone dalla pelle gialla si rivolse alla sua sfera di cristallo con gesti vari e emise onde psichiche per far comparire diverse immagini sul globo luccicante. Sulle sue labbra comparve un sorriso sinistro.
“Sembra che la mia magia possa passare le loro mura senza nessun problema!” esclamò “Hihihihi! Uno dopo l’altro, tutti apparterrete a me!”
“Nei cuori presenti è evidente un’abbondanza di cattiveria, mio signore”, disse Darbula “Dovreste essere capace di creare l’armata più grande di Majin mai vista! Suggerisco di iniziare da Vegeth. È il più forte di tutti e non sembra essere completamente puro. So che in lui c’è il vizio.”
“No, idiota!” gridò Babidi “Ti sei dimenticato di Vegeta? Era fuori controllo. Dato che non sono mai riuscito ad identificare la causa per cui è riuscito a resistere ai miei ordini, devo escludere qualsiasi Vegeta, o accadrà di nuovo! Questo vale per ogni sua versione e fusione, è troppo rischioso. Nel peggiore dei casi potrebbe rivoltarsi contro di noi e moriremmo tutti! Molti Universi contengono persone col cuore puro, che noia deve essere la loro esistenza! Non rilevo nessuna malvagità nemmeno nel Vegeta dell’Universo 18! Disgustoso. Per ora devo essere discreto. Nasconderò il segno del Majin sulla loro fronte, così avremo più tempo per schiavizzare la maggior parte dei combattenti.”
Il mago rise crudele, accompagnato dal sogghigno beffardo di Darbula. Nel frattempo Majin Bu stava battendo il muro con un piede, annoiato. Da quello che aveva sentito dal ragazzo, la sua controparte viveva con degli amici e se la spassava, circondato da combattenti forti e montagne di dolci. Certo, Babidi lo aveva liberato dalla sua prigione, ma lo trattava con disprezzo e lo comandava senza nessuna traccia di rispetto. La paura di venir sigillato di nuovo era onnipresente, ma se andava avanti cosi il momento in cui ne avrebbe avuto abbastanza si sarebbe avvicinato. In quel momento si ricordò di cosa aveva fatto l’altro Bu il giorno precedente…
Il Grande Re Demone Piccolo era seduto al centro della sua stanza dell’Universo 3 con le gambe incrociate e le mani sulle anche. Ad un tratto venne circondato da un’aura di negatività potente e tinse la stanza di un’atmosfera cupa. Il Namecciano malvagio strinse i denti.
“Allora, credi veramente di potermi corrodere dall’interno, Dio? Credi che io diventerò una persona per bene, uno che si cura degli stupidi umani? Era quello il motivo per cui ti sei fatto assorbire di tua spontanea volontà, e io che pensavo perché non mi avevi dato altra scelta! Ma non mi conosci bene, io sono il male assoluto! Sono indipendente dal tuo influsso! Io…”
La sua frase venne interrotta e lo sarebbe rimasta per sempre. Il Namecciano si strinse la testa con un gemito, sottomesso ad un dolore acuto improvviso. Una presenza si stava facendo strada nella sua mente e sembrava voler occupare la sua anima. Le piccole parti della sua anima tinte di luce bianca, gli ultimi bastioni di bontà, collassarono completamente davanti a questa stregoneria oscura. I muscoli del demone si contrassero e su tutto il corpo comparvero delle vene, mentre l’aura del Namecciano si tinse di nero.
“Io…Io sono al vostro comando… signore” sospirò alla fine.
“Fuori uno” esclamò Babidi soddisfatto “Sembra che nessuno sospetti di me, dovremmo essere in grado di continuare senza problemi. Finalmente le cose si stanno facendo interessanti!”
Dalla fine del combattimento precedente erano passati circa venti minuti, e i partecipanti stavano ancora aspettando e discutendo sui duelli. Cell dell’Universo 17 si appoggiò al muretto di confine e si rivolse a Vegeta.
“Allora Vegeta, sarete o tu o quel Goku falso ad affrontarmi nel prossimo round” iniziò senza guardare il Saiyan direttamente “Dopo tutti questi anni sarei deluso se non riuscissimo ad avere una rivincita. Dopotutto è merito tuo se sono riuscito a diventare perfetto. E sono anche curioso di sapere quanto tu sei migliorato in questi anni. Spero vivamente che tu sia almeno al livello di Gohan, sennò questo combattimento sarà una perdita di tempo.”
“Hmph” grugnì Vegeta “Sembri molto sicuro di te, Cell. Non ho bisogno di vantarmi, perché ben presto sarai tu stesso il testimone della mia forza e dovresti aver capito che dal nostro ultimo incontro ne ho fatta di strada. Non commetterò lo stesso errore di sottovalutarti. E, credimi, stavolta sarai tu a pentirti di avermi provocato. Ma prima pensa a vincere la tua gara, poi penseremo a noi.”
Cell ringhiò. Anche se si sentiva legato a tutti i combattenti di cui possedeva il DNA, Vegeta era il più prominente; doveva al principe la sua metamorfosi finale. Conoscendo il Saiyan cosi bene, sapeva che Vegeta stava trepidando dal voler dimostrare la sua nuova forza e abilità che aveva acquisito negli ultimi vent’anni. Mentre l’Androide perfetto era certo della sua vittoria, era rimasta una certa insicurezza. Vegeta era migliorato, quello era evidente. Il principe possedeva delle riserve di potere che affascinarono la creazione più grande del Dr. Gero, anche più dei poteri di Gohan. Confrontarsi con Vegeta sarebbe stata la cosa più godibile degli ultimi anni, quasi non poteva più aspettare. Magari quella battaglia gli sarebbe servita per perfezionarsi ulteriormente!
Una voce risuonò nello stadio “Signore e signori, il ring è nuovamente funzionante! Il prossimo combattimento inizierà tra poco. Ora chiamiamo Vegeta dell’Universo 18 e Kakaroth dell’Universo 13! Combattenti, prego avviatevi verso il ring!”
Vegeta si allontanò dalla sua conversazione e s’incamminò verso il ring, seguito dallo sguardo pungente di Cell. Continuò la sua camminata verso il muretto ignorando le grida d’incoraggiamento di Ub, Trunks e Goten. Il principe si fermò brevemente davanti al muretto di confine e rimase in silenzio per un secondo.
“Pan?” chiamò a voce alta.
“S-Sì?” ripose la ragazzina esitante.
“Osserva attentamente questo combattimento” ordinò “Sii concentrata, non voltare mai lo sguardo, neanche per un istante. Qualunque cosa succeda. Siamo Saiyan e un giorno dovrai imparare sorpassare questi tipi di ostacoli.”
“Signorsì!” esclamò Pan con determinazione “Schiaccialo, Vegeta! Mostragli di cosa è capace il vero principe dei Saiyan!”
Mentre si avviava a volare sul ring, le mostrò il pollice alzato e un sorriso, anche se stava guardando dall’altra parte. Anche Goku sorrise, fiero di come Vegeta si stava comportando con sua nipote, combattendo per rafforzare il suo coraggio. Sapeva che non poteva perdere quella gara e non avrebbe mai deluso la giovane Saiyan.
Quando Kakaroth si avvicinò al ring, il suo Vegeta lo chiamò da dietro.
“Ehi, perdente, non ti sei mica dimenticato che avevi annunciato di voler demolire la mia controparte. È giunto il tempo di pagare il prezzo. Non posso neanche dirti quanto godrò nel vederti venir schiacciato. Il tuo patetico primo livello non è nulla in confronto ad un Super Saiyan 2. Vai a patire e sappi che godrò ogni secondo.”
La faccia di Kakaroth era cupa, ma stava ridacchiando con una strana sicurezza. “Vedrai. Vuoi un grande spettacolo, eh? Avrai l’occasione di vedere la sua sconfitta da vicino, e quando avrò finito sarà il tuo turno di piangere…”
Senza dare a Vegeta il tempo di replicare, Kakaroth saltò in aria e dentro al ring, gli altri Saiyan lo stavano guardando in un silenzio incredulo. Come poteva mai avere una flebile speranza contro un avversario cosi formidabile?
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