DB Multiverse
Dragon Ball Multiverse: Il Romanzo
Scritto da Loïc Solaris & Arctika
Traduzione e adattamento di Transporter, ValentDs, BK-81, Crix, PGV 2
Riscopri la storia di DBM con più dettagli! Questo romanzo è verificato da Salagir e contiene anche aggiunte di suo pugno mai raccontate sul manga. Ciò rende questa storia un vero e proprio allegato al fumetto!
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Intro
Parte 0 :0Parte 1 :12345
Round 1-1
Parte 2 :678910Parte 3 :1112131415
Parte 4 :1617181920
Parte 5 :2122232425
Parte 6 :2627282930
Lunch
Parte 7 :3132333435Round 1-2
Parte 8 :3637383940Parte 9 :4142434445
Parte 10 :4647484950
Parte 11 :5152535455
Parte 12 :5657585960
Parte 13 :6162636465
Parte 14 :6667686970
Night 1
Parte 15 :7172737475Parte 16 :7677787980
Parte 17 :8182838485
Parte 18 :8687888990
Round 2-1
Parte 19 :9192939495Parte 20 :96979899100
Round 2-2
Parte 21 :101102103104105Parte 22 :106107108109110
Parte 23 :111112113114115
Night 2
Parte 24 :116117118119120Round 3
Parte 25 :121122123124125Parte 26 :126127128129130
Parte 27 :131132133134135
Parte 28 :136137138139140
Parte 29 :141142143144145
Parte 30 :146147148149150
PARTE UNDICI - DOPPIO PROBLEMA
Capitolo 55
Nail si svegliò lentamente, mentre le ferite e il dolore scomparivano. Quando aprì finalmente gli occhi, l'iniziale confortante sensazione cessò. In primo luogo, ci vollero diversi secondi per riabituarsi alla luce. Da quando aveva lasciato il suo pianeta, non aveva visto altro che lo spazio, e l'arena del torneo dei Multiversi non era molto luminosa. Mise a fuoco il volto sorridente di Dende di fronte a lui, con le lacrime agli occhi sempre più chiare.
"Dende?" disse debolmente il guerriero, prima di riprendersi lentamente.
"Nail!".
Dende resistette alla tentazione di saltare al collo del suo amico. Era spaventato. Nail era quasi morto, ed era stato, in primo luogo, merito di una buona dose di fortuna se era sopravvissuto.
Nail si prese un po' di tempo per recuperare i sensi e guardarsi intorno. Dende era accompagnato da altri tre Namecciani: un guaritore e due guerrieri. Questi ultimi guardarono nella sua stessa direzione, un luogo lontano, dall'altra parte del mare, dove denso fumo grigio scuro (con note di nero) si alzava nel verde cielo di Nameck. Improvvisamente ricordò tutto. Nail ad un tratto si alzò, con i pugni serrati, pronto a combattere.
"Ci siamo divisi in tre gruppi" intervenne Dende. "Il primo è diretto sul luogo dell'incidente, l'altro dov'è caduto un mostro... " disse, indicando la distanza.
"Si tratta di Re Vegeta".
"Chi?".
"E' pericoloso! Nel caso fosse sopravvissuto, non dobbiamo guarirlo!".
"Non possiamo permettere che qualcuno muoia in quel modo...".
Nail non disse nulla. Non era nell'indole dei Namecciani lasciare che qualcuno morisse. Ma cosa fare con una creatura così vile?
"Ad ogni modo, devo andare. Vado ad aiutare il primo gruppo".
Senza aspettare un secondo di più, pensò a Vegeta... l'uomo che aveva quasi ucciso... che con i suoi ordini e piani aveva colpito tanti Namecciani... Nail volò via in fretta, seguendo la direzione che Dende gli aveva indicato. Non voleva perdere un minuto, così volò via in fretta.
In tre minuti, Nail era giunto sulla scena. Si aspettava di vedere un enorme Oozaru, ma trovò invece un uomo nudo e bagnato, che giaceva vicino ad un cratere pieno d'acqua. Tre guerrieri Namecciani erano intorno a lui, mentre un guaritore... stava già prestando le prime cure!
"No, aspetta!" gridò Nail, avanzando rapidamente.
Ma era troppo tardi. Re Vegeta cominciò a riprendere conoscenza. Nail si avventò per bloccare il re immediatamente. Trattenerlo non era un problema; Nail era molto più forte di lui. Se Nail avesse impedito a Vegeta di utilizzare le braccia, non ci sarebbe stato alcun problema.
"Lasciami stare! Bastardo!" gridò Vegeta, rinvigorito da un forte dolore tra le sue braccia, ormai completamente sveglio.
"Non farai del male a nessun altro" rispose con calma il guerriero Namecciano che aveva sconfitto Rekoom, mentre infuriava dentro di sé.
Dende arrivò poco dopo, seguito da altri tre guerrieri. Nessuno era a conoscenza di ciò che era successo... l'ipotesi dell'incidente era stata presa in considerazione sin dal principio. Nail spiegò tutto in fretta ai suoi compagni e, quando parlò dei suoi fratelli morti, traditi, uccisi nell'esplosione della navetta, tutti i guerrieri scossero i denti, imprecando contro Re Vegeta, ma controllando la loro rabbia, piantati a terra con fermezza.
Il giovane Dende si avvicinò, e con uno schiocco di dita evocò una corda molto forte che Vegeta non poteva distruggere con la sola forza delle braccia.
"Spero che il primo gruppo sia sopravvissuto..." disse Dende, mentre riconsiderava Vegeta, prima di volare verso i resti della nave madre dei Varga, seguito dal resto dei Namecciani.
Nail portò con sé Vegeta, supervisionandolo da vicino. Il re continuava a gridare, lottare e cercare di liberare i polsi, invano.
La carcassa della nave era ancora fumante, ma le fiamme erano ormai spente. A cinquanta metri di distanza, i corpi dei Namecciani, dei Varga e dei Sayan furono collocati uno accanto all'altro. Gli altri corpi venivano aggiunti alla lista sempre più lunga di morti, mentre diversi Namecciani passavano al setaccio i resti della navicella, sperando di trovare qualche sopravvissuto. Sul voltò di Nail si formò un piccolo sorriso, quando poté constatare che Cargot era in piena salute, già in piedi. Anche un Sayan era sopravvissuto. Era quello che aveva perso contro la ragazzina: Bardack. A pochi metri di distanza, due Varga discutevano con un guaritore Namecciano. Probabilmente stavano raccontando cos'era successo...
Nail atterrò vicino a Cargot e lasciò andare Vegeta, che cadde pesantemente sul terreno verde e marrone. Dende si precipitò ad evocare una seconda corda per Bardack, prima di vedere Cargot e di sorridergli.
"Raccoglieremo le Sfere del Drago" disse Dende, mantenendo il suo sorriso. "Riporteremo qui i nostri amici!".
Nail non aveva mai pensato a quell'idea: era distratto dalla perdita dei suoi amici ed era troppo concentrato su Vegeta per impedirgli di fuggire, o per avere l'opportunità di vendicarsi.
I due Varga ed il loro interlocutore Namecciano si avvicinarono, mentre i due Sayan appresero vitali informazioni: le Sfere del Drago! Le sfere realizza-desiderio che avrebbero ottenuto in caso di vittoria al torneo! Erano anche lì, ed i Namecciani erano i loro guardiani! Se solo avessero potuto mettere le mani su di esse e resuscitare i loro fratelli...
"Se voi volete, Maestri Namecciani" disse la vocina di uno dei Varga. "Il primo desiderio dovrebbe essere quello di riportare su questo pianeta le anime dei nostri morti, e farli tornare in vita col secondo desiderio. Se non vi dispiace, col terzo potremmo riparare la nave e tornare a casa".
"Se i Sayan hanno attaccato poco prima di arrivare sul nostro pianeta..." esordì Dende. "... non ci sarebbe un gran problema per il primo desiderio. Possono essere fatti rivivere qui".
"Non sottovalutare la nostra tecnologia" rispose il Varga. "La nostra nave madre è molto veloce. Ho paura che le prime vittime siano morte nel vuoto dello spazio, a centinaia di migliaia di chilometri di distanza. Meglio prestare attenzione".
"Va bene" intese Dende. "Ma, purtroppo, le Sfere del Drago possono resuscitare una persona alla volta!".
"Oh!" esclamò il Varga stupito. "Le nostre, o meglio, i Namecciani del nostro universo devono averle potenziate...".
"Dovresti parlare con un nostro anziano, Moori" intervenne Nail. "Se è necessario aggiornare le Sfere del Drago, solo lui può farlo. E a lui spetta prendere una decisione".
Dende annuì, poi lasciò il gruppo per trovare il leader della truppa e raccogliere le Sfere del Drago, per vedere se era effettivamente possibile migliorarle, concedendo ancora tre desideri. Ci vollero meno di due ore per raccogliere le sfere di cristallo. D'altra parte, Moori, che aveva accettato di aiutare la sua famiglia e i Varga, si prese un paio di giorni di tempo per aumentare la potenza di Polunga.
In quei pochi giorni, i due Sayan furono costretti a lavorare nei campi per aiutare molti Namecciani, assistiti dai due Varga superstiti, che volevano anche loro contribuire, nonostante potessero aiutare poco. Il giorno in cui le Sfere del Drago erano pronte, i due Sayan, monitorati da Nail e Cargot, e i Varga tornarono sul luogo dell'incidente, mentre Dende, dal villaggio principale, evocava il Sacro Drago.
Per la prima volta, i Sayan scoprirono la magia del mito. Il cielo si oscurò immediatamente (Vegeta cercò disperatamente una luna!). In lontananza, una luce rossa apparve nel cielo, prima di lasciar posto ad uno strano e verde drago, che voltava loro le spalle. Nonostante la notevole distanza tra loro, potevano ascoltare le parole del Drago, pronunciate in lingua Namecciana. Pochi secondi dopo, gli effetti dei due desideri erano visibili, e anche se lo avevano previsto, i due Sayan erano colpiti, senza parole: i corpi senza vita dei Namecciani e dei Varga erano stati rianimati. Come se fossero stati svegliati da un sonno profondo, mossero in primo luogo braccia e gambe, prima di aprire gli occhi e mettersi a sedere. Quando si alzarono sulle "bare" che i Namecciani avevano creato per mettere i loro corpi, non gli ci volle molto tempo per capire cos'era successo. Passarono pochi secondi e i resti della nave madre dei Varga ripresero forma. Con il suo colore bianco frizzante, sembrava come nuova. I Varga e i Namecciani dell'Universo 1 si complimentarono per l'efficacia delle sfere, mentre i due superstiti Varga, con le lacrime agli occhi, abbracciarono di felicità i loro compagni.
Vegeta maledì il tutto. Le Sfere del Drago avevano un potere incredibile, e i Varga avevano riacquistato la loro tecnologia, ma avevano osato insultare non facendo tornare in vita i Sayan caduti!
Il cielo si schiarì d'improvviso, così come si era oscurato, e una linea di luce passò improvvisamente su tutto il pianeta, suddividendosi in sette linee di luce totali, che presero ognuna una direzione diversa. Ogni linea era una Sfera del Drago, che viaggiava verso una destinazione sconosciuta, inutilizzabile fino all'anno successivo.
Mentre la maggior parte dei Varga e dei Namecciani dell'Universo 1 si dirigeva verso la nave, il leader dei Varga chiese di vedere il capo dei Namecciani, se non altro per ringraziarlo della sua cortese assistenza.
Due ore più tardi, tornò per dire che sarebbero rimasti qualche altra ora prima di ripartire, per controllare la funzionalità della nave e per decidere il destino dei Sayan.
A Nail e Cargot pesava fortemente questa decisione. Riflettevano su quanto avevano visto: l'aggressione senza pietà di queste creature. Senza troppe discussioni, il capo dei Namecciani decise di mandarli via rapidamente. Ma, con le Sfere del Drago inutilizzabili per un anno, Moori chiese ai Varga di portarli via. Nail, Cargot e venti altri combattenti li avrebbero accompagnati per proteggerli, fino a quando non sarebbero giunti a destinazione.
Erano quasi arrivati presso il pianeta Vegeta. Il Re e Bardack se ne stavano in un angolo della sala di controllo, ad osservare il loro pianeta. I Varga rilevarono la loro città e prepararono la navetta. Trenta minuti dopo, sotto la supervisione di 25 guerrieri Namecciani, tra l'Universo 1 e il 10, Bardack e Re Vegeta scesero la rampa della navetta, incontrando diversi Sayan ad accoglierli, chiedendosi dove fossero gli altri.
Nail osservò che la loro città non era altro che un rudere, fatto di edifici troppo piccoli per loro. Potevano essere i resti di una civiltà che avevano sterminato? Nail non aveva dubbi. Era stato costruito una sorta di palazzo, che dominava la città e la pianura, o meglio, il deserto roccioso. Nail notò un ultimo elemento: era quasi il tramonto.
"Fai in fretta. Se dovessero trasformarsi, potremmo avere qualche problema" disse piano Nail a un Namecciano dell'Universo 1.
Quest'ultimo annuì e spinse i due Sayan. Non aveva intenzione di restare a lungo. Aveva tre cose da fare: portarli a meta, rilasciarli e tornare a casa. Questo era tutto quello che c'era da fare. Ma non riuscì a spiegarsi la reazione di Vegeta, una volta liberato.
"Vi sfido a duello!" gridò a gran voce ai suoi uomini. "Uno contro uno, contro uno di voi!" disse, indicando Nail e Cargot.
Quest'ultimo lo guardò incredulo. Li stava prendendo in giro? Senza rispondere, i due Namecciani girarono i tacchi.
"Vigliacchi! Dopo aver lasciato morti i miei compagni, osate fuggire alla mia richiesta di duello?" urlò Re Vegeta con rabbia.
Nail e Cargot si voltarono allo stesso tempo. Avevano molto da dire in risposta, per metterlo al suo posto. Ma il loro silenzio poteva essere ancora più forte. Vegeta era già stato screditato di fronte ai suoi "sudditi". E aveva dato a Nail un'idea migliore: se fosse riuscito a batterlo in fretta, l'avrebbe screditato ancor più. Questo pensiero era ciò che portò Nail ad accettare il duello.
Mentre Nail si avvicinava a Re Vegeta, quest'ultimo fece un cenno ai suoi sudditi, che si ritirarono pochi metri indietro. Il re assunse una posizione da combattimento. Nail fece lo stesso, senza perdere di vista il suo avversario. Se mai quest'ultimo avesse cominciato a trasformarsi, sarebbe finita... Con la sua forza, uno o due colpi al massimo sarebbero stati ampiamente sufficienti. Nail attese l'attacco dell'avversario. Il re attendeva. Voleva guadagnare tempo? Era alla ricerca di un modo per vincere?
Egli, infine, attaccò, urlando, col pugno in avanti. Con un semplice movimento senza sforzo, Nail schivò l'attacco, lo afferrò per un braccio e mollò una ginocchiata nel ventre del suo avversario, per poi lanciarlo a diversi metri di distanza. Il re, sotto lo stupore collettivo dei suoi sudditi, salvo Bardack che sapeva che il re non avrebbe mai potuto vincere, stentava ad alzarsi. Sputava già sangue, tremando, sentendo che le gambe erano in procinto di crollare sotto di lui. Fissò Nail con uno sguardo tetro. Era chiaramente infuriato.
Ancora una volta, l'attesa per l'attacco successivo era lunga. I due combattenti si fissavano l'un l'altro, senza attaccare. Poi Nail ruppe il silenzio.
"Ho già vinto, non puoi far nulla. Faresti meglio ad arrenderti il prima possibile".
"Non farmi ridere, Namecciano".
Gridando ancora una volta, il re barbuto attaccò Nail, che, in due colpi, aveva quasi buttato giù il re. La tecnica era stata veloce, e pochissimi Sayan l'avrebbero vista arrivare. Ora, tutto ciò che vedevano, era il loro re, perdente, semicosciente, disteso sul pavimento, contorcendosi dal dolore, sputando sangue. Nail lo guardò, sempre con sguardo serio e attento. Il Namecciano si voltò e salì a bordo della navetta, quando Bardack intervenne.
"Non puoi guarirlo prima di partire?".
Nessuno gli rispose. Il Sayan continuò. "Ha perso: non sarà più il nostro re. Sarà anche punito per aver lasciato morire alcuni di noi".
Bardack parlava con voce calma. Sembrava serio. Dopo un attimo di esitazione, Nail acconsentì. Un guaritore Namecciano arrivò, protetto da un guerriero. Gli ci vollero solo due minuti, e mentre Bardack aiutava Vegeta a rimettersi in piedi, la navetta si preparò al decollo. Mancavano solo Nail e Cargot.
"Aspetta..." disse Bardack, ancora una volta.
I due Namecciani si voltarono, sperando che fosse stato davvero l'ultima volta. Non volevano restare lì... inoltre cominciava a farsi buio. Proprio allora, Bardack parlò, guardando il cielo.
"Guardate... è la luna piena".
Nail e Cargot osservarono il cielo, a loro volta, e videro la luna. Improvvisamente, Nail spalancò gli occhi. Perché gli ricordava la sfera che Re Vegeta aveva creato due volte per trasformarsi? Il suo sguardo cadde sui Sayan, quasi tutti sorridenti.
"Come pensavo" mormorò Nail. "Ha intenzione di ingigantirsi nuovamente! Se sono abbastanza veloce...".
Ma gli sguardi intorno a lui gli avevano fatto capire che non era un potere riservato esclusivamente al re... tutti avevano questa capacità! Era confermato dal fatto che precedentemente avevano tutti quanti chiuso gli occhi...
"Decollate!" gridò Nail ai Varga, prima di pensare a Cargot. "Dobbiamo batterli prima che si trasformino in scimmie!".
Insieme, i due Namecciani erano in grado di sconfiggere diversi Sayan. Ma avevano abbastanza tempo? Ce n'erano troppi... 50? forse anche di più. Nail prese il volo, mentre gli Oozaru di fronte a lui cominciavano ad ingigantirsi sempre più, assumendo le sembianze di gorilla. Sempre di più... c'erano centinaia di Oozaru!
"Nail! Cargot!".
Un Namecciano, dalla navetta Varga che era ormai decine di metri sopra loro, li chiamò.
Era giunto il momento di andare via, senza combattere. Cargot volò verso la navetta, mentre Nail evitò un colpo di un Oozaru, che lo aveva sorpreso con un flusso di energia dalla bocca, che quasi aveva colpito il Namecciano. Dopo il primo attacco, ne seguirono molti altri che Nail evitò abbastanza facilmente. Improvvisamente, un raggio quasi colpì la navetta, ma grazie a Cargot essa ne venne fuori senza alcun danno. Mentre la navetta prendeva sempre più quota, Nail cominciò a seguirla, facendo attenzione ad evitare i colpi energetici degli Oozaru. Sapeva che non l'avrebbero ucciso, ma potevano fargli parecchio male.
Quando Nail era a soli dieci metri dalla navetta, che con la sua accelerazione era giunta fuori dall'atmosfera, Cargot lo chiamò, gridandogli di guardare dietro di sé. Un arrabbiato Oozaru era riuscito a saltare fino alla sua altezza! Con le mani giunte, cercò di sferrare un colpo fatale per Nail. Era Re Vegeta, che insisteva ancora a voler vincere? Oppure uno dei suoi guerrieri, come Bardack? Tutti gli Oozaru si assomigliavano... In ogni caso, non importava. Era un Sayan di qualche tipo, che voleva occuparsi di Nail. Con una rapida reazione, il guerriero Namecciano parò l'attacco, anche se con molta difficoltà. L'Oozaru, ovviamente, aveva quasi la sua stessa forza. Visibilmente infuriato, Nail si precipitò verso il Sayan trasformato, anche se aveva già cominciato a cadere. Il Namecciano mollò un calcio nello stomaco del gorilla, sparando una raffica di energia che esplose nel suo occhio. L'Oozaru, urlando di dolore, mosse le braccia in aria senza colpire il Namecciano, che sopra di lui lanciò un gran numero di esplosioni di energia. L'Oozaru fu colpito da tutti gli attacchi, urlando per il dolore e aumentando la velocità verso il basso e la forza della sua caduta.
Il nervosismo di Nail si calmò una volta che l'Oozaru ebbe creato un profondo cratere per terra, e si fermò di scatto. Raggruppando in fretta i suoi pensieri, volò a tutta velocità verso la navetta in attesa. Una volta dentro, Cargot chiuse la porta e il pilota Varga si diresse verso la nave madre...
"Forse dovremmo fare qualcosa per questi Sayan... se mai ottenessero la possibilità di viaggiare attraverso lo spazio, potrebbero rappresentare una minaccia..." disse Cargot, una volta giù dalla navetta, sbarcata su Nameck.
"Non la penso così" disse Nail. "Potremmo sempre utilizzare le Sfere del Drago per fare qualcosa, ma Freezer sembrava essere una minaccia maggiore e un Kaioshin l'ha fatto fuori. Se i Sayan dovessero mai diventare realmente pericolosi, penso che saranno loro a fare qualcosa".
Cargot annuì. Era vero. Nel loro universo, avevano la fortuna di possedere un dio che prestava attenzione a quanto succedeva...
Con i Sayan sul loro quasi deserto pianeta, un posto con troppi abitanti assetati di sangue, i Namecciani potevano vivere in pace sul loro pianeta, senza essere disturbati...
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