DB Multiverse
DBM Universo 19
Scritto da Foenidis
Traduzione e adattamento di Grinch
Questi guerrieri che utilizzano potenti armature hanno combattuto accanto a Goku e ai suoi amici, ma da dove vengono in realtà? Qual è la loro storia?
Scopri come tecnologia e coraggio possano diventare gli ingredienti del cocktail della vittoria nell'insolito Universo Helioriano, il cui destino ha più volte rischiato di finire in tragedia.
Questo fumetto è in pausa. La continuazione arriverà in futuro...
Una brezza leggera soffiava tra i fiori, portando un aroma caramellato nell’aria, mentre i due gruppi di guerrieri stavano in piedi l’uno di fronte all’altro. Da entrambe le parti si stavano giudicando gli avversari, da una partivano sguardi pieni d’odio, dall’altra sorrisi provocatori.
Wigner ruppe il silenzio.
“Diteci chi siete, da dove venite, cosa volete e chi vi ha mandato.”
Kyui si preparò ad annunciare il solito discorso di conquista, ma una risata lo interruppe ancor prima di cominciare.
“Sei molto curioso per una recluta di seconda categoria!” rise fragorosamente Nappa.
“Noi siamo gli Ultra!” Rispose rapidamente Lidar.
Sicuro della sua superiorità, mani sui fianchi, il gigante baffuto fece due passi avanti.
“Sapete, nel posto da dove veniamo noi, i deboli che combattono con le armi sono considerati vermi che non meritano di vivere.” disse soddisfatto il calvo Saiyan.
Lidar stava per rispondere e Fuller era sul punto di scattare verso di lui, ma Wigner li fermò entrambi con un gesto.
“Chi è "noi", e dov’è "il posto da dove veniamo"?” Disse freddamente.
“Noi siamo…”
Kyui non riuscì a dire altro. Muovendosi troppo velocemente per essere visto a occhio nudo, Vegeta si mise davanti a lui e gli strappò di dosso lo Scouter, rompendolo tra le sue mani per poi lasciar cadere i resti a terra.
L’alieno dalla pelle viola rimase sbalordito per un attimo, fissando stupidamente il basso Saiyan di fronte a lui.
“Che velocità!” mormorò Fuller, più a sé stesso che agli altri.
Radish inclinò la testa e sfoggiò un largo sorriso a trentadue denti allo stupito trio Helioriano.
“Siete impressionati?”
Kyui si ricompose.
“Come osi?”
“Non piagnucolare! Non ti servirà contro di loro, questi sciocchi non valgono più di tre cuccioli!” insistette Nappa.
“LIDAR!”
Wigner poteva gridare quanto voleva, l’iroso piccolo combattente si era già lanciato in un’esplosione scintillante contro il gigante.
Ciò nonostante, il leader degli Ultra non si mosse. Era curioso di conoscere meglio le vere capacità dell’altro gruppo. Era interessato, così come tutti gli altri testimoni del primo incontro tra i due combattenti.
Nappa sogghignò, evitando il primo pugno lanciato da Lidar. La stazza del piccolo guerriero era nulla in confronto alla mole del Saiyan. Quest’ultimo permise ad altri due pugni di avvicinarsi alla sua faccia, ma quando un pugno venne indirizzato allo stomaco, rispose con un mostruoso diretto. Per nulla impressionato, l’Helioriano rispose con uno dei suoi fieri sorrisi prima di riprovarci, senza esitare. I suoi pugni sfioravano a malapena le orecchie del gigante, estremamente veloce, considerata la sua stazza. A un certo punto la gamba di Lidar non colpì per poco il fianco del Saiyan, dalla guardia scoperta. Ma Nappa contrattaccò prima con l’avambraccio, duro come una barra d’acciaio. Un pugno verso il basso impattò duramente contro la tempia destra del piccolo guerriero, sbilanciandolo leggermente. Tornando subito in equilibrio, Lidar saltò nuovamente contro il gigante.
“Lasciali divertire.” Disse Vegeta in tono canzonatorio a colui che sembrava il capo del gruppo Helioriano.
“Il tuo guerriero sembra bravo a incassare i colpi” osservò mentre l’Ultra continuava a rialzarsi contro il grosso avversario.
“VEGETA!” gridò Kyui, mentre pensieri omicidi attraversavano la sua mente.
Il colorito viola del suo volto si era tramutato in un rosso scuro, le protuberanze sulla sua testa si erano ingrandite, un rivolo di sangue fuoriusciva dalla ferita sulla sua guancia e delle vene comparivano qua e là nonostante il suo essere magro.
L’opportunità di un diverbio tra gli invasori non sfuggì all’occhio attento di Wigner. Gli apparecchi sulle sue tempie lampeggiarono mentre si accingeva a dare istruzioni a Fuller.
Prima che potesse farlo però, vide Vegeta sotto il suo naso.
“Non farti venire strane idee, geniaccio. Ho un piccolo problema di cui devo occuparmi, ma subito dopo potremo parlare da uomo a uomo… Fidati, ti interesserà.”
“CREPA!”
La parola venne strillata assieme a un ki blast che Kyui sparò in direzione del piccolo gruppo formato dal fastidioso principe, il capo degli Ultra e il suo giovane compagno.
Wigner aveva contratto il braccio destro appena aveva visto le mani dell’alieno illuminarsi, per far comparire uno scudo.
Una precauzione inutile, dato che Vegeta deviò il colpo mortale con un semplice movimento del braccio sinistro.
Esterrefatto, Kyui balbettò.
“M-ma come?”
Senza curarsi né dei due Helioriani, tenuti d’occhio da Radish, né del combattimento tra Lidar e Nappa, impegnati a scambiarsi formalità molto solide, Vegeta camminò con fare dominante verso il sottoposto di Freezer. Quando iniziò a parlare, il vento si alzò.
“Te l’ho già detto prima: Quando finalmente capirai sarà troppo tardi. Ci sono un sacco di cose che non sai sulla mia specie, una su tutte il fatto che diventiamo molto più forti dopo essere sfuggiti alla morte. Nemmeno Freezer è a conoscenza di ciò. È un piccolo segreto che ci piace tenere per noi. Ho inoltre scoperto un piccolo trucchetto grazie al fratello di Radish, a quanto pare è riuscito a rendersi utile in almeno una cosa. Mi ci è voluto un po’, ma mi è molto utile riuscire a nascondere la mia vera forza combattiva.”
“Tu… Stai bluffando!”
“Ne sei sicuro?” Sorrise il principe, soddisfatto.
“Freezer ti ucciderà!” Gridò d’impulso Kyui, sudando freddo.
“Freezer? Freezer è lontano adesso! E non sa nemmeno cosa sta accadendo.”
“Il tuo scouter…”
Vegeta rise di gusto.
“Per chi mi hai preso? Ho manipolato i nostri scouter, il tuo era l’unico a trasmettere le nostre conversazioni, sempliciotto! Perché credi abbia rotto il tuo e nessuno dei nostri?”
Conscio di ciò che lo aspettava ora, pieno di adrenalina, Kyui si ricompose e le sue mani si illuminarono nuovamente di energia.
“Sono stato frettoloso e non ho usato bene la mia forza prima, ma questa volta ti finirò!” lo avvertì Kyui, con un odio profondo dipinto sul volto.
Interessato alla svolta degli eventi, Wigner segnalò a Fuller di non muoversi. Combattivo com’era, Lidar non riusciva ad avere la meglio sul suo gigantesco avversario. Prima l’enorme Kollok che aveva combattuto Dirac, ora questo bestione… La cosiddetta superiorità degli Ultra sembrava quasi una balla! Inoltre, anche gli altri avevano provato quanto pericolosi potevano essere. Se i due leader si fossero uccisi a vicenda ci sarebbe stato meno lavoro, e Wigner avrebbe potuto giudicare le loro capacità. Da come stavano parlando tra loro, non sembravano conoscere gli Ultra. Conoscere i loro punti di forza e le loro debolezze tenendoli allo stesso tempo all’oscuro di chi erano davvero gli Ultra rappresentava un grande vantaggio. Ahimé, avrebbe anche significato più tempo perduto per aiutare Dardan… Ma la forza bruta del gigante pelato e la facilità con il quale quello basso aveva deviato quel colpo energetico non erano affatto frutto di magia… Inoltre avevano il vantaggio del numero. Sarebbe valsa la pena di aspettare per ottenere un nemico in meno e un altro danneggiato, anche solamente ferito. Era deducibile che il diverbio fosse tra i due leader, e non c’era dubbio su quale fosse il più forte a giudicare dagli ultimi avvenimenti. In più, il ribelle sembrava disposto a condividere informazioni quasi sicuramente utili a Radom e al Consiglio dei Saggi.
Il guerriero dall’insolita capigliatura inarcò un sopracciglio quando lo schermo dell’ultra si illuminò mostrando simboli e segni in successione, ma rimase comunque a braccia conserte in una posa intimidatoria. A questo punto la cosa migliore da fare era osservare se il centro di comando sapeva niente su questo Freezer, e controllare come se la stava cavando il resto del team.
Lidar si rialzò dopo essere caduto per la ventesima volta a terra. Il gigante baffuto senza capelli colpiva molto forte, più di qualunque Kollok, più di qualunque Ultra. Non solo assestava pugni degni del nome di palle di cannone, ma era anche veloce come un rettile! Per di più, il bastardo aveva tecnica e incassava colpi senza battere ciglio… Insomma, il tipo di avversario perfetto per combattere, a meno che non vi fosse di mezzo il destino del tuo pianeta.
Il più basso degli Helioriani borbottò… Gli assalti ripetuti dell’invasore stavano stimolando incessantemente la ricostruzione delle sue cellule. Il dolore che ne risultava non era esattamente l’ideale per pensare a mente fredda.
Sull’altro fronte della lotta, Nappa stava apprezzando la battaglia. Subiva molti colpi, ma quel nanetto continuava a rialzarsi, e doveva ammettere che nonostante l’altezza non mancava di eleganza. Fortunatamente, essendo molto più veloce, il Saiyan assestava più pugni di quelli che incassava. Si concedeva persino di non colpire le zone danneggiate del volto dell’avversario, in modo da lasciare che si riparassero per poi colpirle di nuovo. Sapeva che anche Vegeta stava osservando con interesse il grande potere degli Ultra. Il principe aveva avuto un lampo di genio, che l’aveva portato a elaborare un piano per permettere finalmente ai sopravvissuti del pianeta Vegeta di ottenere la loro vendetta.
Il grosso Saiyan vide con la coda dell’occhio il suo capo prendere il volo dietro Kyui, che era coraggiosamente fuggito via. L’Helioriano, distratto da quel movimento, per un istante portò la sua attenzione a quella scena. Anche se avvertito dai vari rapporti e dalle registrazioni delle lotte precedenti, né lui né nessuno dei suoi compagni aveva mai visto un essere umano volare senza nessun aiuto esterno. Con un potente uppercut, Nappa scagliò l’impudente che aveva abbassato la guardia sonoramente in volo. Mentre atterrava, il Saiyan lo afferrò per il petto, iniziando a colpirlo incessantemente.
Lidar non ebbe il tempo di rimproverarsi del suo errore. I pugni si stavano scaraventando su di lui a un ritmo tale da farlo sentire come se stesse affogando, aggiungendo anche il fatto che il Saiyan stava bloccando dolorosamente la respirazione schiacciandolo contro il suolo. Era impossibile respirare con quella pioggia infinita dall’inaudita potenza che impattava, colpo dopo colpo. Sentiva di allontanarsi dalla realtà, il suo corpo era più leggero, i suoni si disperdevano in lontananza, anche il crudele volto del suo esecutore sembrava dissiparsi. I suoi tentativi di liberarsi da quella morsa letale erano vani; le sue ginocchia e le sue mani colpivano un macigno estremamente duro, e il suo raggio era disperatamente troppo corto per poter pensare di raggiungere il suo collo o la sua faccia. Per tirarsi fuori di lì, aveva pensato di attivare i propulsori, ma anche quella speranza si rivelò una causa persa. La manovra si limitò a coprire entrambi in una nuvola di scintille e polvere. Il gigante pesava troppo perché il congegno anti-gravità potesse staccarlo dal suolo; era stato calibrato sul peso di Lidar.
Mentre la nebbia prese possesso della sua mente e il volto di sua moglie apparve in una sorta di strano sogno… Gli sembrò di sentire la voce di Wigner. Il suo istinto di sopravvivenza venne scatenato dagli ordini del suo leader. Con un ultimo riflesso mosse il braccio, attivando una delle armi sulle mani.
I pugni si fermarono, e la gigantesca ombra che incombeva su di lui sparì all’improvviso.
Kiwi aveva appena preso il volo più velocemente che poteva, senza aver sparato l’energia tra le sue mani. Non gli serviva lo scouter per sapere che Vegeta lo stava seguendo, ma sapeva anche di essere più veloce di lui. Appena avesse guadagnato un po’ di distanza, si sarebbe voltato per finire questa storia una volta per tutte sfruttando l’elemento sorpresa… Quel dannato scimmione avrebbe avuto quel che si meritava!
Con lui morto, gli altri due si sarebbero calmati. Quei due imbecilli erano buoni solo a seguire gli ordini altrui. Ritornare con la missione compiuta era il modo più sicuro perché Freezer chiudesse un occhio sul fatto che non era riuscito a tenere sotto controllo il Saiyan. Nappa aveva provato che questi Ultra non erano tanto male, e che ce n’erano solo tre. Anche se questo maledetto pianeta non aveva lune, sotto il suo comando, i due Saiyan si sarebbero occupati di tutto, e quella razza tanto arrogante sarebbe finalmente stata sottomessa.
Impaziente di guadagnare più distanza possibile tra lui e il ribelle che lo seguiva, Kyui volò in linea retta verso l’orizzonte. Di fronte a lui, la silhouette appena visibile del gigantesco anello artificiale di luce solare, che faceva dono a Helior del suo clima ideale, si faceva pian piano sempre più nitida. Era senza dubbio un impressionante esempio delle potenzialità della tecnologia.
All’improvviso, alla sua destra, sotto una luce accecante, vide un’ombra che si avvicinava.
Kyui si concentrò lamentandosi, l’idea di sprecare l’energia che voleva usare su Vegeta non lo allettava.
Il suo cuore saltò un battito e sentì il sangue gelarsi.
Là di fronte a lui, immobile, non si trovava più il marchingegno Helioriano ad aspettarlo, ma quel dannato Saiyan accompagnato dall’insopportabile sorrisetto che da sempre adornava la sua la sua viscida faccia.
Come aveva potuto quell’inutile sacco di carne superarlo?!
Aveva menzionato il fatto di diventare più forte dopo essere sfuggito a morte certa… Lord Freezer l’aveva lasciato gravemente ferito dopo l’ultima missione. Possibile che questa scimmia avesse detto la verità?
Anche se fosse stato vero, anche se era indubbiamente diventato più veloce, era impossibile che bastasse per renderlo abbastanza forte da surclassare Kyui nella pura forza. Non c’era dubbio sul perché aveva distrutto il suo scouter… Così non poteva capire che era un bluff!
Riassicurato da un nuovo coraggio, e senza preavviso, Kyui spinse in avanti entrambe le mani e le lasciò sparare raggi di morte gridando.
Osservò soddisfatto l’enorme colpo raggiungere l’insolente principe… Ma con grande sorpresa, l’onda mortale non esplose una volta raggiunto il bersaglio… No. Continuò il suo percorso in traiettoria come se non avesse colpito nessun ostacolo!
Stupefatto, Kyui vide Vegeta balzare verso di lui dal punto sopra quello dove si trovava fino a un secondo prima. Pochi istanti dopo, il bastardo lo stava provocando a pochi metri di distanza.
Più un alto, oltre l’atmosfera, una formidabile esplosione illuminò l’orizzonte nonostante fosse pieno giorno. Vegeta si voltò per un breve istante, ma l’anello era intatto… Il colpo di Kyui era stato neutralizzato. Probabilmente un qualche meccanismo di difesa nello spazio. Quella era una potenza di fuoco molto diversa da quella che avevano visto a terra! Il potente attacco di Kyui non avrebbe lasciato speranze al pianeta, non importa quanto desiderasse il contrario quella sorprendente razza, purtroppo per quelle due navi da guerra.
Kyui, d’altro canto, realizzò che scappare dal terreno Helioriano in caso di sconfitta era improvvisamente diventato molto più complicato di quel che pensava.
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