DB Multiverse
DBM Universo 14 (dei Cyborg): One Way
Scritto da Foenidis
Traduzione e adattamento di Unochepassava
In seguito alla morte dei "Guerrieri Z", come raccontato in Twin Pain, gli Universi 12 e 14 hanno condiviso la loro storia per qualche anno, prima che tutto andasse a rotoli per quest'ultimo. Quali sono gli eventi che hanno portato alla vittoria di Trunks in uno e al trionfo degli androidi nell'altro?
Questo fumetto è concluso!
Parte 1 :123456789
Parte 2 :10111213141516
Parte 3 :1718
Parte 4 :192021222324252627282930313233343536
La paura.
Quella vera. Quella che rende pallidi, che sembra succhiare via l’anima. Brividi, spavento, terrore, panico... il cuore scandisce il tempo... tutto vacilla... difficile pensare... non facile reagire...
Una frazione di secondo. Tutto ciò, in un guerriero esperto, dura solo una frazione di secondo, anche quando analizza la minaccia imminente di morte che stende la sua ombra funesta su tutto ciò che ha di più caro.
La squadra Z aveva già molto da fare con un assassino dal potere inconcepibile, ma ora l'urgenza suonava l’allarme a tutto volume. Correre il rischio di permettere a Cold di uccidere Goku? Fermare quello squilibrato di Vegeta? Separarsi per limitare i danni su entrambi i fronti allo stesso tempo? Chi? Dove?
Se da una parte tutti i terrestri rimasero immobili, seppur per brevissimo tempo, nella paura e nell'indecisione, un altro dei presenti, da parte sua, non ebbe esitazioni. D’altronde era l'unico a non rischiare nient'altro che la propria vita, perciò la scelta fu molto più veloce!
In meno di un battito di ciglia, prima ancora che il suono dell'ultima parola del Principe di Saiyan si estinguesse, il monarca interplanetario aveva mollato la presa sul bambino, ancora immobilizzato dallo stupore più totale.
Vegeta non aveva agito alla leggera. Aveva preparato con cura la concentrazione del suo ki, e ritardato più che poteva il momento in cui la sua energia avrebbe turbato gli elementi. Era un processo che non controllava molto bene a un tale livello. Certo, era in grado di provocare temporali, fulmini e terremoti a piacimento per scuotere il mondo su piccola scala... ma in quel momento... non aveva più controllo su nulla. Era troppo impegnato ad attingere nel profondo delle sue risorse per alimentare l'attacco più potente che avesse mai tentato. Naturalmente non aveva bisogno di tanto per far esplodere un pianeta, ma per prendere alla sprovvista quel mostro di velocità, avrebbe dovuto dare tutto quello che poteva.
No, non era mai stato spinto fino a quel punto da quel famoso giorno in cui la sua navicella aveva scavato il suo cratere di atterraggio sulla Terra. Da quel momento in poi tutto era cambiato e il destino sembrava divertirsi molto nel metterlo alla prova. Aveva già combattuto battaglie difficili prima, e credeva di conoscere i propri limiti. Élite tra le élite del suo popolo, era quasi in cima alla gerarchia dei guerrieri di tutto l’universo. Che peccato! Un po' di più, e il potere del Saiyan leggendario gli avrebbe permesso di essere finalmente nell'unico posto che gli spettava: il primo! Lo aveva sempre saputo, quel posto era per lui... se Kakaroth, nullità delle nullità, era riuscito a ridicolizzare il mostro che era Freezer, lui doveva essere capace di molto di più, non poteva essere altrimenti! Tutto in fumo, invece. L'atterraggio di Cold e suo figlio su questo pianeta aveva stroncato tutte le sue speranze. Stava per pagare, per questo e per l'annientamento del popolo Saiyan. Sarà lui, Vegeta, ad avere l'ultima parola!
Con le braccia che bruciavano per il potere trattenutovi, Vegeta aveva anticipato il movimento di Cold. Com’era prevedibile... Nel momento stesso in cui il Re scomparve con un sibilo, un'enorme sfera di pura energia sospinta da un potente raggio partì dalle mani del Saiyan verso terra. La forza del flusso era tale che il colpo ebbe il tempo di avanzare per diverse decine di metri prima che Cold potesse correggere la propria traiettoria per intercettarlo. Bisogna dire che l'orribile tiranno aveva avuto a sua volta un momento di esitazione, combattuto tra il suo desiderio di eliminare una volta per tutte questo patetico principe di un popolo di parassiti e l’assoluta necessità di fermare il suo attacco prima che penetrasse la superficie di questo pianeta di degenerati. L'istinto di sopravvivenza ebbe la meglio sull'orgoglio, il Garlic Cannon trovò sulla sua strada il piede del padre di Freezer, che calciò via la pericolosa sfera esplosiva, facendola perdere oltre l'atmosfera terrestre.
Pazzo di rabbia, con le lacrime agli occhi, benché conscio che il suo tentativo era fallito, il Principe dei Saiyan continuò ugualmente la sua ondata di energia, attingendo a tutta la rabbia e la frustrazione che aveva in sé per alimentare la sua pazzia. Meglio morire che farsi umiliare ancora una volta!
Con sorpresa, i guerrieri della squadra Z osservarono il mostro fermare con una sola mano la furia riversata dal Saiyan che aveva quasi distrutto il pianeta. Ora Cold il tiranno, Cold il boia, Cold il becchino di mondi li aveva appena salvati da colui che tutti avevano considerato un prezioso alleato contro di lui.
L'enorme alieno stava lentamente risalendo il raggio, tenendo l'altra mano ostentatamente dietro la schiena, per dare mostra ancora una volta della sua schiacciante superiorità. Di fronte a lui, il suo avversario, invece, sussultava e tremava per lo sforzo, grondante di sudore. Ma stava davvero tremando solo per via dello sforzo eccessivo?
Con gli occhi fissi su quelli del mostro che si avvicinava inesorabilmente, Vegeta lesse nello sguardo crudele che si addentrava nel profondo delle sue paure più represse che non avrebbe avuto la morte brutale che aveva sperato. Se la reputazione da sadico di Freezer era ben meritata, quella che precedeva il suo formidabile padre era ancora più spaventosa. Gli era passata per la mente l’idea di far esplodere il pianeta da molto più lontano, al riparo da ogni rischio, ma l'altro non avrebbe mai saputo chi lo avesse ucciso... dannato orgoglio!
Torturando fino allo stremo braccia e mani, urlò in un ultimo sforzo per proiettare il resto della sua energia in una nube ardente contro quell'abominio, ormai tanto vicino da poterlo toccare. Nello stesso momento, il Saiyan si dileguò, riapparendo non molto lontano per darsi alla fuga alla massima velocità in una fuga disperata. Fuga tuttavia futile...
La sfera esplosiva usata come diversivo da Vegeta si dissipò molto in fretta. Cold, ovviamente illeso, rimase un istante immobile a guardare con aria distaccata la scia del volo del rinnegato allungarsi rapidamente verso l'orizzonte. Poi scomparve a sua volta.
Il principe fuggitivo rallentò leggermente. Che sciocco! Fuggire così dritto per dritto era stata un’idea di una stupidità disarmante. Imprecò contro il panico che gli aveva fatto perdere la percezione, scandendo con gli occhi il paesaggio circostante. Avrebbe dovuto capire molto più in fretta che fosse meglio nascondersi al suolo! Mentre quello aveva senza dubbio visto la direzione che aveva preso. Fuggire in quel modo aveva lasciato una traccia fin troppo visibile, non c’era bisogno di rilevatori per seguirlo. Veloce, correggi questo errore grossolano!
SBAM!
Stordito dallo shock, Vegeta cadde pesantemente a terra prima di rendersene conto. Il suo atterraggio forzato fece esplodere il terreno con tale forza che un testimone distante avrebbe giurato di aver assistito all'impatto di un asteroide. Gli ci vollero alcuni momenti per riacquistare i sensi. In primo luogo, il dolore, lancinante! Ciò che lo aveva colpito sembrava avergli rotto metà delle ossa della faccia, persino Freezer durante il suo pestaggio su Namecc non gli aveva dato l’impressione di aver colpito così forte. Ancora intontito, iniziò ad alzarsi per uscire dal cumulo di pietre che erano cadute nel cratere seppellendolo. Non ebbe il tempo, qualcosa lo ha afferrò e lo tirò su per i capelli senza andare per il sottile. Cold!
Il Principe di Saiyan si lasciò sollevare senza dare il minimo segno di reazione. La differenza di dimensioni tra lui e il monarca era tale che quest’ultimo non ebbe nemmeno bisogno di alzarsi per impedire ai piedi della sua vittima di toccare terra. Vittima che sembrava una marionetta disarticolata. Vegeta aveva giocato e perso... era perso, lo sapeva. Sapeva anche perfettamente che non aveva alcun modo di combattere. La punizione sarebbe stata dolorosa, ma qualsiasi tentativo di evitarla era ormai totalmente vano, agitarsi era inutile. A che pro farsi ridicolizzare oltre?
Aveva toccato il fondo, non restava che bere questo calice fino all’ultima goccia.
Aprire gli occhi?
Non ne aveva voglia. Non aveva voglia di leggere il proprio disonore, la propria paura, il proprio dolore nello specchio dello sguardo beffardo di quel bastardo. Trattenere le lacrime che gli stringevano la gola era già abbastanza difficile. Chi era lo stronzo che ha detto che il ridicolo non uccide? Perché ridicola era la parola giusta per descrivere la propria forza rispetto a quella del mostro ripugnante nella cui voce risuonavano soddisfazione ed ironia, mentre i suoi artigli tracciavano lentamente cinque solchi profondi sul petto del suo giocattolo.
— "Nemmeno il coraggio di guardare il tuo patetico destino in faccia? E bada che non ho detto "morte"... quella la riservo per dopo, sta’ tranquillo... molto molto dopo, e penso che in quel momento non ne avrai paura, anzi. L’avrai invocata così tante volte, che l’accoglierai braccia aperte come un vecchio amico a lungo atteso"
Il sangue del Saiyan ribolliva. Essere umiliati in questo modo era insopportabile e la rabbia aveva preso il posto della vergogna e della paura. La contrazione dei suoi muscoli facciali gli ricordò dolorosamente che aveva le ossa della faccia rotta. E poi mostrare a quel cornuto che aveva lo aveva colpito nel vivo gli avrebbe dato troppa soddisfazione. Almeno questo non glielo avrebbe concesso! Una lacrima gli sfuggì comunque. Un sorriso soddisfatto allungò il muso del mostro. Non gli importava se questa perla salata fosse nata dal dolore, dalla paura o dalla frustrazione di quell’insetto. Sentiva dolore e questo era l’importante, pensò, leccando il sangue che colava dalle sue unghie affilate. Un bagliore malizioso attraversò il suo sguardo.
— "Peccato. La tua razza presentava buone qualità, la vostra resistenza era meravigliosa come carne di cannone... inoltre il vostro sangue è eccellente. Avrei dovuto pensare di assaggiarlo prima, ma non è così grave, posso banchettare ancora per un po'."
E con giubilo cominciò a ripulire con la sua lingua lunga e appiccicosa le piaghe sanguinanti che aveva tracciato sulla pelle di quella patetica creatura.
Vegeta ebbe un brivido convulso. La misura era colma! C’era un modo per spingerlo ad ucciderlo subito?
In una frazione di secondo, l'ex comandante dell'esercito di Freezer aprì gli occhi e lanciò in avanti la mano. Ma per quanto fu veloce, Cold lo fu molto di più. Le dita del Saiyan non riuscirono nemmeno a sfiorare la lingua serpentina. Quelle di Cold, invece, si chiusero immediatamente intorno al polso del principe. Il tiranno inclinò leggermente la testa portando allo stesso tempo a sé la mano, incrociando lo sguardo con quello della sua vittima. Mentre le sue ossa cedevano lentamente sotto la presa spietata, il principe torturato non riuscì a trattenere un ululato di dolore. Il mostro allentò la presa solo quando le ossa dell'avambraccio al del suo giocattolo uscirono fuori lacerando la carne. Vegeta tentò istintivamente di portare l'altra mano in soccorso di quella che ora penzolava inanimata in fondo al braccio fratturato, ma anche quel braccio fu immediatamente catturato.
— "Ora basta, lascialo!"
Il tono della voce appena suonata non richiedeva risposta.
In un sibilo, una sagoma dall’aura dorata era apparsa dietro il torturato, leggermente sopra di lui, senza dubbio perché il padre di Freezer potesse meglio apprezzare la sua entrata in scena. Raramente il volto di Son Goku aveva mostrato un aspetto così serio, uno sguardo così pieno di disprezzo e rabbia.
Cold non poté fare a meno di mostrare la propria sorpresa. L'altro Saiyan! Apparentemente di nuovo in forma, senza alcun segno della punizione che avrebbe dovuto lasciarlo esanime sul pavimento! Cosa stava succedendo su questo pianeta? Freezer aveva effettivamente parlato di un piccolo Namecciano che sembrava possedere un potere curativo, ma lo aveva ucciso... e non avrebbe potuto sopravvivere comunque all'esplosione del pianeta. Suo figlio aveva anche chiarito che il Namecciano alleato con i terrestri non aveva tale potere, dal momento che dopo la morte di quel nanerottolo, nessuna delle sue vittime aveva più ricevuto cure. Il Namecciano terrestre, Freezer lo aveva riconosciuto all'inizio dello scontro, quindi era lo stesso. Perciò ce ne sarebbe un altro che si nasconde per curare questi combattenti appena possibile. Nessun dubbio! Era l'unica spiegazione possibile.
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