DB Multiverse

DBM Universo 19

Scritto da Foenidis

Traduzione e adattamento di Grinch

Questi guerrieri che utilizzano potenti armature hanno combattuto accanto a Goku e ai suoi amici, ma da dove vengono in realtà? Qual è la loro storia?
Scopri come tecnologia e coraggio possano diventare gli ingredienti del cocktail della vittoria nell'insolito Universo Helioriano, il cui destino ha più volte rischiato di finire in tragedia.

Questo fumetto è in pausa. La continuazione arriverà in futuro...

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[Chapter Cover]

Senza perdere di vista Zarbon, la parte più violenta di Vegeta iniziò a prendere il sopravvento. Quello stupido schizzinoso era sempre stato insopportabile… Si poteva sentire il suo sputo immerso nell’amara bevanda del disprezzo di Freezer, e questo era servito solo a farlo arrabbiare ancora di più. Ora però l’era della sottomissione era finita e tutto quel che Zarbon avrebbe ottenuto da lui sarebbe stata una bella raddrizzata al suo bel viso e un biglietto di sola andata per l’abisso dell’oblio!

Zarbon attese la risposta di Vegeta con una grande calma, curioso di sentire il suo sottoposto farfugliare giustificazioni assurde allo scopo di spiegare la sua imperdonabile condotta. Tuttavia il ribelle rimase in silenzio concentrando la forza combattiva. Si alzò un soffio di vento attorno al Saiyan e i numeri si alzarono in fretta sullo scouter del braccio destro di Freezer. Dannazione! Come aveva fatto Vegeta a compiere questi enormi progressi? L’interesse del Lord per quella razza non era sorprendente, razza i cui élite avevano spesso mostrato una tendenza a fare grandi progressi nelle forze combattive, senza eccessi, ovviamente. Zarbon si chiese dove potevano trovarsi Nappa e Radish, ma il rilevatore non segnava alcuna posizione. Fatto ancor più bizzarro, il ridicolo principe era accompagnato da un guerriero sconosciuto, un Helioriano senza alcun dubbio. Che quel traditore avesse concesso il suo aiuto in cambio di protezione contro i piani di conquista del padron Freezer? Idiota! Erano tutti così stupidi! Si meritavano una lezione.

“Soldati di Helior, presumo!” gridò in direzione di Wigner. “Sono al servizio dell’onnipotente Lord Freezer e vengo in veste di messaggero per una proposta! Ma prima, concedetemi la cortesia di occuparmi di un piccolo problema disciplinare che non ha nulla a che fare col nostro caso. Dopodiché voi tutti avrete la mia più completa attenzione!” continuò con una voce soave.

Il naso del leader Ultra si corrugò in segno di rabbia. Il braccio si mosse a indicare i dintorni, coperti di detriti.

“E tutto questo? Un regalo per farci intendere le tue buone intenzioni, vero?”

“Mille scuse, ma non era mia intenzione. Se mi sparano io rispondo, nulla di più naturale, non trovate? Credevo di aver visto un campo di forza e quindi non mi sono trattenuto, ma ahimé, temo fosse danneggiato…” Spiegò l’alieno con un sorriso impregnato di ironia.

Omise il fatto che l’esistenza degli scudi protettivi erano uno dei motivi che avevano spinto il suo Signore a posticipare la conquista del pianeta. Ma ora che conoscevano la loro vulnerabilità agli attacchi dei guerrieri d’élite… Entrare in possesso di Helior e dei suoi segreti tecnologici era una mera formalità. Se ne sarebbe occupato personalmente, subito dopo aver pensato al Saiyan. Lord Freezer avrebbe approvato. Peccato per Ginew, che sognava da tempo immemore di combattere contro i guerrieri di questo pianeta con una così grande reputazione. La banda di Vegeta, sotto il comando di Kyui, non aveva avuto problemi a pulire parte del pianeta con fuoco e sangue, non era strano il fatto che fosse riuscito a convincere gli Helioriani ad assumerlo dopo la morte di Kyui. I Saiyan… Cagnolini degni solo di umiliarsi ai piedi del Signore! Cagnacci che non conoscevano il significato della parola lealtà… Ma avrebbero presto imparato quello della parola punizione.

Un gemito frenò la soddisfazione di Vegeta quando decise di concludere l’aumento della sua forza combattiva prima del tempo. Provava il forte impulso di sbandierare la sua nuova forza in faccia a quello snob, ma riservargli una piccola sorpresa alla fine sarebbe stato altrettanto soddisfacente. La sua percezione confermò che il livello del suo avversario era lo stesso dell’ultima volta, ovvero lo stesso da anni ormai. Come molti guerrieri élite quell’idiota si era montato la testa a causa della sua superiorità sulla massa, smettendo di alimentare quella scintilla di potenziale combattivo che l’aveva fatto brillare tra gli altri. Dopodiché il Saiyan concentrò la sua nuova abilità per controllare le energie vitali nell’area circostante. Deliziato dall’aver appurato che nei dintorni non c’era nulla di superiore alla forza di un normale Helioriano, decise finalmente di partire in volo con un accenno gioioso nel suo tono di voce:

“Ma guarda che sorpresa, Lord Zarbon!”

La sicurezza del traditore fece perdere il sorriso al guerriero. Certo, quel bruto aveva aumentato la sua forza, ma nulla di sufficiente a sorpassarlo. Le vittorie di quella scimmia su Kyui e gli Helioriani gli avevano fatto montare la testa. La sua esecuzione sarebbe stata molto più soddisfacente!

“Intendi fare ammenda per i tuoi errori?” Chiese delicatamente, estraendo una mano dalle braccia incrociate per mimare il gesto di spazzare via della polvere dal bicipite destro. Una bellezza come la sua meritava di essere apprezzata, e marcare il proprio disdegno per quelli di classe inferiore era un piccolo piacere che era presto diventato un gesto di riflesso.

La risposta del Saiyan tagliò corto il discorso.

“Credi davvero che abbia fatto tutto questo per poi continuare ad inchinarmi? Io, il principe della razza più potente dell’universo?”

Zarbon rise di gusto.

“Ha-ha-ha-ha! Oh Vegeta, non sapevo avessi del talento comico, mi sorprendi sempre!” il suo tono divenne molto più serio. “I Saiyan sono buoni solo a prendere ordini. E il principe… Principe di cosa, esattamente? Di due vermi che baciano la terra dove cammini per darti l’illusione di una vaga importanza regale? Non farmi ridere. Se vuoi saperlo, giusto per non farti morire da ignaro, non è stato un asteroide a distruggere quel prezioso pianeta pieno del tuo glorioso popolo guerriero. No, è stato Lord Freezer, e ha usato solo un dito! Un istante e puf, addio al pianeta dei prodi Saiyan! Non ho mai compreso la sua decisione di lasciare vivi voi tre, ti assicuro che facendolo andò contro i miei consigli… Ma l’ora dell’estinzione completa è vicina, ormai. Ahimé, mi chiedo se l’Universo sopravvivrà a una tale perdita…” Scherzò con una crudele scintilla negli occhi.

L’erede al trono Saiyan sussultò, nonostante tutti i suoi sforzi per trattenersi. Certo, aveva sempre trovato sospettosa la storia dell’asteroide, come se nessuno sul pianeta non sarebbe stato in grado di polverizzare una minaccia così grande prima dell’impatto! L’idea di una menzogna, e quindi di un tradimento, si era fatta strada nella sua mente da tempo, ormai, ma aveva preferito ignorarla. A che sarebbe servito? Era cresciuto imparando a rifiutare ogni emozione, a considerare la vita non come un diritto ma come qualcosa di riservato solo a coloro che sapevano sopravvivere. Se qualcuno non poteva farlo la sua morte non sarebbe stata un peccato, che fosse un solo individuo o un’intera razza… Anche la sua. Nonostante tutto ciò, sentiva il suo cuore pesante e la gola bloccata.

Non adesso! Le emozioni erano per i deboli! Importava solo la rabbia, l’unica emozione che permetteva di superarsi in combattimento! Era un ragionamento che filava perfettamente, una ragione in più per far ingoiare l’orgoglio a questi stupidi!

Vegeta sentì del sudore correre sotto l’armatura, mentre al di fuori tentava di apparire imperturbato. Doveva restare calmo per mantenere il controllo della situazione e riservare la furia per la battaglia incombente. Quando aprì la bocca, la sua voce aveva ancora il solito tono strafottente.

“Povero Zarbon, credevi davvero che non lo sapessi? Mi hai sempre creduto un idiota, non è vero? E scommetto che pensavi di avermi colto in flagrante mentre tentavo di nascondermi… Hehe, credo che l’idiota qui non sia chi pensi tu! Sei esattamente dove volevo ti trovassi. Correggimi se sbaglio, non hai idea di dove siano Radish e Nappa, vero?

Fu il turno del guerriero dalla coda di cavallo di combattere per non trasparire il fatto che l’altro aveva colpito a segno. Sentì l’impellente bisogno di azionare lo scouter per scannerizzare i dintorni, ma si trattenne.

Lo sguardo di Vegeta s’incupì e continuò in un tono che traspariva d’odio.

“Ti farò pentire l’avermi preso per un idiota! Pagherai per avermi trattato come una pedina in tutti questi anni!”

Wigner osservò i due stranieri con più sospetto che mai… Si erano rivelati pericolosi allo stesso livello. Dire che aveva considerate il capo del selvaggi come un essere degno di fiducia era un’esagerazione, ma si sarebbe comunque aspettato un po’ più d’onore. Conscio del fatto che la discussione dei due invasori sarebbe presto giunta al termine, consultò le riserve di energia per poi controllare la situazione di Waals. Il comando centrale contava su di loro, non avevano scelta… Erano in svantaggio contro questi mostri, dovevano farsi furbi. La grandezza di ciò che era richiesto per il pianeta in quel momento diede un senso di vertigini al giovane capitano, e la paura del fallimento gli attorcigliò le budella. Ingoiò la cascata di lacrime pronte a fuoriuscire e scacciò i pensieri responsabili di quell’istante di panico. Furioso per essersi lasciato sommergere dalle emozioni, rilasciò una carica di adrenalina che corse rapida dalla spina dorsale al collo: Helior non sarebbe caduto! Per convincersi ancora di più, mandò quel messaggio dalla sua mente a ogni frequenza possibile. In risposta, un tuono di esultazione esplose in tutta la sua magnificenza all’interno dei suoi impianti mentali. Rassicurato da quel coro di voci, ebbe un’idea che smise la folle salita di quell’indesiderata sensazione di disperazione.

Nel mezzo dell’agitazione del centro di commando, Radom sperava di diventare sordo. Accomodato sulla sedia sulla quale si era lasciato cadere, isolato dal mondo esterno dalla mano destra appoggiata sulla fronte, cercava di trovare la serenità necessaria per riflettere in maniera ottimale. Ogni volta che la luce sembrava palesarsi, le tenebre s’insinuavano ancor più in profondità. In una situazione come questa, gli antichi si sarebbero affidati alle mani degli déi, ma era passato molto tempo ormai da quando i rituali erano considerati cruciali per il destino a venire. Dopo il cataclisma responsabile della morte del loro pianeta natale, inclusi i luoghi sacri e le varie creature, la fede nella Leggenda dei Guardiani non era riuscita a mantenersi accesa tra i cuori dei sopravvissuti. Radom si stupì di sé stesso, stava invocando quelle entità dimenticate… D’altronde, a chi altri ci si poteva rivolgere quando la dimensione umana non era sufficiente? Certo, l’esercito non era ancora in posizione, Galasir sembrava aver rinunciato a Dardan e gli Ultra erano riusciti a lasciare il pianeta e prendere la via di casa. L’ultimo messaggio di Wigner aveva inoltre provato che la fiamma Helioriana bruciava ancora luminosa e forte nonostante le dure prove a cui era sottoposta… Ma il sacrificio non era la soluzione; no; doveva trovare un modo per sradicare la radice maligna una volta per tutte e con la minima perdita!

… Ma come?

Scudi inefficienti, bersagli troppo veloci ed energia in grado di dividere in due una nave di classe stellare con un colpo, indubbiamente in grado di danneggiare il pianeta, oltretutto… E questi stranieri erano arrivati in veicoli così piccoli e discreti che nessuno li aveva notati. Chi poteva sapere quanti ancora ne stavano arrivando?

Definire la loro traiettoria per fermarli prima che raggiungessero Helior, quello sarebbe stato un buon inizio… Anzi, avrebbe dovuto essere già stato fatto! Radom pensò al suo amico Mox. La camera rinforzata di sicurezza della Tethor gli aveva salvato la vita, ma egli aveva disattivato il programma automatico che lo avrebbe portato in un luogo più sicuro. Il Grande Saggio lo conosceva bene, il comandante non sarebbe fuggito da un combattimento che era costato la vita del suo equipaggio. Avere quella missione lo avrebbe aiutato a sentirsi meno impotente e nessuno avrebbe potuto giudicarlo come carente in diligenza ed efficienza.

Ah! Un nuovo messaggio di Wigner… Quel giovane rispondeva sempre nonostante il pericolo della situazione in cui si trovava, era senza dubbio un’eccellente scelta per gli Ultra.

Zarbon e Vegeta si stavano osservando in silenzio, ciascuno attendendo il movimento sospetto che avrebbe causato il combattimento, senza dare all’altro la soddisfazione di non aver cominciato. Ma questo giochetto annoiò presto Vegeta, Il desiderio di vendetta e trionfo era troppo forte. Si lanciò ad alta velocità, così rapido che Wigner credette di vederlo sparire.

Disegni di:

Faye      

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