DB Multiverse

DBM Universo 19

Scritto da Foenidis

Traduzione e adattamento di Grinch

Questi guerrieri che utilizzano potenti armature hanno combattuto accanto a Goku e ai suoi amici, ma da dove vengono in realtà? Qual è la loro storia?
Scopri come tecnologia e coraggio possano diventare gli ingredienti del cocktail della vittoria nell'insolito Universo Helioriano, il cui destino ha più volte rischiato di finire in tragedia.

Questo fumetto è in pausa. La continuazione arriverà in futuro...

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[Chapter Cover]

Non bisogna pensare al dolore e va ignorato anche l’apparentemente insormontabile ostacolo di una grande differenza nella forza combattiva. Una potenza superiore concede più tranquillità, ma la tattica permette di dominare facilmente. Questo era ciò che passò per la mente di Vegeta dopo aver realizzato che Zarbon lo stava tirando fuori dalle macerie. La sensazione improvvisa di mancanza di peso una volta dissotterrato lasciò presto spazio all’intenso bagliore dell’Anello Solare Helioriano. Notò che il costrutto colossale aveva arrestato il suo movimento verso Ovest. “Che vada al diavolo quel macchinario coi suoi capricci!” pensò, concentrando dell’energia all’interno della sua gola. Una piccola sorpresa per zittire quel pallone gonfiato che, senza alcun dubbio, stava per sfoggiare un monologo pieno di stupidaggini per prolungare l’umiliazione. Gli idioti erano prevedibili.

"Ma che… ?!”

Quando Zarbon, preso dal pupazzo inerme che aveva tra le zampe, udì il suono dello scouter, era troppo tardi per tentare qualunque tipo di manovra.

Il rilevatore non era riuscito subito a comprendere la minaccia delle due forze combattive. Stavano precipitando grazie alla forza dei loro sistemi di gravità e quando i due Ultra aggiunsero la forza dei propulsori alla velocità della caduta, erano già sul bersaglio.

Né la sua massa muscolare, né la sua forza straordinaria impedirono a Zarbon di subire un indegno e scoordinato volo senza controllo. Col didietro in fiamme offrì per qualche istante un’espressione di totale stupidità, per poi avere il tempo di analizzare il doloroso segno di due stivali che non aveva visto arrivare. Un’espressione infuriata si aggiunse alla frustrazione quando si accorse che lo scouter non aveva resistito all’impatto. “Ottima mira, schifosi flabir!” grugnì tra sé e sé.

Per la percezione di questo mostro alcuni secondi alla fine ammontavano solo a dei decimi di secondo per un comune mortale.

"Stronzo!" gridò Waals prendendo il volo verticalmente tra le scintille, attirando su di sé l’attenzione dell’essere bestiale.

Wigner decise di tuffarsi sulla sinistra per evitare il raggio letale, maledicendo la velocità del mostro che aveva totalmente rovinato l’elemento sorpresa.

Con grande malcontento da parte di Waals, fu l’armatura dorata il bersaglio dell’alieno. Zarbon aveva capito che il combattente che la indossava era il capo e adorava disgregare le inutili manovre difensive.

Il capitano Ultra sapeva che il duello sarebbe stato una causa persa, tuttavia non era il tipo da abbandonare prima della fine. Era finito comunque, che andasse all’inferno con gli indicatori delle riserve energetiche! Distese il braccio e i diodi sulle tempie si illuminarono. Puntò la mano chiusa con l’intenzione di scatenare l’Ultra-waver senza trattenersi, impedendosi quindi di attivare lo scudo.

“Patetico insetto”, disse ironicamente il braccio destro di Freezer vedendo l’Helioriano in piedi ad affrontare il suo destino.

Colpito assieme al grido “Muori!” della creatura che ormai poco ricordava un essere umano… Anche Wigner si ritrovò con la schiena per terra, in mezzo a ciò che restava della Tethor , prima di riuscire ad aprire il fuoco.

“Sua Maestà non se la sentiva di rinunciare al suo turno?” Disse allegramente il mostro verso il Saiyan sanguinante che si era messo tra lui e l’ufficiale Helioriano. Entrambi erano concentrati sull’avversario e non seguirono la traiettoria del raggio che Vegeta aveva evitato. Un’esplosione lontana fece loro capire che l’attacco aveva trovato un ostacolo.

Un soffio di vento, un riflesso condizionato in una vita di combattimenti, il vigore del potere conferito dalla trasformazione mostruosa… Zarbon sparì non appena il laser sparato da Waals squarciò il campo di battaglia esattamente dove si trovava, attendendo la reazione del Principe.

I propulsori di Wigner causarono un’esplosione di polvere, invano. Era impossibile competere con una tale velocità!

Nel cielo, Zarbon diede il benvenuto a Waals con un diretto istantaneo nello stomaco, togliendogli il respiro e impedendogli ogni possibile reazione. L’alieno decise poi di afferrare il collo dell’Ultra. Nonostante stesse venendo strangolato, l’insolente guerriero sorrise.

“Non c’è bisogno di diventare così brutto se alla fine continui a colpire come una femminuccia!” Riuscì a comunicare.

Con quelle stesse mani Zarbon aveva ucciso ben più persone di quante potesse ricordare. Ma il bagliore che vedeva nei suoi occhi, li conosceva.

L’immagine del suo torturatore si offuscò davanti a Waals prima di sparire… “Mancato di nuovo!”

Nel suo slancio, il capitano mirò volontariamente al suo partner per lanciarlo via da un contrattacco della bestia. Fortunatamente anche l’altro alieno era balzato all’assalto, attirando l’attenzione del mostro con dei colpi energetici dalla devastante potenza. Come poteva un essere così piccolo possedere tali poteri senza la minima assistenza tecnologica?

Zarbon stava seriamente perdendo la pazienza. Cosa pensavano di fare, questi insetti, per quanti potessero essere?

Tuttavia si rimproverò subito dopo: era necessario fare attenzione ai nemici che non temevano la morte. Molti sarebbero andati nel panico, esibendosi in esilaranti pantomime. Altri sarebbero rimasti immobili, pietrificati dal loro stesso terrore, o si sarebbero aggrappati alle loro braccia tremanti. Ma no, questo maledetto Helioriano aveva osato sguainare le sue lame retrattili.

"Fortunatamente ho notato che nei suoi occhi, quel figlio d’un cane aveva indirizzato lo sguardo oltre la mia spalla, verso il suo amico arrivato dietro di me” pensò Zarbon. “Altrimenti sarei stato troppo occupato a fracassargli il collo per fermarlo e sarei stato scoperto.”

Il grosso guerriero osservò la sua mano insanguinata mentre il dolore bruciante di un taglio si fece sentire sul fianco sinistro. Non sapeva quale degli insetti era riuscito a colpirlo, ma l’intero pianeta avrebbe pagato questo affronto!

“E Vegeta! Che diavolo gli passa per la testa? Di solito è più intelligente di così!” sibilà, infastidito per il non essere riuscito a mantenere il suo tipico atteggiamento imperiale contro un improbabile team come quello.

Per abitudine, Zarbon tentò di consultare gli indicatori sullo scouter, ma il rilevatore di potenza non era più lì. Ancora nessun segno di Radish e Nappa. Iniziò a domandarsi se quei due imbecilli non si fossero fatti uccidere dalla resistenza locale. Si sarebbe levato un grande peso di dosso! Era per quella ragione che erano stati mandati in avanscoperta nel territorio Helioriano. Un buon modo di tastare il terreno… E allo stesso tempo una liberazione! All’apparenza restavano solo due dello squadrone Ultra, le scimmie non se l’erano cavata troppo male… Dopo aver disintegrato gli ultimi difensori, anche le semplici truppe reali si sarebbero potute occupare del resto del pianeta. Tra l’espansione del suo regno e la conquista della tecnologia Helioriana, il suo Signore avrebbe brillato dalla felicità!

"Ci sarà una bella ricompensa ad attendermi…” Disse il secondo in comando di Freezer. “Ma innanzitutto devo sbarazzarmi del più pericoloso del gruppo…”

La determinazione di Vegeta si accese quando, sfoggiando un’irritante baldanza, Zarbon si diresse verso di lui limitandosi a scacciare col dorso della mano le sfere di energia lanciategli contro. Un’infinita tristezza si fece strada all’interno del Saiyan. Lui, che si credeva alle porte del potere supremo, membro prestigioso dei guerrieri della miglior specie, speciale tra gli speciali, era forse destinato a fallire dinnanzi a un essere detestabile come Zarbon? Zarbon, nonostante la sua potenza, guardava Freezer con rispetto e timore. Odio, frustrazione e scoraggiamento erano una combinazione tremenda nel cuore della battaglia.

Avendo perso la concentrazione, Vegeta non vide nemmeno Zarbon che cadeva su di lui con la forza di una montagna. I colpi partirono immediatamente e la velocità del mostro gli permise di giocare col corpo della vittima come una palla da biliardo che rimbalzava contro il limite del tavolo. Come a seguire una procedura, prima ruppe tutto quel che gli sembrava ancora intero, poi afferrò quel che restava della parte superiore dell’armatura, in modo da godersi appieno il dolore e la sofferenza che stava causando.

“Stare al tuo posto ed essere grato di servire colui che possedeva la clemenza di lasciarti vivere era troppo complicato?” asserì sputando sul suo volto.

Nonostante lo stato in cui si trovava, una scintilla di spavalderia apparve nell’occhio del condannato a morte.

“Non puoi capire, non sono come te. Non sono nato cane, destinato a passare tutta la vita ai piedi del mio padrone…”

L’immensa mascella di Zarbon si aprì in una cavernosa risata, mostrando il massimo sdegno.

“E nonostante ciò, tu stai morendo per lo svago del tuo padrone, come tutti i cani troppo stupidi per capire che non bisogna mordere la mano che li nutre.”

Inaspettatamente, un’espressione crudele adornò il volto tumefatto della vittima.

“Non dire Saiyan se non ce l’hai nel sacco!”

Dopo aver proferito ciò, una luce brillò tra le labbra di Vegeta ma, allo stesso modo di Waals, commise l’errore di guardare dietro la spalla del suo torturatore.

In una frazione di secondo, Zarbon roteò sul proprio asse, invertendo le posizioni sua e della vittima. Inoltre, accompagnò la manovra con un violento calcio che scagliò in avanti il corpo ferito del ribelle.

Con le lame in fiamme, Wigner e Waals imprecarono armoniosamente. Se il secondo evitò il proiettile umano, Wigner invece si preparò a riceverlo per acchiapparlo dalla spalla. Dopo averlo afferrato, si tuffò in direzione del terreno.

Lo straniero non aveva una bella cera. Il Capitano lo poggiò con attenzione tra la cenere, pregando perché Waals riuscisse ad attirare l’attenzione del mostro, almeno per un attimo. Con sua sorpresa, il Saiyan lo respinse bruscamente.

“Non mi serve aiuto! torna a combattere, sciocco!” latrò, rialzandosi con difficoltà ma tentando di nascondere la fatica.

Wigner non cercò di ribattere. Dopotutto, l’alieno non aveva torto. La priorità era combattere il nemico che rappresentava il pericolo più grande, e visti gli strani poteri mostrati era lecito pensare che fosse anche in grado di rigenerarsi. Due blast-balls partirono dal pugno destro, fluttuando verso il loro bersaglio. Un cocktail esplosivo era l’ideale per attirare l’attenzione…

Zarbon aveva tenuto d’occhio il terreno, perciò non fu sorpreso dall’attacco di Wigner. Un tentativo patetico di salvare il suo soldato, pensò. Così patetico che i colpi esaurirono l’energia ben prima di colpirlo, troppo presto perché non sentisse altro che un venticello. Pareva proprio che l’universo fosse popolato da una miriade di inutili insetti, pratici solo allo scopo di arricchire una manciata di uomini potenti. Fintanto che gli si offriva un’opportunità davanti loro l’avrebbero inseguita, li derise tra sé e sé. Coloro che l’avevano compreso ottenevano una possibilità di sopravvivere e addirittura, a volte, di prosperare nell’ombra del loro Signore. Gli altri… Gli altri avrebbero presto incontrato i loro sventurati compagni all’inferno.

Zarbon si stava prendendo il suo tempo. Permise a Waals di credere che sarebbe riuscito a scappare o addirittura che aveva una possibilità… E ciò lo divertiva. Non aveva finito con Vegeta, era ben conscio dell’incredibile resistenza di quei dannati scimmioni… Il pensiero che il principe s’illudesse di potercela fare lo colmava di gioia. Fu per questo che non oppose resistenza al suo tentativo di riprendere fiato. Il ritorno dell’altro Ultra aggiunse un po’ di pepe al gioco. I due Helioriani erano già morti, e probabilmente se ne erano resi conto. Non erano così stupidi da non comprendere la loro impotenza dinnanzi a lui. No, erano come tutti gli altri, pronti a dare stupidamente le loro vite per avere l’illusione di aver fatto qualcosa per impedire la catastrofe. Il loro combattimento non era degno di tale nome, era un suicidio e Lord Zarbon non avrebbe perso l’opportunità di porvi fine!

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