DB Multiverse
DBM Universo 16: La Fusione di Due Vite
Scritto da Syl & Salagir
Traduzione e adattamento di Son Broly, Prosavio, Edge2721
Quando Vegeth entrò nel corpo di Bu, fece una scelta: mantenere la sua barriera (U16), o lasciarla (U18). Questa è la storia di quello che è successo dopo ... Anche se Vegeth ha salvato l'universo, Goku e Vegeta sono completamente scomparsi...
Questo fumetto è concluso!
Parte 1 :12345678
Parte 2 :91011121314
Parte 3 :15161718192021222324
Capitolo 4: Si raccoglie ciò che si semina
Capitolo tradotto da
Son Broly
Gohan era completamente in preda al panico. Cosa avrebbe fatto? Stava portando suo padre sulla schiena quando improvvisamente avvertì il ki di Crilin, Goten e Trunks avvicinarsi. C’era anche C-18 con loro.
“C’è qualcosa che non va, Gohan?” domandò Crilin atterrando.
“Niente,solo un duello con mio padre…”
“Avete lottato?!” esclamò Goten,con un bagliore di panico negli occhi. “Quindi era tua l’energia che abbiamo sentito!”
“Era soltanto un po’ di allenamento, niente di cui preoccuparsi…” rispose Gohan, imbarazzato. “Aiutami a portarlo!” ordinò C-18. “Dobbiamo riportarlo indietro adesso!”
“E pensare che mancavano solo due settimane al primo raccolto…” si lamentò Crilin.
Volarono velocemente verso il campo. Gohan continuava a parlare di continuo nella sua testa, incolpandosi per ciò che era successo:
‘È colpa mia, non sono riuscito a dire di no. La colpa è tutta mia, ciò poteva anche portarlo via, e lui era affamato. Avrei dovuto saperlo. Papà è così, avrei dovuto capirlo… Ma perché sono andato così oltre? Perché ho voluto portarlo al limite? Cosa avrei dimostrato? E dire che non ho mai amato molto combattere… Perché l’ho presa così sul serio? Perché…?’
Si portò le mani alla testa. Se fosse successo qualcosa di sbagliato, non se lo sarebbe mai perdonato. Non ne sarebbe stato capace. Al campo, tutti furono ricevuti da urli preoccupati.
“Cosa è successo?”
C-18 diede uno sguardo obliquo a Gohan, per poi dire:
“È tutto ok, Bulma, è stato solo un calo di pressione del sangue, niente di così preoccupante. Ha solo bisogno di riposare e di mangiare.”
Vegeth gemette.
“Nooon di nuovo…”
“Devi pensarci due volte prima di andare a lavorare come un dannato!” lo rimproverò Chichi andandosene in cucina.
Crilin e C-18 portarono Vegeth a letto.
“Tieni duro, fratello!” lo incoraggiò l’amico prima di andarsene.
Una volta che tutti uscirono, Chichi urlò.
“Spiegami! Cosa è accaduto?! Come si è ridotto così? Parla!”
Gohan abbassò la testa e balbettò:
“È… È colpa mia… abbiamo lottato…”
Ci fu una pausa nella conversazione… e un'altra… e un’altra ancora… Tantissimi momenti di quiete se ne andarono fin quando Bulma ruppe il silenzio incombente con un elegante:
“COSA?”
“L’ho trovato che si allenava e… me l’ha chiesto… non ho potuto dire di no.”
Gohan si sentì in colpa. Era vergognoso che avesse accettato subito pur sapendo che il padre fosse ‘malato’. Voleva solo andarsene e meditarci su, come faceva prima, con Piccolo e suo padre.
Pensando a Piccolo, un’ondata di nostalgia lo assalì. Piccolo aveva insistito a rimare sulla Terra, voleva fare in modo di poter avvertire gli altri se mai ci sarebbe stato un pericolo imminente. Adesso, notò quanto gli mancava. Ricordava ancora il tempo in cui suo padre era ancora Goku. In quegli anni, tutto era più semplice. Sua madre si assicurava che Gohan facesse i suoi compiti e suo padre lo portava tutti i giorni in giro. In realtà, andavano anche a guardare le stelle. Quelli erano i momenti che Gohan rimpiangeva di più. Goku, data la sua ignoranza cronica, inventava nomi per le diverse costellazioni che vedeva. Gohan trovava ciò estremamente divertente.
Certo, a quei tempi, tutto era più facile. Gohan ricordò con un sorriso che in quel periodo, Bulma e Vegeta litigavano senza motivo. E poi, era vero che potevano stare perfettamente insieme. E poi Trunks divenne il loro salvatore. Aveva salvato suo padre da morte certa (Bhè, finchè non morì una seconda volta) e ciò permise a suo fratello di nascere. Gohan sospirò: raramente i suoi pensieri si soffermavano così spesso sul suo passato, ma quando ci pensava, gli veniva da piangere. Notò che Videl lo stava curiosamente osservando, e gli sorrise per rassicurarlo.
“Non è colpa tua, Gohan” disse.
Gohan si rilassò. Sembrava che Videl avesse uno strano potere che le permetteva di leggere ogni suo pensiero ed ogni suo movimento. Nessuno aveva avuto così tanta empatia per lui prima. Eccetto forse suo padre (a parte le vicende della lotta contro Cell, ma quella era un’altra storia). Volarono via. Goten stava per decollare per seguirli ma Trunks lo fermò pestandogli un piede.
“Lasciali da soli, Goten. Non sono affari nostri.”
Il rimprovero maturo di Trunks fece agitare Goten. Era la prima volta che si sentiva come un ragazzino stupido in compagnia del suo amico. Trunks poggiò una mano sulla sua spalla e sorrise:
“Andiamo a giocare con il nostro divertente dinosauro!”
Goten sorrise allegramente e se ne andarono, seguiti da Marron.
Gohan mormorò, e atterrò insieme a Videl:
“Sono così incosciente! Se avessi rifiutato, forse…”
“Ascolta, ciò che è fatto, è fatto! Continuare a rimpiangere il passato non servirà a niente! Piuttosto dovremmo concentrarci sulle due prossime settimane. Sono le più importanti per la ripresa di tuo padre!”
“Hai ragione, ma non posso aiutarvi se mi sento in colpa…”
“Non pensarci!” lo rassicurò Videl.
Il giovane guerriero guardò la sua fidanzata negli occhi. Come poteva una donna farlo sentire così bene e confortarlo? Probabilmente, era ciò che suo padre sentì verso sua madre. La prese per mano e entrambi fecero una passeggiata.
Una settimana dopo,lo stato di Vegeth peggiorò. Aveva perso circa 5 kg anche se Chichi e Bulma gli prepararono dei pasti ingenti, perdendo la maggior parte del giorno a cucinarli, per sfamarlo. Come per gli altri, loro continuarono comunque a lavorare nei campi.
Malgrado la sua debolezza,il Saiyan volle apparire più in forma che mai. Ma ciò era inutile: aveva solo camminato per circa 50 metri che cadde. Disperata, Bulma pregava per la guarigione del marito. Certo, conosceva Dio molto bene, e sapeva altrettanto bene che non poteva aiutarla, ma comunque continuò a pregare, essendo l’unica cosa che potesse fare. I giorni passarono lentamente e Vegeth sembrava peggiorare ancora. Cinque giorni dopo, aveva ritentato lo sforzo di apparire in forma. Stette tutto il giorno a letto e mangiò come se la sua vita ne dipendesse, che, in realtà, era vero. Speranzoso, Gohan osservò i germogli. Dopo un lungo periodo, dopo una lunga attesa, vide i primi fagioli senzu. Ne prese un pugno e volò verso il campo a piena velocità. Atterrò dove c’era suo padre notando che respirava con molta difficoltà, mentre i suoi occhi si chiusero e il suo viso era in tensione, come se avesse sofferto mille morti. Quindi, mise un senzu nella sua bocca e ordinò:
“Per favore papà, mangialo, veloce! Questi sono i primi fagioli senzu.”
Vegeth faticò ad ingoiare il fagiolo, ma riuscì a mangiarne altri cinque. Poi riaprì gli occhi e si rialzò. Diede un’occhiata a coloro che si riunirono intorno a lui e gli sorrisero, seguendo poi dei pianti di gioia.
Vegeth era finalmente salvo!!
Nel frattempo, nel regno degli dèi Kaio, Kibitoshin accigliò.
“È tutto apposto, è sopravvissuto”
“Hai intenzione di chiamarlo ora?”
“Aspettiamo un altro po’. Solo qualche mese. Devo esserne sicuro…”
Sospirò pesantemente e si sedette, chiuse gli occhi e continuò a meditare
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