DB Multiverse

DBM Universo 19

Scritto da Foenidis

Traduzione e adattamento di Grinch

Questi guerrieri che utilizzano potenti armature hanno combattuto accanto a Goku e ai suoi amici, ma da dove vengono in realtà? Qual è la loro storia?
Scopri come tecnologia e coraggio possano diventare gli ingredienti del cocktail della vittoria nell'insolito Universo Helioriano, il cui destino ha più volte rischiato di finire in tragedia.

Questo fumetto è in pausa. La continuazione arriverà in futuro...

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[Chapter Cover]

Il Saiyan partì in fretta, prendendo Zarbon alla sprovvista. Schivò a malapena il primo colpo. Velocità, potenza, tecnica, Vegeta aveva sempre saputo come sfruttare i suoi progressi in combattimento. Il suo stato di élite non era immeritato e aveva nuovamente dimostrato la sua capacità di migliorare. Un vero peccato che un simile talento fosse sprecato in quella vile persona... Ma pazienza, nessuno è insostituibile; come sempre, il suo Signore avrebbe trovato chi di dovere per servirlo. Rimpiazzare quel Saiyan non sarebbe stata una grave perdita, uno non sputa nel piatto in cui mangia. Che liberazione!

L’aria dilaniata fischiava sotto i movimenti dei colpi di Vegeta, invisibile ad occhio nudo. Il busto del guerriero dalla pelle verde appariva sfocato a causa della velocità impiegata per schivare. Anche se la sua posizione era difensiva e stava perdendo terreno indietreggiando, Wigner si accorse che non era effettivamente in difficoltà. Di cos’erano fatte quelle persone, per muoversi così in fretta? Nulla che fosse vivente poteva esibire una tale rapidità! Quel Vegeta aveva dichiarato di essere in grado di contrastare la nuova minaccia, ma per ora non era riuscito a toccare il suo avversario. Per di più, il taglio del Fendente Divino aveva chiaramente indebolito i suoi colpi da sinistra… Più lenti e meno precisi rispetto a quelli dalla parte sana; per l’Helioriano la differenza era visibile nonostante la difficoltà a distinguere i movimenti dei due con precisione.

Zarbon stava gioendo dentro. Questa patetica scimmia stava ripetendo la stessa sequenza, e vista la differenza tra i loro livelli di potenza questo gioco stava diventando noioso. Ma il braccio destro di Freezer non contrattaccò, tanto per affogare meglio il traditore nei suoi errori. E pensare che si credeva abbastanza potente da superare l’autorità del Lord, che stupido! Un’arroganza che meritava di tornare alla realtà prima della punizione finale. Perciò Zarbon trattenne il suo desiderio di polverizzare quel folle… In più, non c’era niente di meglio che una buona dimostrazione di forza per sopprimere ogni possibile resistenza dagli Helioriani. Il pianeta non era oggetto di desiderio per le sue risorse naturali, ma per la tecnologia, ovvero le risorse umane. Meno danni, meno morti, profitto garantito. Scegliere di distruggere era solo una strategia tra le tante, un metodo per adattarsi a seconda delle circostanze. Era questa la differenza tra un semplice assassino, per quanto forte potesse essere, e chi costruisce un impero. Lì giaceva il genio dei Demoni del freddo… E anche il suo. Zarbon si autocongratulò, fiero della sua posizione vicina al potere supremo.

Il ritmo degli attacchi di Vegeta rallentò. Zarbon si disse che era tempo di terminare quella farsa e si preparò a contrattaccare, quando l’impatto con un diretto da sinistra gli tolse il fiato! Stordito, l’alieno non fu in grado di schivare il colpo successivo. Infuriato per l’umiliazione sollevò la testa, giusto in tempo per vedere una tempesta di sfere energetiche correre verso di lui.

Vegeta era gioioso mentre aumentava il suo potere alternando le due braccia in un ritmo forsennato. Zarbon ci era cascato come l’idiota più ingenuo di questo mondo e ora si trovava proprio dove lo voleva, senza aver ricevuto un solo pugno! Era colmo di gioia osservando lo spettacolo delle nuvole di fumo causate dalle esplosioni attorno all’alta silhouette di quell’uomo che adorava tanto prendersi gioco di lui. Dubitava che bastasse per un guerriero forte come Zarbon, ma non era quello l’obiettivo. Vegeta stava già festeggiando all’idea della faccia che quello stupido avrebbe fatto una volta che, ferito sia nel corpo che nello spirito, avrebbe visto il vero valore numerico della nuova forza del principe. Tutti questi anni passati a denigrare la gloriosa razza Saiyan al livello di volgari primati sarebbero stati presto vendicati.

Nel modulo di salvataggio poco più ampio di dodici metri quadrati, Mox sentiva un misto di rabbia e tristezza macerare nella sua gola. La piccola nave si era auto-costruita attorno a loro alla velocità della luce, per cui il Comandante della Tethor non osava guardare negli occhi gli altri due sopravvissuti. Il ricordo dei rumori e delle esplosioni nella sala di comando riecheggiava ancora e ancora nella sua mente. Voleva rompere qualcosa coi pugni, con la testa, mordere qualcuno… Si trattenne dal gridare, dal piangere. Le spalle e la mascella gli dolevano e il nodo in gola era peggiorato. Era come se fosse ancora lì… Avrebbe preferito morire coi suoi uomini. Il cuore di Mox stava battendo troppo in fretta per un uomo di solito così calmo, ma ebbe la temperanza di restare imperturbato in presenza dei due navigatori, occupati a scrutare gli schermi attorno a loro in un silenzio rotto solo dalle macchine. Uno di loro era molto giovane e non aveva trattenuto le lacrime, piangendo abbondantemente. L’altro stava singhiozzando troppo forte per nascondere il suo dolore, le sue mani avevano tremato per molti minuti, dopo il disastro. Mox però non aveva fatto alcun rimprovero. Le loro lacrime erano anche le sue, erano umani.

Una voce molto placida per un luogo militare ruppe la silenziosa processione.

“Comandante, sarà tutto pronto nel protocollo M-2.”

Un movimento compulsivo delle labbra animò il volto di Mox. Non aveva ottenuto l’autorizzazione che sperava, ma avrebbe fatto buon uso dei mezzi a sua disposizione, parola d’onore!

Il fuoco generato dagli attacchi di Vegeta colpì il terreno. Il Saiyan continuò la tempesta per qualche istante, poi si fermò, curioso di vedere i risultati di questo gioco. Era inutile sprecare la sua energia, il Ki di Zarbon si era stabilizzato. Sapeva di non poterlo ferire gravemente senza fare sul serio, al livello in cui si trovava. Pensò di poter regolare la sua energia per sparare più colpi senza allarmare il suo avversario… Un’idea interessante, da testare però durante un allenamento in pace. Decisamente, le scoperte di Radish durante il suo viaggio in quella roccia del pianeta di suo fratello si erano rivelate estremamente utili!

Il fumo non si era ancora dissipato quando un missile colpì la faccia dell’arrogante principe!

Il suo mantello era ridotto in brandelli e il suo magnifico volto era segnato e pieno di lividi, per non parlare del labbro spaccato. Il grande Zarbon aveva perso tutta la compostezza che amava sfoggiare per mostrare la sua superiorità. Quel piccolo sacco di merda con la coda stava per ricevere una tempesta di dolore!

Il cielo Helioriano vibrò sotto l’impatto di tale potere, e Wigner capì in fretta che Vegeta non aveva mentito, stava davvero trattenendo la sua forza contro quell’impressionante avversario. Come risolvere la situazione? La velocità dei due combattenti non permetteva di poter raggiungere il bersaglio senza che il nuovo alleato venisse colpito… Distrarre l’attenzione dell’altro avrebbe permesso loro di ottenere un grande vantaggio, mentre eliminarli entrambi avrebbe significato sbarazzarsi di tutte le possibili minacce, anche se così avrebbero perso una preziosa fonte di informazioni. Inoltre, ferire il leader dei selvaggi, soprattutto superficialmente, garantiva che sarebbe diventato nuovamente ostile. “Dilemmi su dilemmi!” Pensò il capitano Ultra.

Se Zarbon fosse riuscito a toccare Vegeta, i dolorosi segni dei colpi subiti si sarebbero uniti al senso d’esaltazione guerriera di quest’ultimo come fossero stati l’ennesimo incremento di potenza. Un glorioso potere, leggermente rovinato dall’agonia del suo braccio sinistro a ogni contrazione muscolare, unico lato negativo di quel magnifico giorno.

Dopo aver a malapena evitato l’ultima esplosione, un nuovo calcio tolse il fiato a Zarbon. Incredibile! Quella dannata scimmia stava avendo la meglio! Mai l’avrebbe immaginato capace di una tale impresa!

L’insopportabile spaccone stava sputando l’anima e Vegeta pensò che fosse arrivato il momento di mostrare di cosa era capace un vero Super Saiyan!

Un profondo ruggito accompagnò l’aura che agitò all’improvviso l’aria attorno al principe, mentre una tempesta apparve dal nulla come un avvertimento divino. Sorpreso dai numeri in aumento sullo scouter, Zarbon era stupefatto dalla dimostrazione del ribelle. Quel piccolo verme non aveva liberato tutta la forza, era riuscito a nasconderne una parte nonostante l’intensità dei suoi attacchi! Lo sguardo dell’alieno si posò sulla coda scimmiesca dell’altro. Se il Saiyan avesse deciso di trasformarsi, non avrebbe potuto competere con una forza decuplicata… Quindi non gli restava altra scelta, maledizione!

Contraendo la faccia in un ghigno omicida, Vegeta stava accumulando l’energia nella mano destra quando Zarbon lo chiamò.

“Aspetta!”

Con lo sguardo altezzoso di un predatore davanti al suo pranzo, il principe gli permise di rimandare la sua morte.

I due invasori interruppero lo scontro a poca distanza l’uno dall’altro, era adesso o mai più!

In un’esplosione scintillante, Wigner, che finora aveva mantenuto una distanza di sicurezza dai due combattenti, si lanciò verso il più alto dei due, tenendo il braccio destro pronto a fare fuoco…

Non sentì il verso disumano del barbaro esplodere con forza. Un’enorme onda di energia si schiantò contro il Capitano Helioriano a un’incredibile velocità, lanciandolo in profondità tra i detriti per terra, sollevando acciaio e fumo.

La luce di un Fendente Divino fuoriuscì dal guanto di Waals, che si trovava anch’egli a distanza dal lato opposto al suo leader, ovvero in direzione di Vegeta. I suoi ordini erano di tenere la situazione sotto controllo senza uccidere l’invasore, ma non poteva lasciare impunito un attacco al suo Capitano!

Un insulto si fece strada, contenuto a malapena, nelle labbra dell’Ultra. L’irritante guerriero dai capelli a punta lo teneva d’occhio. Un sorrisetto si era perfino palesato sul suo volto mentre dell’energia si dipanava dalla mano che aveva appena utilizzato per attaccare Wigner. Eppure Waals aveva tentato di essere silenzioso, visto che l’alieno lo credeva fuori gioco. Come aveva capito che poteva recuperare il jetpack di Nim? Cazzo! Senza l’elemento sorpresa non aveva più senso. Le lame di laser si spensero.

“Non ho ucciso il tuo amico, mentre per quanto riguarda questo qui, lui è mio!” Disse il selvaggio indicando l’altro alieno. “Sono stato chiaro?” Aggiunse arrogantemente, infuriando Waals.

Senza battere ciglio, l’Helioriano puntò il suo dito con fare minaccioso al presuntuoso invasore gridando.

“Allora sbrigati a uccidere la tua fidanzatina prima che io resti coinvolto!”

Dopodiché volse le spalle all’interlocutore, partendo in volo in direzione del punto di impatto della caduta del suo Capitano.

Zarbon stava sorridendo.

“Piccoli problemi di squadra coi tuoi nuovi amichetti?” rise, strofinandosi via il sangue dal mento con un gesto delicato.

“Nulla di grave. Sai com’è, quando ti appropri di un nuovo pianeta c’è sempre chi si rifiuta di comprendere il significato della parola “sconfitta”. Ma tu non sei tra quelli, vero, Zarbon?” lo sbeffeggiò Vegeta.

“Oh, perché, credi di avermi sconfitto?” rispose il guerriero blu con un sorriso da predatore. “Tu puoi percepire le forze combattive, vero?” chiese prima di continuare con eccitazione senza attendere risposta: “Allora guarda questo!”

Serrando i pugni, Zarbon si piegò. Cominciò a gridare, e l’energia si palesò nell’aura che apparve intorno a lui. La sua voce divenne sempre più profonda e infine il suo busto si raddrizzò, per offrire a chi poteva guardare il terrificante spettacolo della più orribile metamorfosi mai esistita. Il guerriero dalla raffinata eleganza raddoppiò di volume lasciando il posto a una spregevole creatura dalla pelle di rospo. Delle spaventose fauci adornavano la bestia. Si aprirono per fare spettacolo di un’impressionante arcata di denti.

“Gioisci, Vegeta, morrai prima di poterti vantare di avermi spinto fino a tanto!”

Paralizzato sia dalla sorpresa sia dall’enorme nuovo potere emanato dal mostro suo avversario, Vegeta stette in silenzio.

Disegni di:

Faye      

Akoz      

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